Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Svezia-3: differenze tra le versioni

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A parte questo, non va dimenticato il BV-206S, ovvero la versione corazzata del BV-206, eccellente veicolo da neve (ma anche anfibio) con la caratteristica configurazione ‘a treno’. Era il successore del BV-202, ma più largo e capace, ed è stato ampiamente esportato (anche in Italia, in un centinaio di esemplari). La versione corazzata è apparsa dopo un certo periodo di tempo, completando la transizione dal relativamente semplice BV-202 ad un mezzo molto sofisticato ma ancora anche molto mobile, addirittura indispensabile per l’insieme di caratteristiche che possiede, sui terreni innevati e in generale, difficili. Un ‘gatto delle nevi’ molto cresciuto e capace (anche con versioni armate di missili SAM RBS-70 o missili controcarro TOW, o radar di sorveglianza e controbatteria).
 
===Navi===
Le unità veloci d'attacco navale (FAC, fast-attack vessels) Classe Spica sono delle piccole unità svedesi armate per compiti offensivi. La prima sottoclasse, la Spica I, prodotta in 6 unità in servizio dai tardi anni'60, ha avuto inizialmente un cannone da 57 mm Bofors e 6 TLS da 533 mm per i siluri Tp61, ma 15 anni dopo sono state modificate per ospitare 4-8 missili RBS-15 antinave. I tubi di lancio, se necessario, erano sostituibili con un certo numero di mine.
 
Le 12 unità della Classe Spica II, realizzate tra il 1973 e il 1976, hanno anch'esse un tonnellaggio simile alla precedente, ovvero appena di poco superiore a quello di una Progetto 205 Osa, ma con un sistema di comando e controllo digitale e un radar Giraffe in versione navale, per il rilevamento a bassa quota. L'armamento resta simile, e tipicamente è composto da 1 cannone da 57 mm cad. 200c.min per proiettili da 2,8 kg (su distanze di 6-13km), 2 siluri da 533 mm.(corsa di 20 km a 45 nodi, filoguidati)e 4 missili RBS-15 (gittata 75 km, 1000 kmh circa di velocità, traiettoria a volo radente).
 
 
===Armi navali===
[[File:Rb15.JPG|300px|right|thumb|AMRAAM e RBS-15 sotto le ali di un Gripen]]
Il RBS-15 è un missile svedese a medio raggio antinave, per uso multipiattaforma, come nel caso dei cacciabombardieri Saab 37 Viggen e Saab JAS-39 Gripen, motocannoniere Spica e sottomarini. Tra le caratteristiche, guida finale radar attiva, attacco radente alla superficie del mare per evitare l’avvistamento e l’intercettazione, e per colpire la linea di galleggiamento.
 
RBS-15 significa RoBotSystem 15, ed è una tipica designazione dei missili svedesi.
 
La tradizionale neutralità svedese non ha impedito mai a questa nazione di sviluppare armamenti avanzati, che sono stati utilizzati primariamente per la difesa nazionale. Tra questi alcuni tipi di missili, il cui più moderno tipo è l'RBS-15.
 
La sua progettazione iniziò con un contratto passato alla Saab-Bofors per un nuovo missile antinave per le navi e i cacciabombardieri svedesi. La versione aviolanciabile RBS-15F venne sviluppata a partire da 37 mesi dopo, agosto 1982. Infine, venne ideata la versione per sommergibili, da trasportare dietro la vela di questi piccoli battelli, in servizio in Svezia.
 
Il suo progetto è caratterizzato dall'aspetto tozzo, con 2 serie di ali cruciformi, le prime a prua per il controllo, quelle posteriori sono più grandi con altre superfici di controllo.
 
L'arma è costituita in 3 sezioni. La prima comprende la sezione radar, che contiene il radar PEAB Kubrand in banda J, con caratteristiche molto avanzate per l'epoca, come la processazione digitale, ad agilità di frequenza. La sezione centrale ha una testata della FFV con spoletta ad impatto ma anche di prossimità. La terza ha un motore di sostentamento, che non è svedese, ma il francese Microturbo TRI-60. Vi sono anche 2 impulsori, motori a razzo con propellente solido, che sono privi di impennaggi.
 
Il missile viene lanciato con le alette ripiegate, dal contenitore di lancio in fibra di vetro o metallo. Gli impulsori bruciano per 3 secondi, poi si sganciano e lasciano il missile in volo con il turbogetto. La traiettoria di volo viene controllata da un radar altimetrico e da un computer.
 
Il missile viene lanciato con il volo a bassa o alta quota in crociera, poi scende radente in ogni caso per l'attacco finale, e aquisisce il bersaglio con la sua attrezzatura di tiro, ma se non lo trova dopo un certo tempo si autodistrugge.
 
L'RBS-15 è un'arma potente, con una buona gittata grazie al motore turbogetto, e ha ricevuto alcune commesse estere, specialmente dalla marina finlandese.
 
Esso è entrato in servizio a partire dal 1985, soprattutto con i Saab 37 Viggen, ma anche e soprattutto, più di recente, con i caccia multiruolo Gripen. Le navi d'attacco e corvette hanno 4-8 missili pronti al lancio nei loro contenitori rettangolari caratteristici. La versione antinave da difesa costiera è pure stata adottata per le truppe specializzate delle forze armate svedesi.
 
Sono state realizzate almeno 3 versioni di questa arma, l'ultima delle quali, l'Mk 3, è accreditata di 200km di gittata, congrua con la massa del missile e la presenza del turbogetto (nel senso che esso è più pesante di altri tipi come gli Harpoon, con la differenza verosimilmente data dal carburante). Nei fatti, è assai simile all'OTOMAT. Questo ultimo modello di missile, però, è lanciabile solo da navi, almeno in termini di qualifiche finora ottenute. La presenza del GPS rende possibile l'uso contro bersagli a terra, ma non pare che esista modo di aggiornare, tramite datalink, la rotta di volo.
 
La versione Mk 4 è stata prevista per le nuove corvette ordinate dalla Germania del tipo K-130.
 
L'unico progetto problematico è risultato quello del missile in versione sub-lanciata. Questo è stato sperimentanto a lungo, ma le distanze d'impiego pratiche sono state ridotte dalla scarsa capacità di scoperta dei sommergibili sulle navi a distanze maggiori di pochi km. Il sommergibile doveva essere aiutato con dati passati esternamente, ma questo non aiutava a rendere questo tipo di unità, invisibile per definizione, efficiente.
 
La scelta è stata quindi quella di affidarsi solo ai siluri, che nel caso dei Tp 61 hanno una portata di 20km a 45nodi, quindi più che sufficiente per porre una grave minaccia alle navi di superficie scoperte dai piccoli sottomarini svedesi. Del resto, anche gli SSN americani hanno avuto un successo molto limitato per i pur numerosi missili Harpoon prodotti per l'impiego da sottomarini, l'UGM-84.
 
*Dimensioni:Lunghezza 4,35 m, pertura alare 1,4 m, diametro 50 cm
*Motore: Microturbo TRI-60 + 2 impulsori a propellente solido
*Prestazioni: 75 km , velocità mach 0,9
 
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Lo svedese Bofors RBS-70 è un missile portatile, ma non lanciabile a spalla (come il Mistral). Esso ha guida laser ed una eccellente comportamento complessivo, resistenza alle ECM assicurata ed elevata letalità. Gli iraniani ne hanno usato, stando a Tom Cooper, numerosi esemplari sia come armi antiaeree, con successo, che come armi anticarro, cercando di incendiare i carri T-72, apparentemente invulnerabili ai missili normali anticarro, ma propensi ad incendiarsi quando colpiti da questi missili con traiettoria in leggera picchiata. La versione migliorata è il molto meno diffuso RBS-90, con lanciatore binato e prestazioni migliori, dotato anche di camere termiche per il lancio notturno.
 
*Dimensioni:Lunghezza 1,32 m, diametro 10,6 cm
*Prestazioni: 250-8.000 di gittata
 
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I Siluri della Bofors sono un altro capitolo molto interessante che vale la pena di affrontare. Con la FFV rilevata dalla Underwater Systems AB, con impianti a Motala (lago Vattern, Svezia meridionale) che sono impiegati in tali attività dal 1910; la Marina originariamente fabbricava da sola i suoi siluri, ma dal '41 li affidò alle cure della FFV. In seguito si è dovuto affrontare anche il problema dell'ingaggio di bersagli subacquei, ma le condizioni di salintà del Baltico fanno sì che sia difficile scoprire i sottomarini, nonostante i bassi fondali, basti pensare al famoso incidente del 1981 in cui un SSK 'Whiskey' si incagliò, non visto precedentemente, dentro un 'santuario' della Marina Svedese. La Svezia, che era interessata alla realizzazione di siluri per potenziare la sua marina e le stesse difese costiere (con stazioni di lancio immerse vicino alle basi svedesi) per contrastare grosse marine nemiche, doveva pensare anche alle minacce poste dai sottomarini. Il successo dei Tip 61 fu, per l'appunto, degli anni '60. Erano armi da 533 mm, destinati ai sottomarini e alle navi, ed erano i Tip 613 e 617 (per l'export). Questi siluri avevano una capacità particolare, quella di essere riusciti dove avevano fallito gli Inglesi. Questi modificarono un siluro Mk 8 (normalmente con motore ad aria e olio combustibile da 465 hp con una corsa di oltre 4 km a 44 nodi), con un sistema messo parzialmente a punto dai Tedeschi con combustibile ad alta efficienza ma anche di tipo instabile. Era un siluro che come comburente usava perodissido d'idrogeno, e nel caso del tentativo postbellico inglese diede origine all'Mk 12. Purtroppo i materiali di cui era fatto il siluro non erano compatibili con la stabilità del carburante e un sottomarino britannico saltò in aria durante una prova. Finito l'entusiasmo per questo vero e proprio missile subacqueo, le esperienze vennero cedute alla Svezia; questa però affrontò il problema con un siluro del tutto nuovo e adatto allo scopo. Così mentre i Britannici persero il 'treno', e mentre l'USN ebbe per breve tempo in servizio un siluro di questo tipo, ma solo per ritirarlo dopo breve tempo data la pericolosità del sistema motore. Il Tip 61 rimase in produzione per lungo tempo e nel 1983 apparve il TP 613/617 che poi ebbe come clienti anche la Danimarca e Norvegia. Con un motore da 480 hp alternativo a 12 cilindri, l'energia è fornita da vapore surriscaldato prodotto dal perossido d'idrogeno e alcol etilico, per una combustione che è efficiente, non ha residui tossici e scia visibile. Le dimensioni sono di 6,9 m per 1.800 kg, piuttosto elevate; ma il premio per questo tipo di arma è una corsa di 45 nodi per 20 km, poi aumentati a 30 km negli anni '80. Questo va confrontato con una velocità di 35 nodi a 12 km tipica dei siluri normali con alimentazione elettrica. la velocità è selezionabile prima del lancio tra due velocità diverse, e così è possibile anche comandarlo tramite la filoguida, altra innovazione dei siluri moderni. Il sonar attivo della testata conduce all'impatto della velocissima arma (che nelle prove ha superato anche i 50 nodi, il che considerata la portata che aveva era davvero una prestazione impareggiabile per le armi dell'epoca) con una carica da 250 kg; il computer a bordo del siluro interagisce con il cavo a doppia via per scambiare i dati con i sottomarini. Se si rompe il cavo il computer prende il controllo del siluro e lo conduce nella zona che gli era stata indicata. Ma il TP 617 non è l'ultimo nato, già negli anni '90 era in sviluppo il Torpedo 2000 con olio combustibile per aumentare la densità di energia del carburante usato. Il perossido d'idrogeno puro all'85% (HTP 85) viene bruciato in una camera catalitica con la produzione del 60% di acqua e 40% di ossigeno e così si usa per bruciare l'olio, formando vapore a 700°, e attivando il motore a 7 cilindri coassiali al siluro e all'elica, fino allo scarico a 300° di temperatura, ma il problema era di ottenere l'espulsione dei vapori di scarico alle alte profondità, vincendo la pressione esterna. Il Torpedo 2000 ricorre ad un compressore e così può arrivare, differentemente dai siluri di tipo termico, scendendo anche sotto i 500 m di profondità. Il motore supera i 400 hp e consente all'arma, pesante 1.314 kg appena, 50 nodi su 45 km di distanza. Il sistema di propulsione è montato su sistemi antivibrazione per ridurre la rumorosità dell'arma. Il sistema di guida ha un'interfaccia RS 422 e un cavo elettrico di rame, scelto rispetto alle fibre ottiche perché costa 20 volte di meno, cosa che per i lanci d'addestramento (i siluri sono armi riutilizzabili, differentemente dai missili) avrebbe avuto un impatto importante. La testa di ricerca attiva e passiva è un'innovazione visto che prima l'autoguida era passiva per i tipi precedenti, ma alcuni A-244S italiani comprati per valutazione evidenziarono l'utilità di questo sistema di guida nelle acque del Baltico. Il sistema di guida consentiva di inseguire più bersagli e i dati inviati alla nave o al sottomarino, la velocità è variabile in maniera continua, e la testata capace di affondare navi fino a 10.000 t, con spoletta di prossimità o impatto, disinseribile fino a quando l'arma è sotto la guida del sottomarino. Quanto ai siluri leggeri il Tp 41 degli anni '60, i Tp 42 degli anni '70 e dei Tp 43 degli anni '80. Il Tp 42 innovava perché nella sua costruzione si era pensato ad avere una filoguida, anche per i lanci da elicottero, con motore a doppia velocità ed elica in vetroresina. La crociera è a 16 nodi mentre i 25 sono sostenibili per 20 km o velocità maggiori per distanze minori, la testata è di 50 kg oppure una leggera per danneggiare il sottomarino intruso. Dal TP 42 derivò il TP 43 e poi TP 45, in lega d'alluminio e doppia elica controrotante, motore a tre velocità e un sofisticato sistema di ricerca, lunghezza 2,8 m e 310 kg e compatibilità anche per i tubi di lancio da 533 tramite appositi manicotti. Il calcolatore di bordo è programmato in Pascal o ADA, funzionamento della testata in modalità attiva e passiva, anche contemporanea, motore da 4,2 kWh con corrente continua, autopilota, timoni in GRP. I sottomarini Goteborg hanno 4 tls da 533 e 2 da 400 mm, quando un siluro da 400 mm viene usato ha la metà dello spazio richiesto dal 533 mm, aumentando la dotazione dei piccoli sottomarini. Le teste d'addestramento registrano i risultati dei lanci, nel caso del TP 43 vi è un galleggiante gonfiabile e nel caso del Torpedo 2000 in addestramento ha galleggiabilità positiva e quindi può essere recuperato facilmente, con un motore capace di eseguire fino a 30 lanci prima della manutenzione straordinaria<ref>Cappetti, P.: ''I siluri svedesi'', PD mar 1993</ref>.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
== Note ==