Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Francia-7: differenze tra le versioni

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===Missili c.c.===
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Il missile MILAN è un'arma di grande successo<ref>Per questo missile vedi sopratutto Batacchi, Piero: ''Milan: il successo di un controcarro'',P&D Giugno 2007 p. 58-62</ref>, e chi negli ultimi decenni ha fatto il servizio militare nell'E.I. ne ha senz'altro sentito parlare, se non addirittura utilizzato, magari con un primordiale simulatore disponibile negli anni '80. Senza tema di smentita, si può ben definire come il migliore tra tutti gli ordigni a medio raggio (circa 2 km) che sono stati ideati e costruiti, e anche se non più al 'top' della tecnologia, la sua affermazione economica è con ogni probabilità destinata a non ripetersi. Nel 2007 ne erano stati venduti (ma non necessariamente ancora costruiti) 360.000 esemplari con 10.000 unità di lancio, finiti negli arsenali di 41 nazioni diverse e in chissà quante formazioni di guerriglieri. In pratica solo il TOW ha avuto maggior successo commmerciale, principalmente per via della sua combinazione con blindati ed elicotteri dato il suo elevato raggio d'azione, pagato però con un peso eccessivo per la fanteria.
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La testata dell’OTOMAT oltretutto arrivava a 210 kg, abbastanza per minacciare anche la galleggiabilità della nave e sensibilmente superiore ai 165 kg dell’Exocet (ancora più vero per l’Harpoon, che raggiungeva i 227 kg). La testata dell’Exocet era quindi ridotta in peso rispetto alla massa totale, nonostante una gittata tutto sommato ridotta. L’Harpoon, pesando appena 650 kg al lancio era capace di portare una testata del 50% più pesante ad una gittata che anche nella prima versione era almeno di 90-110 km contro 40-65 km dei vari MM 38 e 40. E questo, senza considerare che l’AGM-84 Harpoon del tipo aviolanciato, quindi senza booster di lancio, pesa appena 450 kg, di cui ben il 50% sono costituiti dalla testata. Questo dà l’idea della differenza di efficienza tra motori a razzo e a reazione, questi ultimi fino a 10 volte più efficienti in termini di portata-peso. Non solo, ma la traccia IR è ridottissima (attualmente non solo esistono dei missili a guida IR, ma anche dei sistemi di sorveglianza come il Vampyr che vedono persino le colonne di calore oltre l’orizzonte), così come quella visiva (niente scia di fuoco o di fumo bianco). I missili Exocet hanno magari un motore di spinta maggiore, ma ben lungi dall’assicurare prestazioni come la velocità supersonica che aiuterebbe a superare le difese nemiche, al dunque sono solo poche decine di kmh sopra le prestazioni dell’Harpoon. A parte questo, va detto che l’Exocet è stato sviluppato come nessun altro missile in termini di flessibilità d’impiego. Sebbene meno frequentemente aggiornato rispetto all’Harpoon, l’Exocet è stato adattato a: batterie di difesa costiera, aerei, elicotteri e sottomarini, oltre naturalmente le navi. L’Harpoon non è stato adottato da elicotteri, l’OTOMAT non ha avuto mai versioni sublanciate e anche quelle aeroportate sono state abortite, i missili Uran non hanno una versione sublanciabile.
 
===AAM===
Forse il più noto dei missili francesi in questo settore è l'R.550 Magic, di cui già nel 1983, dopo circa 12 anni di produzione, ne erano stati costruiti oltre 7.000, adattati a numerosi aerei, come i MiG-21 indiani e irakeni, gli MB-326K sudafricani (probabile, ma non certo), tutti i tipi di Mirage tattici (ovvero eccetto i Mirage IV), e in seguito persino i MiG-23 di qualche utente (Romania).
 
Si tratta di un caratteristico missile in genere dipinto in un vivace rosso aragosta, con doppia serie di superfici di prua (4 per ciascuna serie), e coda simile a quella del Sidewinder. Pesante circa 85 kg, di cui 12,5 di testata (6 kg di HE), quest'arma è apparsa attorno al 1970. Era un articolo molto importante per la Francia, perché altrimenti era legata ai soli Sidewinder, che gli USA non volevano fossero esportati a tutti (per esempio, fino al '67 non ad Israele), e ai grossi R.530, missili con guida SARH o IR raffreddata, ma senza vere capacità nel combattimento aereo. Il Magic, avanzato e grossomodo comparabile ad un Sidewinder J, era capace di essere lanciato da un caccia manovrante a 1.300 kmh e a 6 g, e manovrare di per sé a ben 50 g, con un sensore capace di un settore d'acquisizione quasi emisferico (140°) rispetto al cono di coda del bersaglio tipico (caccia supersonico). La sua adozione è stata pertanto rapida. Gli Irakeni e gli indiani, tutt'altro che deliziati dai missili AA-2 Atoll, specie quelli del primo tipo non raffreddato, ebbero presto premura di usare i Magic per i loro caccia MiG-21, con un buon incremento delle loro capacità belliche; assieme ai piccoli (forse troppo, ma a quanto pare piuttosto efficaci) AA-8 Aphid (R-60), parimenti efficaci nel combattimento aereo pur pesando appena una quarantina di kg, i caccia di entrambe le aviazioni si sono aggiornati in maniera valida. Del resto dal '77 c'era il missile AIM-9L 'all aspect' (piuttosto teorico) e c'era bisogno di un'arma almeno parzialmente comparabile. Ma i francesi non avevano lasciato correre, e così nel 1983 iniziò lo sviluppo del Magic Mk 2, capace di essere lanciato a 8,6g e a 1.600 kmh (quindi al limite delle capacità dei più moderni caccia) e di acquisire bersagli anch'esso in modalità 'all aspect'. Anche se è apparso per quando gli americani costruivano l'ulteriormente migliorato AIM-9M e i sovietici l'AA-11 o R-73, si tratta di un valido missile aria-aria, che è rimasto sulla breccia fino ad oggi, costando meno del MICA IR.
 
Quanto ai missili a medio raggio, vale la pena dedicare lo spazio al settore a medio raggio, di cui i Francesi sono stati gli unici interpreti con armi del tutto originali (considerando che l'Aspide è sì di tecnologia per lo più nazionale, ma è anche 'ritagliato' sul modello Sparrow, da cui è quasi indistinguibile e di cui usa gli stessi sistemi di lancio e gestione). Prima iniziarono con i missili R510 a guida IR e R511 a guida SARH, poi continuarono nel decennio successivo con l'R530, missile entrato in servizio nel '63 e prodotto in 4.400 esemplari. Non era un'arma eccezionale, con una velocità di 2,7 mach, aspetto vagamente simile allo Sparrow ma più tozzo, gittata di 18 km e testata da 30 kg. Come le armi sovietiche ce n'erano due tipi, uno IR e uno radar, ma il Mirage in genere ne portava solo uno sotto la fusoliera, e non senza perdita di prestazioni; in genere quest'arma era del tipo radar, magari abbinata a due Sidewinder o a due Magic. Dal '68 quest'arma era considerata obsoleta (la produzione terminò nel '74 e l'unico abbattimento lo ottenne con la HHA ad 8 km di distanza, in uno degli scontri con gli arabi) era in predicato di essere sostituita con il successivo Super R.530, in realtà un progetto del tutto nuovo, per il Mirage F.1 I primi test avvennero nel '72 con la compatibilità con il radar Cyrano IV del nuovo caccia e il primo lancio nel '73; quelli con i sistemi operativi nel '74, ma non da un Mirage F.1, che non li ebbe fino al '76 per il primo lancio di prova. Nel '77 entrò in produzione (come l'Aspide, ma quest'ultimo impiegò altri 12 anni e passa prima di rendersi compatibile con l'F-104ASA-2 come arma aria-aria) e nel 1980 in servizio, dando così, dopo circa 7 anni, ai nuovi Mirage un'arma che fosse superiore ad un tipo malamente equivalente agli Sparrow E. Ancora negli anni '80 i vecchi R.530 erano in servizio piuttosto frequentemente (almeno i Mirage F.1 potevano portarne due sotto le ali, un carico tutto sommato più credibile). Nato come arma sopratutto anti-bombardiere (la Francia non era in prima linea contro il Patto di Varsavia), ma dal 1979 si cominciò a pensare ad un nuovo missile, con una testata di ricerca migliorata, il Super 530D che seguiva l'F. D sta per Doppler, come il radar RDM (Radar Doppler Multifunction) del nuovo Mirage 2000, succeduto dall'RDI dedicato alla difesa aerea, ma con caratteristiche migliorate. Quest'ultimo divenne operativo nel 1987.
 
Il missile Super R.530 ha una struttura simile a quella del Phoenix, con 4 alette di stabilizzazione molto allungate e vicine a quelle di controllo caudali. Il muso è di ceramica, per reggere le altissime temperature dell'attrito causate da un motore molto potente. Nondimeno, nonostante il motore e l'aerodinamica adatta più per le prestazioni velocistiche e di gittata, il raggio d'azione non sembra impressionante. Nella parte posteriore vi sono, attorno al motore, i giroscopi, batteria e attuatori elettrici, un pò come nel missile Exocet, pure non tanto dissimile come layout.
 
Quanto al sensore di guida, esso è un AD26 SARH ad onda continua, la testata è una HE da 33 kg con raggio di scoppio utile di 20 metri, mentre le alette sono di acciaio inox con struttura a nido d'ape. Il motore a razzo bistadio è il Thomson-Brandt Angele, che è capace di portare l'arma a mach 4,5, una velocità superiore a qualunque altro missile a medio raggio: brucia per 8 secondi, ma è tanto potente, che il missile raggiunge la massima velocità non al termine della combustione, ma a metà della stessa. La gittata è di 37 km ad alta quota, circa 20 a bassa. Il missile può manovrare fino a 20 g (valore non eccezionale) fino a 18.000 m, e fino a 6 g su quote massime di circa 25.000 m. La capacità di intercettazione pratica arriva fino a circa 23 km di quota. Il primo SR.530F era capace di tirare contro bersagli differenti per quota fino a 7.000 m, ma il 'D' arriva a ben 9.000 (così dichiarava Armi da guerra N.38, ma RID dice 9.000 m con l'F' e ben 12.200 con il 'D'). Il peso del Super R530D è di 270 kg anziché 250 e più lungo, 3,8 m anziché 3,54, con seeker AD26 di tipo aggiornato, funzionante con i radar doppler (forse è un mono-impulso) e con calcolatore per la riprogrammazione rapida in base alle minacce- Il motore, anche qui un bistadio, è tanto potente da far raggiungere al missile qualcosa come mach 5, la quota arriva a 24 km, se non addirittura a 30 km, mentre a bassa quota gli ingaggi sono possibili fino a 60 m circa, quindi anche contro bersagli a volo radente, come i Tornado. La capacità 'snap up' di tirare, stando per esempio a 1.000 m, contro bersagli in volo a 10.000 e passa metri, è non meno impressionante. Meno pratico l'opposto, se il bersaglio è coperto da ECM o dal clutter del terreno è più difficile localizzarlo; ma se vola effettivamente a quote non bassissime (per esempio, 1.000 m), il missile gli piomberebbe addosso con l'energia potenziale data da un dislivello paragonabile all'altezza del mt. Everest. I missili a guida radar sono indubbiamente un'arma complessa, ma i caccia moderni sono usualmente dotati di RWR sofisticati e di ECM ad essi abbinate: quanto il missile e il relativo radar di guida siano efficaci in tali condizioni, è una variabile difficile da considerare.
 
Il missile può ingaggiare bersagli fino a mach 3, e nel tipo F ha modalità di lancio automatica o manuale (la prima, però, è stata eliminata con il tipo D, essa determinava automaticamente il punto di lancio per l'arma in base alla geometria d'attacco). La guida semiattiva ha ovviamente dei problemi e limiti, ma la velocità dell'arma è tale da ridurne in parte la difficoltà e la Matra, che produce l'arma, afferma che un Mirage 2000, in appena un minuto, potrebbe tirare due Super R.530 e due R.550 contro altrettanti bersagli.
 
L'uso del missile è stato piuttosto vasto, ma non tutti gli utenti dei Mirage F.1 e nemmeno dei Mirage 2000 l'hanno adottata, per via del costo. Per esempio, non la Libia. Pare però che oltre ai clenti noti: Grecia, Perù, Emirati, Irak, India, Francia, Egitto, vi siano stati altri 6 utenti non noti che hanno comprato il missile per adattarlo ad altri aerei che non fossero evidentemente i Mirage 2000 o F.1. Chi siano questi utenti non è però noto.
 
L'uso del missile è stato fatto dall'A de l'A durante le varie crisi in Kosovo, ex-Yugoslavia, Irak, ma senza spararne nessuno in azione. L'Irak invece lo ha fatto. I Mirage F.1 si dimostrarono eccellenti caccia, capaci di competere con i Phantom, e poi validi come vettori di Exocet antinave e altre armi aria-superficie. Presto però sorse un problema: dato che i missili AA-7 non erano sufficientemente efficaci contro gli agguerriti piloti iraniani, specie nel volo a bassa quota (gli AA-6 dei MiG-25 invece dimostrarono la loro utilità pur essendo armi anti-bombardiere, ottenendo qualche successo), c'era bisogno di un caccia con missili moderni per affrontare i caccia iraniani, specialmente i micidiali F-14 e i loro Phoenix. I Mirage erano inferiori rispetto ai Tomcat, ma le ultime sottoserie ebbero la predilezione per il combattimento aereo con i missili, che sembra fossero non i Super R.530F, ma i Super R.530D appositamente adattati al radar Cyrano (o meglio, era quest'ultimo che, nel sottomodello E-6, era adattato al loro uso, come del resto il NASARR dell'F-104S lo è stato poi all'uso degli Aspide). In una serie di scontri una dozzina di Mirage di uno squadron da cacci irakeno vennero abbattuti dai Tomcat. Ma nel 1988 ebbero anche le loro soddisfazioni, alloché 2 F-14 della base aerea di Vandhati, vennero abbattuti (pare con un unico, fortunato missile che colpì il capocoppia) e in seguito toccò ad un altro.
 
Uno dei problemi era comunque la manutenzione: ogni 20 ore circa di volo con i Mirage, il missile doveva essere pesantemente revisionato, il che riduceva la sua utilità pratica nelle unità d'impiego. Del resto il Phoenix era anche peggio, specie nel primo modello, l'AIM-54A, che avevano gli Iraniani (almeno 288 su 714 ordinati) e che non usava ancora elettronica allo stato solido, almeno non del tipo a microchip (semmai transistors), per non dire poi delle valvole dei vecchi Sparrow E-4.
 
I missili Super R530 hanno avuto un buon successo (non è chiaro quanto, in termini numerici), ma per il loro successore si è pensato ad una specie di AMRAAM, anzi un piccolo AMRAAM, il MICA (Missile d'Interceptation et de Combat Aerienne), arma rivoluzionaria anche tenendo conto del tipo americano. Pesante appena 110 kg, si poteva permettere di rimpiazzare persino il Magic 2, aveva un INS, aggiornamento con data-link, guida radar attiva (oppure IR passiva) per la fase finale, agilità data da un sistema di orientamento vettoriale dei gas di scarico e corpo in generale simile a quello dell'Aster, che praticamente ne è la versione con alette ingrandite e booster d'accelerazione. Esso era un'arma complicata e la più piccola tra quelle con sistema radar attivo, per cui nel '96 l'Aeronautica dovette ordinare un altro lotto di Super R.530D per compensare i ritardi accumulati. Come per lo Sparrow, i costi di sostituzione integrale degli stock sono alti e così non c'é fretta di rimpiazzarli del tutto, semmai si aggiornano. Solo Taiwan ha ordinato il nuovo missile come arma esclusiva per i suoi caccia, e in quantità, mentre il Rafaele non ha la predisposizione per l'uso di tale ordigno.
 
*Dimensioni: 3,54 m x 263 mm x 90 cm (R.530D: 3,80x 260 x 87,5)
*Peso: 250, poi 270 kg, di cui 30 o forse 33 di testata.
*Prestazioni: 4,5-5 mach, gittata 37-45 km, quota max 23-30 km