Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Yemen: differenze tra le versioni

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Lo '''[[w:Yemen|Yemen]]''', terra ben poco nota, ma d'importanza strategica della penisola arabica, è stato teatroobiettivo degli interessi di molte delle potenze mondiali, e in particolare sovietici, britannici, egiziani e sauditi.
 
Passato sotto l'influenza britanica nel XIX secolo, il suo porto, antico di 5.000 anni, divenne officialmente colonia britannica nel 1937, usato poi ampiamente per le necessità logistiche durante la guerra. Ma il controllo del territorio montuoso era quasi inesistente. Al Nord di Aden c'era il Regno dello Yemen del Nord, retto da Iman Ahmad, che rimase tutto sommato al di fuori dei problemi e delle operazioni militari britanniche, ma dopo il '45 i britannici, nonostante la decadenza del loro impero, costruirono la base aerea di Khormaksar, pure questa in vicinanza del porto di Aden, iniziando una loro pervasiva opera d'influenza nella penisola arabica, grazie anche all'uso della RAF, come l'8th Sqn con i Tempest VI. Questo era necessario perché le rivolte, in quell'irrequieto territorio, non mancavano. Nel '47 arrivarono anche i Lincoln del 101s Sqn fino a che nel '52 la RAF ebbe il No.8 riequipaggiato con i Vampire FB.9 e rinforzato dal 32nd, che proveniva dall'Egitto, da cui era stato espluso per ragioni politiche. Tutto questo comportò la costruzione di altre striscie di volo, mentre il movimento anti-britannico non cessava la sua attività, specialmente dopo il '54. I Britannici, quel maggio, ebbero una parte delle loro truppe a Robat, dove si ritrovarono circondati; senonché i trasporti Valetta li rifornirono e i Vampire bombardarono le forze dei ribelli, sia pure senza molto successo data la copertura che le pur brulle montagne davano alle forze nemiche. A Robat c'era un posto di controllo aereo avanzato per la RAF, e altri ne seguirono nel '55, mentre il No.8 ebbe i Venom FB.Mk.4. Robat cadde, ma i britannici la riconquistarono usando alcuni elicotteri Bristol Sycamore tra le altre macchine volanti,uno dei primi impieghi tattici degli elicotteri. 1956, inizio dell'uso di aerei da osservazione leggera, e nel '57, 4 Venom da ricognizione, con i Lincoln rimpiazzati dagli Shackletons (usati a loro volta come bombardieri anziché come pattugliatori ASW). Non bastandao ancora, arrivò il No.2 Sqn della Royal Rhodesian Air Force con i Vampire F.Mk.9 e si formò la Forza aerea del Medio Oriente, la AFME. La politica ovviamente non era rimasta inattiva e nel '59 furono i Britannici ad organizzare la Federazione degli Emirati di Aden, nel '60 arrivò la portaerei HMS Centaur con i Sea Venom del NAS 891, partecipando ad un'altra operazione chiamata DAMEN. Finalmente, quel luglio giunsero anche gli Hunter del 208th dove, con i loro cannoni omonimi (Aden) operarono attivamente contro i ribelli. Nel frattempo i britannici continuavano a costruire aeroporti, come a Hilvan, ma senza sicurezza sufficiente, cosicché le portaerei ebbero il massimo impegno come mezzi di supporto.
 
Questo era necessario perché le rivolte, in quell'irrequieto territorio, non mancavano. Nel '47 arrivarono anche i Lincoln del 101s Sqn fino a che nel '52 la RAF ebbe il No.8 riequipaggiato con i Vampire FB.9 e rinforzato dal 32nd, che proveniva dall'Egitto, da cui era stato espluso per ragioni politiche. Tutto questo comportò la costruzione di altre striscie di volo, mentre il movimento anti-britannico non cessava la sua attività, specialmente dopo il '54. I Britannici, quel maggio, ebbero una parte delle loro truppe a Robat, dove si ritrovarono circondati; senonché i trasporti Valetta li rifornirono e i Vampire bombardarono le forze dei ribelli, sia pure senza molto successo data la copertura che le pur brulle montagne davano alle forze nemiche. A Robat c'era un posto di controllo aereo avanzato per la RAF, e altri ne seguirono nel '55, mentre il No.8 ebbe i Venom FB.Mk.4. Robat cadde, ma i britannici la riconquistarono usando alcuni elicotteri Bristol Sycamore tra le altre macchine volanti,uno dei primi impieghi tattici degli elicotteri. 1956, inizio dell'uso di aerei da osservazione leggera, e nel '57, 4 Venom da ricognizione e i Lincoln rimpiazzati dagli Shackletons (usati a loro volta come bombardieri anziché come pattugliatori ASW). Non bastando ancora, arrivò il No.2 Sqn della Royal Rhodesian Air Force con i Vampire F.Mk.9 e si formò la Forza aerea del Medio Oriente, la AFME. La politica ovviamente non era rimasta inattiva e nel '59 furono i Britannici ad organizzare la Federazione degli Emirati di Aden, nel '60 arrivò la portaerei HMS Centaur con i Sea Venom del NAS 891, partecipando ad un'altra operazione chiamata DAMEN. Finalmente, quel luglio giunsero anche gli Hunter del 208th dove, con i loro cannoni omonimi (Aden) operarono attivamente contro i ribelli. Nel frattempo i britannici continuavano a costruire aeroporti, come Hilvan, ma senza sicurezza sufficiente, cosicché le portaerei ebbero il massimo impegno come mezzi di supporto.
A quel punto arrivarono anche gli Egiziani in supporto dei ribelli anti-britannici, che loro aiutavano già dalla metà degli anni '50 ma il 26 settembre 1962 un colpo di stato ideato dal Cairo fece salire la tensione e l'impegno in zona, con tanto di 150 parà egiziani atterrati a Hodeida. Ma Imam al-Badr scappò dandosi alla resistenza. Al-Sallal, il nuovo capo, dichiarò la costituzione della Repubblica dello Yemen e chiese aiuti egiziani, che presto vennero accordati. Tra questi anche aerei da combattimento dell'allora UARAF. Giunsero in zona addirittura i Tupolev Tu-16 per attaccare le basi ribelli nella zona orientale dello Yemen e gli Il-28. Rispettivamente questi aerei erano a Asswan e a Sana, mentre le basi aeree di Taiz e Hodeida venivano costruite. Oramai gli Egiziani, anche a terra, erano diventati numerosi e controllavano le parti più importanti della nuova Repubblica.Questo accadeva al Nord dello Yemen, il che provocò la pretesa di al-Salal di includere tutta la parte meridionale della penisola arabica sotto la sua giurisdizione. I caccia tattici MiG-15 e 17 giunsero per supportare le missioni d'attacco al suolo anche a favore dei ribelli anti-britannici. Londra non stette a guardare quest'incremento di potere e schierò gli Hunter del 208 Squadron a Khormaksar, così come il No.8 venne riequipaggiato totalmente con tali aerei, per poi costruire la base di Beihan. Insomma, il gioco era importante e nessuno dei due contendenti voleva perderlo, data la strategicità della posizione. Nonostante l'uso dei ricognitori Camberra, la situazione per le truppe britanniche era difficile a dire il minimo, con l'Egitto che supportava la formazione di uno Stato capace di controllare la parte meridionale dell'Arabia e che aveva schierato 30.000 soldati e 100 MiG e Il-28. Per giunta, giunsero istruttori sovietici a rinforzare il dispiegamento delle truppe del Cairo, mentre a terra operavano carri T-34. Si continuò l'aumento della forza, tanto che 240 parà egiziani arrivarono nel novembre 1962 a Sirwah e una brigata corazzata poi giunta, per cui alla fine i ribelli persero Saada; ma Al-Badr riuscì poi a prendere l'unica strada che aveva e quindi isolarono la guarnigione, per poi assediarla. Gli Egiziani erano finiti nei guai nonostante il successo iniziale.
 
A quel punto arrivarono anche gli Egiziani, in supporto dei ribelli anti-britannici, che aiutavano già dalla metà degli anni '50 ma il 26 settembre 1962 un colpo di stato ideato dal Cairo fece salire la tensione e l'impegno in zona, con tanto di 150 parà egiziani atterrati a Hodeida. Ma Imam al-Badr scappò dandosi alla resistenza. Al-Sallal, il nuovo capo, dichiarò la costituzione della Repubblica dello Yemen e chiese aiuti egiziani, che presto vennero accordati.
 
A quel punto arrivarono anche gli Egiziani in supporto dei ribelli anti-britannici, che loro aiutavano già dalla metà degli anni '50 ma il 26 settembre 1962 un colpo di stato ideato dal Cairo fece salire la tensione e l'impegno in zona, con tanto di 150 parà egiziani atterrati a Hodeida. Ma Imam al-Badr scappò dandosi alla resistenza. Al-Sallal, il nuovo capo, dichiarò la costituzione della Repubblica dello Yemen e chiese aiuti egiziani, che presto vennero accordati. Tra questi anche aerei da combattimento dell'allora UARAF. Giunsero in zona addirittura i Tupolev Tu-16 per attaccare le basi ribelli nella zona orientale dello Yemen e gli Il-28. Rispettivamente questi aerei erano a Asswan e a Sana, mentre le basi aeree di Taiz e Hodeida venivano costruite. Oramai gli Egiziani, anche a terra, erano diventati numerosi e controllavano le parti più importanti della nuova Repubblica.Questo accadeva al Nord dello Yemen, il che provocò la pretesa di al-Salal di includere tutta la parte meridionale della penisola arabica sotto la sua giurisdizione. I caccia tattici MiG-15 e 17 giunsero per supportare le missioni d'attacco al suolo anche a favore dei ribelli anti-britannici. Londra non stette a guardare quest'incremento di potere e schierò gli Hunter del 208 Squadron a Khormaksar, così come il No.8 venne riequipaggiato totalmente con tali aerei, per poi costruire la base di Beihan. Insomma, il gioco era importante e nessuno dei due contendenti voleva perderlo, data la strategicità della posizione. Nonostante l'uso dei ricognitori Camberra, la situazione per le truppe britanniche era difficile a dire il minimo, con l'Egitto che supportava la formazione di uno Stato capace di controllare la parte meridionale dell'Arabia e che aveva schierato 30.000 soldati e 100 MiG e Il-28. Per giunta, giunsero istruttori sovietici a rinforzare il dispiegamento delle truppe del Cairo, mentre a terra operavano carri T-34. Si continuò l'aumento della forza, tanto che 240 parà egiziani arrivarono nel novembre 1962 a Sirwah e una brigata corazzata poi giunta, per cui alla fine i ribelli persero Saada; ma Al-Badr riuscì poi a prendere l'unica strada che aveva e quindi isolarono la guarnigione, per poi assediarla. Gli Egiziani erano finiti nei guai nonostante il successo iniziale.
 
Mentre tutto questo capitava, il SAS e alcuni mercenari francesi erano stati mandati a tenere i contatti con i ribelli del Nord Yemen, mentre nel frattempo la Gran Bretagna era impegnata ad affrontare quelli del Sud: lo schema era classico: il nemico del mio nemico è mio amico. Ma nel frattempo gli Egiziani cominciarono ad usare una nuova, micidiale arma. Non se n'é certo parlato molto, ma il primo uso di armi chimiche nel secondo dopoguerra è stato forse proprio qui, allorché gli aerei del Cairo usarono bombe con aggressivi chimici, colpendo il villaggio di el-Kawna, uccidendo centinaia di civili. Questa strage, perpretata dai MiG-17 egiziani, fece sì che l'Iran, fin'allora poco interessato alla vicenda, cominciasse con i C-130 e C-47 a supportare i ribelli. Ma la maggiore attività sarebbe giunta solo dal '71, dopo l'uscita dei britannici, e per lo più relegata all'Oman piuttosto che allo Yemen.
 
Nel frattempo i britannici organizzarono la Federazione dell'arabia meridionale o '''FSA''', che era semi-indipendente dalla Corona britannica e poteva organizzare anche forze armate locali, ma nemmeno quest'apertura del '63 rese possibile sedare le rivolte e anzi, cominciarono pure gli attacchi terroristici alle istallazioni militari britanniche. Londra non volle cedere la mano e rinforzò il dispositivo con HunerHunter FR.Mk.10 e trasporti tattici del No.26 Sqn e poi, per uno scherzo del destino, un errore di navigazione portò uno Il-14 dello Yemen del Nord sull'aeroporto di Lodar. Quest'aereo, dopo essere stato sperimentato, venne messo senza tanti complimenti in servizio con la RAF: un aereo sovietico in servizio per Sua Maestà. Dato che la situazione non accennava a migliorare, il 4 gennaio 1963 i britannici mandarono 3 battaglioni con pesante supporto aereo e d'artiglieria per l'Operazione Nutknacker, con lo scopo di schiacciare la resistenza dei guerriglieri, e con l'aiuto dei Wessex HU.Mk 5 della Centaur. Conquistarono Wadi Rabwa, ma non poterono tenerla per gli attacchi che a terra subivano.
 
A quel punto gli Egiziani e la Repubblica del Nord-Yemen attaccarono a Sud, dando aiuto ai locali guerriglieri. Colpirono la postazione di confine di Beihan, che provocò quasi una guerra perché la RAF colpì pesantemente Forte Harib. Ad aprile del '63 i Marines inglesi, più una compagnia dei parà e due battaglioni di fanti, autoblindo e artiglieria, supportati da elicotteri, avanzarono verso i santuari dei ribelli. La prima azione, il 29 aprile, fu del SAS, che era pure presente nella spedizione, a Cap Badge Hill, ma solo l'aiuto degli Hunter (che spararono oltre 7.000 colpi di cannone) li salvò dal contrattacco nemico. Anche i Marines dovettero subire attacchi lungo Wadi Rabwa, ma alla fine passarono e si congiunsero con il SAS, che era rimasto sulla collina. Alla fine venne usata anche la 39ima Brigata con diversi Centurion, sbarcata ad Aden dall'Irlanda del Nord e che venne impiegata contro Qudishi con il solito supporto aereo di Hunter e Shackletons. Alla fine, conCon delle task forces costituite da vari elicotteri e commandos, avanzando con il supporto aereo e con le forze della FSA al loro fianco, riuscirono a cacciare la guerriglia dalla zona, conquistando Wadi Misrah e altri luoghi, fino a Jebel Huriyah. Le operazioni durarono fino all'8 giugno, prima dell'attacco finale la notte dell'11 giugno su quest'ultima località, che entro la mattina successiva cedette ai commandos e ai Centurion. Finalmente, un risultato importante per i Britannici. A furia di attacchi aerei, ci vollero altri 5 mesi perché i locali capi tribù si accordassero con i britannici per un cessate il fuoco. Gli Hunter volarono da soli per oltre 1.000 sortite con il lancio di 2.508 razzie 183.000 colpi di cannone da 30 mm (Aden), per non parlare di un altro debutto, quello dei Buccaneer della HMS Eagle. Gli elicotteri navali Wessex risultarono indispensabili, così come i trasporti della RAF, che volarono oltre 20.000 missioni, spesso di durata inferiore ai 20 minuti.
 
Ma se lo Yemen del Sud era stato pacificato con tale sanguinosa repressione, la CIA avvertì Kennedy di quanto stava accadendo, tanto che gli USA premettero con Londra per cessare tale attività. Fino alla sua prematura uccisione, dopo di ché tutto sembrò precipitare. Nel frattempo, nonostante la tensione con Israele, l'Egitto aveva non meno di 40.000 uomini nello Yemen del Nord. I ribelli di questo settore erano aiutato da rifornimenti d'armi segretamente consegnati da Londra, cosicché l'offensiva dell'ottobre 1964 vide gli egiziani e i loro alleati sconfitti dalla resistenza nemica mentre tentavano l'avanzata su Haradh. Con l'annuncio britannico (luglio 1964) dell'abbandono dei possedimenti ad Est di Suez per il 1968, gli Egiziani pensarono che i britannici fossero più deboli e così le loro installazioni, dopo tale annuncio vennero attaccate nuovamente dai guerriglieri. Lo stesso accadde però anche agli Egiziani con la resistenza locale, che distrusse i convogli di rifornimento fino a che si occupò di rifornire le guarnigioni rimaste assediate.
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Nel '65 la situazione era in effetti diventata critica per l'Egitto, che aveva subito troppe perdite in zona. Così Nasser si accordò con il re Saudita per cessare il supporto reciproco delle fazioni della guerriglia, in cambio della loro ritirata entro il settembre del '66. Finalmente arrivarono anche gli osservatori ONU per controllare l'accordo di pace. Ma Nasser cambò idea vista la volontà inglese di ritirarsi dall'area e anzi, cancellò l'accordo di indire un referendum per lo Yemen sulla propria autodeterminazione, mentre i soldati salirono in zona a 50.000 e poi a 70.000, con tanto di Tu-16 e Il-28. Gli attacchi aerei contro il territorio saudita, da tempo parte delle attività egiziane, continuarono.
 
I britannici supportavano i ribelli del Nord con carichi di armi portati dai DC-4 della Rhodesian Air Service Ltd, comprando tali armamenti in varie parti del mondo, persino in Bulgaria. Ma era tempo anche di rinforzare la quasi indifesa Arabia Saudia, che ebbe tra l'altro la costruzione dell'aeroporto di Khamis, passato da una corta striscia di volo a 3.000 di lunghezza per la pista principale, ma che rimase un posto molto difficile, per varie ragioni, tra cui l'altezza di 2.134 m, per le operazioni aeree.

All'epoca i Sauditi avevano solo 12 F-86F del No.5 Sqn, più 10 T-33A del No.15, entrambi a Dhahran, consegnati dal tardo 1953. C'erano anche 6 C-123 e vari aerei da trasporto con il No.4 sqn. Dal '62 il principe Faisal cominciò a pianificare attivamente il potenziamento della RSAF, anch con aerei supersonici, dei quali vennero alla fine scelti, tra le varie proposte del tempo (F-5, F-104, Mirage), i Lighting britannici (gennaio 1966) per 154 milioni di dollari che comprendeva solo sei aerei, ma anche una batteria con otto rampe e 37 missili a lungo raggio Thunderbird. Era solo l'inizio, perché in seguito arrivarono anche 22 Lighting F.Mk 53 da caccia multiruolo, gli Strikemaster, missili, reti radar. Tutto questo venne usato per poi permettere alle casse britanniche di comprare 50 F-111K. Anche se i primi materiali forniti erano ex-britannici, con l'Operazione Magic Carpet, la RSAF ne ebbe comunque beneficio, con tanto di 4 Hunter F.Mk.60 e due T.Mk.7 come prima fornitura per cominciare l'addestramento del personale locale, con l'aiuto di contractors ex-RAF, che ebbero tra le 4 e le 10.000 sterline all'anno (molte per l'epoca); mentre un primo gruppo di aviatori veniva addestrato in Gran Bretagna.

Arrivati gli Hunter Mk.60 nel maggio del '66 a Riyadh e poi spostati con sei piloti a contratto a Khamis formando il No.6 Sqn. Era una base inizialmente priva di comodità, ma l'altitudine e la bassa umidità rendevano il clima accettabile. Era quando si stava dentro l'abitacolo che il calore era altissimo, e persino toccare le parti metalliche degli aerei era 'sconsigliabile' senza guanti. Presto le attività degli aerei cominciarono ad essere molto consistenti, fino a che non cominciarono i problemi per le parti di ricambio, che dovevano essere trasportati dai camion provenienti da Jeddah. Nonostante il problema delle parti di ricambio fosse molto serio già dopo alcune settimane, i MiG egiziani smisero di farsi vedere, così come gli Il-28. Nel frattempo erano stati dislocati anche i missili SAM e i cannoni da 40 mm, e anche questo era un cambiamento rispetto alla situazione precedente, in cui gli incursori potevano volare a volontà sul territorio Saudita.
 
Nel frattempo gli egiziani cominciarono a riutilizzare le armi chimiche con l'aiuto dell'URSS, che voleva, già che ci si era, sperimentare anche la nuova generazione di aggressivi chimici. Questo significava gas nervini, e il primo attacco venne svolto il 5 gennaio 1967 con un'azione molto precisa su el-Kitaf, da parte di due MiG-17 come 'marcatori' e almeno 9 Il-28 con gas VR-55 (probabile, ma non sicuro), in bombe da 250 kg. Vennero uccisi quasi 200 civili. Era una cosa spaventosa, e aumentò ancora quando l'attacco con i gas venne abbinato al napalm, per cancellare le 'prove' del loro uso. Il 10 maggio alcune bombe chimiche erano state ritrovate intatte, ma mentre gli Yemeniti cercavano di portarle via per mostrarle quali prove, un altro attacco egiziano distrusse bombe e persone. Il 17 maggio un ulteriore attacco provò anche troppo la presenza di armi chimiche, uccidendo 550 persone. Quest'azione fu anche peggiore della precedente e i mercenari britannici e francesi decisero di lasciare la zona. Ci si può stupire che, sebbene sia stata una campagna in un territorio così remoto dall'attenzione, questo bombardamento chimico non abbia avuto nessuna eco né condanna. Ma del resto gli USA stavano largamente impiegando l'Agent Orange e altri tipi in Vietnam, e forse per questo non vollero fare nulla per protestare contro l'attacco egiziano, non tanto diverso da quello che facevano loro in Vietnam. I Britannici ripetereno di voler abbandonare Aden nel '67 e lasciare indipendente la FSA. Ma nonostante questo, gli Egiziani non ne trassero vantaggio, perché nel giugno dell'anno subirono la catastrofe della guerra dei sei giorni. Questo significò a loro volta abbandonare lo Yemen.
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Lo Yemen del Sud nel frattempo cercava di riavviare la sua aviazione, che era tuttavia cosa non facile a farsi, fino a quando trovarono un gruppo di piloti yugoslavi che erano esperti degli aerei sia russi che britannici e cominciarono a far operare di nuovo l'aviazione. Peraltro 3 elicotteri vennero abbattuti o persi per incidenti, e un C-47 pure abbattuto.
 
Nel 1968-69 furono i Lighting della RSAF a volare diverse sortite d'attacco contro posizioni al confine dello Yemen, assieme a dei vecchi Sabre. Alcuni Lighting vennerorimasero distrutti da incidenti. Gli Irakeni cominciarono a supportare la Repubblica dello Yemen consegnando armi. Nel 1970 governo e opposizione fecero un governo di coalizione e venne riformata la repubblica dello Yemen nell'aprile del '70.
 
Quella dello Yemen era una forza aerea ridotta, che ebbe nel '57 degli Il-10 ex-cecoslovacchi, poi dei MiG-17 e 21, e ad un certo punto, F-5B ex-RSAF, seguiti da 12 F-5E e due C-130H, con contratto di supporto affidato a deiai Taiwanesi. la PDRYAF era riuscita a svilupparsi un pò con i MiG-17 volati da piloti cubani, e poi gli Strikemaster Mk.81, MiG-21 e Su-20, Il-28, Mi-4, Mi-24. Mentre i Sovietici erano impegnati con entrambe le nazioni, le differenze tra le quali non impedirono lo scoppio di una guerra il 25 febbario 1979, con il Sud che invase il Nord prendendo Qatabah. La guerra terminò già il 13 marzo e in seguito il Nord Yemen chiese l'aiuto sovietico, che portò 10 MiG-21 e 20 Su-22 a Sana, anche se la mancanza di personale e di fondi li rese largamente inoperativi entro pochi anni. I Sovietici tentarono ancora di riunificare lo Yemen nel 1981, e curiosamente, c'erano il doppio di consiglieri militari nello Yemen del Nord ma molti più aiuti materiali a quello del Sud, considerato strategicamente più importante. Questo fu sufficiente per continuare l'inimicizia tra i due stati, nonostante le scarse risorse economiche, il che fece sì che il Sud passasse in campo occidentale; questo provocò un tentativo di colpo di stato il 13 gennaio 1986, ma governo e polizia rimasero leali al governo e ricacciarono indietro i ribelli, che poi per loro sfortuna vennero anche bombardati dai MiG-23BN sovietici, in quanto Mosca non vedeva di buon occhio questo tentativo, che pure era filo-sovietico, di colpo di stato. Alla fine, però, il governo dello Yemen del Sud rimase fedele all'URSS e da Aden cominciarono a volare gli Il-38, mentre i consiglieri del Patto di Varsavia, Corea del Nord e Cuba raggiunsero i 40.000. A Sokotra venne costruito un campo d'aviazione che poteva controllare l'Oceano Indiano occidentale fino al Mar Rosso. La DPRYAF perse molti piloti nella rivolta del 1986 ed ebbe problemi con i rimpiazzi, che dovettero essere addestrati in altre nazioni inizialmente, e poi con la specializzazione sui Su-22M da farsi in patria, con istruttori cubani e sovietici.