Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Cina: differenze tra le versioni

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In termini di produzione, tattiche e tecnologia, la Cina fatica a tutt'oggi a scrollarsi di dosso l'era 'sovietica'. Quando ancora la '''[[w:Repubblica Popolare Cinese|Repubblica Popolare Cinese]]'''(RPC) non esisteva ancora, i sovietici già fornivano i loro avanzati caccia [[w:Polikarpov I-15|I-15]] e [[w:Polikarpov I-16|I-16]] per combattere contro i giapponesi, e poi combatterono direttamente contro di loro nel 1938-39. La fine della guerra, l'affermarsi di Mao e della 'via cinese al comunismo' fece restare la Cina vicina all'URSS, ben più modernizzata anche se parimenti, immensamente devastata dalla guerra appena finita. Tutto questo durò per gli anni '50, poi vi fu un errore basico nella politica del blocco comunista: la rottura 'ideologica' del 1960, che lasciò arretrata la Cina e senza sbocchi commerciali sufficienti l'URSS. Le conseguenze furono probabilmente fondamentali per le sorti dei regimi comunisti. I Cinesi cercarono l'autosufficienza, ma nonostante le ambizioni -e il clamoroso errore della 'Rivoluzione Culturale', la Cina si ritrovò per quello che era, una nazione arretrata senza esperienza e tecnologia. Questo era comprovato dalla semplice constatazione che le copie cinesi di macchine sovietiche oramai obsolete, erano inizialmente talmente mal fatte da essere rifiutata dalle Forze armate (è il caso, per esempio, dei primi caccia J-6). In sostanza, con una lenta evoluzione, agli inizi degli anni '70 la maggior parte dei problemi era ragionevolmente risolta, ma nondimeno, i mezzi in produzione erano ancora le copie di articoli sovietici: carri T-59/69 basati sui T-54, caccia J-6/7 A-5 basati sui MiG-19 e 21F, missili HQ-2 e C.201 basati sui missili SA-2 e SS-N 2 e via discorrendo.
 
Solo negli anni '80, dopo anni di tentativi, anche originali, aiuti occidentali e israeliani, i cinesi cominciarono a costruire mezzi, non tanto convincenti in verità, di una generazione successiva, come il J-8, i carri Type 80-85, semoventi Type 83, blindati YW-531 e vari tipi di missili, spesso cloni di sistemi occidentali. Tutto questo non andò sempre bene, e i progressi non sembrarono sufficienti: già all'inizio degli anni '90 i cinesi erano in procinto di produrre una varietà di carri, aerei, missili (specie antinave) incredibile, con veri e propri cloni di missili SAM e AAM come gli SA-2, Crotale, Aspide, Sparrow, Magic, Exocet, Styx, Sagger e altro ancora. Non bastava ancora, e allora la Cina ha riallacciato i rapporti con la Russia, ora che era finita la Guerra Fredda e che la Russia era a corto di contanti e di clienti per le sue industrie belliche, mentre Taiwan cercava di rafforzarsi militarmente con nuovi programmi militari avanzati. Il risultato è stato lo sviluppo di caccia come il J-10, ma anche la compera diretta di caccia SUSu-27 (J-11), missili SA-15, SS-N 22, tecnologie per carri come i cannoni da 125mm, missili SA-10, AA-10, 11, 12.
 
==Metà anni '80<ref>Armi da guerra 94 e 95</ref>==
===Esercito===
*forza: 3.160.000 uomini, 490.000 aeronautica, 362.000 marina
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*Trasporti: 20 Li-2, 40 Y-5
 
===Marina, 1987<ref>RID, 'La Marina Cinese', 1987</ref>===
*forza:350.000 uomini
* 17 cacciatorpediniere: 14 classe 'Luda'e 3 'Gordy'
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* 5 navi trasporto
* 23 navi cisterna
 
 
===Aeronautica e aviazione navale (circa 800 aerei)===
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* alcuni Super Frelon e Dauphin
* addestratori Yak-11, FT-2, FT-5, FT-6, FT-7
 
 
Da questi totali si evince l'enorme consistenza numerica sia dell'Esercito che della Marina. Se ne intendono peraltro anche i limiti: i carri cinesi, per lo più vecchi tecnologicamente di 20 anni anche per l'epoca, erano solo le copie leggermente migliorate (es. telemetro laser, ma solo per alcuni di essi) dei mezzi sovietici degli anni '50. Non c'erano equivalenti ai T-64/72/80, anche se ve n'erano in approntamento, inoltre il numero di carri armati di per sé era molto ridotto sia rispetto alla consistenza dell'esercito, sia comparato con l'Armata Rossa, che all'epoca aveva oltre 50.000 carri armati di cui circa la metà, se non oltre, di tipo moderno (tanto che quando finì di esistere l'URSS come stato unitario se ne conteggeranno oltre 77.000, lo stesso trattato CFE conteggiò circa 5.369 T-64A/K, 5.590 T-64B, 1.730 T.64R, 14.032 T-72, ben oltre T80B più le versioni, tra cui i BK e circa 900 U). Non c'é quindi confronto, come non v'é nel campo dei SAM mobili, semoventi d'artiglieria (fino a 203 mm o a 240 nel caso dei mortai), lanciarazzi multipli a lungo raggio (BM-22, BM-30, e anche gli BM-21 e RM-70), e come mezzi per la fanteria normale e aviotrasportata (BMP, BMD, BTR). Quanto ai mezzi aerei, si era nell'era del MiG-19 migliorato e del MiG-21 di prima generazione, idem per gli obsoleti bombardieri come gli Il-28 e Tu-4. Qui i Sovietici schieravano MiG-23, 25, 27,29,31,i Su-27 e i bombardieri Tu-16 ultime versioni, Tu-22, Tu-22M, Tu-95 e Tu-160. I missili SAM strategici sovietici erano già in buona parte armi come gli SA-5 e SA-10, prossimamente gli SA-12, più il sistema antimissile a difesa di Mosca.
 
Le navi cinesi erano un insieme estremamente numeroso, con qualcosa come circa 1.000 motocannoniere, motomissilistiche, motosiluranti (ma non c'erano quasi navi che fossero due o più di queste cose, come le 'Combattante' o le navi tedesche analoghe), ma erano quasi tutte obsolete e con missili parimenti vecchi. Anche se gli SS-N 2 'Styx' sono armi potenti, e all'epoca già disponibili in versioni migliorate, la diffusione era ancora limitata alle navi più recenti. La flotta d'alto mare, se la si poteva definire così, era capace al più di operazioni entro poche centinaia di km, con una cinquantina di navi tra fregate e caccia che erano per la quasi totalità disegno obsoleti, a loro tempo funzionali, ma ora vecchi di circa 20-30 anni rispetto agli equivalenti. La più piccola flotta giapponese era superiore in termini qualitativi in ogni ambito, grazie alle sofisticate tecnologie, sia nazionali che americane, in suo possesso, e all'addestramento per le operazioni d'alto mare. Insomma, le pur numerose navi cinesi non rappresentavano altro che una estesa linea di difesa costiera mobile, così come il mal equipaggiato esercito cinese era per lo più una forza da difesa territoriale, e l'aviazione, del tutto obsoleta, un mezzo non molto efficiente per difendere il proprio spazio aereo, almeno nelle regioni più importanti. La mancanza di un apprezzabile intercettore ognitempo (gli J-8 erano inizialmente privi di un radar di ricerca vero e proprio) era un handicap grave, e un eventuale incursore a bassa quota notturno avrebbe avuto poco di che temere anche dagli SA-2/HQ-2 e dagli SA-7. Del resto questo fu uno dei cambiamenti della Guerra del Vietnam: mentre le incursioni a media quota con cacciabombardieri normali erano state funestate da pesanti perdite, gli attacchi radenti di A-6 e sopratutto di F-111 aprirono letteralmente 'nuovi orizzonti' anche contro le difese aeree vietnamite, per molti anni le più dense del mondo con dozzine di rampe SAM e migliaia di cannoni a.a. (fino a 6.000 oltre i 20 mm).
 
Chiaramente, l'intero strumento militare cinese necessitava di un forte ed onerosissimo programma d'ammodernamento, anche perché se era inferiore alla tecnologia e ai numeri (soldati a parte) sovietici, lo era anche di più rispetto a quanto eventuali avversari 'occidentali' potevano fare: Taiwan continuava ad essere l'avversario d'elezione, ma la sua superiorità addestrativa e tecnologica erano ancora un problema non superato dopo decenni di competizione e scontri (celebri quelli del '58 con il debutto del Sidewinder). Ammodernare avrebbe significato introdurre degli equipaggiamenti costosissimi, il che giocoforza avrebbe costretto a riorganizzare profondamente le F.A. facendone da armata del popolo a un più piccolo strumento semi-professionista e con le migliori armi. Così si sarebbe cercato di fare negli anni successivi, ma i programmi avrebbero avuto molti intralci: difficoltà tecnologiche, finanziarie e il boicottaggio americano del dopo-Tien Ammen, proprio quando erano in porto molti programmi adatti (per modernizzare l'aviazione in particolare). Questo avrebbe costretto a rivolgersi alla Francia e sopratutto alla Russia per le proprie necessità, sopratutto alla seconda che stava svendendo parte del suo arsenale e delle tecnologie avanzate, in cerca di clienti che compensassero il crollo del mercato militare interno post-1991.
 
==Anni '90==
Attorno all'inizio del decennio vi furono numerosi annunci di programmi di rinnovamento delle oramai ampiamente obsolete forze armate cinesi. Di fatto, non v'e nessun modo di poter aggiornare la massa immensa delle armate cinesi, specialmente a terra, e di comprare migliaia di aerei, centinaia di navi, decine di migliaia di mezzi terrestri in sostituzione anche solo parziale di quanto era in servizio. Non v'era nemmeno modo di aggiornare i mezzi ancora efficienti a nuovi standard. In ogni caso, per le unità di punta e per l'export vi erano un buon numero di mezzi e sistemi approntati o passati anche in produzione (cosa nient'affatto scontata). Da ricordare che la Cina con la guerra del Golfo tra Irak e Iran ha ottenuto una notevole quantità di ordini che sebbene per sistemi a basso costo, le hanno fruttato nell'insieme mliardi di dollari, circa 3 solo considerando l'Iran tra il 1987 e il 1990. Del resto, il 48% delle esportazioni militari cinesi dal 1983 al 1990 è andato all'Irak e all'Iran, quasi equamente ripartiti.
 
==1996<ref>'Cina: tigre di carta o minaccia reale?', RID 1996</ref>==
==1996==
La Cina all'epoca stava faticosamente intraprendendo le parti iniziali della nuova fase iniziata nei primi anni '90. Vi erano molti cambiamenti in atto, che essenzialmente vertevano sulla riduzione numerica delle forze disponibili, elemento obbligatorio per ottenere un rafforzamento qualitativo.
 
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===1996, Aeronautica e Marina===
Prima linea AFPLA (Air Force of the People's Liberation Army)
* 1200120 bombardieri Xian H-6/Tu-16
* 1000100 bombardieri Harbin H-5/Il-28
* 24 Su-27(J-11)
* 200 caccia Shenyang J-8 (?)
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{{Avanzamento|100%|12 febbraio 2008}}
 
<references/>
 
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