Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Svezia-3: differenze tra le versioni

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*Peso: 13-18 t
*Motore: 2 diesel Saab Scania e due idrogetti, velocità oltre 40 nodi; autonomia 160 miglia a 40 nodi e 240 a 20 nodi (4 e 12 ore rispettivamente) con 1,5 t di carburante<ref>Po, Enrico: ''Le Strigsbat -90H del battaglione C.A.S.'', RID giu 2002 p.66-69</ref>
 
 
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I sottomarini svedesi, con tante loro qualità, non si sono fatti molto vedere fino al 1987 con il successo in Australia, con il progetto Type 471 dei cantieri Kockums contro le proposte francesi, tedesche, italiane, olandesi e britanniche.
 
I sottomarini svedesi ebbero un precursore con l'inventore Torsten Nordenfelt, quello che verso gli anni '70 del XIX secolo aveva inventato le prime mitragliatrici automatiche, e che poi si dedicò ad un primo sottomarino, costruito in Svezia e venduto poi alla Grecia. Collaborando con un personaggio decisamente fuori dalla norma, il reverendo britannico Garrett, costruì poi 2 sottomarini per la Turchia. Quanto al suo quarto battello, che già dislocava rispettabili 160 t in galleggiamento e 230 immerso, fece una comparsa nella parata navale del Giubileo d'Oro per la Regina Vittoria, che si tenne nel 1887 a Spithead. Questo marchingegno (per molti anni i sottomarini sarebbero stati visti, e forse stati davvero, più dei macchinari semoventi che delle vere navi, sia pure subacquee) venne poi venduto alla Russia, dopo avere suscitato ammirazione dal pubblico (ma non dalla Royal Navy, che per anni fu oltremodo sospettosa riguardo a un tale sistema d'arma così 'sovversivo' verso la sua principale risorsa, le grandi e costose corazzate). Tuttavia affondò durante il trasferimento verso S.Pietroburgo. Il primo battello svedese non fu tuttavia realizzato che nel 1904 a Stoccolma, forse anche con la sua collaborazione, ma il successo non fu eclatante e così in seguito venne ordinato un battello in Italia, che all'epoca viveva davvero un'epoca di grande progresso nel settore della tecnica navale, tanto che era anche in questo settore un Paese all'avanguardia. Nel 1909 arrivarono tre nuovi battelli di costruzione svedese e dopo di questi tutti gli altri sarebbero stati di concezione prettamente svedese. I primi del cantiere Kockuns giunsero con due unità del 1914. Questi cantieri realizzeranno nel dopoguerra 55 battelli di 13 classi diverse tra il 1950 e il 1995.
 
Il progresso più significativo si era infatti rivelato l'8 maggio 1945, l'arrivo del sottomarino U-3503, della classe Type XXI, che venne autoaffondato nel Kattegat. Ma presto recuperato, rivelò i suoi segreti tecnologici come unità ad alte prestazioni. In effetti, questo portò presto ai sottomarini classe '''Hajen'''. Essi erano 6 unità del 1954-58, ma non erano una copia dei tipi tedeschi, quanto una concretizzazione delle loro tecnologie. Infatti avevano queste caratteristiche:
 
 
*Dislocamento: 785/900 t
*Dimensioni: 65,8 x5,1 x 5 metri
 
I Type XXI erano navi da 1.790 t immersi e lunghi 76,7 m, per dare un'idea. Simili come configurazione e tecnologie motrici, i nuovi battelli erano capaci di superare immersi la velocità che avevano in superficie, per la prima volta tra i tipi svedesi. Nel frattempo i Type XXI vennero anche copiati dai sovietici con la molto simile classe 'Whiskey', ben nota per le sue incursioni nel Baltico, anche in acque protette svedesi (come quello incagliatosi nel 1981). Così gli svedesi realizzarono sottomarini nuovi ma simili tecnologicamente, i sovietici li clonarono (del resto avevano bisogno di unità di maggiore autonomia rispetto ai loro vicini scandinavi) e gli americani ammodernarono con i programmi 'GUPPY' le loro preesistenti unità. In pratica tutto il mondo postbellico fu figlio, nel settore, di questi mezzi subacquei tedeschi.
 
Dopo i Draken, radiati agli inizi degli anni '70, giunsero i DRAKEN, unità del 1961-62. Erano navi da 69,3 x 6, m, peso 830/950 t e i siluri di riserva passavano da 4 a 8. Queste unità erano le prime svedesi con un solo asse portaelica anziché due, come gran parte delle unità dell'epoca (per esempio gli 'Oberon' e i 'Daphne'), con molti vantaggi in termini di silenziosità ed efficienza. A tale standard monoelica vennero poi modificati 6 di 9 battelli del periodo bellico, tra il 1962-64. Solo i Tedeschi all'epoca realizzavano battelli monoasse, ma perseguitati dai problemi di saldatura dovuti all'acciaio amagnetico usato durante i primi anni di vita. Così i battelli svedesi del periodo bellico durarono fino agli anni '70.
 
L'altra rivoluzione fu, nel dopoguerra, lo scafo a goccia allungata, ottimale per l'idrodinamica, iniziato con l'USS Albacore americano, del 1952-53 e subito usato come modello per gli SSN Skipjack e gli SSBN Lafayette. Fu a questo punto che arrivò anche in Svezia un tipo simile, la classe '''Sjoormen''', del 1965-69 con 5 unità realizzate. Esse introducevano anche gli impennaggi di coda a X, come nell'Albacore, ed erano operativi ancora a metà degli anni '90.
 
La Kockums di Malmo realizzò tale progetto e le prime 3 navi, le altre due da parte dei cantieri Karlskrona. Si trattava di SJOORNEN (SOR), SJOHUNDEN (SHU), SJOLEJONET (SLE), SJORJORNEN (SBJ), e SJOHASEN (SHA). Costruiti con uno scafo su due ponti, su quello superiore avevano gli alloggi, poi la centrale operativa sotto la torretta, portello di carico de siluri a scivolo, centrale di controllo, altri alloggi e un altro locale di controllo. Nel ponte inferiore c'erano i tubi di lancio siluri, i pozzetti dei periscopi, le batterie, i diesel, le casse di zavorra, e infine, il motore dietro i due ponti veri e propri, collegato con l'elica a sei pale di grande diametro, che tra l'altro rende difficile la cavitazione. La manovrabilità a 7 nodi è tale che una virata di 360° è possibile in 5 minuti con un diametro di evoluzione di 230 m, mentre a 15 nodi è possibile realizzarla in metà tempo, più rapidamente di quanto non potevano fare quasi tutte le navi ASW sovietiche e la maggior parte di quelle della NATO.
 
*Dislocamento: 1.125/1.400 t
*Dimensioni: 51x6,1x5,8 m
*Equipaggio: 18
*Motori: 4 diesel per 2.100 hp, 1 elettrico su un asse, 15 e 20 nodi rispettivamente
*Quota: 150 m operativa, 250 max
*Armi e sensori: 4 tls con 8 siluri Tipo 61 o 16 mine, più 4 siluri leggeri Tipo 42 per compiti ASW; 1 radar di scoperta in superficie Terma, un ESM, un sonar a bassa frequenza, un sistema elaborazione dati.
 
Insomma, si trattava di navi adatte a viaggiare nel Baltico, veloci, ma senza prestazioni estreme in termini di quota operativa (dato il basso fondale della zona) e dall'aria tozza e compatta, con i timoni anteriori sistemati ai lati della torretta, anch'essa dall'aria tozza e allungata. Notare la riduzione in lunghezza di circa 18 metri, mentre il dislocamento nel contempo è maggiore di circa 500 t rispetto ai tipi precedenti. La presenza di 6 antenne sopra questa comprendeva lo snorkel e i periscopi d'attacco e di osservazione. La dotazione di armi era orientata all'attacco antinave assai più che a quello antisommergibile, con l'uso dei siluri Tip 61 dalle eccellenti prestazioni velocistiche.
 
Nell'insieme una classe riuscita, a cui seguì la NACKEN o A-14, con 3 battelli del 1980-81. Se i 'Sjoormen' erano grossomodo coevi dei 'Toti' italiani, ma più grossi, i 'Nacken' erano coevi dei primi 'Sauro', ma più piccoli. Essi erano più piccoli ancora anche dei loro predecessori, ma con una prua ridisegnata e 6 tubi di lancio siluri, più un maggiore spazio per il sonar. Dopo questa classe un pò intermedia vennero i 4 A-17 VASTERGOTLAND, del 1987-90, grossomodo dell'epoca dei 'Sauro III serie', anche se progettati a far tempo dal 1978. Anche questi erano battelli di ottime capacità, con 3 tubi di lancio per siluri da 400 mm anziché 2.
 
Queste unità sono il VASTERGOTLAND (Vgd), HALSINGLAND (Hgd), SODERMANLAND (Sod), e OSTERGOTLAND (Ogd). Vennero ordinati nel 1981 e sono stati costruiti tra Kockums (sezione centrali e assemblaggio finale) e Karlskrona (prua e poppa). Hanno due compartimenti centrali a tenuta stagna con uscite di salvataggio proprie, i soliti piani a X, 4 tls da 533 e sotto di essi, 2 da 400 mm, tutti a prua, con siluri di ricarica (1 per tubo) oppure mine, mentre era contemplato l'uso di 4 missili RBS-17 dietro la vela (poi scartati), la versione (da non confondersi con l'Hellfire) dell'RBS-15 per i sottomarini. Queste unità sono ancora più piccole delle altre sia come dimensioni che come peso, e continuano ad avere un equipaggio molto ridotto.
 
*Dislocamento: 1.070/1.140 t
*Dimensioni: 48,5x6,1x6,1 m
*Equipaggio: 21
*Motori: 2 diesel per 2.160 hp, 1 elettrico su un asse, 12 e 20 nodi rispettivamente
*Quota: 300 m operativa, 500 max
*Armi e sensori: 4 tls con 8 siluri Tipo 61 o 16 mine, più 2 da 400 mm per 4 siluri leggeri Tipo 42 per compiti ASW; 1 radar di scoperta in superficie Terma, un ESM, un sonar a bassa frequenza, un sistema elaborazione dati.
 
In seguito si è elaborata una soluzione della principale limitazione dei sottomarini convenzionali, quella della necessità di ricaricare le batterie; i cantieri Kockums hanno sviluppato un sistema ibrido diesel-elettrico con un generatore del tipo Stirling a circuito chiuso. Questo era noto dalla metà del XIX secolo, costruito da Robert e James Stirling con un motore ad aria calda a ciclo reversibile, di cui si interessò John Ericcson, che andò negli USA a proporla. In seguito sono stati i cantieri Kockums realizzarono un motore a 4 cilindri a doppio effetto, sviluppato dagli anni '60, il V4-275R da 75 kW. Esso ha gas Elio come mezzo di lavoro per i carburanti ossigeno e gasolio. Esso venne sperimentato nel 1984 con un modello di scafo galleggiante e poi provato in mare nel 1985. La sua applicazione è stata con una sezione di 8 metri con due di questi motori sul sottomarino NACKEN, con tanto di serbatoi di ossigeno, inserita nel 1988, il che consentiva di portare l'autonomia sott'acqua per settimane. Nel 1989 il Nacken completò le prove e divenne operativo, il primo con sistema AIP al mondo in servizio operativo. Così divenne valido per il successivo sottomarino A-19 GOTLAND.
 
Questo venne realizzato tra i cantieri Kockums e la Difesa svedese, nel 1988, con un progetto da 1.500 t, 60 metri per 6,1 metri, con due motori Stirling con tempi di navigazione anche per il 90 per cento. Tutti i motori sono sistemati su supporti elastici, quindi molto silenziosi nel funzionamento. Le batterie per la ricarica sono al piombo della Varta e i diesel della MTU, i generatori della Schneider. Quanto ai vari sistemi, vi è un sistema sonar CSU-90 d'attacco, passivo da intercettazione e laterale, il tutto dell'Atlas Krupp; gli ESM sono della EMI, il radar di navigazione della Terma e un solo periscopio dato che la localizzazione dei bersagli è affidata al sonar passivo, sistema anecoico sonar-assorbente. Il ponte inferiore ha ben 9 tubi: sei da 533 mm superiori e 3 inferiori da 400 mm, a prua inferiore e sopra il sonar, tutti con siluri di ricarica per un totale di 18 armi; il ponte inferiore ha anche i generatori diesel mentre quello superiore ha il generatore Stirling. Per evacuare l'equipaggio vi sono due posti di salvataggio in cui il mezzo di soccorso URF da 52 t si aggancia, è anch'esso un mezzo subacqueo della Kockums della fine anni '70, oppure si possono usare per la risalita libera da parte dei singoli membri d'equipaggio, anche se le possibilità di sopravvivenza in acque gelide sono, ovviamente, molto basse.
 
Quanto ai sistemi C3I hanno un apparato della famiglia 9LV della Celsius Tech, del tipo Mk.3, con databus e controllo di tutti gli apparati. Infine a questi sistemi si aggiunge il siluro Torpedo 2000 con motore HTP con 7 cilindri assiali, e i siluri leggeri 43x2 per compiti ASW. Entrambi, in realtà, sono utilizzabili sia per compiti ASW che antinave. POi vi sono anche le mine, sia dai tubi, che da speciali contenitori sulle fiancate, per 50 mine complessive solo considerando quelle esterne.
 
Da questi tipi è stato per l'appunto sviluppato il Type 471 per le esigenze della RAN, ovvero i classe COLLINS. Nel frattempo si pensava a grandi unità da 2.500 t con sei motori Stirling e ai sottomarini tipo 2000, con ulteriori innovazioni che si pensava fossero in qualcosa di tipo speciale, battelli con una torretta molto bassa e scafo leggermente schiacciato<ref>Hansen, HH: ''Tecnologia subacquea svedese: lo stato dell'arte'', RID gen 1995 p.60-66</ref>. Quanto ai siluri, il nuovo Tp 62, ovvero il Torpedo 2000 per l'export, è stato realizzato per la Svezia e il Brasile (classe 'Tupi migliorata'), ha lo stesso motore del velocissimo Speafish britannico, ma con diverso carburante, l'HTP (perossido d'idrogeno) e cherosene. La sua velocità è di 50 nodi su 18 km, quindi ancora superiore a quella dei Tp 613, oppure fino a 50 km su velocità minori. Gli australiani però non l'hanno voluto perché poco ecologico. Il cavo di filoguida è di rame, anche se lungo ben 30 km. Esso non è un più moderno tipo a fibre ottiche, perché queste ultime costano molto di più, anche se consentono maggiore velocità di trasferimento dati. Il sensore è derivato da quello dei Tp 43x2 leggeri, dunque abbastanza moderno ma non certo del tipo più adatto per un'arma pesante del genere. Nell'insieme è un'arma potente e a lungo raggio,
 
===Armi navali===