Armi avanzate della Seconda Guerra Mondiale/Germania: differenze tra le versioni

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La Germania è stata la principale fonte di rinnovamento tecnologico del conflitto, anche se gli Stati Uniti sono stati un più che degno competitore. Sopratutto quando si trattò di pensare ad armamenti che qualitativamente fossero in qualche modo capaci di superare le masse di mezzi americani, britannici e sovietici. Fu una scommessa disperata e infine perduta; ma gli sviluppi, sopratutto in termini di aviazione e missilistica, vennero ampiamente sfruttati nel dopoguerra per una rivoluzione tecnologica di portata realmente storica, basti pensare a Werner Von Braun e alla sua attività missilistica negli USA.
 
Ecco quindi una carrellata di progetti avanzati Tedeschi, beninteso senza pretesa alcuna di esaustività:.
 
 
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===Trasporti e seconda linea===
 
Tra i vari aerei multimotore sviluppati nelle nazioni dell'Asse, poche hanno avuto fortuna e-o un certo successo di produzione. Uno di questi aerei piuttosto noti fu indubbiamente il FW 200 Condor, derivato da un veloce e molto moderno trasporto apparso appena prima della guerra. Quadrimotore, capace di volare per circa 3.600 km, anche se solo ad un massimo di circa 360 kmh, era vulnerabile ma, fino a quando non dovette scontrarsi contro la scorta delle portaerei, i suoi attacchi alle portaerei, e la sua attività di pattugliamento per scoprire i convogli e indirizzarvi i sommergibili tedeschi fu davvero impressionante. Solo pochi aerei, che verranno ben presto chiamati 'Il flagello dell'Atlantico', non avevano ancora il radar né i missili Hs-293, ma solo un massimo di 2.100 kg di bombe, spesso ridotte a 4 da 250 kg. Anche così erano una minaccia mortale per dei mercantili poco o nulla armati e scortati.
 
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Anche l'Arado ebbe un trasporto interessante, anche se non passò in produzione di grande serie. Esso era l'Ar.232, inteso come mezzo relativamente economico per poter operare da campi difficili e al contempo di avere buone prestazioni in aria. La specifica era del '41 per poter avere un trasporto capace di portare 4.990 kg (chissà perché non arrivare a 5.000 precisi), persino decollando da strisce di volo danneggiate. Apertura alare di 32 m nel modello base, poi 33,5 nel tipo B, lunghezza 26,4 m, superficie alare di 136-144 m2, peso 12.800-20.000 kg, due motori BMW 801 da 1.560 hp nel primo tipo o 4 da 1.000 hp nel modello definitivo, velocità massima 310 kmh circa, 1.500 km di autonomia, corsa di decollo 350-720 m. Il carrello a 22 ruote aggiuntivo per operare da terreni molli (pesava 550 kg) sganciabile se necessario, coda a trave unica ma doppio timone verticale, portellone posteriore. Alla fine l'aereo, che poteva persino passare sopra dei fossati per via del suo speciale carrello davvero da 'fuoristrada', venne trovato adatto ad operare in condizioni difficili, anche con spazi di decollo ridotti, grazie al doppio ipersostentatore che era più economico di quello soffiato e più efficace di quello semplice. La versione Ar 432 era parzialmente con l'ala in legno, l'armamento era di un cannone da 20 MG 151 e 3 MG 131, per assicurare una decente difesa dell'aereo. In tutto ne vennero costruiti una decina, soppiantati dalle esigenze dei programmi per i caccia<ref>Gigli-Cervi A: ''Ar 232'', Aerei N.5 1999</ref>.
 
==Trasporti==
I Tedeschi erano molto interessati agli alianti, e i risultati furono di tutto rispetto. Il DFS 230 venne progettato prima del 1937, e rapidamente stupì per la facilità con cui scaricava i suoi 8 uomini d'equipaggio. Furono questi alianti che assaltarono il forte di Eben Emael, quando 75 assaltatori tedeschi misero fuori uso le sue armi e tennero a bada 1.300 difensori fino a che non giunsero le truppe di terra. Fu la prima volta in cui, quel 10 maggio 1940, gli alianti vennero impiegati in combattimento. A Creta i soli DFS 230 impiegati nella prima ondata erano 53, trainati da Ju 52 (che ne portavano 2,3 o pare, anche sei per volta). La sua carriera lo vide anche per liberare Mussolini sul Gran Sasso, mentre la versione F con 15 uomini ebbe poca produzione. Nel tipo A-1 era un velivolo ad ala alta in legno, trainabile al massimo a 210 kmh, pesava 860-2.100 kg, lungo11,24x20,87 di apertura alare, superficie alare 41,3 m2.
 
Il Gotha Go 242 era il similare Go 244 erano ben più sofisticati anche se furono meno diffusi. Il primo dei due portava ben 21 soldati, ma apparvero solo nel 1942. Inizialmente ebbero dei carrelli d'atterraggio anche se piuttosto grezzi, poi questi ebbero miglioramenti come l'adozione degli ammortizzatori. Ebbero talvolta razzi ausiliari per il decollo o portelloni posteriori per il lancio di paracadutisti, o anche galleggianti per operazioni sull'acqua. In tutto vennero costruiti 1.500 circa di questi velivoli, 133 trasformati in motoaliani Go 244, dal marzo 1942. Erano questi i motori Rhone da 1140 hp, pertanto si trattava di un valore davvero di tutto rispetto. Questo consentiva 290 kmh (più della velocità dei trasporti standard Ju 52, attorno ai 270), tangenza di 7.500 m, raggio di 750 km. I pesi erano 5.100-7.800 kg. Dimensioni: 15,8x24,5x64,4 m2. Erano possibili 5 MG 34 per la difesa ravvicinata.
 
Per trainare alianti di grosse dimensioni venne pensato anche all'He.111 Zwilling, doppio. In realtà già l'He.111 era spesso usato come trasporto, nel tipo H-20, per 16 soldati e due contenitori da 800 kg l'uno, una mitragliatrice MG 131 dorsale in una torretta a funzionamento elettrico. L'He-111H-16/R2 invece trainava gli alianti, l'H-23 lanciava paracadutisti, ma il modello che più attirava l'attenzione era l'H3-111Z che aveva due cellule normali unite da un'ala centrale con un terzo motore. Serviva per produrre un aereo da trasporto da 28,5 t e apertura alare di 35,2 m. Poteva portare il Me 321 oppure 3 Gotha 242 fino a 225 kmh. COme trasporto normale He-111H-16/R invece l'Heinkel volava a 400 kmh a 6.000 m con due Jumo 211F-2 da 1.350 hp l'uno, peso 6.800-14.000 kg, un MG FF e una MG 131 difensivi.
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Il Me 321 e il 323 sono stati mezzi eccezionali, anche se discussi. La specifica riguardava na richiesta dell'ottobre 1940 per un grosso aliante da carico, specifica passata anche alla Junkers, capace di portare un carro Panzer IV o 100 soldati. Ma alla Junkers fu chiesto che il suo progetto Ju.322 fosse in legno e alla BFW di farne uno con struttura in tubi d'acciaio. Visto che la Junkers non aveva più esperienza con il legno dal 1918, non ci cavò nulla di buono e anzi produsse un vero disastro. La BFW ebbe invece più fortuna e produsse un mezzo accettabile, sia pure con dei problemi. Si trattava di enormi alianti, di cui il primo volò nel 1941 (dopo appena 14 settimane dall'ordine) con strutture in acciaio rivestite da compensato e tela, ed era un mezzo assai difficile da pilotare, visto che aveva un solo pilota e non c'erano servocomandi. Eppure la collaudatrice che se ne occupò era la celebre e minuta Hanna Reich. Era l'aero più grosso del mondo eccetto che quelli sovietici del tipo ANT-20, con una enorme stiva lunga 11 m, larga 3,15 m, alta 3,3 m per un totale di 110 m3. Capacità di carico di 20 t teoriche, il doppio del peso a vuoto. C'era la possibilità di usare razzi Walter da 500 kgs per 30 secondi, fino ad un massimo di 12, e un parafreno da 20 m di diametro.
 
Poi però venne aumentato l'equipaggio a 3 uomini, sempre sulla cabina di comando così in alto, in mezzo all'ala alta caratteristica. C'era un carrello multiplo a 5 ruote per parte, poteva portare anche 10 t di carico e serviva per il traino ben 3 Bf-110 o un He-111Z (da notare che nemmeno il grosso Ju 90 si era dimostrato pari alle necessità), con piste necessarie di almeno 1.200 m e funi d'acciaio da 10 mm di spessore, spesso da aiutare con razzi ausiliari per il decollo. Alla fine si decise di 'tagliare le testa al toro' con una versione motorizzata, il Me 323D, con motori francesi 14N da 1.140 hp l'uno. Questa scelta ebbe luogo perché erano i motori resisi disponibili dal mancato completamento di 200 B.175 francesi. Aveva 5 uomini d'equipaggio, inclusi due motoristi, sei motori; poi nel tipo Me 323E vennero aggiunti anche due mitraglieri. Il carrello era di nuovo tipo con ben 10 ruote totali. Le eliche iniziali si erano dimostrate insoddisfacenti (erano le tripala a passo variabile dei Leo.451, ma non risulta che questi ebbero tali problemi), poi si sostituirono con quelle tedesche bipala a passo fisso che peggiorarono la situazione, per poi infine avere delle eliche francesi tripala di tipo affidabile, usate per i Me.323D-1 e ora per i tipi di grande serie D-6. L'ultimo tipo di serie era il Me.323E, che nel tipo E-2Wt aveva ben 11 cannoni da 20 mm e 4 da 13, e serviva da aereo di scorta agli altri motoalianti (ma non ebbe seguito). DI sicuro non mancava lo spazio nella fusoliera, che poteva essere usata con ben tre piani di carico per i fanti trasportati. In tutto entro la primavera del '44 vennero costruiti circa 200 alianti di questo tipo, con un lontano parallelo solo nell'Hamilcar britannico. La versione a motore era stata realizzata entro il '44 in 198 esemplari. Potevano portare fino a 120-130 soldati, difendersi con un massimo di 15 mitragliatrici (molte delle quali azionate dalla truppa), volare a 253 kmh al massimo, a livello del mare, volare a 170 kmh in crociera e scaricare dall'enorme portellone anteriore i loro carichi. Le dimensioni del Me 323D-6 erano 28,15x55x8,3x300 m2. Pesi: 27.330-43.000 kg, raggio d'azione 1.100 km. I Tedeschi dovevano essere davvero disperati nel '43 se vollero mandare in azione tali velivoli con il compito di supportare le forze dell'Asse in Tunisia. Individuati durante i loro voli, carichi di carburante e senza alcuna blindatura, intere formazioni vennero distrutte dagli agguerriti cacciatori Alleati, a cui non pareva il vero di far strage di aerei tanto grossi, lenti e vulnerabili (anche di più dei vari SM.82 e Ju 52). Il 22 aprile 1943 ne vennero avvistati sul mare, vicino alla Tunisia, ben 16 e solo due sopravvissero all'attacco degli Spitfire, e questo nonostante la scorta di una dozzina di Fw-190 e Bf-109. La LW ebbe ben 119 aviatori abbattuti, solo 19 dei quali salvati successivamente<ref>Aerei nella Storia</ref>.
 
In ogni caso sono pur sempre gli alianti da trasporto di gran lunga di maggiore capacità tra quelli entrati in servizio nella guerra, e forse in ogni epoca. La loro apertura alare e imponenza della parte anteriore della fusoliera (che digradava dolcemente verso la lunga coda) ben giustificavano il nome di 'Gigant'<ref>Armi da guerra 89</ref>.