Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Francia-7: differenze tra le versioni
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Data l'importanza dell'Exocet per la storia della guerra navale, ecco una sezione dedicata al missile che forse ha fatto più parlare nel settore. Non è l'arma più veloce, né tanto meno quella di maggiore gittata, o con la testata più potente. Nondimeno è risultata talmente diffusa e usata spesso in azioni reali, che fin dalla guerra dell'82 è sinonimo nella RN di 'attacco devastante'.
Negli anni '50 l'Aerospatiale costruì il missile AS 30, arma supersonica ma a corto raggio (11 km), entrata in servizio nei primi anni '60 con guida radio, poi radio automatica (TCA) e infine laser,l'AS 30L, con un totale di oltre 4.000 esemplari, valore non indifferente per un missile da 600 kg e collegato al successo dei Mirage nell'export. Nel contempo si lavorò all'MM 20 (Mer-Mer da 20 km) arma antinave ch'era la derivazione dell'aerobersaglio CT-20. Divenne il missile RB 08A per i caccia 'Halland' svedesi, rimasti in servizio fino agli anni '80. Nel '63 si propose l'AS 30 in versione navale; nel '65 la sua storia si evolse fino a definirsi come un missile antinave imbarcato di nuovo tipo (ma piuttosto simile come superfici di controllo, e non tanto diverso nemmeno dal Martel anglo-francese); nel '67 avvenne l'affondamento del caccia EILATH e quello che fin'allora era stato un programma di bassa priorità, divenne pressantemente richiesto. Il nuovo ordigno era simile anche al Kormoran tedesco, di cui era parente (l'arma tedesca era derivata dalla francese AS.34 della Nord-Aviation, poi Aerospatiale). Lo sviluppo vero e proprio partì solo nel maggio 1968, un mese ricordato per la rivoluzione degli studenti, meno per quest'evento, che invece fu una 'rivoluzione' nella storia navale. Peraltro all'epoca erano in corso di sviluppo anche altri tipi, come il Kormoran e l'OTOMAT. Il primo ordine fu nel dicembre del '68, da parte della Grecia per le sue 'Combattante II'. Fu solo dopo di allora che questo progetto, prima una 'private venture', interessò finalmente la Marine Nationale. I test balistici di base iniziarono nel 1970, i test operativi nel '72, per concludersi nel tardo 1974. 30 missili tirati diedero un rateo di successo del 91%, e nel '74 comparve finalmente l'arma di serie. Entro il 1983 ne sarebbero stati prodotti oltre 2.000<ref>Questi ultimi dati: Armi da guerra 25</ref>.
La Royal Navy, da osservatore interessato, giunse subito a porre un ordine di 300 esemplari, per coprire un settore in cui non aveva proposte nazionali di sorta.
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Entrò in servizio nel '79 e presto oltre 1.000 vennero venduti per aerei ed elicotteri di 11 nazioni e di una dozzina di tipi diversi. A bordo i velivoli hanno un set di adattamento pesante 40 kg circa, con consolle di selezione e controllo dati. Il pilone di lancio è di 75 kg e i dati sono trasmessi dal radar al missile in maniera automatica durante la fase di pre-riscaldamento, a cui segue il lancio su quote che scendono a circa 10 m.
Nel '78 il programma AM 39 portò, dato il rapido e positivo esito, ad una nuova arma, l''''SM 39'''. Questo era un missile che integrava i siluri per dare ai sottomarini un'arma di portata e velocità superiore, dall'uso sì discutibile (essendo molto dibattuto se il sottomarino debba 'esporsi' con il lancio di un'arma che può essere abbattuta o deviata, e che è meno letale di un siluro normale). Ha lo stesso motore dell'AM 39 ma booster potenziato, e naturalmente una capsula di protezione chiamata VSM da 1.345 kg totali e 5,8 m, da espellersi assieme al missile dopo il lancio. La capsula, vista esternamente, sembra a tutti gli effetti un siluro a razzo, incluso il colore scuro (al contrario del missile), ma in realtà serve per
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