Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Israele: differenze tra le versioni

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Quanto alle sperimentazioni, l'unica che forse ha avuto luogo è stata una strana esplosione avvenuta nel '78 nell'Oceano Indiano. una piccola esplosione, per i criteri nucleari (2-3 kT), che sarebbe stata, secondo alcuni (ma non c'é nessuna conferma) un programma israeliano o israelo-sudafricano. Se si considera i rapporti stretti tra le due nazioni, con casi di triangolazione di tecnologie ufficialmente proibite per il Sud Africa dato l'embargo (per l'Apartheid), e gli ampi e indisturbati spazi disponibili per eventuali test, la cosa non dovrebbe in nessun caso stupire, visto che la storia degli esperimenti nucleari è stata spesso costellata da fatti decisamente misteriosi (vedi il test nordcoreano avvenuto qualche tempo fa). Comunque, i primi ordigni atomici sarebbero stati preparati presto, forse 2 erano già presenti durante la guerra dei Sei Giorni e se è così allora i vettori sarebbero stati, con ogni probabilità, i Vautour. Durante la successiva Guerra del Kippur, ovviamente, le cose si erano evolute, tanto che ce'erano non meno di 13 armi disponibili, con potenza di circa 20 kT. Lo sviluppo è stato rapido, quindi la possibilità è che Israele abbia saltato la prima, usuale generazione di tali armi a fissione, per usare quelle di seconda, a 'fissione indotta'. Significa che al centro della massa di plutonio o U235 viene piazzata una minuscola quantità di trizio e deuterio (circa 2 gr totali). Questo consente di eliminare il riflettore di neutroni esterno e ridurre la quantità di esplosivo convenzionale, con il risultato di testate ben più piccole e leggere. Questo tra l'altro consente di realizzare le armi anche senza test subcritici e quindi evitare i problemi del trattato CTBT.
 
I programmi nucleari, come noto, vennero svelati in maniera più dettagliata da [[w:Mordechai Vanunu|Mordechai Vanunu]], un tecnico nucleare israeliano famoso anche perché, senza tanti complimenti, già nel 1985 venne rapito a Roma e riportato in Israele, dove ha recentemente finito di scontare una pena di 18 anni inflittagli per avere sollevato il segreto dei programmi nucleari israeliani. Questo per quanto si sa dei sistemi nucleari israeliani, che potrebbero anche comprendere bombe americane come le B-61 con sistema a doppia chiave. Ma le WMD comprendono anche altri settori, a modo loro non meno temibili.
 
Si dice che già nel '48 gli Israeliani avessero usato sistemi di guerra batteriologica contro gli arabi, ma non si sa se questo sia mai avvenuto di concreto. Dal momento che i sistemi chimici sono molto più semplici di quelli nucleari, e i sistemi batteriologici sono molto più semplici (posto che si abbia i germi necessari) anche di quelli chimici, è davvero difficile sapere se e come Israele possa usare armi di questo tipo. In teoria, però, coltivare agenti patogeni è possibile persino in una privata abitazione, così come il traffico, per le dimensioni del tutto irrilevanti di tali 'armi' microscopiche, è difficilissimo da scoprire. In ogni caso, l'Institute for Biological Research di Nes Ziona sarebbe coinvolto in tali ricerche e applicazioni, sempre ché comprovate. Certo non aiuta il fatto che ufficialmente non si sappia nemmeno dove sia tale centro, e che dipenda direttamente dal Primo Ministro, e forse finanziato parzialmente dagli USA per condurre ricerche anche per conto loro, in maniera 'off-shore'. Non solo si parla di sistemi di diffusione biologica, ma anche di eventuali programmi di guerra genetica. La 'Bomba etnica' è un'arma a cui si è fatto riferimento, consistente in bacilli pensati per colpire certi patrimoni DNA di gruppi umani specifici. Da qui la concezione della 'guerra genica'. Agenti patogeni geneticamente modificati (OGM) e pensati assieme al Sud Africa fin dai tempi dell'apartheid, in maniera tale da colpire i nemici di Israele ma non gli israeliani. Non è chiaro se tutto questo sia reale oppure no, perché le somiglianze genetiche tra arabi e israeliani (almeno quelli di ceppo mediorientale) sono tali da rendere tale operazione pressoché impossibile. Quanto ai gas, lo stesso instituto sarebbe coinvolto in ricerche, ma non pare che Israele abbia mai avuto interesse per un arsenale chimico vero e proprio. Che le cose siano andate almeno in parte a concretizzarsi, lo si evince anche dalla caduta di un aereo che portava un carico di precursori per agenti nervini, aereo precipitato in Olanda, e che era destinato all'instituto di Nes Ziona. E' possibile che qualche missile Lance o Jericho sarebbe stato modificato per il loro trasporto, ma non è mai stato comprovato che siano stati tradotti in realtà operative. Dal canto suo, la popolazione israeliana ha come standard sistemi di protezione NBC individuali ed esercitazioni scolastiche, rifugi antigas per i civili sono previsti in maniera obbligatoria. Le ricerche sulla clorina e altri tipi farebbero pensare che parte dell'industria israeliana, se necessario, sarebbe convertita rapidamente nella produzione di armi chimiche, effettivamente facili, in certe tipologie, da produrre anche con tecnologie 'dual use' (militari e civili).
 
== Note ==