Armi avanzate della Seconda Guerra Mondiale/USA-2: differenze tra le versioni
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Il B-24 è stato ancora più prodotto del B-17, e forse mai nessun altro apparecchio come questo ha significato tanto per il potenziale aereo americano e l'espressione delle sue capacità industriali. Si pensi solo che di fronte ai circa 12.000 B-17 (costo medio, circa 200.000 dollari), vennero prodotti: alcuni tipi iniziali (come l'LB-130, ordinato anche dai Francesi), 2.738 B-24D, usato ampiamente contro i Giapponesi ma anche dalla 8a e 9a AF in Nord Africa; 791 B-24E, 430 B-24G, con torretta binata nel muso, 3.100 B-24H, e come equivalente del B-17G, la B-24J con 6678 esemplari, con un tipo ulteriormente diversificato di torre frontale; i 1.667 B-24L, e infine i 2.593 apparecchi B-24M. Inoltre c'erano i pattugliatori della Marina PB4Y e i C-87 da trasporto.
La potenza dei B-24 era dovuta sopratutto alla sua ala, che ne giustificherà la produzione in oltre 18.000 esemplari, ma che non ebbe mai il plauso incondizionato dei piloti. L'ala infatti era di un tipo diverso e ad alta efficienza ed allungamento, che permetteva prestazioni eccellenti in termini di durata e autonomia. Nonostante il peso di 16.556-29.484 kg, il B-24J otteneva un'autonomia di 3.220 km con 3.992 kg di armi. Era armato con 8 M2 e con i suoi motori R-1830 da 1.200 hp raggiungeva 467 kmh a 7630 m, salendo a 6.100 m in 25 minuti (contro i 37 o più dei B-17G).
Insomma, era un aereo più leggero, ugualmente motorizzato e nondimeno capace di volare più veloce e più lontano del B-17G. Ma l'ala di 97 m2, molto più piccola di quella da 132 del Flying Fortress, questo dava un pilotaggio più critico e una tangenza (9.500 m circa) più bassa. La potenza di fuoco era nominalmente inferiore, ma la fusoliera era diversa e migliore: era possibile ottenere un campo di tiro migliore per le torrette di coda, la quale, caratteristicamente, era a doppio timone verticale, di grandi dimensioni. Questo entro certi limiti rendeva possibile fare a meno della complicata torretta ventrale tipica del B-17. L'armamento frontale non fu parimenti un grande problema, essendo
I B-24 vennero usati ampiamente anche dalla RAF; oltre 1.000 finirono al Coastal Command, dove si dimostrarono micidiali nemici per gli U-Boote, anche quasi in mezzo all'Atlantico (mentre i B-17 ebbero un impiego minore, per lo più di tipo SAR). Gli Inglesi usarono i B-24 anche come bombardieri, ma sopratutto c'erano numerosi velivoli ECM; il segreto 100° Sqn della RAF ebbe alcuni dei 200 B-17, e trasportava disturbatori radar come il Jostle. Altri aerei con caratteristiche del tutto analoghe erano i B-24 del 224° Sqn. Un compito molto meno sinistro, ma non privo d'importanza era quello dei B-24 usati come aerei per la riunione dei bombardieri in volo, dipinti con insegne e disegni ancora più sgargianti di quelli usuali per l'USAAF. Spesso erano dipinti come 'balene volanti' sfruttando una certa somiglianza con la forma dei capodogli. In genere erano disarmati e non andavano in missione. Mentre l'Asse non aveva quasi bombardieri strategici, gli Americani arrivarono ad impiegare parecchi B-24 solo per usarli con compiti di seconda linea; del resto nel 1943-44 arrivavano a produrne circa uno ogni quarto d'ora e se lo potevano permettere. Il B-24 non ebbe, come del resto nemmeno il B-17, una lunga carriera nel dopoguerra, anche se il Privateer e il C-87 sopravvissero piuttosto a lungo, tanto che alcuni dei primi vennero abbattuti dai MiG-15. L'esperienza venne usata anche per il B-32 Dominator.
===I nuovi bombardieri medi===
I due aerei da bombardamento medio erano i B-25 Mitchell e B-26 Marauder. I primi sono i meno recenti e i meno 'moderni', dunque meriterebbero poco o nulla
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Si potrebbero citare gli avanzati apparecchi medi '''B-25 Mitchell''' e '''B-26 Marauder''', anche se si tratta di velivoli che, al pari del B-17 e B-24, sono ben noti e dalle prestazioni elevate ma poco significative per la fine del conflitto, tanto che non sopravvissero a lungo nel dopoguerra (eccetto e solo in parte il B-25). Interessante è invece la questione della loro successione. Nell'agosto 1939 già si pensò da parte del Comando Materiali dell'USAAC di emettere una specifica, la XC-214, per un bombardiere medio stratosferico e con abitacolo pressurizzato, un sostituto delle macchine da media-bassa quota come il B-25 e il B-26. Ma questi erano ancora da ordinare per la produzione e il loro potenziale era ben lungi dall'essere sviluppato. Molte, nondimeno, le proposte, che ebbero alcuni 'mission numbers' che altrimenti restano uno iato nella dinastia dei B-planes americani. Hughes provò con il '''DX-2''', ricavato dal concorrente della specifica X-608 del febbraio 1937, vinta dal progetto che portò al P-38. Realizzato con il processo Duralmond (legno compensato e resine sintetiche), venne trasformato in un bombardiere medio da 5 posti, con motori X-2160 Tornado da 2.350 hp, ma poi cambiò idea e lo ricalibrò come caccia di scorta a lungo raggio, come XP-73 o XA-37. Questo prototipo venne realizzato ma il giugno 1937 venne distrutto da un incendio, probabilmente dato alle fiamme dallo stesso Hughes. La Martin propose invece l''''XB-27''', che seguiva il concorso che nel gennaio 1939 richiese un bombardiere veloce (che diventerà il B-26 Marauder): ne presentò un tipo snellito, con motori da 2000 hp PW Double Wasp, da 605 kmh, 1.800 kg di bombe, 3 armi da 7,62 mm, e una da 12,7 mm. Ma l'USAAC era già perplessa dallo stesso XB-26, più veloce ma più difficile da mettere a punto del B-25. Non se ne fece nulla, preferendo il '''North American XB-28'''.
Questo era un B-25 riprogettato per la velocità richiesta come NA-62 (il progetto). L'aereo venne davvero prodotto come prototipo, volando il 26 giugno 1942, circa 2 mesi dopo il roll-out. 5 posti (tutti raggruppati a prua), pressurizzato, motori PW 2800 con sovralimentazione, armi telecomandate in tre torri, 1.800 kg di bombe. Era un velivolo funzionale, ma dopo il successo del B-25 normale esso ebbe poco spazio e perso il prototipo da ricognizione, non si procedette nemmeno per il ruolo di ricognitore strategico. Per il resto era una macchina velocissima, con ottime prestazioni in quota. Il Martin '''XB-33''' fu un altro tentativo di rientrare nel giro dei bombardieri medi, con il Model 190 Super Marauder. Alla fine ne venne fuori un aereo con apertura alare di 30,5 m, 7 uomini d'equipaggio, carico di 4.600 kg e 4 torri binate da 12,7 mm telecomandate, e alla fine un peso da 44,4 t. In pratica divenne non un bombardiere tattico, ma un concorrente con lo stesso B-29, tanto che la
Ecco i dati per l'unico realizzato di questa generazione di aerei, l'XB-28 Dragon.
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*'''Primo volo''': 7 settembre 1942, prima consegna 1 novembre 1944
Nonostante queste semplificazioni del '43, e la riduzione dell'armamento da 2 cannoni da 20 e 14 da 12,7 mm a 'soltanto' 10 M2, le consegne non furono sollecite, forse perché c'era già molto lavoro (un B-24 ogni pochi minuti) a Forth Worth. Al dunque, dei numerosi B-32 ordinati, solo 115 vennero consegnati. Superati dal B-29, erano pur sempre dei buoni aerei, ma la loro carriera fu limitatissima e passò inosservata. Eppure, nel Pacifico venne usato da almeno un gruppo. Il fatto è che i 'pochi' B-29 non erano destinati a tutti i reparti, e i B-17 non avevano
===Oltre le Superfortezze: B-35 e 36===
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Gli aerei 'giganti' da bombardamento americani non erano nati con il B-29, già i B-17 e B-24 erano aerei enormi per la loro epoca. Ma non erano i soli, perché c'erano anche altri due importanti programmi: l'XB-15 e l'XB-19, due superfortezze volanti che non ebbero mai servizio. Il primo era piuttosto sottopotenziato, il secondo era migliore ma non abbastanza. Purtroppo i loro prototipi sono stati demoliti lasciando solo documenti d'epoca. L'XB-15 era simile ad un enorme B-17, sopratutto con un'ala maggiorata, mentre l'altro era un progetto molto più grande. Ma il problema era sempre quello che non si poteva sfruttare al meglio le strutture progettate perché i motori disponibili non avevano abbastanza potenza e le prestazioni di velocità e tangenza lasciavano molto a desiderare. Rischiavano di essere solo dei grossi e facili bersagli.
Ma non era finita qui. L'USAAC desiderava bombardieri strategici e continuò a chiedere anche di più di quanto offriva il B-29. Nel dicembre 1939 venne avanzata una richiesta per un 'very long range bomber', poi seguita nel '41 da un qualcosa che era ancora più interessante, l'11 aprile del '41 si chiese un raggio di 8.000 km con 4,5 t di carico o 32,6 t a breve raggio, più altre specifiche di quota e velocità, nonché la possibilità di decollare in 'soli' 1.500 m circa. Questa specifica era data dalla volontà di colpire la Germania anche se la Gran Bretagna fosse caduta, anche se all'epoca il governo USA era
Ma c'era un altro aereo, il suo contendente per la stessa missione: l''''XB-35''', un'ala volante che era la preferita da Jack Northrop, pioniere di questa configurazione e già autore della proposta di un bombardiere N-1 per la specifica XC-219, con apertura di 26 metri, due motori PW da 1850 hp e due torri telecomandate da 20 mm. L'aereo strategico, il successivo XB-35,o N-9E (per la Northrop) proposto venne ordinato in un esemplare nel settembre del '41, poi un altro nel gennaio del '42. Le consegne di questi dovevano essere fatte dal tardo '43. Poi arrivò la costruzione del mock-up, e infine il 5 luglio 1942 ne vennero ordinati altri 13 di preserie. Quali erano i vantaggi di questa configurazione? Essenzialmente quelli di avere più spinta e portanza a parità di peso, maggiore efficienza, semplicità costruttiva, e minore bersaglio, anche vero i radar (come si scoprirà poi coi test). Questo velivolo era insomma un degno coevo di eventuali caccia Ho.229 tedeschi: in un mondo diverso si sarebbero visti aerei tutt'ala combattersi l'un l'altro, ma le cose andarono diversamente. Non era facile costruire questi grossi aerei e venne chiesto l'aiuto della Martin, ma nel frattempo c'era stato un ordine (novembre 1942) per 200 altri aerei di serie, da consegnare entro il giugno del '45. Nel frattempo vennero costruiti dei dimostratori di tecnologia N9M da 18,3 m di apertura alare, con motori di piccola potenza, che volarono dal dicembre del '42. L'aereo definitivo, con ala di 172 piedi avrebbe avuto comandi di volo costituiti da elevoni, flaps e piccoli timoni verticali. I motori erano R-4360, come nel B-36, ma solo 4 e non 6. Tutto l'equipaggio era in cabina anteriore, e si componeva di 9 persone. Anziché 16 cannoni da 20 mm del B-36, qui c'erano solo tre torri quadrinate da 12,7 mm. La cellula era costruita in una nuova lega d'alluminio molto più resistente delle precedenti. MA a causa di tanti problemi di sviluppo di un velivolo tanto rivoluzionario, il programma venne fermato il 24 maggio 1944 a favore del B-36. Tuttavia, almeno come aereo sperimentale sarebbe stato interessante continuare e alla fine l'XB-35 decollò davvero il 25 giugno 1946, persino prima del B-36. L'aereo era capace di salire a 12.000 m, di volare per 13.000 km con 7 t di bombe a 300 kmh, e se necessario raggiungere quasi 650 kmh. Il tutto in appena 90 t di peso al decollo.
Ma i motori ebbero dei problemi alle eliche controrotanti, e dopo pochi voli vennero messi a terra. Alla fine arrivarono gli YB-35 nel maggio 1948, ma oramai l'era dei bombardieri ad elica era agli sgoccioli, terminando in pratica già con il B-36. Sarebbero seguiti così i piani per i B-35 divennero quelli per il B-49, ordinando la conversione a turbogetto già il primo giugno 1945 di 2 YB-35. Il primo volo fu il 21 ottobre del '47, ma dopo 20 mesi di prova si scoprì che c'erano
Ecco le caratteristiche dei B-36F, YB-35 e YB-49:
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Anche se nessun aereo a reazione americano è riuscito ad entrare in servizio prima della fine della guerra, molti sono stati i prototipi o anche i progetti, spesso finalizzati solo dopo la fine del conflitto stesso.
Il primo aereo 'esotico' in termini di propulsione era il '''Douglas XB-42 Mixmaster''', un velivolo che era stato pensato solo come iniziativa privata. Alla Douglas si erano chiesti come costruire un aereo capace di 907 kg di bombe, viaggiando oltre 644 kmh e su un raggio di 3.200 km. Per questo progetto, pensato all'inizio del '43, si studiò di montare i motori dentro la fusoliera lasciando l'ala totalmente aerodinamica, con assi di trasmissione per le eliche. Veniva così ad essere risolto il principale problema dei motori in gondola, specie quelli radiali, di offrire un'elevata resistenza sopratutto quando si trattava di apparecchi ad alte prestazioni (l'attrito aumenta al quadrato rispetto alla velocità). Proposto all'USAAF nel maggio del '43, ottenne subito un ordine per due prototipi. Prima pensati come aerei d'
*'''Motori''': 2 Allison V-1710-125 da 1.800 hp
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[[Immagine:North_American_XB-45_cutaway_drawing_061020-F-1234S-019.jpg|330px|right|thumb|Vista in trasparenza dell'XB-45]]
Non sarebbe stato questo il primo aereo a reazione in servizio nell'USAF, perché apparve il N.A. B-45 Tornado, a sua volta surclassato dal B-47. Il Tornado, da non confondersi con l'attuale aereo della Panavia con cui condivide le capacità di carico, era un velivolo nato nel '44, quando si pensava a come contrastare i
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===Il Mariner<ref>Sgarlato Nico: ''Martin Mariner'' Aerei nella Storia dic-gen 2007</ref>===
[[Immagine:PBM-3 Mariner.jpg||300px|right|]]
Una menzione tra le 'armi avanzate' la merita anche il '''[[w:Martin Mariner|Martin Mariner]]''' , grosso idrovolante famoso sopratutto per la scomparsa di uno di essi nel Triangolo delle Bermude, dove stava cercando la squadriglia di 5 Avenger sparita dagli schermi radar. Fu un giorno infausto per la Marina che perse 27 aviatori. Il Mariner era un velivolo possente, ma tutt'altro che scevro di problemi tecnici. Merita ricordarlo perché, pur entrando in servizio fin
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Un ricognitore del tutto diverso fu l''''XF-11 Rainbow''', della Republic<ref>Gibertini G: ''XF-12'', Aerei Nella Storia ago 98</ref>. Esso era il prototipo, ambiziosissimo, di un ricognitore strategico che per l'epoca era quanto più di avanzato fosse realizzabile, almeno dagli Americani. Nel '43 l'USAAF richiese un velivolo da 644 kmh, oltre 12.000 m di quota, oltre 6.400 km di quota. I contendenti furono sopratutto l'Hughes D-2 da caccia, trasformato in XF-11, e l'XF-12 della Republic. I motori PW R-4360 erano capaci di oltre 3.000 hp con una
==Attacco al suolo==
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Più conservatrice invece la scelta degli Americani, che tra l'altro portò ad apparecchi di peso analogo, ma con motori meno potenti e più pesanti. Lo '''Skyraider''' meriterebbe da solo un libro per l'intensità dell'impiego, la versatilità mostrata in azione, e le prestazioni come aereo d'attacco, assimilabile al più moderno A-10 Thunderbolt II (con le debite proporzioni) che in effetti nacque anche come successore dell'AD-1. Lo Skyrider sarebbe stato infatti ordinato anche dall'USAF e usato ampiamente nel Sud Est Asiatico, da dove prese il via anche la specifica che condusse all'A-10.
In ogni caso, tutto questo non fa parte della storia del II conflitto mondiale. Lo Skyraider, tecnicamente è però nato allora: venne concepito dalla Douglas come sostituto del suo SBD Dauntless nel '44 e fu rapida nel portare in volo il prototipo già il 18 marzo del '45 come XBT2D-1. L'ordine di produrlo arrivò appena un mese dopo. Era l'inizio di una carriera durata 23 anni, nonostante la concorrenza dei jet. L'ammiraglio Jhon Hoskins, capo della TF 77, lo definì 'il miglior aereo d'appoggio ravvicinato del mondo'. I piloti ebbero un velivolo capace di difendersi dagli attacchi aerei e al contempo di portare un carico bellico paragonabile a quello di un B-17. La velocità dell'AD-7 era di 552 kmh a 6.100 m, la tangenza di 7.700 m, il raggio d'azione di 2.092 km. Il peso, per un monomotore, sia pure con un Wright R-3350 da 3.050 hp, era decisamente insolito: 11.340 kg, circa il doppio di un Hellcat. Se la guerra fosse durata avrebbe dovuto confrontarsi con l'A6M Zero che pesava 2.700 kg, con maggiore agilità e con velocità analoga. Nessuno può dire come se la sarebbe cavata, ma con 37 m2 di superficie alare il carico era di circa 300 kg-m2, molto superiore a quello di qualunque caccia dell'epoca. Inoltre non aveva armamento difensivo: tutto era concentrato sul pilota, con tettuccio a goccia e due cannoni da 20 mm. In seguito avrebbe avuto 4 armi,sempre nelle ali, e piastre protettive da 12,7 mm in alluminio e acciao. L'AD-1 avrebbe finito con l'abbattere due prestanti La-7 cinesi in uno dei tanti incidenti aerei, e poi in Vietnam toccò ad un paio di MiG-17. Ma dopo la fine della guerra il programma era talmente colpito dai tagli, che a stento si salvò. Una delle caratteristiche dello Skyrider era la sua versatilità: a differenza dei normali cacciabombardieri, esso aveva degli
L'altro contendente, più o meno coetaneo, era il '''Martin Mauler'''. Anche quest'aereo era armato pesantemente, anzi poteva vantare un carico massimo di 4.800 kg comprendente per esempio 3 siluri o bombe da 907 kg e 12 razzi. Ma alcuni problemi di messa a punto fecero sì che, nonostante le sue capacità teoriche leggermente superiori, non venisse adottato in massa. Nondimeno, va considerato espressione della tecnologia bellica, in quanto venne concepito nel 1943 e volò nell'agosto 1944, con un PW da 3XE-4360 da ben 3.039 hp. Dunque era in anticipo sulla concorrenza, sia come potenza che come età, giungendo circa un anno prima dell'AD-1 e iniziando quindi l'unificazione delle due specialità di bombardamento a tuffo e siluramento. Fu ordinato in 750 esemplari, che però iniziarono il servizio solo nel 1948. In tutto ne vennero prodotti appena 151. Erano velivoli da 10.600 kg a pieno carico, 12,55 m di lunghezza e 15,24 di apertura alare, 540 kmh (o altre fonti dicono, circa 590), tangenza 8230 m, autonomia 2900 km.
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La Douglas aveva anche un'altro filone di aerei che, verso la fine della guerra, erano in una condizione molto florida: quello degli aerei d'attacco terrestri. La genia dei velivoli bimotori da bombardamento leggero iniziò con il Model 7B, ordinato con alcune modifiche dai Francesi nel 1939. Da lì iniziò la produzione di questo velivolo molto veloce, dalla fusoliera stretta per la massima aerodinamicità e un solo pilota, mentre molto grandi erano le superfici di coda e la cellula, per quanto snella frontalmente, aveva una notevole profondità. Inoltre c'era un parabrezza vetrato per il navigatore-bombardiere, e una coppia di armi difensive per il mitragliere, che aveva anche una piccola barra di comando per tenere l'aereo in caso d'emergenza. Ben presto l'A-20 Havoch (per l'USAAF) divenne un velivolo di grande successo, iniziando con la RAF che ne ordinò centinaia. In tutto vennero prodotti oltre 7.000 di questi aerei che dimostrarono un comportamento in volo migliore del simile Baltimore (derivato dal Maryland) della rivale Martin.
L''''A-20''', usato anche come caccia notturno ad
*'''Dimensioni''': lunghezza 14,74 m, apertura alare 18,60 m, altezza 5,36 m
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Quest'aereo era un vero incursore e bombardiere leggero, che tuttavia nonostante la sua efficacia complessiva necessitava di campi d'aviazione piuttosto sofisticati rispetto ai normali apparecchi di prima linea dell'epoca. In effetti era più una macchina 'strategica' (nei limiti della sua categoria di peso) che d'appoggio ravvicinato. Dotato come il predecessore di un carrello triciclo anteriore, ma con due piloti affiancati.
[[Immagine:A-26B Invader.jpg|380px|left|thumb|L'A-26 di questa foto non ha più le torrette, ma 6 M2 nelle ali assieme a quelle del muso]]
Ideato dal famoso Ed Heinemann, esso fu uno dei pochi aerei progettati e realizzati nel conflitto in quantità e la cosa è anche più strana se si pensa che aveva l'A-20 come predecessore, già un apparecchio robusto e versatile, nonché di eccellenti prestazioni. Nondimeno, l'USAAC ordinò 3 prototipi nel maggio del '41 di questo nuovo aereo, successore del DB-7; uno doveva avere un cannone da 75 mm come nel caso del B-25 (in due sue versioni specifiche), uno con 4 cannoni da 20 e uno da bombardamento con muso vetrato. Vinse quest'ultimo, ma in seguito ritornò anche il tipo d'attacco al suolo. Il nuovo A-26, nonostante tutte le sue prestazioni si dimostrò 315 kg più leggero del previsto; aveva per la prima volta (in un bombardiere) ala a flusso laminare, torretta telecomandata dorsale da 12,7 mm, fusoliera parzialmente 'a gobba' come nel B-17, e la solita alta coda tipica del predecessore, ma con maggiore corda. I prototipi erano l'XA-26 con due R.2800-27 da 2.000 hp, vano portabombe da 1.361 kg tra bombe o due siluri, l'XA-26A era invece il prototipo da caccia notturna, seguendo la falsariga del P-70, radar AI nel muso e 4 cannoni da 20 mm in contenitore ventrale esterno e due da 12,7 mm in torretta dorsale. Non venne privato del tutto del carico di caduta, che ammontava a 907 kg nella sola stiva posteriore, mentre l'XA-26B era il 'cannoniere' da 75 mm. Ma solo il primo andò in produzione dal settembre 1943. Inizialmente il muso era sostituibile e ci si poteva mettere di tutto, anche due cannoni da 37 mm o 4 da 12,7 mm e cannone singolo da 37 mm; dall'A-26B-50 divenne invece standard il muso con 6 armi da 12,7 mm, mentre le torrette in un primo tempo rimosse vennero
Le operazioni iniziarono con la 9th AF il 19 novembre 1944, e in tutto vennero sganciate 19.000 t di bombe prima della fine della guerra. Vennero usati dal 553rd BS per primi, ma in seguito arrivarono anche in Italia con il 47th BG della 12th AF. Vennero costruiti 1.355 A-26B con muso solido, e 1.091 A-26C con muso vetrato, che erano usati sopratutto come aerei guida per altri velivoli. L'A-26C aveva solo due M2 nel muso, il tipo B ne aveva 6 e in seguito aumentò a 8; sotto le ali era possibile montare 4 pod binati e la torretta dorsale era bloccabile in avanti, formando nell'insieme una potenza di fuoco di 16 M2, il doppio di un P-47. Nel Pacifico ebbe meno successo per via di problemi di potenza di fuoco (giudicata troppo scarsa oppure, con i pod, troppo compromettente delle prestazioni). Nel dopoguerra l'A-26 rimase in servizio e sostituì come denominazione il veloce ma non molto apprezzato B-26 Marauder (altro aereo che meriterebbe una
*'''Dimensioni''': lunghezza 15,24 m, apertura alare 21,34 m, altezza 5,64 m
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Un aereo che invece ebbe successo, e in larga misura, fu il '''C-46 Commando'''. Era un velivolo da trasporto bimotore, ma l'impressione che fosse un C-47 spariva subito dato che era dotato di un muso ben più raccordato e con una sagoma diversa, data dalla fusoliera molto più voluminosa. Era stato inteso proprio per surclassare il DC-3 ovvero l'originario modello poi diventato (militarizzato) il C-47 'Dakota'.
La sua origine fu quella di un velivolo inteso già nel '37 dalla Curtiss per trasportare 36 passeggeri. Aveva 2 R.2600 da 1.700 hp, e volò il 26 marzo 1940. Presto venne modificato come trasporto militare quale C-55 (per il prototipo), mentre dal maggio del '42 arrivò una serie di C-46, capace di portare 40 soldati, con i motori R.2800 da 2.000hp. Aveva un largo portellone laterale per grossi carichi, anche se non c'era la stiva ventrale stile SM.82 che 'ingoiava' anche caccia interi. Ma le prestazioni erano anche migliori. Prodotto con pochi cambiamenti durante la guerra, entrerà in azione solo dal maggio del '43 nel Pacifico, dove la sua lunga autonomia era importante; poi fu il principale aereo che fece da ponte per rifornire le basi B-29 in Cina occidentale, assieme ai più piccoli C-47 e agli stessi B-29. Ma i Dakota erano troppo piccoli, e i B-29 non avevano affatto giovamento dal logorio di questo impiego da trasporti. Dalle oltre 1.000 t mensili della fine del '42 si passerà a 3.000 a metà 1943, grazie sopratutto ai C-46, ma alla fine di quell'anno si sarebbe giunti a ben 12.000 t, circa 400 al giorno. Non sarebbe finita lì, perché grazie anche ai C-54 nel novembre del '44 si giunse a ben 35.600 t di rifornimenti. e
*'''Dimensioni''': lunghezza 23,26 m, apertura alare 32,94 m, altezza 6,63 m, sup. alare 126,35 m2
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Un altro apparecchio da
Infine, da considerare non meno importante di altri tipi furono gli alianti. I '''Waco CG-4A Hadrian''', ala alta controventata con i montanti, poteva portare 15 soldati. Ebbe un impiego estesissimo: non meno di 12.393 costruiti, usati sopratutto per il D-Day e per l'attraversamento del Reno. I pochi CG-15A aveva apertura alare ridotta a 18,95 m, mentre alcuni tentativi vennero fatti per dargli un sistema motore autonomo, ma senza esito pratico.
Le caratteristiche erano quelle di un mezzo costruito in tubi d'
==Note==
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