Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Giordania: differenze tra le versioni

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Ma proprio allora giunsero al comando israeliano rapporti sull'imminenza degli attacchi giordani nella valle di Dotan, dov'era la 40a e i carri che dovevano appoggiare le fanterie vennero fatti salire sull'altopiano e colpire quindi i giordani sui fianchi, al comando del Col Uri Rom, 37a Brigata corazzata (riserva), che lanciò anzitutto i suoi leggeri ma letali AMX-13. I Giordani non erano ancora in grado di riunire i loro due battaglioni carri e rischiavano di essere tagliati fuori dall'azione israeliana. La battaglia continuò il giorno dopo con una confusa mischia in cui entrambe le parti non lesinarono le munizioni, ma nel frattempo una colonna di rifornimenti aveva passato le posizioni di Jenin e i cecchini che le difendevano, rifornendo la 45a Brigata corazzata. Questa venne lanciata all'attacco a Katabiya, appena attaccata dai grossi Vautour bigetti, assieme all'azione della 37a brigata. Il col Brill era ferito ad una gamba, ma diede l'ordine d'attacco per risolvere la situazione. Lungo la strada, sei Sherman fuori uso per i danni subiti nei primi scontri, ma ancora in grado di combattere, vennero attaccati dai carri del 2° battaglione giordano (4 M48). Dato che gli Sherman avevano granate HEAT per il cannone da 75 mm, potevano causare gravi danni anche ai ben più potenti Patton. Dopo una serie di azioni inconcludenti (nessun colpo a segno) gli israeliani mandarono una compagnia da ricognizione la cui polvere fece temere ai Giordani di trovarsi di fronte ad una colonna corazzata vera e propria. Allora mandarono una cp di carri Patton a coprire i loro 4 mezzi in ritirata.
 
I carri M4 Sherman di rinforzo erano solo 3, più vari mezzi. Ma assieme ad attacchi aerei prontamente sferrati, la loro iniziativa convinse i 20 carri Patton, che erano apparsi a 500 m di distanza dai sei Sherman immobilizzati, a ritirarsi e a sopravvalutare la consistenza degli attaccanti. Da allora i problemi aumentarono a dismisura per i Giordani. Anzitutto, la ritirata, favorita dal timore per la supremazia aerea conquistata dagli Israeliani, lasciò libero Arabe e il suo nodo stradale. Nonostante la visita al fronte di Re Hussein, il Col Jazi non era nella condizione di fare molto. I suoi carri dovevano ripiegare a Kabatiya e fermare gli Israeliani là, ripiegando con ordine con le loro forze superstiti. Ma dopo che il Col Rom era riuscito ad aggirare le posizioni, le due brigate israeliane e gli attacchi aerei scardinarono le posizioni giordane e queste non riuscirono a tenere nemmeno le ultime posizioni. Il Col Jazi tornò a piedi dal fronte, assieme ai resti della brigata. Il Re Hussein lo aspettò al ponte del Giordano, dove aspettava i suoi soldati in ritirata e lo abbracciò senza trattenere le lacrime. La 40a Brigata, scardinata dall'eccessiva dispersione e dalle manovre ai fianchi israeliane, non esisteva più come forza combattente.
 
==1973==