Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Pakistan: differenze tra le versioni

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* 30+ Shenyang F-6
 
===I 'cinesi' della PAF<ref>Hali e Kruiff, ''Gli ultimi F-6 della PAF'', Aerei nov 2000</ref>===
Parliamo adesso degli aerei pakistani, focalizzandoci su quelli cinesi. Tra questi vi sono in particolare gli F-6, A-5 e F-7.
 
Cominciamo con quello che è stata la sorpresa della Guerra del '71, ovvero l'F-6. Negli anni '60 la PAF era disperatamente a corto di nuovi caccia con cui contrastare la più potente IAF. Gli F-86 Sabre erano un pò troppo vecchi, il pugno di F-104A non era sufficiente. Così vennero comprati alcuni Mirage III, ma nemmeno questi aerei, di cui il Pakistan diverrà poi collettore (basti pensare ai 50-58 Mirage IIIEO australiani comprati attorno a 18 anni fa per 100 milioni di dollari), erano sufficienti in termini numerici. Per superare l'impasse serviva un altro fornitore, e l'unico che si riuscì a convincere fu la Cina, tutt'altro che spiaciuta di rafforzare un nemico del suo nemico, l'India, con la quale ebbe anche una guerra di frontiera nel '62.
 
Gli unici velivoli interessanti che aveva da offrire, date le difficoltà a realizzare il MiG-21, erano gli F-6, la versione locale del MiG-19, che ebbe anche più successo che in URSS, con una produzione totale di circa 4.500 unità contro 2.300. La cosa fu possibile, nonostante il livello qualitativo e tecnologico dei tipi prodotti fosse basso, perché si trattava di un velivolo robusto e oramai abbastanza sperimentato. Questo apparecchio, nella sua mimetizzazione a due toni di grigio, era ancora in servizio nel 2000 al confine afghano, con due squadroni a Samungli, zona vicino a Quetta.
 
Quando i MiG-19 vennero tolti dalla produzione in URSS, attorno al 1957 o 1959, la licenza era stata data alla Cina, che presto riuscì ad ottenere le relative informazioni, grazie all'accordo siglato nel '53 e destinato, in verità, ad avere vita breve (attorno al 1960). Così, dopo 4 anni dopo la produzione dei primi MiG-19 di serie, venne fuori il primo J-6 cinese con parti costruite in URSS e assemblate localmente. Ma i problemi erano tali e tanti con la manodopera cinese, e la relativa bassa professionalità nel trattare strutture avanzate, che si dovette tribolare fino al '63 quando nel dicembre venne approntato il primo aereo interamente cinese. Era nondimeno, giusto il tipo base SF da caccia diurna, privo di un qualche sistema radar d'intercettazione ognitempo e missili AA-1 Alkali come era per gli ultimi tipi sovietici.
 
Dopo la guerra con l'India del '65, come si diceva, il Pakistan ebbe problemi a trovare aerei nuovi, anche per l'embargo americano contro India e Pakistan per ogni sorta d'armi. Scelto l'F-6, versione export del J-6, un gruppo di piloti venne mandato in Cina e i manuali vennero tradotti dal cinese all'inglese . I primi 60 F-6 vennero regalati alla PAF e ritirati già il 30 dicembre 1965, appena pochi mesi dopo la fine delle ostilità. Visto che l'aereo soddisfece almeno per la sua potenza e agilità, ne vennero poi comprati altri per arrivare a ben 253 con costi minimi, sostituendo progressivamente il grosso degli F-86 e giungendo in servizio fino a 10 squadroni contemporaneamente. Attorno al 1971 ce n'erano circa 70 o più in servizio e combatterono pesantemente, sorprendendo gli osservatori internazionali che non si aspettavano la presenza e l'efficacia di quest'aereo. Del resto il MiG-19, pur competendo con l'F-100 per il titolo del primo caccia supersonico, era stato piuttosto irrilevante in Vietnam e surclassato senza vittorie durante gli scontri del Medio Oriente. Aveva un raggio d'azione minore, come anche l'autonomia di fuoco e i congegni di mira, rispetto all'F-86 (che non venne sostituito totalmente se non negli anni '80), ma era superiore come velocità, accelerazione, potenza distruttiva. Questo grazie anche alle modifiche intercorse, con l'aiuto americano (di cui parla anche Chuck Yeager, consulente militare in Pakistan all'epoca, vedi Take Off nella sezione a lui dedicata), per cui si installarono sedili Martin-Baker e rotaie di lancio missili Sidewinder B e poi di tipo più moderno per questi aerei da mach 1,4. Inoltre i serbatoi vennero aumentati: proprio dal '71 era possibile usare quelli da 1.140 litri anziché 700, sfruttando meglio la potenza dei motori RD-9 per portare un carico maggiore di cherosene e migliorare l'autonomia. Inoltre, i cannoni da 30 mm NR-30 presenti a bordo, sulla radice alare, vennero integrati da un terzo che, come nei precedenti MiG, tirava dal muso, su di un lato. Il 4 dicembre 1971 la IAF mandò in azione circa 70 aerei contro il Pakistan e un Hunter fu la prima vittoria della PAF. Il 7 dicembre fu la volta di 2 Su-7, ma in seguito non ne mancarono altre, inclusa una contro i più evoluti MiG-21. In tutto i 3 sqn con l'F-6 disponibili allora, i No.11, 23 e 25, volarono 945 sortite a corto raggio (735 ore di volo complessive) ed eseguirono anche parecchi attacchi al suolo, specie con i cannoni (Gli stessi dei Su-7), oltre a rivendicare 8 vittorie aeree. C'erano anche perdite, per esempio uno venne distrutto da un Su-7.
 
Nel '69 apparve la prima pattuglia acrobatica su F-6, con 4 aerei e denominata 'The Rattlers', i cui velivoli erano dipinti di nero e volavano con manovre ad alta velocità. Serviva operativamente per preparare meglio i piloti al pilotaggio dell'F-6 e in termini di PR per accogliere i capi di stato esteri e delegazioni varie.
 
 
Mentre i serbatoi allargati, studiati dalla PAF, vennero adottati anche dall'AFPLA cinese, i razzi da 68 mm francesi affiancarono quelli cinesi da 57 mm a partire dal' 78. Un aiuto all'operatività fu il complesso di revisione di Kamra, che consentiva di revisionare gli F-6 senza mandarli in Cina e aspettare anche 2 anni per riaverli indietro. Il 60% dei materiali per realizzare tale revisione, poi, era di produzione locale e anche questo aiutava. Dal '73 arrivò anche il biposto JJ-6, che in URSS non esistette mai, ma che ai cinesi interessava di produrre. Dopo arrivò anche in Pakistan e venne modificato come i monoposto, con i missili, razzi, serbatoi ecc.
 
Nel 2000, a Samungli c'era il 31 Wing, su due squadroni con 18 aerei l'uno. 4 erano tenuti in costante QRA in quella che una volta era una base al centro della crisi della guerra in Afghanistan, con almeno 17 aerei afghani disertori, e molte incursioni sovietiche oltre confine, in verità stoppate essenzialmente dagli F-16 dato che gli F-86 e F-6 non si dimostrarono all'altezza della situazione.
 
Quanto all'attività sull'F-6, esso richiede molta preparazione e capacità del 'manico'. Esso è un velivolo degli anni '50 e nondimeno, capace di prestazioni supersoniche e di una grande potenza. Sopratutto senza carichi esterni, è un vero cavallo selvaggio e come diceva il capo della base, Air Commodore S.N.Khan, dopo avere volato su quest'aereo un pilota è pronto per qualunque altro velivolo.
 
Quanto ai due reparti su F-6, il No.17 'Tigers' nacque a Mauripur il 1 aprile 1957 sugli F-86F e combatté a Lahore, Sialkot e altre località con missioni d'attacco e di caccia durante la guerra del '65, fino ad abbattere anche un caccia leggero Gnat, il più pericoloso tra i nemici degli F-86 della pur variegata IAF. Ebbe dal 1966 i Canadair Sabre, e da Rafiqui
combatté la guerra del '71, con 272 missioni in 22 giorni, tra attacchi, caccia contro-aviazione. Dall'aprile del '78 infine, ricevette gli F-6. Nel '96, con questi aerei, partecipò all'esercitazione ISAC-96 e questo reparto, reduce anche dai pattugliamenti sul confine ai tempi della guerra in Afghanistan, ottenne il trofeo 'Best Shot', nonostante la presenza nella PAF di aerei tutti più moderni, Mirage, F-7 ed F-16. In seguito ha ottenuto il Rafiqui Flight Safety Trophy che è un premio relativo alla sicurezza di volo.
 
Il No.23 Talons è invece del 16 marzo 1961 a Kohat, ancora con i Fury ad elica, poi usati per l'attacco al suolo durante azioni di controguerriglia a Dir e Bajaur. Dall'8 febbraio 1966 ebbe gli F-6, diventando, ora che era basato a Sorgodha, il primo reparto su tali apparecchi della PAF e quindi, anche unità OCU. Venne schierato a Risalewala dove combatté nel '71 contro gli Indiani ed abbattendo 3 Su-7. Ebbe un trofeo nel '75 come miglior reparto in termini d'uso dei cannoni di bordo, e poi il trasferimento a Samungli per la crisi afghana.
 
Al 2000, dopo 34 anni di servizio, la flotta di F-6 aveva volato oltre 400.000 ore, davvero un risultato di tutto rispetto per un tale vecchio aereo, oramai in larga misura rimpiazzato. Al confronto, entro il '97 gli F-104 italiani avevano superato le 900.000 ore (e in seguito, forse anche il milione), ma si trattava di oltre 350 aerei in servizio fin dal '63 e ancora ampiamente rappresentati nel 2000, oltre che di maggiore autonomia. Indubbiamente, anche il provvisorio F-6 aveva dimostrato di poter durare. Ma a Sumungli erano oramai previsti gli F-7P Skybolt.
 
 
Un ulteriore derivato del potente J-6 è il piccolo ma efficace Q-5, in ambito internazionale noto come A-5 Fantan<ref>Qui vedi: Kruiff e Willemsen, ''gli A-5C' di Peshawar'', Aerei dic 2001</ref>. Esso si è basato sul concetto di usare la potenza esuberante del progetto MIG-19 per ottenere un velivolo più pesante, meno prestante, ma con più carburante e quindi, autonomia. In servizio da circa il 1970, di fatto si è rivelato un apparecchio ben riuscito, a cui ha nuociuto solo la mancanza di un'adeguata avionica. La versione A-5K con avionica francese e quella A-5M con avionica italiana avrebbero potuto eliminare tale problema, ma proprio allora scoppiò la rivolta di Tien ammen e i programmi non ebbero successo. Nel 1983 il Pakistan è diventato l'unico cliente estero dell'aereo, che si distingue per le prese d'aria laterali e il muso aguzzo, nel quale tuttavia non c'é alcun radar. Se il Q-5 fosse stato pensato dai sovietici sarebbe stato certamente un nemico di tutto rispetto verso il pesante e scarsamente efficiente Su-7, dato che seppur più lento, ha maggiore autonomia (fino a 600 km con 1 t di carico contro 480 km) ed è più agile ed economico. Infatti gli A-5C pakistani sono stati comprati ad un milione di dollari l'uno. Essi hanno anche la capacità nucleare e nel 2001 erano nella base di Peshawar. I velivoli comprati sarebbero in tutto 52, capaci di eseguire missioni su di un raggio (molto ottimisticamente stimato) di circa 600 km. La loro capacità nucleare comporta una bomba tattica da 5 o 20 kT, e i Pakistani li hanno modificati anche per l'appoggio al suolo e l'uso di sedili Martin Baker e di missili Sidewinder. Ai piloti quest'appesantito discendente del MIG-19 piace, apparentemente dà più freno alla potena esuberante dei suoi motori. Con 3.648 litri interni e 1.520 esterni, ha un raggio di oltre 600 km e un'autonomia superiore a 2.000 km, fattore di carico di 7,5 g, 2 t di bombe e due cannoni da 23 mm con 100 colpi l'uno, nelle radici alari, mentre il volo è possibile fino a 16.000 m, con velocità massima di salita di 103 ms e massima orizzontale di 1.200 kmh a 11.000 o mach 1,12. La sua agilità è buona e dà filo da torcere agli F-7 con ali a delta caudata. Dei 3 squadroni di A-5C basati su altrettante basi, nel 2001 ne restava solo un paio, tutti a Peshawar, famosa base RAF fin dal '40 e poi base della IAF prima della guerra del '47. Infine base tra le più importanti della PAF con tutti i tpi di aerei e dal '95, anche la scuola elicotteri su Alouette III che offrono un corso basico di 150 ore e uno avanzato di 500.
 
Altri velivoli cinesi, in realtà, non sono mancati, come gli FT-5 modificati dai Pakistani come veri caccia da difesa aerea (cannone da 23 e due AIM-9) ma essenzialmente addestratori avanzati e intermedi in stile HAWK.
 
Il tipo successivo all'era degli F-6 è stato però l'F-7: prima 20 F-7P Skybolt, con 24 modifiche volute dalla PAF tra cui predisposizione per i Sidewinder P e L, e sedile Type IV che richiede tuttavia 139 kmh di velocità minima. Questi sono stati seguiti da 60 F-7MP consegnati negli anni '90, con sistema RWR e altri sedile MB 0-0, e infine 15 FT-7P da addestramento, biposto. Nel '96 venne anche presentato un biposto con fusoliera allungata di 60 cm per permettere più carburante interno. L'F-7 è un discreto aereo, una sorta di 'F-16 dei poveri' capace di accelerare a 5.000 m da 0,9 a 1,2 mach in 35 secondi, e salire a 18.700 m di quota. Come su tutti gli aerei cinesi, i Pakistani hanno trovato difficoltà dimensionali, dato lo scarso spazio per le gambe. Gli aerei, colorati in tinte varie di grigio, sono attualmente i principali caccia pakistani, in attesa degli FC-1 sviluppati in maniera congiunta tra Cina e Pakistan, ma in pratica questa specie di ibrido tra un MiG-21 e un Mirage F.1 è destinato al secondo, sebbene il costo ridotto lo ha reso interessante anche per altri clienti non particolarmente esigenti, ma insoddisfatti delle capacità degli oramai vecchi F-7.
 
 
 
==2001<ref>Housson J.P. ''L'esercito pakistano'', PD gen 2001</ref>==