William Shakespeare/Tito Andronico: differenze tra le versioni
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Nonostante ciò la piena paternità di Shakespeare è stata messa in dubbio. Edward Ravenscroft scrisse nell'introduzione al suo adattamento dell'opera del 1687 : " Mi è stato riferito da alcuni vecchi teatranti che non è un suo lavoro originale, ma gli è stato portato da un altro autore affinché venisse messo in scena, ed egli si è limitato soltanto a perfezionare con il suo magistrale tocco uno o due dei personaggi principali."<ref>Citato da Jonathan Bate, ed. ''Titus Andronicus'' (Arden Shakespeare, 1996), p. 79</ref>. L'affermazione di Ravenscroft è abbastanza discutibile: i "vecchi teatranti" non avrebbero potuto essere più che bambini quando Titus è stato scritto e, d'altra parte, Ravenscroft potrebbe avere un interesse di parte, dal momento che si appoggia a questa storia per giustificare le modifiche che lui stesso apporta all'opera. Tuttavia questo aneddoto è stato usato come appoggio per sostenere che un'altra ignota persona sia, almeno parzialmente, l'autore della tragedia.
Il principale candidato al ruolo di autore alternativo è il drammaturgo
Le tesi sostenute da chi vede la mano di Peele nel testo rimangono tuttavia oggetto di discussione, e gli ammiratori dell'opera tendono a sostenerne la falsità.<ref>Per una sintesi su questa controversia vedere Bate, ''Titus'', p. 79-83.</ref>
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