Armi avanzate della Seconda Guerra Mondiale/Italia 3: differenze tra le versioni
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===Armi avanzate<ref>Lembo, Daniele: ''Le armi segrete della Regia'', Aerei nella storia gen 2000 pag. 50-63</ref>===
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Nel '43 invece venne elaborata la 'Bomba Mulinacci', un tecnico della SIAI-Marchetti. Era una specie di V-1, solo che aveva lo scopo di portare, con due piccoli motori (il Mulinacci era esperto di aeromodellismo), e un giroscopio, un proiettile da 210 mm, a 300 kmh e 150 km di distanza. Lanciabile da una catapulta avrebbe volato fin dove sarebbe stato necessario per poi cadere sull'obiettivo. Ne venne approntato un esemplare mai testato e altri 14 vennero ordinati, ma non si sa se consegnati, per il costo di 500.000 lire. Non ebbe seguito, costava poco ma era ben lungi dall'essere un sistema soddisfacente.
Poi parliamo di '''Idrobomba''', '''idrosiluro''', '''aerosiluro Zapelloni'''. Erano state pensate per attaccare navi. L'Idrobomba era in sostanza un
Quanto ai siluri, quello radiocomandato era un tipo pensato dagli ufficiali Rinaldi e Freri. Era una vecchia idea, tanto che nel lago di Bracciano, già nel 1932, venne sperimentato questo ordigno. Inizialmente il ricevitore era all'interno del siluro, poi venne, per ragioni di migliore ricezione del segnale, sistemato in una boa galleggiante che restava in superficie. Una sostanza fluorescente verde consentiva di seguire il siluro di giorno, e un faretto per l'uso notturno. I risultati, dopo una lunga messa a punto, vennero testati a Pola, inizio del '42, quando 3 S.79 usarono altrettanti siluri per attaccare con successo una nave bersaglio. Il lancio poteva avvenire da 400 m e 4-5 km di prua alla nave, con il siluro con paracadute speciale anche da 1000 m (sperimentato da un P.108).
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===Al 1943, lo 'stato dell'arte' <ref>Marcon, Tullio: ''La produzione aeronautica italiana nel 1943'', Storia militare agosto 1943</ref> ===
Quando a Furbara, nel marzo del '43, si fece la 'rassegna aerea', c'erano tanti begli aeroplani di nuova generazione, che avrebbero dovuto rinforzare le file dell'Aeronautica con una ricerca, anche se spesso non così valida in termini di risultati, di prestazioni e caratteristiche estreme. Uno schieramento di aerei come lo Z.1018, l'SM.89, l'FC.20, il G.55, Re.2005 e così via, che sembrava all'altezza dei tempi. Ma non sempre gli 'articoli', anche quando resi disponibili, erano sfruttati. Le motobombe F.F.F., che quando usate contro porti affollati si dimostrarono micidiali, vennero lasciate arrugginire nei depositi. Delle armi disponibili (su 500 ordinate), Giuseppe Pesce ritrovò anni fa (citando l'episodio in un articolo di Storia Militare),in un deposito abbandonato, ben 330 esemplari. Altre 100 vennero reperite in un altro deposito in una grotta. Quasi tutte quelle prodotte per la Regia Aeronautica! I corpi delle bombe erano oramai arrugginiti, ma le testate erano ancora lì, in evidenza con il loro carico esplosivo,
Ecco cosa era previsto al riguardo della produzione aeronautica, aggiornato alla fine di luglio del '43, quando c'erano ancora dati affidabili. Il numero preciso di aerei usciti dalla fabbrica non è noto, ma si sa quello dei collaudi, che indicano la certezza della realizzazione dell'aeroplano in parola.
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===Caccia e aerei bifusoliera<ref>Lembo, Daniele: ''I Bifosoliera della Regia II Parte'' Aerei nella Storia giu-lu 2000</ref>===
Oltre ai tipi già
Altri progetti erano il Ca.380, praticamente una versione bifusoliera del Ca.355, superficie alare 24 m2, peso 5.100-5.900 kg, 5 armi di bordo e motori DB-601. Poi Venne pesnato ad un Re.2005 con 4 armi da 20 mm e 2 da 12,7 mm, 1.000 kg di bombe o siluri; superficie alare 36 m2, v.max 680 kmh, peso 4.100-6.200 kg; il Ca.308 era un'altro aereo, che stavolta venne davvero impostato e con struttura lignea; le fusoliere erano lunghe 12 m, alte 1,2 m, larghezza max 0,95 m, apertura alare 16 m. Al solito c'era il carico bellico da 1.500 kg, 4 cannoni da 20 e 2 da 12,7 mm; superficie alare 43 m2, due motori DB603 o due DB605, o i DB601, o ancora gli I.F.Delta, con superfici alari ridotte fino a 33 m2. La costruzione del prototipo era in approntamento l'8 settembre, ma i Tedeschi ne posero fine alla realizzazione, perché venne danneggiato durante i combattimenti per l'occupazione del vicino aeroporto di Ponte San Pietro. I caccia Fiat bimotori e bifusoliera fu il G.58, ancora come nel Re.2005, con due fusoliere di cui quella a sinistra sulla fusoliera, 6 armi da 20 e 4 da 12,7 mm. Ma non c'é stato modo di costruirlo dopo l'armistizio. C'erano poi i caccia CR.50, 55, 50 bis, 55 bis. Il primo era un bimotore biposto, doppia fusoliera, lungo 13,5 m, apertura alare di 16,5 m, superficie alare 40 m2. Con i motori A38 poteva fare, si stima, i 590 kmh, minima di 130 e 510 di crociera, salendo a 6.000 m in 10 minuti; autonomia 1.500 km, e infine 3 armi da 12,7 mm e una difensiva.
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Della produzione prevista alla Breda restano eloquenti immagini: una foto con almeno 10 fusoliere di Z.1018M, tutte incomplete, che giacciono quasi accatastate tra di loro, al di sotto di capannoni industriali di cui è rimasta solo l'impalcatura metallica dei tetti e i piloni laterali di sostegno; un'altra foto mostra altre fusoliere, luccicanti al sole come gigantesche lattine (erano prive di qualunque finitura e accessorio) accanto a quelle, a confronto minuscole, di C.202 parimenti incompleti. L'idea che davano era quella di una produzione in massa, ma di fatto pochissimi apparecchi uscirono da queste linee di montaggio: le commesse, passate tempo prima, erano piuttosto modeste e ancora ben lungi dall'esser esaudite.
'''Nardi''': dei 20 FN.316 d'addestramento 8 vennero approntati al 27
La '''Piaggio''' stava producendo, dopo 2 serie da 12 aerei, 6 P.108B Serie V (MM.24682-87) che avevano già ricevuto le matricole ma non pare siano mai stati completati. I Serie III erano 5 P.108C, i serie IV erano 6 P.108T (MM.24676-77 e altri 4 forse costruiti per i Tedeschi), ed entrambi vennero completate. Dei 50 Z.1007ter commissionati il marzo 1943, solo 3 vennero forse completati entro il 30 agosto, degli altri non si sa niente.
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