Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Unione sovietica-8: differenze tra le versioni

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[[File:BM-21Ural-375D.jpg|350px|right|thumb|Un'immagine d'epoca di una batteria di BM-21]]
 
Il BM-21 Grad (БМ-21 "Град"), progettato dalla SPLAV (Società di stato per la ricerca e produzione) nel '59, sotto la guida del capoprogettista Ganichev, è stato introdotto nelle forze armate sovietiche nel 1961, e da allora si è diffuso come il più importante lanciarazzi d'artiglieria moderno, tanto che le munizioni realizzate, pur se assai sofisticate, hanno totalizzato milioni di esemplari prodotti. La distribuzione tipica nelle unità del Patto di Varsavia era di un gruppo lanciarazzi con 3 batterie su sei veicoli l'una.
 
La sua dotazione di quaranta razzi per veicolo lo ha reso un sistema effettivamente capace di un fuoco di saturazione micidiale anche a lunga distanza, compatibile con la relativa imprecisione dell'arma.
 
Paragonato al già potente sistema BM-13 del periodo bellico (usato fino agli anni '80 per compiti addestrativi e riserva), il BM-21 è molto più preciso, ha una gittata 2,5 volte maggiore, una testata più potente, un numero di armi per veicolo 2,5 superiore e protette da tubi metallici. La sua complessiva leggerezza e semplicità ne rende possibile la sistemazione su qualunque autocarro 6x6; esso può lanciare entro i 20,5 km 790 kg di testate in meno di 30 secondi, con un effetto distruttivo e di shock micidiale. Dato l'avvento di questo tipo di artiglieria semovente a basso costo, le batterie di cannoni ed obici tradizionali hanno subito un duro colpo. Non è stato più possibile per la maggior parte di esse sparare da fuori tiro dei lanciarazzi multipli, né aprire il fuoco in pochi minuti e poi rapidamente ripiegare in un'altra posizione. Anche se il Grad ha bisogno di circa 10 minuti (con 5 inservienti)per essere ricaricato, la potenza che può scatenare in 20-30 secondi è paragonabile a un'artiglieria convenzionale può fare nel suo tempo di ricarica, ma il volume di fuoco di cui è capace tale MRL (Multiple Rocket Launcher) è tale da causare una distruzione pressoché certa per una batteria propriamente inquadrata (e senza vento laterale ad alta quota, che rende imprecisi i tiri dei razzi). Così, una batteria di artiglieria trainata non ha più quei minuti in cui poteva dileguarsi prima che un numero di granate sufficiente gli venisse sparato addosso, e persino i semoventi tipo l' M-109 devono essere estremamente veloci nelle loro azioni di fuoco, necessariamente brevi. Per contro, i BM-21 possono lanciare il loro carico di armi in pochi secondi, e dileguarsi quasi sempre prima dell'arrivo del fuoco di controbatteria (almeno 2-3 minuti). Da questo si può ben capire quanto letale fosse il Grad; questa pericolosità aumentava con munizioni chimiche, sia nebbiogene-incendiarie che con aggressivi agenti chimici, per le quali l'MRL è in generale un vettore ideale, data la letale concentrazione che può essere raggiunta in tempi brevissimi.
 
Il razzo base ha una lunghezza di 3,23 m per un peso di 77 kg, da qui l'elevata gittata dato che si tratta di un'arma molto lunga e pesante per il suo calibro. La versione 'ridotta', spesso usata per addestramento, pesa solo 45,8 kg e ha una lunghezza di 1,91 m, da qui una gittata di circa 11 km. E' possibile aggiungergli un razzo ausiliario trasformandolo in bistadio, nel qual caso arriva a 17 km.
Il suo successo ha causato il diffondersi di innumerevoli sue copie cinesi, romene, tedesche, e persino italiane (anche il FIROS è un'arma esattamente da 122 mm x 40 colpi, sebbene per il resto del tutto diverso) ed egiziane (SAKR). Molte le versioni aggiornate dei razzi proposte nel tempo, incluse quelle con testate EFP, micidiali ordigni autoforgianti anticarro: una carica cava 'modella' un disco di rame, sparandolo ad altissima velocità sul tetto dei veicoli (lo scoppio avviene in aria, con un sensore termico). Le armi SAKR sono capaci di raggiungere già negli anni '80, gittate di circa 30 km con un nuovo motore a razzo, mentre i tipi più recenti ancora, coprodotti con una ditta francese, del BM-21, arrivano a ben 36 km, per cui il problema più che la gittata è la precisione e il targeting. Le testate a submunizioni usate arrivano fino ad oltre 70 bomblets per ciascuna arma.
 
Il suo successo ha causato il diffondersi di innumerevoli sue copie cinesi, romene, tedesche, e persino italiane (anche il FIROS è un'arma esattamente da 122 mm x 40 colpi, sebbene per il resto del tutto diverso) ed egiziane (SAKR). Tra le tante: Tipo 81 cinese, 40 colpi; Egitto, copia da 40 colpi, versioni ridotte da 21 o 30, e famiglia SAKR 18 e 30; India, il lanciarazzi LRAR da 40 colpi; Romaina, copia da 21 colpi su autocarro SR-114; la Cecoslovacchia ha invece realizzato l'RM-70 con scafo corazzato 8x8 e salva di ricarica pronta dietro il lanciarazzi vero e proprio. La piattaforma tipica è per il BM-21, l'Ural-375 D (peso totale 11,5 t) o più di recente lo ZIL-131, entrambi 6x6, ma quest'ultimo con un numero di razzi ridotto a 36, eliminando una delle 10 colonne di 4 armi l'una. Il piccolo lanciarazzi noto in ambito NATO come M-1975 ha scafo 4x4 e 16 razzi, è per le truppe aviotrasportate in sostituzione dei sistemi BM-140. Infine, da ricordare come nel 1982 l'OLP usò un sistema da 30 colpi su autocarro giapponese Isuzu 6x6, simile a quella usata anche dai Nord Coreani come BM-11. L'OLP spesso ha usato anche tubi di lancio singoli, come armi per sparare contro i kibbutz e i centri abitati di confine. Lo stesso ha poi fatto Hezbollah e Hamas, spesso con sistemi provvisti di timer per scappare prima del tiro. Era anche possibile assemblare vari tubi per fare un MLR rudimentale.
 
Il suo successo ha causato il diffondersi di innumerevoli sue copie cinesi, romene, tedesche, e persino italiane (anche il FIROS è un'arma esattamente da 122 mm x 40 colpi, sebbene per il resto del tutto diverso) ed egiziane (SAKR). Molte le versioni aggiornate dei razzi proposte nel tempo, incluse quelle con testate EFP, micidiali ordigni autoforgianti anticarro: una carica cava 'modella' un disco di rame, sparandolo ad altissima velocità sul tetto dei veicoli (lo scoppio avviene in aria, con un sensore termico). Le armi SAKR sono capaci di raggiungere già negli anni '80, gittate di circa 30 km con un nuovo motore a razzo, mentre i tipi più recenti ancora, coprodotti con una ditta francese, del BM-21, arrivano a ben 36 km, per cui il problema più che la gittata è la precisione e il targeting. Le testate a submunizioni usate arrivano fino ad oltre 70 bomblets per ciascuna arma.
 
==Semoventi contraerei==