Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Vietnam-4: differenze tra le versioni

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Lo scontro tra carri viene ricordato invece per il 3 marzo 1969, a Ben Het, tra due PT-76 del 202° Reggimento corazzato e gli M48 del 1° btg americano, su distanze di circa 1.000 m. I PT-76 erano dotati di sistemi IR, a differenza di quelli americani, che subirono il loro tiro inizialmente, e che vennero localizzati dalle vampe dei loro cannoni. Prima l'M48 iniziale scoprì un PT-76 e riuscì a colpirlo, dato che il comunista lo aveva mancato di poco con alcuni proiettili, poi venne colpito dal secondo mezzo, a sua volta distrutto dai proiettili di un altro M48 dopo che le fiamme del compagno lo illuminarono. Durante la fase finale della guerra, invece, dal '72, i Nordisti lanciarono sulla sola An Loc non meno di 100 carri, ma durante i combattimenti delle sei settimane successive almeno 80 vennero messi KO. Infine, nel '75, i corazzati Nordisti affrettarono la caduta del Sud, con lo spiegamento di circa 1.000 carri. L'ARVN perse in quelle battaglie degli ultimi anni qualcosa come 600 carri, tra distrutti e catturati, raramente per confronto diretto con i mezzi nemici. Molti AFV di costruzione americana vennero poi incorporati dall'esercito di Hanoi.
 
Tra i corazzati, l'M113 'Gavin' è stato un altro dei protagonisti della guerra. Furono proprio i Sudvietnamiti che lo impiegarono per la prima volta, nel 1962, il che sorprese i 'Charlie' che erano equipaggiati solo con armi leggere, non certo adatte alla lotta controcarri. Ma presto le cose presero una piega diversa. Il nemico cominciò ad usare proiettili perforanti per le mitragliatrici da 7,62x54 mm, nonché per i Kalashnikov, e almeno le prime erano in grado di perforare spesso l'M113, quantomeno a brevi distanze (può sembrare strano, ma il mezzo in parola, nonostante la sua corazza in lega d'alluminio spessa 32 mm, non è testato contro il 7,62 ad alta velocità, almeno non con colpi perforanti con nucleo in acciaio). Peggio che mai, apparvero i cannoni SR come i B-11 da 82 mm, vecchie armi da 57 e 75 mm, e gli RPG, sia il primo modello, praticamente una copia del Panzerfaust ultime edizioni, sia l'RPG-7 che perforava fino a 320 mm anziché 220 (anche se la penetrazione media della sua testata HEAT era di circa 250 mm). La perforazione anche ad un metro di distanza restava di oltre 100 mm dal punto di scoppio, e un M113 in teoria poteva essere trapassato o perforato anche ad oltre 3 m dal punto dell'esplosione (questo risulta da un TRADOC dell'US Army). Ma, stante il fatto che il mezzo era per lo più 'vuoto' all'interno, era facile che i colpi a segno non fossero sufficienti a distruggerlo o a metterlo KO. Un nuovo M113 era in preparazione, l'ACAV, per la Cavalleria. Era un antisignano dell'M2 Bradley in versione cavalleria (M3), con una postazione scudata per la M2 HB (con caricatori da 100 colpi, per un totale di 2.000), e due M60 aggiuntive sui lati, pure scudate, per migliorare grandemente la protezione dagli attacchi nemici, ma le armi laterali erano prive di una efficace protezione sui lati e le perdite dei mitraglieri risultarono elevate. Le mine erano un altro problema, tanto che i soldati preferivano spesso restare fuori dal mezzo, al di sopra dello stesso, oppure si depositava sul fondo del mezzo sacchetti di sabbia. I 'Charlie' erano abbastanza smaliziati, tanto che spesso lasciavano bombe appese ai rami degli alberi, proprio per sterminare i soldati americani che vi passassero sulla sommità del loro M113. Per guadare le acque calme dei fiumi vietnamiti l'M113 era adatto, anche se senza prestazioni anfibie eccelse. I serbatoi di carburante erano all'interno dello scomparto truppa, e i primi M113 erano ovviamente a benzina. In Libano gli Israeliani avrebbero scoperto che i tiratori degli RPG tendevano a mirare grossomodo nella zona del serbatoio, basso e al centro dello scafo, con risultati micidiali. Per le soste, i fanti meccanizzati tendevano ad innalzare reti metalliche attorno al loro mezzo per evitare che i razzi gli esplodessero contro, o che esplodessero del tutto: gli RPG avevano, tra i pochi punti discutibili, un sistema di scoppio piezoelettrico: se non toccava bene contro un obiettivo duro, era facile che l'arma non esplodesse e magari la rete metallica finiva per ingabbiarla senza farla denotare (pur restando, a quel punto, un pericolo potenziale enorme, non essendo disinnescata).
 
In tutto, gli M113, pur con i loro limiti, furono una presenza costante in Vietnam e decisamente molto utili per combattere contro i guerriglieri nemici in condizioni di relativa sicurezza. Le versioni usate furono diverse, come quelle portamortai e comando, mentre l'esperienza vietnamita sarebbe stata importante per sviluppare prima l'AIFV e poi l'M2 Bradley. L'M113, per quanto costruito in maniera molto leggera grazie alla nuova lega d'alluminio messa a punto, era pur sempre un mezzo limitato, meno armato, protetto e sicuro di altri coetanei, anche se costava poco ed era molto mobile<ref>Armi da guerra 38</ref>.
 
Un altro mezzo, molto meno noto e diffuso, partecipò tra i corazzati in Vietnam: il V-100 Commando, della Cadillac-Cage. Un efficiente ruotato 4x4 dalla corazza molto inclinata e dall'aspetto aggressivo, nato nel '63 e presto inviato in Vietnam, nonostante fosse nato per l'export (dove ebbe successo, tanto che oltre 4.000 mezzi sono stati prodotti nelle sue varianti). Per proteggere le colonne di rifornimenti, talvolta lunghe anche oltre 1,6 km, erano necessari cingolati e carri, ma poi giunse la 18a Brigata di Polizia Militare per rimpiazzare le forze di prima linea in questo difficile compito di 'routine'. Sopratutto nel settore degli altopiani centrali, dove operava la 4a Divisione di fanteria e dove venne mandata la 4a compagnia MP, specie per pattugliare la strada tra Pleiku e Dak To, lunga 225 km. Nel maggio del '68, un convoglio di 157 mezzi la attraversava tra le buche sulla strada pavimentata a macadam e sconnessa per il movimento dei mezzi pesanti militari, mentre una sottile pellicola di polvere copriva uomini e mezzi. Presto si fecero vivi i VC, che nonostante l'esito infausto dell'invasione del Tet (che gli alienò anche la simpatia di molta popolazione, dato che era il capodanno Buddista, la maggiore festività vietnamita), attaccarono con forza, con un intero battaglione armato anche di mortai e cannoni SR B-40. I V-100 avevano una piccola torretta monoposto con due armi da 7,62 mm, più le postazioni laterali per il tiro con le armi leggere. Ancora una volta i VC ottennero di causare danni materiali ma subendo perdite umane elevate, ben maggiori di quelle patite dagli americani. L'intervento di mezzi pesanti della 3a brigata cavalleria dell'ARVN con carri M48 e M113, più elicotteri e artiglieria fece sì che dopo una feroce lotta i VC dovessero ritirarsi lasciando oltre 120 morti a terra, contro 16 americani di cui 3 MP, dato che spesso si doveva smontare dai mezzi corazzati per combattere a piedi o per soccorrere gli autisti dei mezzi non protetti e facilmente messi KO. Molti autocarri andarono distrutti, ma nessun V-100. Altra situazione, quella in cui una compagnia MP, la 218a, venne impiegata per proteggere un altro convoglio. Uno dei V-100, chiamato 'Thor', intervenne allorché i VC aprirono il fuoco, distruggendo subito un autocarro con un B-40. Però venne messo fuori uso da un RPG e il suo equipaggio soccorso dal V-100 'Flash', mentre altri 5 mezzi, per lo più con nomi di supereroi a loro volta, respingevano l'attacco nemico. Nel '68 accadde anche che una colonna tentasse di raggiungere Cam Ranh Bay ma venne distrutta, tanto che per due anni non vi furono altri tentativi di comunicazione via terra. Nel '70 vi fu un altro tentativo, con la scorta di jeep armate e del 702° battaglione MP con due delle sue compagnie. Nonostante gli attacchi nemici a più riprese, riuscirono a salvare il convoglio, combattendo correndo lungo tutta l'estensione del convoglio come cani pastori, tra le fiamme dei mezzi colpiti e i rottami. Alla fine i VC lasciarono armi e 43 vittime sul campo di battaglia. I Commando erano riusciti in queste e in altre occasioni a farsi valere, pur essendo solo mezzi di seconda linea e dalle limitate capacità belliche complessive<ref>Armi da guerra 62</ref>.
 
== Note ==