Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Cina: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica |
|||
Riga 101:
Da questi totali si evince l'enorme consistenza numerica sia dell'Esercito che della Marina. Se ne intendono peraltro anche i limiti: i carri cinesi, per lo più vecchi tecnologicamente di 20 anni anche per l'epoca, erano solo le copie leggermente migliorate (es. telemetro laser, ma solo per alcuni di essi) dei mezzi sovietici degli anni '50. Non c'erano equivalenti ai T-64/72/80, anche se ve n'erano in approntamento, inoltre il numero di carri armati di per sé era molto ridotto sia rispetto alla consistenza dell'esercito, sia comparato con l'Armata Rossa, che all'epoca aveva oltre 50.000 carri armati di cui circa la metà, se non oltre, di tipo moderno (tanto che quando finì di esistere l'URSS come stato unitario se ne conteggeranno oltre 77.000, lo stesso trattato CFE conteggiò circa 5.369 T-64A/K, 5.590 T-64B, 1.730 T.64R, 14.032 T-72, ben oltre
Le navi cinesi erano un insieme estremamente numeroso, con qualcosa come circa 1.000 motocannoniere, motomissilistiche, motosiluranti (ma non c'erano quasi navi che fossero due o più di queste cose, come le 'Combattante' o le navi tedesche analoghe), ma erano quasi tutte obsolete e con missili parimenti vecchi. Anche se gli SS-N 2 'Styx' sono armi potenti, e all'epoca già disponibili in versioni migliorate, la diffusione era ancora limitata alle navi più recenti. La flotta d'alto mare, se la si poteva definire così, era capace al più di operazioni entro poche centinaia di km, con una cinquantina di navi tra fregate e caccia che erano per la quasi totalità disegno obsoleti, a loro tempo funzionali, ma ora vecchi di circa 20-30 anni rispetto agli equivalenti. La più piccola flotta giapponese era superiore in termini qualitativi in ogni ambito, grazie alle sofisticate tecnologie, sia nazionali che americane, in suo possesso, e all'addestramento per le operazioni d'alto mare. Insomma, le pur numerose navi cinesi non rappresentavano altro che una estesa linea di difesa costiera mobile, così come il mal equipaggiato esercito cinese era per lo più una forza da difesa territoriale, e l'aviazione, del tutto obsoleta, un mezzo non molto efficiente per difendere il proprio spazio aereo, almeno nelle regioni più importanti. La mancanza di un apprezzabile intercettore ognitempo (gli J-8 erano inizialmente privi di un radar di ricerca vero e proprio) era un handicap grave, e un eventuale incursore a bassa quota notturno avrebbe avuto poco di che temere anche dagli SA-2/HQ-2 e dagli SA-7. Del resto questo fu uno dei cambiamenti della Guerra del Vietnam: mentre le incursioni a media quota con cacciabombardieri normali erano state funestate da pesanti perdite, gli attacchi radenti di A-6 e sopratutto di F-111 aprirono letteralmente 'nuovi orizzonti' anche contro le difese aeree vietnamite, per molti anni le più dense del mondo con dozzine di rampe SAM e migliaia di cannoni a.a. (fino a 6.000 oltre i 20 mm).
Chiaramente, l'intero strumento militare cinese necessitava di un forte ed onerosissimo programma d'ammodernamento, anche perché se era inferiore alla tecnologia e ai numeri (soldati a parte) sovietici, lo era anche di più rispetto a quanto eventuali avversari 'occidentali' potevano fare: Taiwan continuava ad essere l'avversario d'elezione, ma la sua superiorità addestrativa e tecnologica erano ancora un problema non superato dopo decenni di competizione e scontri (celebri quelli del '58 con il debutto del Sidewinder). Ammodernare avrebbe significato introdurre degli equipaggiamenti costosissimi, il che giocoforza avrebbe costretto a riorganizzare profondamente le F.A. facendone da armata del popolo a un più piccolo strumento semi-professionista e con le migliori armi. Così si sarebbe cercato di fare negli anni successivi, ma i programmi avrebbero avuto molti intralci: difficoltà tecnologiche, finanziarie e il boicottaggio americano del dopo-Tien Ammen, proprio quando erano in porto molti programmi adatti (per modernizzare l'aviazione in particolare). Questo avrebbe costretto a rivolgersi alla Francia e sopratutto alla Russia per le proprie necessità, sopratutto alla seconda che stava svendendo parte del suo arsenale e delle tecnologie avanzate, in cerca di clienti che compensassero il crollo del mercato militare interno post-1991.
==Anni '90==
|