Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Iraq-Iran: differenze tra le versioni

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I trasporti aerei, eccetto gli An-12, erano ufficialmente civili, con le insegne della Irak Airways.
 
In tutto, ad agosto 1980 c'erano in servizio 212.000 militari con 2.000 carri, 1.000 artiglierie campali, 370 aerei e 230 elicotteri vari, più la piccola marina dal ruolo e capacità sostanzialmente irrilevanti.
 
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L'attacco principale scattò il 22 settembre con la fase di maggior sforzo durò sopratutto fino al 30 settembre 1980.
 
Il primo Corpo d'armata mandò le divisioni 1a e 11a che operavano per la maggior parte contro i Kurdi, mentre la 4a, anche questa di fanteria, catturò Panjwin dopo due giorni di combattimento al confine contro le varie unità di Basij e Pasdaran, mentre il suo compito finale era di catturare Orumiyeh e Sandandaj.
 
Il II Corpo d'Armata andò verso Qassre-Shirin, per poi avanzare verso Kermanshah con la settima divisione di fanteria meccanizzata mentre la 2a di fanteria motorizzata catturava Mehran e tagliò le comunicazioni con l'Iran settentrionale occupando le strade vitali.
 
L'avanzata del IV Corpo con la sua 10a divisione divisione era mirato a penetrare entro l'Iran con la 9a divisione corazzata, ma venne fermata dagli elicotteri Cobra e degli F-5, i primi consumando un gran numero di missili TOW, i secondi bombe, napalm, CBU e razzi da 68 mm. Il che significò, nelle zone aperte e senza molti rifugi naturali, che alla fine di 5 giorni di guerra la metà dei mezzi era stata distrutta. La 9a divsione corazzata penetrò di oltre 40 km nella prima settimana di offensiva, cattuarndo anche una stazione radar a 15 km da Dezful e poi minacciando la grande base di confine di Vahdati, che venne presto posta sotto tiro dall'artiglieria. Anche qui però gli attacchi aerei distrussero la 9a Divisione corazzata come forza combattente, eliminando circa 200 veicoli.
 
Il III Corpo ebber meno difficoltà del disastro del IV Corpo, penetrando con la sua 1a divisione meccanizzata fino ad isolare Ahwaz, entrando alla fine di circa 75 km dentro i confini iraniani. La 6a divisione corazzata ebbe un successo simile, ma lungo un percorso più a sud fino a minacciare Ahwaz dopo quella stessa settimana di guerra.
 
Anche la 3a Divisione corazzata avanzò in territorio nemico di circa 40 km e poi isolò, virando verso sud, la città di Khoramshahr, ma fu la terza divisione corazzata praticamente distrutta dagli attacchi aerei iraniani. La città fu quasi totalmente distrutta dai combattimenti tra ottobre e novembre, diventando nota come la Stalingrado Iraniana, dato che era anche attaccata dalla 5a divisione meccanizzata. Assieme agli attacchi aerei, i mezzi di terra erano stati importanti nella difesa, cominciando dai carri Chieftain che nel 1980 erano solo una divisione ma combatterono duramente nonostante i problemi dati dall'anno e mezzo della rivoluzione. In effetti, l'Esercito irakeno avanzò piuttosto celermente, ma la mancanza di un adeguato supporto aereo e l'offensiva aerea iraniana vanificarono le sue avanzate. L'IrAF ottenne sopratutto il successo di danneggiare il sistema di rifornimento del carburante che però causò come ritorsione l'attacco agli impianti di estrazione irakeni, che costrinsero a bloccare le esportazioni di petrolio, a tale livello di danni che per anni non vi fu modo di ritornare ai vecchi livelli, e questo causò anche carenze ai mezzi militari irakeni. Vennero colpiti i porti di al-Faw e Basrah e i terminali di al-Faw e le stazioni di pompaggio anche per fornire rifornimenti alla Turchia, Siria e Giordania.
 
Quanto ai SA.342 Gazelle, presto avrebbero raggiunto il totale di 40 esemplari ed operavano in maniera micidiale in associazione con i Mi-24: i primi tiravano missili HOT, magari contro le postazioni contraerei e i secondi attaccavano con i razzi e cannoni a distanza ravvicinata corazzati e bersagli vari, con effetti micidiali. Non mancarono i combattimenti aerei con altri mezzi, come gli AH-1 Cobra che avrebbero già distrutto entro il 1980 un paio di Hind sui 4 persi in tutto, ma che in generale furono i primi scontri tra elicotteri cannoniera, con perdite da entrambe le parti.
 
Come spesso accade in questi casi, l'offensiva esterna non demolì, ma compattò il sostegno al regime, persino i curdi iraniani presero parte alla difesa del Paese sotto attacco. Di fatto, salvò da una decadenza probabile e rapida il regime di Teheran. Il patriotismo iraniano aiutò molto a difendere le città, ma le divisioni irakene vennero fermate sopratutto grazie all'aviazione iraniana. Per esempio uno degli squadroni di F-14 permise di stabilire una superiorità aerea tale da consentire poi ai cacciabombardieri di distruggere le batterie antiaeree (come SA-6) e poi colpire le truppe e le linee di comunicazione. Alla fine gli irakeni non distrussero il regime guidando l'attacco dentro una nazione immensa e difficile da controllare. Alla fine venne catturata solo Khoramshahr che era propri al confine, catturata dopo una battaglia estremamente violenta nelle sue strade. Ma anche qui le perdite erano state elevate e così non ci fu modo di replicare tale successo. Poi arrivarono le piogge di novembre e finì definitivamente l'avanzata.