Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/USA-15: differenze tra le versioni

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===Armi leggere e fucili d'assalto<ref>Armi da guerra fascicoli 21, 34, 81, 122, 133 e 136</ref>===
[[Immagine:M1911 Pistol US.jpg|330px|left|thumb|La M1911]]
Prima di tutto le pistole d'ordinanza. Per decenni hanno avuto praticamente un solo nome: la Colt 1911, fabbricata in milioni di esemplari dal 1911 in poi. Anzi, il progetto originale era addirittura del 1900. L'adozione di un armamamentoarmamento potente come la pistola calibro 11.43 mm fu dovuto all'insufficienza del 9,65 mm, chiamato da molti come troppo leggero. Questo era particolarmente vero per via che gli americani si trovavantrovavaon ad avere a che fare con la resistenza, nelle Filippine, con i guerrieri Moros (musulmani filippini: anche all'alba del XX secolo gli americani ebbero a che fare con nemici islamici..), che prima di entrare in azione pare si drogassero ampiamente e così non sentissero molto le ferite che subivano dai proiettili delle pistole d'ordinanza, a meno di essere colpiti in testa o al cuore. L'1911, funzionante con aveva un sistema di bloccaggio che riguardava canna e slitta che iniziavano un movimento retrogrado assieme e poi, con la rotazione di un apposito anello la slitta veniva svincolata mentre la canna continuava all'indietro, espellendo il bossolo. C'era anche una sicura molto affidabile. Battezzata in guerra ai confini del Messico, si diffuse lentamente rispetto ai conservatori che erano favorevoli alla lunga tradizione delle armi tipo rivolterrarivoltella. Le reclute avevano bisogno di tempo per adattarsi alla forza del rinculo, al peso dell'arma e ad ottenere risultati nel tiro di precisione. Dopo la 1a guerra mondiale ebbe bisogno di modifiche di scarso rilievo, che portarono alla M1911A1 del 1921, che tuttavia non rimpiazzò del tutto la precedente in servizio, anche se così accadde per le armi in produzione.
 
Caratteristiche: 11,45 mm (0.45) calibro, lunghezza 21,9 cm, canna 12,8 cm, peso 1,36 kg, v.iniz. 252 ms, astuccio da 7 colpi.
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Anche durante la seconda guerra mondiale le reclute continuavano a trovare difficile sparare con precisione con la M1911 a distanze di oltre 18 m, troppo pochi per un'arma da guerra. Allora venne pensato alla carabina M1, di cui si dirà poi. Tra i proiettili pensati per quest'arma vi furono quelli a salve, inerti e tracciani (M26), ma sopratutto quelli M261 High Density Shot, che erano stati sviluppati per permettere agli equipaggi di aerei abbattuti sul Pacifico di disporre di un'arma di sopravvivenza con un gran numero di proiettili d'acciaio di piccole dimensioni, per 'pescare' i pesci in superficie'. Ma vennero trovati anche molto efficaci contro altri come armi antiuomo. Dopotutto erano proiettili 'per la sopravvivenza'. Si tentò anche di allungare la canna dell'M1911 e di farne persino un fucile mitragliatore con canna da 24 cm e caricatore da 20 colpi. Completato il progetto con successo nel 1942, si ritrovò in competizione con un'arma specifica per tale compito, il mitra M3 che vinse. Nel dopoguerra i soldati americani continuarono a non nutrire interesse per il calibro 9 parabellum, giudicato troppo penetrante ma con scarse capacità di 'arresto' rispetto alle cartucce più lente e di maggior calibro. Negli anni '80 ognuna delle 485.000 pistole M1911 dei depositi americani era stata ricostruita almeno 3 volte e quindi si trattava certamente di un'arma fin troppo sfruttata. Oltretutto la precisione e l'autonomia di fuoco dovevano essere migliori. Dal 1977 al 1980 cominciarono le sperimentazioni ma non ebbero luogo immediati ordini per la nuova arma M9. Questa divenne la Beretta M92, pesante 1,145 kg carica, con 15 colpi da 9 mm Parabellum, lunga 21,7 cm di cui 12,5 della canna, v.iniziale ben 390 ms.
 
La scelta di quest'arma venne fatta per rimediare l'assoluta obsolescenza delle pistole americane. La gara venne fatta tra incredibili polemiche. Eppure ls specifica era semplice: peso non superiore a 1,3 kg, lunghezza non superiore a 221 mm, altezza max 147 mm, lunghezza canna minima 102 mm, caricatore di almeno 10 colpi,mirino posteriore fisso e così via, nonché munizionamento 9x19 mm Parabellum. Dopo alcune fasi interlocutorie in cui nessuno dei pretendenti aveva presentato, né dall'America e né dall'Europa, proposte pienamente accettabili, venne ricominciata una nuova serie di test nel 1984. Le armi americane, con sorpresa di tutti (la S&W 459Me la Colt SSA, mentre tutte le altre ditte non parteciparono, come la Ruger e la Sturm) vennero eliminate per prime e quelle europee si dimostrarono invece ben più gradite. Sembrava che dovesse vincere, della pletora presentata dagli europei la SIG-226 svizzera, ma alla fine considerazioni politiche e di prezzo hanno favorito la Beretta 92F. Nonostante le tante cause legali e appelli, alla fine la scelta è stata confermata. 315.930 armi vennero inizialmente ordinate per 53 milioni di dollari e 5 anni di produzione, di questi i primi 52.930 pezzi in Italia, poi le armi sarebbero state montate e parzialmente prodotte nella fabbrica Beretta nel Maryland e in particolare il quarto e quinto anno la produzione interamente condotta negli USA per le ultime 134.000. In seguito la Beretta ha ottenuto altri ordinativi, sempre a seguito di una gara, ma oramai era difficile ribaltare la standardizzazione verso questo modello. Ma va anche detto che il calibro 9 mm ha seguitato a lasciare poco convinti gli americani che preferiscono munizioni come il vecchio 0.45 dalla maggiore capacità di arresto, mentre il caricatore bifilare della Beretta non rende la vita facile agli utenti con mani piccole il castello camuso aiuta a proteggere l'arma dalla polvere e sporcizia, come i soldati americani si sono spesso lamentati nei teatri d'impiego (in Irak, in particolare). In ogni caso l'adozione della Beretta, ma sopratutto l'esclusione delle armi americane (e pure la S&W aveva già piazzato le sue armi all'Aeronautica) furono davvero uno schiaffo morale per gli Stati Uniti, i più interessati all'uso di armi leggere tra tutte le nazioni, e con una tradizione lunga e 'gloriosa'. Essere bistrattati in casa propria dagli europei non fu certo una cosa di poco conto, ma d'altro canto questo si sarebbe ripetuto, dagli anni '80 specialmente, in molti settori in cui gli USA hanno smesso di investire (es. addestratori).
 
Un'arma di cui gli americani non devono dispiacersi molto è la Ingram M10, mitra che spara anche con il silenziatore Sionics Company ad alto rendimento. Diventata popolarissima per i film di Holliwood, si tratta senz'altro di un prodotto temibile, costruito in lamina d'acciaio robusta e ben lavorata, capace di sparare a oltre 1.000 c.mine restando controllabile grazie alla presenza centrale del calcio-grilletto in cui è sistemato il caricatore. Un calcio ripiegabile metallico è eventualmente presente, anzi lo è nella maggior parte delle versioni. Esistono versioni più piccole per il calibro 9 mm ACP come versioni standard per il 9 mm Parabellum. In ogni caso il mitra 'che taglia un uomo in due' è veramente molto temibile: il silenziatore riduce molto il suono, e per giunta elimina anche la vampa. E' dunque un'arma per impieghi speciali e destinata alle unità di cui sopra. Holliwood ne ha fatto pure largo uso nei suoi film, per questo la sua struttura scatolata è ben nota al pubblico.
 
Caratteristiche: calibro 11,43 mm, lunghezza 548 mm, calcio ripiegato 269 mm, canna 146 mm; peso con caricatore da 30 c., 3,818 kg, celerità di tiro 1.145 c,.min e v.iniz. 280 ms.
 
Il fatto che quest'arma possa usare le munizioni della Colt 1911 ad oltre 1000 colpi al minuto dà l'idea della potenza di quest'arma.
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[[Immagine:M1 Garand rifgren-shooting line.jpg|300px|right|thumb|Il Garand poteva essere usato anche come lanciagranate]]
I fucili d'ordinanza americani erano inizialmente gli M1 Garand, a dire il vero piuttosto lontani dal concetto di moderno fucile d'assalto che poi si è affermato. Erano e sono armi pesanti, costruite sopratutto negli anni '40 e che sono a tutti gli effetti i primi fucili semiautomatici di successo. Sparano proiettili ad alta velocità e sono stati i successori degli ottimi Springfield M1903 a ripetizione ordinaria, praticamente dei Mauser in versione americanizzata. Queste armi erano state impiegate anche durante la guerra, prodotte nella vesioneversione A3 e usate a lungo come fucili per cecchinaggio nella versione A4.
 
Questo bel fucile aveva le seguenti caratteristiche: lunghezza 1,105 m, canna 61 cm; peso 4,1 kg, velocità iniziale 855 ms e caricatore ad astuccio da 5 colpi.
 
L'M1 o meglio il Rifle, Caliber 0.30, M1(Garand) fu il primo e il migliore dei fucili automatici omologati per un organo militare, nel 1932. Passò però diverso tempo prima che entrasse in produzione, rifinendone le caratteristiche. Progettato da John C. Garand, era talmente ben progettato (a seguito di un notevole lavoro di rifinitura progettuale) che fu subito adottato e senza tante modifiche. Essendo necessario utilizzare molto la macchina utensile per costruirne le parti si trattava di un tipo dispendioso, ma era ottimo e affidabile, con un funzionamento semiautomatico a utilizzo indiretto dei gas di sparo. Gli americano erano già armati con l'M1 in larga misura. L'US Army divenne tanto grande in pochi mesi che fu necessario rimettere in produzione l'M1903. L'M1, classica arma della vittoria americana, immortalata in foto e filmati d'epoca, era un'arma di notevole successo a cui i soldati erano molto affezionati. L'automatismo del suo meccanismo rendeva possibile sparare senza tenere in conto la necessità di riarmare l'otturatore manualmente. Ma aveva qualche difetto: per esempio, la lastrina da 8 colpi o era caricata con tutti i colpi oppure non funzonavafunzionava, e quando sparava tutti i colpi veniva espulsa con un rumore secco e caratteristico, cosa che certo poteva interessare un nemico nelle vicinanze. Le versioni per tiratori scelti erano l'M1D e C, del 1944, con cono spegnifiamma, calcio ripiegabile. I tedeschi l'utilizzavano con la designazione Selbstladegewehr 251(a), e lo apprezzarono tanto che utilizzarono tutti quelli che potevano catturare in azione. Ancora meno noto che i giapponesi ne produssero una copia con la designazione Tipo 5 da 7,7 mm, ma non se ne sentì parlare perché solo alcuni prototipi erano stati completati per la fine della guerra. Nel dopoguerra i Garand sono stati impiegati da nazioni di tutto il mondo occidentale. Per esempio, la Guardia nazionale americana lo ha avuto per moltissimo tempo come arma standard. Nell'E.I., certamente non all'avanguardia nelle armi per la fanteria, è stato ampiamente usato fino agli anni '90, anche perché il BM.59 non è stato realizzato in molti esemplari (circa 100.000). Questo era il tipo Beretta, che praticamente era la versione automatica del Garand. Ma negli USA venne realizzato appena qualche anno prima il Ruger M-14, che era a sua volta l'M1 modificato per il tiro automatico e con un caricatore conseguentemente dotato di più proiettili per rendere pratico questo tipo di utilizzo.
 
Le caratteristiche di questi tipi erano:
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ne facevano un qualcosa di molto più maneggevole e facile da portarsi dietro, magari con una grossa quantità di munizioni. I Marines in particolare ne fecero uso per la prima volta, anche nei reparti di prima linea. Con il caldo tropicale era molto più sensato portarsi dietro quest'arma piuttosto che il Garand. La carabina M1 ha continuato ad essere utilizzata a lungo, ma sopratutto in campo civile e paramilitare (inclusa la polizia) essendo a tutti gli effetti un anello di congiunzione tra i mitra e i fucili veri e propri. In seguito il modello è stato ripreso con i Ruger Mini-14 del '73, ma stavolta si tratta di un derivato dell'M1 Garand, e quindi normalmente sparante come questo a tiro semiautomatico (40 c.min) cartucce da 5,56 mm.
 
Tornando all'M16, vincitore del concorso per il nuovo fucile d'assalto, esso era già presente come versione da 5,56 mm dell'AR-10 e noto come AR-15. Si tratta della classica arma con calcio in linea con il castello e manico-mirino al di sopra, rivestimento in plastica dura nero al posto del legno. Il fucile, dall'apparenza quasi da giocattolo (secondo una 'leggenda urbana' era fabbricato dalla Mattel..) spara a sottrazione di gas con chiusura per rotazione dell'otturatore. Ha uno spegnifiamma (non è un freno di bocca) che puàpuò anche ospitare un lanciagranate, ma per non rovinare la canna si preferisce usare piuttosto il lanciagranate sotto la canna da 40 mm del tipo M203.
[[Immagine:M16 and AK-47 length comparison.png|350px|left|thumb|confronto diretto tra l'M16 e l'AK-47]]
L'M16, prima ancora dell'US Army, ebbe come primo cliente niente di meno che il British Army con una partita di 10.000 armi; poi arrivò anche un ordine dell'USAF, nel '61. Subito dopo l'US Army si convinse di come quest'arma dall'aspetto eterodosso e dal disegno moderno fosse valida e ne ordinò un certo quantitativo, sufficiente per farne l'arma standard successiva all'M14. Subito comparve nel SE asiatico, specie nell'arma della cavalleria aerea e nelle forze speciali. Nel '66 arrivò l'M16A1 con un congegno di bloccaggio dell'otturatore dovuto alle prime esperienze belliche. Il 'black rifle' (altra innovazione, i fucili in genere avevano un colore almeno in parte marrone, per via del legno usato) era spacciato come essere così efficiente da non avere nemmeno bisogno della normale manutenzione e pulizia. I soldati furono felici di prendere questa notizia come buona, e così l'avveniristico fucile ebbe un alto rateo di inceppamenti. Abbinata all'uso di una polvere da sparo del tutto diversa da quella usata nei test, che lasciava molti residui nella canna, ci si può immaginare i danni che faceva ai fucili. Si trattava della 'polvere a granuli' introdotta nel '54 in sostituzione della precedente IMR. Questo avvenne sopratutto per superare le ridotte capacità produttive per la polvere IMR, ma quest'informazione era stata in qualche modo persa nei meandri della burocrazia e i soldati ne fecero le conseguenze. Dopo che la cosa venne chiarita e che l'esercito prese di petto la questione con un'apposita commissione militare venne finalmente spiegato ai soldati come manutenere l'arma in maniera corretta e venne introdotto un sistema di sblocco delle munizioni inceppate con una leva sul lato destro. Inoltre, dato che questa infausta polvere causava un aumento della cadenza di tiro che rischiava, oltre che di rompere i meccanismi, di lasciare troppo presto vuoto il caricatore da 30 colpi, venne introdotto un tampone d'assorbimento a fine corsa per ridurre la velocità del meccanismo del sistema d'alimentazione. L'M16A1 ha poi confermato di essere un'ottima arma da guerra. Rispetto al Kalashnikov è più preciso e sembra pensato più per il tiro da spalla mirato che da fianco, a mò di mitra. E' però più difficile da produrre in tanti paesi del Terzo mondo e per questo venne tentato la sua 'detecnologizzazionede-tecnologizzazione' con l'AR-18, fabbricato dalla Armalite. Invece il grosso degli M16 è stato fabbricato dalla Colt. La versione A2 può usare la nuova munizione NATO SS109, parecchio più potente di quella origaria. Quest'ultima era piuttosto debole come effetti, ma con il problema della frammentazione o del ribaltamento che, a certe distanze e certe condizioni, si verifica facendo danni anche maggiori di un proiettile da 7,62 mm della precedente generazione. In generale però non è un'arma rinomata per la potenza, anche se la versione A2 ha la nuova munizione ben superiore anche in questo senso.
 
*caratteristiche: lunghezza 99 cm, canna 51 cm, peso carico 3,64 kg, cadenza di tiro 700-950 c.min, v.iniz. 1000 ms.
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[[Immagine:M-40A3.jpg|250px|left|thumb|L'M40]]
Un'arma particolare sono i fucili da tiro per cecchinaggio. I più importanti sono stati l'M21, versione sniper dell'M14, con tolleranze di lavorazione migliori e cannocchiale da 3 ingrandimenti. Era capace di piazzare 10 colpi in una rosa di 152 mm a 300 m, e uno degli accessori più apprezzati era quello di un soppressore del suono, che dava un rumore diverso e smorzato rispetto a quello di un normale colpo di fucile. AmbiamenteAmpiamente utilizzato in Vietnam, la sua ragion d'essere era che, essendo da 7,62 mm, permetteva distanze d'ingaggio ben superiori rispetto ai circa 400 dei colpi M193 da 5,56 mm. Essendo capaci di sparare in maniera semiautomatica e automatica, è una delle poche armi di questo tipo con funzionamento non bolt-in (otturatore manuale), assieme all'SDV Dragunov, che però è diverso: ha solo la possibilità di fuoco automatico, ma è al contempo un'arma specifatamentespecificatamente prevista per questo compito, ed è l'unica arma con questa capacità di tiro semiautomatica tra quelle specifiche per il cecchinaggio.
 
Un successore era necessario e allora è arrivato l'M40, ovvero il Remington Model 700, sostituti degli M1 Garand. Ha funzionamento di tipo Mauser, con leva per l'otturatore, nuova canna in acciaio inox, cannocchiale da ben 10 ingrandimenti. La sua pesante canna in acciaio assicura ridotta dsipersionedispersione anche se l'arma è lunga 1117 mm di cui 610 di canna, e il peso è di 6,57 kg, v.iniziale 777 ms e caricatore di 5 colpi. Le ultime modifiche (relative alla canna, come anche il cannoncchialecannocchiale da 10 ingrandimenti ) hanno dato origine all'M40A1, che a tutt'oggi costituisce un'ottima arma. I Marines, differentemente dall'esercito USA, hanno sempre avuto molta cura per i tiratori scelti-sniper, che hanno avuto il compito di raccogliere informazioni e di stare in avanti al grosso delle truppe, e come spiegava bene il (vero) sergente istrutture di FMJ, la migliore combinazione del mondo è il Marine e il suo fucile. Specialmente se è un fucile M40 e il marine è un soldato addestrato per compiti di sniping.
 
La storia dei fucili di precisione di grosso calibro invece ha origine negli USA con i fuciloni controcarri. La cosa va spiegata. Inizialmente si trattò dell'arrivo, nel mercato americano, di alcuni fuciloni Lathi 39 da 20 mm. Uno dei passatempi preferiti dai privati cittadini americani divenne, ad un certo punto del dopoguerra, sparare contro barili di benzina con le munizioni da 20 mm, e gli effetti erano assicurati. La cosa era facile: il fucilone era comprabile per corrispondenza e spedibile per via aerea a 99,95 $ e un pacchetto da 100 colpi per 84,95 $. Altri tempi, ma alcuni utenti cominciarono a pensare anche ai tiri a lungo raggio. Peccato che prima che questa via venisse esplorata del tutto le munizioni da 20 mm terminarono. Ma verso la fine degli anni '60 vennero masse a segno delle rapine in banca con armi da 20 mm (vedi 'Una calibro 20 mm per lo specialista' con Eastwood), e così al sig. Rossi, nonostante il famoso '2o emendamento' tanto amato dalla NRA, che il massimo calibro che i privati potevano portarsi dietro era il 12,7 mm. Ma certo che il 12,7x99 mm del tipo M2, lungo 137 mm e pesante 46 gr solo considerando il proiettile, e supera i 3.500 m di gittata. Tra i primi esempi di queste armi 'ridotte' c'era il fucilone controcarri PTRD-41 da 14,5 mm, adattato per questa munizione. Con un cannocchiale di puntamento si scoprì che era possibile sparare a 1000 m e oltre. Lo stesso venne fatto con i fuciloni controcarri Boys. Forse era nell'ordine delle cose che i fuciloni ad alta potenza potessero raggiungere precisione tanto alta, per la potenza della loro munizione ad alta velocità anche se questa era prevista per compiti controcarri a corto raggio. Negli anni successivi i Marines sperimentarono il Model 500, capace di sparare con precisione (con munizioni scelte) a distanze ben maggiori rispetto ai tipi da 7,62 mm. Per esempio, con una rosa di 872 mm a 1.500 m, ma contro grossi bersagli arriverebbe anche oltre i 2 km. In seguito cominciarono ad arrivare in scena i Barrett M82, che nonostante la sua struttura semiautomatica più pesante del minimo necessario, è stato adottato da molte forze armate: all'inizio degli anni '90 già c'erano stati ordini per oltre 1000 esemplari. Funziona in termini semiautomatica, peso circa 12 kg ed ha una cartuccia che può bucare un blindato leggero. Anche più inquietante, perfora agevolmente tutti i veicoli blindati commerciali. Con munizioni a flechette arriverebbe anche a 40 mm a 800 m. Nel mondo sono arrivati altri fuciloni per tiratori scelti: anche di calibro 14,5 mm e persino da 20 mm. Queste armi sono devastanti e potenzialmente pericolosissime: tra l'altro sono i peggiori nemici delle squadre mortaisti e mitraglieri. Un tiratore americano a Falluja ha ucciso due mortaisti da oltre 1.500 m con altrettanti colpi, tanto per capirci. Molto di più di quello che farebbe un'arma da 7,62 mm, anche se in questo calibro esiste una munizione di compromesso, come quella Lapua ad altissima potenza.
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*Chemical Mortar: tubo 1,019 m, peso 149,7 kg, alzo +45/+59°, direzione 7°, gittata max 4.023 m, p. bomba 14,5 kg
 
Un'altra arma era il cannone d'appoggio M1 da 75mm ,a rmaarma someggiabile pesante 588 kg con 8,9 kg di gittata massima e smontabile in sei carichi. Ottima arma d'accompagnamento, non ha avuto nel dopoguerra seguito e allora il suo posto è stato preso in pratica dal Mod. 56 OTO, per il semplice fatto che le munizioni da 105 mm erano il nuovo punto di riferimento per le artiglierie moderne. Scioccamente gli americani non hanno dato seguito a questo efficiente cannone d'appoggio, quando una semplice versione pantografata avrebbe potuto perpetuarne il successo.
 
Le armi americane moderne sono essenzialmente due: la M224 Lightweight Company Mortar da 60 mm, sconponibilescomponibile in due carichi, che ha introdotto una spoletta, la M734, regolabile per lo scoppio in aria, con effetti paragonabili quasi a quelli della granata del mortaio da 81 mm in dotazione ai battaglioni.
 
Il successore dei Chemical Mortar era l'arma conosciuta come M30, spesso portata sui blindati M113. Spara colpi semifissi, di tre granate HE, due nebbiogene, una illuminate e due a caricamento chimico, una delle quali ha niente di meno che aggressivi chimici di 7-8 tipi diversi per rendere difficilissima la difesa contro di essi, mentre l'altra ha gas lacrimogeno CS. Il suo sostituto poteva essere il mortaio leggero Soltam da 120 mm, più potente. Anche in Europa in genere i mortai da 107 hanno ceduto il campo alle armi da 120 mm anche sugli M113. Caratteristiche: calibro 106,7 mm, lunghezza tubo di lancio 1,524 m, peso 305 kg, bomba 12,2 kg HE, 11,32 nebbiogena, 11,17 chimica; gittata 6.800 m con la HE.
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Armi ancora utilizzabili per il compito controcarri sono le granate sparabili da fucile: la più devastante è la RAW da ben 140 mm, sistemata sotto il fucile con un apposito tromboncino. La sua capacità inizialmente era data da una testata HESH, poi rimpiazzata da una HEAT più efficiente. Non ha avuto molto seguito, ma almeno tecnicamente ha dimostrato quello che può fare un fucile: tirare un razzo da 2,72 kg di cui la metà costituito dalla bomba, su distanze max di 2 km e pratiche di 200 m. Per ottimizzare la distanza stand off venne utilizzato addirittura, davanti alla testata sferica, un sensore di prossimità laser, che nemmeno sui missili controcarri era utilizzato normalmente.
 
Altre armi ancora sono state i lanciarazzi: l'M72 LAW da 2,27 kg usa e getta, con tubo telescopico da 66 mm, arma maneggevole e largamente usata, ma con scarse capacità di gittata e perforazione. E' stata copiata dai russi con la RPG-18 da 64 mm, ma siccome la perforazione è modesta, è stato adottato l'RPG-22 da 80 mm. Però con questo calibro cominiciacomincia ad essere poco credibile l'uso di un'arma usa e getta rispetto a lanciatori ricaricabili tipo l'RPG-7.
 
Altra arma è stata la SMAW, ovvero il lanciarazzi B-300 israeliano che è a pieno calibro per tutta la lunghezza del tubo. Il calibro è di 82 mm, la lunghezza di 1,35 m e il peso di 8 kg di cui il 3 per il razzo. La SMAW adottata dai Marines pesa di più perché ha un fucile d'aggiustamento e un cannocchiale, e nondimeno i Marines hanno richiesto solo una gittata pratica di 250 m contro i 400 originari! La testata è polivalente piuttosto che speficatamentespecificatamente HEAT. L'arma è riutilizzabile.
 
Questo rappresenta il massimo dei lanciarazzi americani portatili: non ci sono cose tipo il Panzerfaust 3 o l'Apilas.
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Finita la guerra, le M2 inondarono il mercato dell'usato e di fatto 'ammazzarono' la produzione per decenni. Solo a metà degli anni '70 venne stipulato un primo contratto per la fornitura di alcune migliaia di nuove armi: anche la durevole M2 aveva trovato il sostituto, la M2 Heavy Barrel ovvero l'M2HB. Perché si cercarono nuove armi da 12,7 mm quando la tendenza era di passare dal 7,62 al 5,56 mm, quindi verso armamenti più leggeri? Perché il Patto di Varsavia aveva le sue mitragliatrici pesanti, ed erano ben diffuse.
[[Immagine:IDF-M2 pic004.jpg|250px|right|thumb|la M2 Makach (come la chiamano in Israele)]]
L'M2 ebbe consensi misti a qualche critica nello stesso US Army: pesava troppo ed era troppo grossa. L'US Navy passò prima che potèpoté ai cannoni da 20 mm; ma siccome questi non erano molto affidabili (nell'impiego aereo) si preferì, da parte dell'USAAF, continuare a lungo con la vecchia M2. A tutt'oggi è difficile trovare giudizi critici, da parte degli autori americani, sull'M2 aviotrasportata: era la migliore arma di compromesso tra costo, qualità balistiche, peso etc. e si comportò bene. La sua balistica era superiore a quella dei cannoni Oerlikon per aerei (del tipo MG FF), e comparabile con il ben più potente ma più ingombrante e costoso Hispano-Suiza. Nondimeno la RAF preferì passare direttamente dalle Browning da 7,7 mm ai cannoni da 20, malgrado all'inizio questi avessero ancora dei tamburi da 60 colpi (=appena 6 secondi di fuoco) che oltretutto tendevano ad incepparsi spesso e volentieri. In ogni caso, l'evoluzione era dietro l'angolo: la Browning adattata alle velocità 'relativistiche' dei jet divenne la M3, con una cadenza di tiro portata a ben 1.100-1.200 c.min. Come la precedente fu l'autrice di migliaia di abbattimenti con i P-51 e gli Hellcat, questa venne usata con profitto dagli [[w:F-86|F-86]] contro i [[w:MiG-15|MiG-15]] in Corea: la sua affidabilità e precisione balistica si facevano perdonare (=facilità di metter a segno colpi) la scarsa efficacia dimostrata contro i 'tosti' MiG-15. Alla fine tra cannoni imprecisi capaci di distruggere un bersaglio con un colpo e mitragliatrici poco potenti ma precise e con buona autonomia di fuoco, vinsero quest'ultime. Perché i sovietici non fecero altrettanto e organisserocostruissero MiG armati di 6 mitragliere da 12,7 o 4 cannoni da 20 -23 mm, è difficile da spiegare. In ogni caso l'M2 pesava 30 kg ed era lunga 1.653 mm. L'US Army voleva un'arma meno pesante e così venne sviluppata la T175, ben più moderna. Era capace di risparmiare 10 kg e poi era lunga solo 1,355 m. Progettata dalla Aircraft Armaments di Cockeyville (Maryland) secondo le specifiche post-belliche dell'US Army, con canna rapidamente smontabile e sostituibile, e doppia selezione di tiro (terrestre-contraereo), sparava a 450-500 c.min o 1.000. Adottata nel 1959 come M85, la T175E2 prometteva molto. Era disponibile anche una versione alleggerita per fanteria con tanto di trippiede M3 (quello della Browning). Prodotta in ben oltre 12.000 esemplari dalla General Electric e dall'arsenale di Rock Island, ha nondimeno e clamorosamente mancato l'appuntamento con la Storia: rimpiazzare l'M2 è stato un compito apparentemente impossibile, forse per qualche problema di affidabilità iniziale o qualcosa del genere. L'M85 è rimasta essenzialmente legata all'LVTP-7 e al carro M60: la canna che spunta delle loro cupole, con un caratteristico freno di bocca, non è quella dell'M2. Ma i progettisti dell'ipertecnologico M1 Abrams hanno voluto nuovamente la vecchia M2 HB. Sopratutto, l'M2 HB ha seguito pedissequamente la diffusione dei nuovi [[w:M113(APC)|M113]], che normalmente arma con un'installazione superiore, priva di protezione, con 20 caricatori a nastro (inclusi in un serbatoio) da 100 colpi l'uno. In Italia la cosa è ben nota, visto che quasi 5.000 M113 e VCC-1 sono stati prodotti (non è chiaro se includenti o meno quelli per l'export) e per lo più, andati in carico all'Esercito. A questo si aggiungano pure i carri armati americani di tutti i tipi eccetto l'M60 (ovvero l'M4, 47, 48), le blindo leggere come l'M8 e un'enormità di armi su treppiede o installazione aeronautica (forse meno diffuse, ma non trascurabili, le applicazioni navali, sia come armi principali di motoscafi che secondarie per le unità maggiori) e si capirà che razza di diffusione l'M2 abbia raggiunto anche negli eserciti moderni: i soli M113 hanno visto una produzione complessiva di circa 75.000 scafi, anche se non tutti armati con l'M2.
 
[[Immagine:M2 - 24th MEU.jpg|250px|right|thumb|L'M2 è utilizzata comunemente su mezzi leggeri, come questo Hummer dei Marines]]
Negli anni '60 l'introduzione dei cannoni automatici da 20 mm su larga scala aveva ridotto l'attenzione per le 12,7 mm. Si creavano due categorie: mezzi armati di cannoni automatici, superiori a qualunque mitragliatrice, e veicoli meno potenti, sempre nell'ambito del trasporto truppe, con quelle da 7,62 mm. Ma la guerra del Kippur, tra le sue tante 'lessons learned' ebbe anche la sorpresa di confermare come le mitragliatrici da 12,7 e 14,5 mm fossero nient'affatto un residuato bellico.
 
La mitragliatrice DShK 38, la prima di grosso calibro sovietica, era stata prodotta grazie alla progettazione di V.A. Degtyarev co l'aiuto di G.S. Shpagin. Il primo ebbe anche a suo attivo i fucili mitragliatori DP e RDP, il secondo la famosa PPSH 41, una delle migliori pistole-mitragliatrici della storia. L'alimentazione era stata curata da quest'ultimo, ed era di tipo rotativo: le cartucce erano prima sfilate dadal lnastronastro, poi spinte in una piastra di alimentazione e qui incamerate con il moto alternativo dell'otturatore. Il tutto era piuttosto complesso e quindi prone alle rotture o quantomeno agli inceppamenti: così venne prodotta, ma solo dopo la guerra, la M38/46 con un sistema d'alimentazione del tipo di quello del fucile mitragliatore RP46, ben più semplice e affidabile. In ogni caso si trattava di armi di tutto rispetto, caratterizzate da una struttura inconfondibile: tanto la M2 era squadrata e semplice, tanto la rivale russa era dall'aspetto complesso, altrettanto imponente, con un grosso freno di bocca e una canna con scanalature per favorire il raffreddamento. Da notare che, sebbene si somiglino, le M38 e M38/46 non hanno componenti comuni e intercambiabili, munizioni a parte. Estremamente diffuse (ma per le armi da aereo i sovietici produssero dei tipi del tutto diversi), sono state prodotte dalla Cina come Tipo 54 (la seconda delle due)- Poi sono state sostituite in produzione dalle nuove armi da 12,7 mm, pensate per i T-64 e successivi modelli, parenti dei sistemi Kalashnikov. Le munizioni sono più grosse di quelle americane, da 108 mm di bossolo. Nondimeno, l'energia cinetica, causa la scarsa qualità delle polveri, è inferiore di un migliaio di joule.
 
[[Immagine:XM213-M213 .50 cal UH-1 mount Wings over Wine Country 2007.JPG|250px|right|thumb|L'M2 è decisamente grossa e poco utilizzata da elicotteri in installazioni laterali, come la M213 qui montata su di un UH-1]]
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*Peso: 38 kg, canna 10,8 kg
*Prestazioni: cadenza di tiro 500-600 c.min, nastri di alimentazione da 100 colpi a maglie disintegrabili, v.iniziale 850 ms, gittata pratica 1.500 m
*Azionamento: Con treppiede M3 da 18 kg+2 kg per il giunto di elevazione; possibilità di variare a seconda delle necessità l'alimentazione da destra a sinistra; armamento: arretrare completamente la manetta, poi lasciarla andare, arretrarla ancora, quindi metterla in posizione di riposo. Poi spararasparare con il doppio grilletto posto di dietro, con le manette di controllo. Al centro c'é il pulsante che permette di usare la manetta d'armamento. Se il pulsante non è inserito, premendo in maniera alternata questo e il grilletto è possibile sparare colpi singoli; se bloccato verso il basso si può sparare a raffica, ma possibilmente a raffiche brevi. Scaricare l'arma richiede il sollevamento del coperchio del castello; poi togliere il nastro e arretrare la manetta d'armamento per controllare che non ci siano colpi in canna o nel sistema d'alimentazione.
 
A parte il munizionamento dell'M2 utilizzato da altre armi (come la M85 e i fuciloni da cecchinaggio tipo l'M82), quest'arma, capace di sopravvivere ai suoi sostituti previsti, ha dato origine anche ad altri tipi similari. In Corea del Sud se ne produce una versione speciale chiamata K6 con una specie di contrappeso stellato, per ridurre la dispersione della canna, che in genere è solo rinforzata e raramente provvista di un freno di bocca. Un'altra arma, certo più nota, è il lanciagranate Mk 19 da 40 mm, che spara munizioni a bassa velocità di tipo HE e HEAT. E' decisamente meno preciso dell'M2, ma non meno impressionante a brevi distanze: con una gittata massima di circa 1.600 m e una pratica che sarà circa la metà, esplode quasi 400 colpi al minuto capaci di saturare una vasta area. Ma assolutamente da scordarsi, nonostante la potenza dei colpi, il tiro di precisione, mentre i fucili di grosso calibro da 12,7x99 mm hanno dimostrato un raggio d'azione di oltre 1,5 km (con effetti terminali, oltretutto, micidiali).
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Il TOW aveva una portata e una capacità di penetrazione analoga, ovvero 3.000 m e 600 mm d'acciaio (ma altre fonti hanno parlato di 450 mm) rispetto al più vecchio (1956) missile francese, ma per il resto aveva il computer di controllo del tiro nel sistema di lancio per la guida SACLOS, alette ripiegabili all'interno della sua struttura e tubo sigillato in cui è sempre mantenuto, praticamente come se fosse un normale tipo di munizione. Anche il peso è molto minore, ovvero 22,7 kg (escluso il tubo) contro ben 29, dimensioni di 1,2 m di lunghezza d 164 mm di diametro e apertura alare di 50 cm contro 1,174 m, 127 mm e 34,3 cm.
 
Il TOW venne provato nel 1972, quando se ne presentò la prima occasione, data dall'invasione di Pasqua. Vennero mobilitati sopratutto gli elicotteri, e i primi tra questi furono quelli del 1° Gruppo da combattimento aereo TOW di stanza a Fort Ord, California. Il 15 aprile ricevettero l'ordine di prepararsi per partire a difesa del Vietnam del Sud. Il gruppo non era gran cosa: 3 equipaggi e 2 UH-1B con il sistema XM26 TOW più l'assistenza tecnica del personale della Bell e dalla Hughes. I piccoli UH-1B erano ideali rispetto ai tipi successivi, essendo più agili e adatti al compito. Il 24 aprile il gruppo arrivò a Saigon e poi inviato a Pleiku, altipiani centrali (2A regione militare). Già il 2 maggio gli equipaggi vennero ritenuti sufficientemente addestrati con un intenso programma di lanci in condizioni realistiche. Poi passarono all'impiego, anche se nel frattempo era passato quasi un mese dalla chiamata. Il 9 maggio una serie di attacchi di fanteria e carri nordvietnamiti venne lanciato contro il campo di Ben Het, dei ranger sudvietnamiti: era d'importanza capitale per la posizione, vicina alla catena logistica dei nordisti. Gli elicotteri volavano sopra il campo e con i loro missili attaccarono e distrussero 3 PT-76, contribuendo a respingere gli attacchi. Il 13 maggio arrivò la conferma dell'ammassarsi di nordisti vicino a Vo Dinh. Si trattava di 2 reggimenti di fanti e mezzi corazzati, che assieme ad altri due già presenti in zona, avrebbero lanciato un' attacco della forza di una divisione contro Kuntum, capoluogo della provincia nonché città con la maggiore popolazione.
 
Il primo attacco venne sferrato il 14 maggio lungo la strada principale Highway QL14. Ma degli undici carri di supporto, la maggior parte venne distrutta dai razzi M72 della 23a Divisione dei sudisti (ARVN), e dopo la ritirata, altri due T-54 vennero colpiti dagli 'Huey'. Tutto finì entro le 9, con una sconfitta nordista. Un altro attacco venne sferrato il 26 maggio all'una di notte. Stavolta, differentemente dal primo assalto, venne usata l'artiglieria, e in maniera massiccia. Per l'alba del giorno 27 i carri nordisti erano già padroni della parte nord della città, superando le linee difensive dei sudisti. Dato che le distanze tra questi mezzi e le truppe amiche erano troppo ridotte, allora vennero chiamati gli UH-1B. Nonostante queste macchine fossero tutt'altro che modernissime e con le doti degli odierni elicotteri d'attacco, uno dei due equipaggi volò 3 missioni, ogni volta col carico standard di 4 missili, distruggendo ben 5 T-54 e un PT-76, danneggiandone un secondo e distruggendo con un solo missile una postazione di mitragliatrice nordista, collocata in posizione strategica e molto insidiosa: la torre in cemento di un serbatoio d'acqua. L'altro equipaggio impiegato volò due sortite ma distrusse altri 3 PT-76, un autocarro e una squadra mitraglieri che aveva rioccupato la posizione prima distrutta, da cui si dominava gran parte della zona. In tutto non più di 20 missili portati in azione per 9 carri distrutti, uno danneggiato, un autocarro e una postazione di mitragliatrice eliminati. Nel frattempo, i nordisti, ben più accorti nell'usare i carri della volta precedente, avevano perso appena due carri da parte delle unità cacciacarri armate di M72. Questo da solo la dice lunga sull'importanza che ebbero quei due elicotteri che, con questa specie di 'armi segrete', furono ben più efficaci di un'intera divisione leggera. I Nordisti si ritirarono, dopo che avevano quasi travolto le difese della città. Il giorno dopo gli elicotteri entrarono in azione nuovamente per respingere un secondo attacco e contribuirono, assieme a tutto quello che avevano i difensori, a respingerlo con la perdita di altri 7 carri. Il 31 maggio iniziava la ritirata dei nordisti e il 9 giugno i combattimenti attorno alla città erano finiti. La battaglia di Kuntum venne combattuta per 20 giorni, e alla fine persa dai nord-vietnamiti che si ritirarono lasciando sul terreno oltre 5.500 morti e 38 carri armati. Può sembrare incredibile, eppure due elicotteri armati di TOW riuscirono a salvare un'intera città dall'attacco di una divisione ben armata e supportata. Nel frattempo, più a nord, debuttava la versione lanciabile da terra del TOW. I Marines, sommariamente addestatiaddestrati per il nuovo sistema d'arma, fronteggiarono un attacco che mirava ad aggirare il fianco costiero-orientale del fronte nord. Quest'azione quasi disperata venne lanciata sul fiume My Chanh da parte di un battaglione carri leggeri PT-76 e tre battaglioni di fanteria. La battaglia durò nei giorni 22 e 23 maggio, e si concluse con la distruzione delle forze attaccanti. 18 carri vennero distrutti dai Marines, in molti casi con le jeep armate di TOW, e altri 5 da attacchi aerei. I Marines erano tra i pochi americani rimasti in Vietnam nel '72. Nonostante questo tardivo debutto, il TOW fu giudicato dal gen. Abrams (quello che poi avrebbe lasciato il nome sul famoso carro) una delle tre armi di maggior successo di tutta la guerra (le altre erano le LGB e gli AC-130, come si vede in tutti i casi è enfatizzata la precisione d'intervento rispetto alla mera potenza).
 
L'anno successivo gli Israeliani combatterono la guerra del Kippur. Ricevettero congrui aiuti degli Stati Uniti, tra cui un certo numero di TOW. Poco utilizzato, impressionò nondimeno a tal punto da essere adottato dallo Zahal come arma standard. Il vero debutto operativo sarebbe stato quello nell'invasione del Libano dell'82. Jeep ed elicotteri (Cobra e Defender) lanciarono centinaia di missili e tra i loro successi vi è stato quello di 29 carri e 50 blindati colpiti dagli elicotteri. Questi ultimi erano sia i potenti Cobra che i Defender, ma stranamente, l'unica perdita fu quella di un Cobra, nonostante questo era un tipo con ben superiori prestazioni belliche e meglio armato (cannone, razzi e 8 missili contro 4 missili TOW).