Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/USA-133: differenze tra le versioni

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Le Paveway utilizzate inizialmente dovevano essere utilizzate ad alta quota, il che non era sempre tatticamente consigliabile. I kit erano , per la famiglia Paveway I, il KMU-342/B per la bomba M117 da 340 kg, KMU-351A/B per la Mk 84, KMU-370B/B per la M118E1 da 1361 kg, KMU-338A/B per la Mk 82 da 227 kg, KMU-420/B per le bombe Mk 20 Rockeye del Mod. 2, con 358 granate da 0.5 kg, e da un altro kit per CBU chiamato KMU-412/B ovvero per le Pave Storm da ben 907 kg, ovvero i distributori SUU-54 con le loro 1800 bombe da 0,5 kg a frammentazione/controcarri. In seguito le cose sono cambiate, con l'esclusione dei kit 342 e 420, mentre il -421 è stato destinato alle bombe Mk 83.
 
Questa la prima generazione, precisa ma con piccole alette, retrattili, sugli impennaggi posteriori, mentre anteriormente vi è una caratteristica ogiva su cui sta appeso, in un collegamento mobile cardanico, il sensore laser con una aletta di stabilizzazione a cerchio, e 4 alette di controllo dietro, sempre parte della parte anteriore della bomba, quella aggiunta con il kit di guida. Il sistema era quindi costituito dal CCG (Computer Control Group) anteriore, quella intermedia che ha la aderenza con la bomba o AFG (Airfoil Group Components) con le 4 alette canard anteririori di controllo azionati da 4 pistoni con gas come mezzo di funzionamento, regolato da valvole a solenoide. . La bomba, e poi il sistem AFG che è la coda dell'arma per la stabilizzazione dell'arma, con alette fisse, poi estensibili nella Paveway e infine alette fisse di grandi dimensioni nel caso della Paveway III. Il sistema di visione ha 4 cellule al silicio Dopo una produzione di decine di migliaia di esemplari (pare che ne vennero tirate 25.000 esemplari) arrivò, nel 1975, la 'Paveway II', che entrò in servizio nel '77, con elettronica allo stato solido e altre innovazioni, in particolare con ottica e carenatura in materiale plastico, quindi alleggerito, e campo visivo maggiore, con 60° di visuale, minore tempo di preparazione al lancio, frequenza laser variabile (PRF) in maniera che fosse possibile sintonizzare ogni bomba con un fascio laser specifico, attaccando così bersagli vicini ma ciascuno con la sua arma, senza confusione, inoltre il sensore era incernierato nel muso con un caratteristico anello aerodinamico, seeker collegato alle alette canard e suddivisione della direzione in 4 quadranti, per cui l'ordigno poteva andare diritto sul bersaglio quando riceveva uguale energia da tutti i quadranti. Il costo era non irrilevante, già questa bomba costava quanto 40 ordigni da 454 kg, ma la Paveway III costava due volte e mezzo la II.

Causa gli incrementi di costi, e nonostante la capacità di essere lanciata a bassa quota, la nuova bomba era destinata a vita travagliata, nonostante lo sviluppo iniziato nel 1980, ancora a metà del decennio non v'era stata l'autorizzazione a sviluppare appieno la nuova generazione, che introduceva parecchi miglioramenti in generale. Tant'é che solo negli anni '90 l'arma, approntata nel 1983, divenne disponibile, come LLGB, dove LL sta per Low Level, autopilota, sistema altimetrico, modalità d'attacco in picchiata, cabrata, livellato.

Nel 1984 si pensò, da parte della Marina , di dare un motore a razzo alla bomba LGB con ordigno Mk 83, e in seguito quest'arma divenne lo AGM-123A Skipper II, rapidamente sviluppato ma prodotto in piccola quantità. Esso si basa su di un motore Shrike, ovvero di un vecchio missile ARM che era in fase di rimpiazzo con l'HARM, che ha una portata di circa 25 km anche da bassa quota. Da qui la bomba dell'USAF AGM-130, su corpo Mk 84 che è lo sviluppo della GBU-15 con motore a razzo ausiliario. Non meno di 19 nazioni già nel 1987 utilizzavano queste bombe laser, alle volte adattate a bombe nazionali similari come quelle francesi da 250 kg, che pure hanno anche disponibili sistemi nazionali. Tra gli utilizzatori, USA, Israele, Taiwan, Olanda, Spagna, UK mentre non è chiaro se sono mai state utilizzate dall'Iran. L'Italia si aggiunse alla lista, potenziando i suoi deboli arsenali d'armamento (nonostante la presenza di una consistente flotta di Tornado) solo negli anni '90, a guerra del Golfo finita.
 
Le designazioni sono varie:
*le GBU-10/B Paveway I o II, è il kit KMU-251 con la Mk 84 e peso complessivo di 931-934 kg
*GBU-11/B Paveway I con il KMU-370 con la bomba M1118 da 1391 kg di peso totale
*GBU-12/B Paveway II con il kit KMU-388 con Mk.82 e peso di 295 kg
*GBU-16/B Paveway II ha la Mk 83 e pesa circa 512 kg.
*GBU-17/B Paveway II ha la bomba HSM
*GBU-21 Paveway III, bomba da penetrazione speciale
*GBU-22 Paveway III con l'Mk 82
*GBU-23 con la Mk.83
*GBU-24 con la Mk.84 o con la BLU 116 da penetrazione
*GBU-27 con la BLU-109/B da penetrazione
 
La storia delle Paveway ha continuato ad arricchirsi. Si è detto sopra delle designazioni principali delle Paveway, che tra l'altro non comprendono vari sottotipi siglati in genere /B, B/B, C/B. Le bombe da penetrazione hanno corpo in acciaio anziché in ghisa, e la GBU-27, vista in Desert Storm, è stata sviluppata per l'uso dagli F-117 con alette rimpicciolite e materiali RAM. E', come la GBU-24, capace di perforare 76 mm di acciaio o 1,83 m di cemento. La GBU-28 è stata invece sviluppata in 18 giorni con l'adattamento dei cannoni di vecchio tipo di navi da battaglia, riempiti con esplosivo e con il kit GBU-27, per un totale di 2.132 kg di cui 295 di HE. Ne vennero prodotte 30, e nei test dimostrarono di perforare 6,7 m di cemento oppure di 30 m di terra, con un extra potenziale di penetrazione. Questa specie di Fritz-X moderna durante il test contro i 6,7 m di cemento li perforò e poi continuò per altri 800 m.
 
In seguito sono comparse anche le EGBU, E sta per Enhanced, con guia GPS in aggiunta a quella laser, per usarle anche in azioni ognitempo e per ovviare al problema dell'esplosione degli altri ordigni precedenti, in caso di attacchi multipli, che 'acceca' per circa 20 secondi i sensori. Vennero sperimentate dal 2000, e nell'operazione TELIC (GB in Irak, 2003), i Tornado ne hanno tirate circa 500. Anche la GBU-28 è stata modificata, nel frattempo di questa speciale bomba anti-bunker ne sono stati prodotti ex-novo alcuni esemplari (i primi due vennero usati, a sorpresa, in Irak nel 1991, da parte degli F-111F), che nel 2004 erano circa 240 e hanno ricevuto anch'esse il sistema GPS aggiuntivo; per ora sono usate dai B-2 e dal 2008, dagli F-15E.
 
La Paveway IV è nata grazie alla richiesta britannica del giugno 2003 per la specifica PGM. Il programma è stato affidato alla Raytheon, già autrice della EOGU, per un valore di 175 milioni di dollari. Se la Paveway III era migliorata nelle prestazioni di planata a bassa quota, per ottenere una maggiore gittata anche se tirata da aerei in volo radente, la IV ha un GPS di seconda generazione e una testata da 500 libbre, ed è un programma con molti patner sia britannici che americani tra i partecipanti. Anche le classiche Paveway sono ancora in produzione con un portafoglio ordini che era per le ditte Lockheed-Martin e Raytheon, di 2 mld di dollari previsti tra il 2003 e il 2010, e la produzione dopo l'11 settembre è aumentata con impianti più razionali e organizzati. Quanto alle dimensioni, vale la pena di ricordare che la Paveway II del tipo EGBU-10 è lunga 432 cm per 170 di apertura alare e 954 kg di peso, su bomba Mk-84, mentre la EGBU-12 da 284,65 kg ha dimensioni d 333 x 132 cm circa<ref>Gianvanni P ''Paveway'', RID apr 2005</ref>.
 
 
 
Le designazioni sono varie: le GBU-10/B Paveway I o II, è il kit KMU-251 con la Mk 84 e peso complessivo di 931-934 kg, le GBU-11/B Paveway I ha il KMU-370 con la bomba M1118 da 1391 kg peso totale, la GBU-12/B Paveway II ha il kti KMU-388 con Mk.82 e peso di 295 kg
La GBU-16/B Paveway II ha la Mk 83 e pesa circa 512 kg. La GBU-17/B Paveway II ha la bomba HSM, la GBU-21 Paveway III ha una bomba da penetrazione speciale, la GBU-22 III era dotata di Mk82, la GBU-23 con la Mk.83 , la GBU-24 con la Mk.84.
 
A parte questo arrivò la bomba HOming BOmb System o '''HOBOS''' per l'USAF, con un sistema modulare basato su un sensore elettro-ottico TV, poi sostituito da un sistema IR per l'impiego notturno. Prima era il KMU-353A/B e KMU-390/B per la guida TV, poi il KMU-359/B con sistema IR. Sono utilizzati sia cone le bombe M1118 che con le armi ben più frequenti Mk 84. Il GBU-15 è la sua versione planante, subito mandato anche agli 'amici' d'Israele, con modulo anteriore cruciforme, modulo controllo e di stabilizzazione posteriore nonché uno per la trasmissione dati. Era in sostanza la versione per l'USAF della Walleye anche se solo in termini filosofici, visto che le tecnologie erano diverse. Essa è armata con bomba Mk 84 o distributore SUU-54 con le sue 1800 bombeete BLU-63 o 66. La versione a razzo è l'AGM-130. Questo cambio di designazione indica chiaramente che viene considerata come un missile. Insomma, presa una bomba munendola di 'intelligenza', le si diede anche il motore e a quel punto divenne in sostanza un missile tattico a breve raggio, con un CEP di circa 6 m e raggio di 24 km a bassa quota. Uno degli utilizzatori di quest'arma è l'F-111. L'F-111C australiano le ha avuote, ma anche gli F-111F dell'USAF l'avevano: di fatto le bombe laser erano le loro uniche munizioni guidate anche se non vennero utilizzate per l'incursione su Tripoli dell'86. Sarebbero invece state ampiamente utilizzate nel '91 in Irak, dove vennero impiegati gli Aaadwark. In totale vennero utilizzati non meno di 10 EF-111A del 366th TFW e 66th TFW, 22 F-111E del 20th TFW, e sopratutto i 46 F-111F del 48th TFW che lanciarono 5500 bombe di cui ben 4660 guidate (fino a 4 per missione) con 2200 bombe stimate a segno nell'arco di 2500 missioni belliche. Distrussero o colpirono 920 mezzi corazzati, 245 shelters, 113 postazioni fortificate, 252 pezzi d'artiglieria, 13 piste e 64 ponti. Nell'occasione vennero anche utiilzzate 2 GBU-28 'Joe Louis', bombe speciali da penetrazione ricavate provvisoriamente niente di meno che dai cannoni degli incrociatori 'Salem' da 203 mm, segati e riempiti d'esplosivo per un totale di 2130 kg sul centro di comando della base di Al Thaj. In seguito arrivarono bombe di tipo meno improvvisato, sempre pensate per penetrare anche di 30 metri nel terreno (la prima di queste sperimentata a Eglin, penetrò tanto nel terreno che non si riuscì a recuperarne i resti..).