Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Francia-7: differenze tra le versioni

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Nel '78 il programma AM 39 portò, dato il rapido e positivo esito, ad una nuova arma, l''''SM 39'''. Questo era un missile che integrava i siluri per dare ai sottomarini un'arma di portata e velocità superiore, dall'uso sì discutibile (essendo molto dibattuto se il sottomarino debba 'esporsi' con il lancio di un'arma che può essere abbattuta o deviata, e che è meno letale di un siluro normale). Ha lo stesso motore dell'AM 39 ma booster potenziato, e naturalmente una capsula di protezione chiamata VSM da 1.345 kg totali e 5,8 m, da espellersi assieme al missile dopo il lancio. La capsula, vista esternamente, sembra a tutti gli effetti un siluro a razzo, incluso il colore scuro (al contrario del missile), ma in realtà serve per proteggere il missile dalla pressione e ha una serie di otto pinne stabilizzatrici, mentre la rotta viene stabilita dalle deviazioni del getto del suo motore. Non è noto da che profondità sia possibile lanciarlo. Esce dall'acqua a 45° e a 20 m.sec, poi si apre l'ogiva, si livella ad appena 12° di angolo di salita, poi un generatore di gas espelle il missile, si aziona il booster e l'Exocet si porta poi a volo radente. Il VSM è davvero una capsula molto utile, perché tra le sue caratteristiche vi è anche quella della deviazione sott'acqua, fino a 90°, il che consente al missile di ingaggiare obiettivi fino a 180° dalla prua del battello, ovvero non c'é bisogno di muoversi per ingaggiare ogni bersaglio localizzato a giro d'orizzonte. La sua velocità d'attacco finale è circa 300 m.sec., può volare a 2-3 m di quota con mare calmo ed esplodere a circa 1 m sul galleggiamento, eseguire manovre verticali ed orizzontali per confondere i CIWS, ed esplodere anche con una picchiata sull'obiettivo anziché l'attacco radente tipico. Differentemente dall'Harpoon del tipo sub-lanciato, grazie al livellamento pre-lancio l'arma sale di appena 30-50 m, anziché 500-600, il che la rende molto più difficile da localizzare. L'Harpoon, d'altro canto, ha maggiore gittata e in teoria questo aiuta a non vederlo durante il lancio. Ma siccome il sottomarino deve localizzare con i suoi mezzi il bersaglio, la gittata non è sfruttabile appieno, a meno di non usare una fonte d'informazione esterna, che però comportaun traffico di dati esterni potenzialmente rilevabile. Quindi di fatto l'SM 39 è avvantaggiato rispetto al sub-Harpoon in numerosi settori, anche perché la capsula di quest'ultimo è a galleggiabilità positiva e non affonda dopo il lancio, rivelando potenzialmente da dove ha tirato il sottomarino (peraltro è una caratteristica utile in esercitazioni del tempo di pace, specie se la capsula fosse riutilizzabile)<ref>Stanglini, Ruggero: ''SM 39: l'Exocet che sale dal fondo'', PD feb 1992</ref>.
 
Gli Exocet hanno avuto esperienze di combattimento dal 1982, e il loro successo n.1 fu il 4 maggio contro il caccia HMS Sheffield, letteralmente bruciato da un'arma che lo raggiunse di sorpresa, mentre esso aveva le ESM disattivate perché interferivano con le comunicazioni satellitari. Così solo 6 secondi prima dell'impatto venne otticamente avvistato, quando oramai non c'era più tempo di fare nulla. L'arma si infilò nel fianco del caccia, alla quota di appena 2,4 m, aprendo una falla di 3 x 1,2 m. Non si è mai capito se la testata esplose o no, per quanto la cosa possa suonare bizzarra. Ma il carburante residuo, dopo un tiro da circa 45 km, era ancora sufficiente per incendiare la nave e renderla presto un relitto. La falla non fu subito importante, ma lo divenne poi, dato che da lì entrò l'acqua che 5 giorni dopo affondò la nave, a causa del mare grosso. Questo fu il primo successo dell'Exocet, anche se un secondo missile mancò l'obiettivo, una fregata britannica, la HMS Yarmouth, forse perche lo deviò con le ECM , infilandosi in mare a 300 m di distanza. Ovviamente la Gran Bretagna sapeva come funzionavano gli Exocet, ma le sue navi vennero sorprese da un attacco a bassa quota dei caccia argentini Super Etendard, che optarono così anziché con una traiettoria ad alta quota per sfruttare appieno la gittata di 70 km (60 a bassa quota o con lancio da aerei lenti). Seguiranno due colpi a segno sulla portacontainer Atlantic Conveyor il 25 maggio (nello stesso infausto giorno, festa nazionale argentina e quindi particolarmente temuto dai britannici, venne affondato il caccia HMS Coventry dalle bombe di alcuni A-4), poi un bersaglio mancato il 30 maggio, quando l'unico Exocet fu, a quanto pare, abbattuto dal cannone da 114 dell'Avenger (che rivendicò anche uno dei due A-4 distrutti ufficialmente dai soli Sea Dart dell'Exeter). Finiti i 5 missili aria-superficie, entrarono però in azione dei lanciamissili basati a terra, vicino a P.Stanley. Essi erano quelli della corvetta ''Guerrero'', danneggiata da fuoco di terra durante l'invasione nel marzo precedente. I lanciatori vennero trasportati da un C-130 e usati verso la fine della guerra. Fu il 12 maggio, a 2 giorni dalla resa, che il grosso caccia (spesso considerato un incrociatore) HMS Glamorgan stava eseguendo un'azione di fuoco di sostegno all'inguaiato 45° Commando, navigando sotto costa per sparare con i 114 mm di bordo. Mentre si ritirava dall'azione, a 16 miglia nautiche da P.Stanley un Exocet si avvicinò a pelo d'acqua. Stavolta non c'era stata la sorpresa totale, ma il missile Seacat e i chaff non bastarono a difendere la grossa nave inglese: ancora pochi secondi, e venne colpita nell'hangar. Il missile non esplose, anche se causò danni notevolissimi data la poca distanza percorsa (molto carburantea bordo) distruggendo anche l'elicottero Wessex. Questo fu l'ultimo dei sei missili, e l'unico caso in cui l'arma non attaccò di sorpresa e non venne deviata dalle ECM (anche se, colpendo l'Atlantic Conveyor, che era priva di difese, fecero danni enormi tra cui la perdita di 10 elicotteri).
 
Ci si può solo meravigliare dell'esito della guerra qualora gli Argentini avessero pazientato ancora pochi mesi per avere una maggiore fornitura di missili e anche di Super Etendard: i Francesi si limitarono ai primi 5 dei 14 aerei, e sopratutto ai primi 5 missili, prima di interrompere le forniture. Poi queste ripresero ed entro la fine del 1983 vennero completate. Se gli Argentini fossero riusciti a modificare più lanciamissili Exocet per i tiri costieri, e se sopratutto fossero riusciti a modificare degli MM 38 per i lanci da aereo (come fu fatto con l'AM 38), avrebbero potuto causare danni disastrosi ai britannici. I soli 5 AM 39 causarono l'affondamento di 2 navi. Si consideri che i 5 Super Etendard prestati agli Irakeni ebbero uno stock di 20 missili. Forse, con 6-7 navi colpite, gli Inglesi avrebbero dovuto addirittura ritirare la flotta, che era sprovvista di sistemi CIWS (eccetto tre fregate con i Sea Wolf) e alquanto obsoleta. Per neutralizzare gli Exocet gli Inglesi ricorsero a disturbatori appositamente installati sugli elicotteri Lynx (il 'corno' sul loro musetto), mentre alcuni Sea King dovevano volare a bassa quota e lanciare chaff, per 'sembrare' delle navi bersaglio, con l'ovvio rischio per tali grossi elicotteri d'essere abbattuti dall'Exocet se non si fossero tolti rapidamente dalla sua rotta (anche per via della possibilità di esplodere senza impatto diretto). Alla fine, gli Argentini, che dopo Francia, GB e Germania erano i principali utenti dei missili, non poterono usare altro che queste poche armi. Non avevano motocannoniere missilistiche, anche se tutte le loro navi (caccia 'Gearing', Type 42, incrociatore Belgrano, A-69) avevano missili antinave. Qualora, invece di ritrovarsi la flotta di superficie allontanata o affondata dalla marina britannica avessero deciso fin da subito di usare batterie di Exocet costieri, i problemi per i Britannici sarebbero certamente aumentati. Invece gli Exocet del Belgrano andarono a fondo assieme alla loro nave il 2 maggio. Dopo la guerra le rampe argentine vennero trovate tanto utili, che gli Inglesi ne hanno fatto il sistema Excalibur per difendere Gibilterra. Nel frattempo, a metà degli anni '80 l'Argentina aveva già ordinato 212 missili tra AM 39, MM 38 e MM 40<ref>Armi da guerra: Argentina</ref>.
 
== Note ==