Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Francia-7: differenze tra le versioni

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Gli Exocet hanno avuto esperienze di combattimento dal 1982, e il loro successo n.1 fu il 4 maggio contro il caccia HMS Sheffield, letteralmente bruciato da un'arma che lo raggiunse di sorpresa, mentre esso aveva le ESM disattivate perché interferivano con le comunicazioni satellitari. Così solo 6 secondi prima dell'impatto venne otticamente avvistato, quando oramai non c'era più tempo di fare nulla. L'arma si infilò nel fianco del caccia, alla quota di appena 2,4 m, aprendo una falla di 3 x 1,2 m. Non si è mai capito se la testata esplose o no, per quanto la cosa possa suonare bizzarra. Ma il carburante residuo, dopo un tiro da circa 45 km, era ancora sufficiente per incendiare la nave e renderla presto un relitto. La falla non fu subito importante, ma lo divenne poi, dato che da lì entrò l'acqua che 5 giorni dopo affondò la nave, a causa del mare grosso. Questo fu il primo successo dell'Exocet, anche se un secondo missile mancò l'obiettivo, una fregata britannica, la HMS Yarmouth, forse perche lo deviò con le ECM , infilandosi in mare a 300 m di distanza. Ovviamente la Gran Bretagna sapeva come funzionavano gli Exocet, ma le sue navi vennero sorprese da un attacco a bassa quota dei caccia argentini Super Etendard, che optarono così anziché con una traiettoria ad alta quota per sfruttare appieno la gittata di 70 km (60 a bassa quota o con lancio da aerei lenti). Seguiranno due colpi a segno sulla portacontainer Atlantic Conveyor il 25 maggio (nello stesso infausto giorno, festa nazionale argentina e quindi particolarmente temuto dai britannici, venne affondato il caccia HMS Coventry dalle bombe di alcuni A-4), poi un bersaglio mancato il 30 maggio, quando l'unico Exocet fu, a quanto pare, abbattuto dal cannone da 114 dell'Avenger (che rivendicò anche uno dei due A-4 distrutti ufficialmente dai soli Sea Dart dell'Exeter). Finiti i 5 missili aria-superficie, entrarono però in azione dei lanciamissili basati a terra, vicino a P.Stanley. Essi erano quelli della corvetta ''Guerrero'', danneggiata da fuoco di terra durante l'invasione nel marzo precedente. I lanciatori vennero trasportati da un C-130 e usati verso la fine della guerra. Fu il 12 maggio, a 2 giorni dalla resa, che il grosso caccia (spesso considerato un incrociatore) HMS Glamorgan stava eseguendo un'azione di fuoco di sostegno all'inguaiato 45° Commando, navigando sotto costa per sparare con i 114 mm di bordo. Mentre si ritirava dall'azione, a 16 miglia nautiche da P.Stanley un Exocet si avvicinò a pelo d'acqua. Stavolta non c'era stata la sorpresa totale, ma il missile Seacat e i chaff non bastarono a difendere la grossa nave inglese: ancora pochi secondi, e venne colpita nell'hangar. Il missile non esplose, anche se causò danni notevolissimi data la poca distanza percorsa (molto carburantea bordo) distruggendo anche l'elicottero Wessex. Questo fu l'ultimo dei sei missili, e l'unico caso in cui l'arma non attaccò di sorpresa e non venne deviata dalle ECM (anche se, colpendo l'Atlantic Conveyor, che era priva di difese, fecero danni enormi tra cui la perdita di 10 elicotteri).
 
Ci si può solo meravigliare dell'esito della guerra qualora gli Argentini avessero pazientato ancora pochi mesi per avere una maggiore fornitura di missili e anche di Super Etendard: i Francesi si limitarono ai primi 5 dei 14 aerei, e sopratutto ai primi 5 missili, prima di interrompere le forniture. Poi queste ripresero ed entro la fine del 1983 vennero completate. Se gli Argentini fossero riusciti a modificare più lanciamissili Exocet per i tiri costieri, e se sopratutto fossero riusciti a modificare degli MM 38 per i lanci da aereo (come fu fatto con l'AM 38), avrebbero potuto causare danni disastrosi ai britannici. I soli 5 AM 39 causarono l'affondamento di 2 navi. Si consideri che i 5 Super Etendard prestati agli Irakeni ebbero uno stock di 20 missili. Forse, con 6-7 navi colpite, gli Inglesi avrebbero dovuto addirittura ritirare la flotta, che era sprovvista di sistemi CIWS (eccetto tre fregate con i Sea Wolf) e alquanto obsoleta. Per neutralizzare gli Exocet gli Inglesi ricorsero a disturbatori appositamente installati sugli elicotteri Lynx (il 'corno' sul loro musetto), mentre alcuni Sea King dovevano volare a bassa quota e lanciare chaff, per 'sembrare' delle navi bersaglio, con l'ovvio rischio per tali grossi elicotteri d'essere abbattuti dall'Exocet se non si fossero tolti rapidamente dalla sua rotta (anche per via della possibilità di esplodere senza impatto diretto). Alla fine, gli Argentini, che dopo Francia, GB e Germania erano i principali utenti dei missili, non poterono usare altro che queste poche armi. Non

A parte l'assenza della squadriglia completa di S.Etendard, non avevano nemmeno le piccole e furtive motocannoniere missilistiche (adatte anche a 'rompere' il blocco britannico con una certa facilità), anche se tutte le loro navi (caccia 'Gearing', Type 42, incrociatore Belgrano, A-69) avevano missili antinaveExocet. Qualora, invece di ritrovarsi la flotta di superficie allontanata o affondata dalla marina britannica avessero deciso fin da subito di usare batterie di Exocet costieri, i problemi per i Britannici sarebbero certamente aumentati. Invece gli Exocet del Belgrano andarono a fondo assieme alla loro nave il 2 maggio. Dopo la guerra le rampe argentine vennero trovate tanto utili, che gli Inglesi ne hanno fatto il sistema Excalibur per difendere Gibilterra. Nel frattempo, a metà degli anni '80 l'Argentina aveva già ordinato 212 missili tra AM 39, MM 38 e MM 40<ref>Armi da guerra: Argentina</ref> dato che le 6 corvette MEKO 140 e i 4 ct MEKO 360 ne ebbero fino a 8, per lo più del tipo MM 40.
 
 
 
[[File:USS_Stark_(FFG-31)_-_external_damage_by_exocet_alternate_view.jpg|300px|right|thumb|Ecco i danni all'USS Stark]]
Nella guerra del Golfo l'Irak usò molti Exocet, prima con i Super Frelon, poi con 5 Super Etendard usati ad interim, prima di essere sostituiti dai Mirage F.1EQ. Con questi ultimi, gli attacchi vennero spinti anche ad oltre 1.000 km di distanza, e in tutto si stima che almeno 150 AM.39 colpirono i bersagli, affondando 10 navi e danneggiandone decine altre, oltre ad attaccare spesso le piattaforme petrolifere. I danni, peraltro, non furono gravi a sufficienza per giustificare il costo di tali missili, la cui testata poco poteva contro le superpetroliere e sopratutto, i piloni delle piattaforme. Il petrolio spesso attutiva la forza dell'esplosione e gli incendi, per quanto gravi, venivano frequentemente domati da squadre specializzate, arrivate sottobordo alle navi colpite. Si sviluppò una specie di 'attività commerciale' con gruppi di 'pompieri del mare' che avevano il compito di abbordare le navi, spegnere le fiamme, e così facendo salvando la gran parte del petrolio. Gli Irakeni riusciranno a colpire solo il 2% del traffico petrolifero iraniano, ma la tensione della 'tanker war' (anche gli iraniani facevano lo stesso con le navi irakene, forti della loro superiorità strategica, vedi Stretto di Hormuz), aumentò la tensione e i costi di assicurazione per le petroliere.
 
Il 17 maggio 1987, per ragioni mai chiarite, un Mirage F.1 decollò e, pur volando a bassa quota, fu seguito da un E-3 americano per una missione apparentemente di routine: ma ad un certo punto, lanciò contro la USS Stark i suoi due missili. Questi non vennero né avvistati dall'AWACS e tantomeno contrastati in alcun modo dalla nave -classe 'Perry'- americana, che venne colpita da un missile che squarciò la prua, vicinissimo alle oltre 20 t di missili del sistema di lancio Mk 13. Per fortuna esso non venne raggiunto dalle schegge e dalle fiamme. L'altro missile colpì ed incendiò la sovrastruttura, ma per fortuna la testata non esplose; nondimeno, la nave ebbe oltre 30 vittime e necessitò di 15 mesi di riparazione. I missili Exocet erano stati nel frattempo migliorati, con l'introduzione di sistemi migliori per le ECCM e la possibilità d'attacco finale con manovre evasive.
 
== Note ==