I promessi sposi/Innominato: differenze tra le versioni

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Innominato
 
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Vista del monte con il castello a destra e il Santuario di San Gerolamo Emiliani in basso sulla sinistra Fronte del castello a Vercurago di Somasca Resti del torrione del castello a EstL'Innominato è un personaggio de I promessi sposi chiamato così per il nome sconosciuto.
|ruolo=Antagonista, poi aiutante
|capitolo=19
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L''''Innominato''' è una delle figure psicologicamente più complesse e interessanti del romanzo. Personaggio storicamente esistito nel quale l'autore fa svolgere un dramma spirituale che affonda le sue radici nei meandri dell'animo umano.
Egli è una delle figure psicologicamente più complesse e interessanti del romanzo. Personaggio storicamente esistito nel quale l'autore fa svolgere un dramma spirituale che affonda le sue radici nei meandri dell'animo umano. L'Innominato, figura malvagia la cui malvagità più che ripugnanza forse incute rispetto, è il potente cui Don Rodrigo si rivolge per attuare il piano di rapire Lucia Mondella. In preda a una profonda crisi spirituale, l'Innominato scorge nell'incontro con Lucia un segno, una luce che lo porta alla conversione; solo in un animo simile, incapace di vie di mezzo, una crisi interiore può portare a una trasformazione integrale. Durante la famosa notte in cui Lucia è prigioniera nel castello, la disperazione dell'Innominato giunge al culmine, tanto da farlo pensare al suicidio, ma ecco che il pensiero di Dio e le parole di Lucia lo salvano e gli mostrano la via della misericordia e del perdono. La sua conversione giunge dopo la notte angosciosa, infatti quel giorno giunse nel suo paese il cardinale Federigo Borromeo, personaggio storico. La scelta di Manzoni del personaggio per attuare la conversione non è certamente casuale, infatti solo un uomo di una bontà somma come il cardinale poteva redimere l'Innominato. Questi due personaggi si possono assumere per certi aspetti come opposti. Dopo la conversione l'Innominato cambia completamente e coglie al volo l'occasione per fare del bene in maniera proporzionata al male che fece.
 
L'Innominato, figura malvagia la cui malvagità più che ripugnanza forse incute rispetto, è il potente cui Don Rodrigo si rivolge per attuare il piano di rapire Lucia Mondella. In preda a una profonda crisi spirituale, l'Innominato scorge nell'incontro con Lucia un segno, una luce che lo porta alla conversione; solo in un animo simile, incapace di vie di mezzo, una crisi interiore può portare a una trasformazione integrale.
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1 Storicità del personaggio
2 Precedente versione
3 Luoghi manzoniani
4 Voci correlate
 
Egli è una delle figure psicologicamente più complesse e interessanti del romanzo. Personaggio storicamente esistito nel quale l'autore fa svolgere un dramma spirituale che affonda le sue radici nei meandri dell'animo umano. L'Innominato, figura malvagia la cui malvagità più che ripugnanza forse incute rispetto, è il potente cui Don Rodrigo si rivolge per attuare il piano di rapire Lucia Mondella. In preda a una profonda crisi spirituale, l'Innominato scorge nell'incontro con Lucia un segno, una luce che lo porta alla conversione; solo in un animo simile, incapace di vie di mezzo, una crisi interiore può portare a una trasformazione integrale. Durante la famosa notte in cui Lucia è prigioniera nel castello, la disperazione dell'Innominato giunge al culmine, tanto da farlo pensare al suicidio, ma ecco che il pensiero di Dio e le parole di Lucia lo salvano e gli mostrano la via della misericordia e del perdono. La sua conversione giunge dopo la notte angosciosa, infatti quel giorno giunse nel suo paese il cardinale Federigo Borromeo, personaggio storico. La scelta di Manzoni del personaggio per attuare la conversione non è certamente casuale, infatti solo un uomo di una bontà somma come il cardinale poteva redimere l'Innominato. Questi due personaggi si possono assumere per certi aspetti come opposti. Dopo la conversione l'Innominato cambia completamente e coglie al volo l'occasione per fare del bene in maniera proporzionata al male che fece.
 
[[Categoria:I promessi sposi|Innominato]]
Storicità del personaggio [modifica]
Si narra che a Bagnolo Cremasco visse, tra il millecinquecento e il milleseicento, quel brigante terribile che Alessandro Manzoni fa rivivere nel suo romanzo storico, con l'appellativo di Innominato. Altre fonti fanno invece risalire la figura dell'Innominato a Francesco Bernardino Visconti, personaggio storico del quale Manzoni è discendente da parte di madre, Giulia Beccaria. Quest'ultima infatti discendeva dalla famiglia Visconti, che aveva la propria dimora estiva presso Palazzo. Amava razziare nelle campagne cremasche della Repubblica di Venezia e poi si rifugiava nelle terre del Milanese.
 
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Precedente versione [modifica]
Nel "Fermo e Lucia" (1ªedizione) l'innominato veniva chiamato "Il Conte del Sagrato", in riferimento ad uno dei suoi tanti omicidi, avvenuto appunto sul sagrato di una chiesa. In seguito pare che Manzoni ne cambiò il nome poiché questo in un certo senso ne immiseriva la condizione titanica e ribelle, rimandando allo squallore di un omicidio.
 
 
Luoghi manzoniani [modifica]
Nei luoghi manzoniani viene indicato come castello dell'Innominato i resti di una fortificazione posta nel comune di Vercurago in località Somasca. Del castello, costruito su di un dirupo in una posizione che domina la strada che collega Bergamo a Lecco e il sottostante lago di Garlate, rimangono un torrione e parti delle due cerchie di mura.