Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Giordania: differenze tra le versioni

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==1967==
 
'''RJAF''':
 
* 7 Fiat-MAcchi (DHC) Vampire FB Mk.52
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Del compito di descrivere la guerra giordana del '67 dal punto di vista aeronautico, rimando alla pagina corrispondente per Israele. Per quello che riguarda la guerra di terra, però, trovo opportuno parlare dei Giordani nella pagina a loro dedicata. Ecco come si svolsero i fatti durante nel settore cisgiordano<ref>Eshel, David: ''Duello mortale a Kabatiya'', Rivista Storica apr 1996</ref>, solitamente trascurato dalle narrazioni di fronti più importanti. Dato che la fonte delle vicende narrate è di parte (D.Eshel, ufficiale delle IDF), non è escluso che vi siano 'forzature' nei fatti riportati.
 
Un primo violento attacco venne sferrato dalla 45° Brigata Meccanizzata israeliana contro le postazioni giordane ch'erano ad Ovest di Jenin, distruggendo nel corso della notte del 5-6 giugno il 12° Reggimento Carri. Ma la mattina successiva i riservisti israeliani erano stremati e senza rifornimenti dato che le loro linee erano tagliate, la strada per Jenin chiusa. Il Colonnello Moshe Brill, comandante della brigata, aveva a disposizione essenzialmente M 4 Sherman ammodernati. Con questi presupposti avrebbe dovuto affrontare poi la 40a Brigata Corazzata, unità di punta di Re Hussein, che si stava muovendo lungo la valle del Giordano per fermarla, al comando del col Rakan Jazi, che subito pose il suo HQ vicino a quello della 25a brigata di fanteria, anch'essa impegnata in azione contro gli Israeliani. La brigata giordana era piuttosto depressa per le perdite subite, ma il comandante della 40a era sicuro di fermare gli Israeliani. Aveva una splendida unità ben addestrata, equipaggiata con due reggimenti di M48 Patton nuovi di zecca, con organici completi. La mattina del 7 giugno inviò un battaglione a Nablus e il resto si diresse a Nord vicino a Zabadeida, che per l'appunto si trova vicino al nodo stradale, di grande importanza, di Kabatiya. Degli 80 carri M48, il 10% non era più disponibile, ed era stato abbandonato lungo la strada per guasti o attacchi aerei israeliani. La brigata aveva anche un battaglione con gli M109 semoventid'artiglieria, anch'essi mezzi nuovi e prestanti, largamente superiori ai tipi delle IDF. Inoltre giunsero in rinforzo i carri M47 di una compagnia. Erano superstiti del 12° Reggimento carri. Come si vede, una linea di M47, 48, 109 che stava al pari con i materiali americani di punta, eccetto i nuovi e piuttosto goffi M60, da poco in distribuzione ad alcune delle migliori unità dell'US Army. Aiutata anche da elementi della 25a Brigata, il cui morale era migliorato con l'arrivo della 40a, sembrava che la forza d'impiego giordana potesse fermare gli Israeliani, la cui 45a era stanca, con le sue forze sfilacciate e sparse per la valle. Il 4° Battaglione carri giordano era a metà mattinata sulle posizioni previste e quando gli Sherman avanzarono, vennero presi sotto tiro e distrutti per gran parte. Dalle carcasse in fiamme gli equipaggi israeliani scappavano in cerca di riparo. A quel punto, però, un plotone carri giordano si mosse all'attacco degli Sherman, solo per essere preso sotto tiro di un'altra cp di carri israeliani. Le posizioni della cp di carri M48 erano però ancora valide, fino a che i mortai pesanti israeliani (da 120 mm) iniziarono il tiro e la costrinsero ad abbandonare la posizione, oltre a colpire una seconda cp che stava facendo rifornimento. Infine arrivarono gli aerei israeliani, che costrinsero anche il col Jazi a cercare un riparo in qualche provvidenziale buca. I suoi carri erano potenti, ma dal cielo vulnerabili agli attacchi dei razzi, napalm e cannoni nemici. Venne distrutto anche l'autocarro comando, una grave perdita per coordinare le operazioni, il che lasciò l'altro battaglione giordano ad Arabe (c'era un btg carri per reggimento), senza fare alcunché. Nella notte gli Israeliani decisero di attaccare verso Jenin liberandone la strada e soccorrere la 45a.
 
Come si vede, una linea di M47, 48, 109 che stava al pari con i materiali americani di punta, eccetto i nuovi e piuttosto goffi M60, da poco in distribuzione ad alcune delle migliori unità dell'US Army. Aiutata anche da elementi della 25a Brigata, il cui morale era migliorato con l'arrivo della 40a, sembrava che la forza d'impiego giordana potesse fermare gli Israeliani, la cui 45a era stanca, con le sue forze sfilacciate e sparse per la valle. Il 4° Battaglione carri giordano era a metà mattinata sulle posizioni previste e quando gli Sherman avanzarono, vennero presi sotto tiro e distrutti per gran parte. Dalle carcasse in fiamme gli equipaggi israeliani scappavano in cerca di riparo. A quel punto, però, un plotone carri giordano si mosse all'attacco degli Sherman, solo per essere preso sotto tiro di un'altra cp di carri israeliani. Le posizioni della cp di carri M48 erano però ancora valide, fino a che i mortai pesanti israeliani (da 120 mm) iniziarono il tiro e la costrinsero ad abbandonare la posizione, oltre a colpire una seconda cp che stava facendo rifornimento. Infine arrivarono gli aerei israeliani, che costrinsero anche il col Jazi a cercare un riparo in qualche provvidenziale buca. I suoi carri erano potenti, ma dal cielo vulnerabili agli attacchi dei razzi, napalm e cannoni nemici. Venne distrutto anche l'autocarro comando, una grave perdita per coordinare le operazioni, il che lasciò l'altro battaglione giordano ad Arabe (c'era un btg carri per reggimento), senza fare alcunché. Nella notte gli Israeliani decisero di attaccare verso Jenin liberandone la strada e soccorrere la 45a.
 
Ma proprio allora giunsero al comando israeliano rapporti sull'imminenza degli attacchi giordani nella valle di Dotan, dov'era la 40a e i carri che dovevano appoggiare le fanterie vennero fatti salire sull'altopiano e colpire quindi i giordani sui fianchi, al comando del Col Uri Rom, 37a Brigata corazzata (riserva), che lanciò anzitutto i suoi leggeri ma letali AMX-13. I Giordani non erano ancora in grado di riunire i loro due battaglioni carri e rischiavano di essere tagliati fuori dall'azione israeliana. La battaglia continuò il giorno dopo con una confusa mischia in cui entrambe le parti non lesinarono le munizioni, ma nel frattempo una colonna di rifornimenti aveva passato le posizioni di Jenin e i cecchini che le difendevano, rifornendo la 45a Brigata corazzata. Questa venne lanciata all'attacco a Katabiya, appena attaccata dai grossi Vautour bigetti, assieme all'azione della 37a brigata. Il col Brill era ferito ad una gamba, ma diede l'ordine d'attacco per risolvere la situazione. Lungo la strada, sei Sherman fuori uso per i danni subiti nei primi scontri, ma ancora in grado di combattere, vennero attaccati dai carri del 2° battaglione giordano (4 M48). Dato che gli Sherman avevano granate HEAT per il cannone da 75 mm, potevano causare gravi danni anche ai ben più potenti Patton. Dopo una serie di azioni inconcludenti (nessun colpo a segno) gli israeliani mandarono una compagnia da ricognizione la cui polvere fece temere ai Giordani di trovarsi di fronte ad una colonna corazzata vera e propria. Allora mandarono una cp di carri Patton a coprire i loro 4 mezzi in ritirata.
 
==1973==