Armi avanzate della Seconda Guerra Mondiale/Italia 3: differenze tra le versioni

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{{Armi avanzate della Seconda Guerra Mondiale}}
===Armi avanzate<ref>Lembo, Daniele: ''Le armi segrete della Regia'', Aerei nella storia gen 2000 pag. 50-63</ref>===
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Nel '43 invece venne elaborata la 'Bomba Mulinacci', un tecnico della SIAI-Marchetti. Era una specie di V-1, solo che aveva lo scopo di portare, con due piccoli motori (il Mulinacci era esperto di aeromodellismo), e un giroscopio, un proiettile da 210 mm, a 300 kmh e 150 km di distanza. Lanciabile da una catapulta avrebbe volato fin dove sarebbe stato necessario per poi cadere sull'obiettivo. Ne venne approntato un esemplare mai testato e altri 14 vennero ordinati, ma non si sa se consegnati, per il costo di 500.000 lire. Non ebbe seguito, costava poco ma era ben lungi dall'essere un sistema soddisfacente.
 
Poi parliamo di '''Idrobomba''', '''idrosiluro''', '''aerosiluro Zapelloni'''. Erano state pensate per attaccare navi. L'Idrobomba era in sostanza un' ordigno che spiattellava sull'acqua, per colpire le navi sui fianchi, ma non venne realizzata. Sperimentata dal 1936 la bomba slittante di Zapelloni, praticamente una bomba a rimbalzo agganciata ad un aliante con uno scandaglio per fargli assumere un angolo idoneo al momento dell'impatto sull'acqua. Non ebbe successo. Poi si pensò di agganciarci un siluro, da lanciare fino da 20 km e 2000 m di quota. Pare che funzionasse, anche se senza autoguida non si sarebbe potuto certo colpire qualcosa in movimento, ma essendo stata provata nel giugno del '43, l'ordine per 300 esemplari non venne mai concretizzato.
 
Quanto ai siluri, quello radiocomandato era un tipo pensato dagli ufficiali Rinaldi e Freri. Era una vecchia idea, tanto che nel lago di Bracciano, già nel 1932, venne sperimentato questo ordigno. Inizialmente il ricevitore era all'interno del siluro, poi venne, per ragioni di migliore ricezione del segnale, sistemato in una boa galleggiante che restava in superficie. Una sostanza fluorescente verde consentiva di seguire il siluro di giorno, e un faretto per l'uso notturno. I risultati, dopo una lunga messa a punto, vennero testati a Pola, inizio del '42, quando 3 S.79 usarono altrettanti siluri per attaccare con successo una nave bersaglio. Il lancio poteva avvenire da 400 m e 4-5 km di prua alla nave, con il siluro con paracadute speciale anche da 1000 m (sperimentato da un P.108).
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===Al 1943, lo 'stato dell'arte' <ref>Marcon, Tullio: ''La produzione aeronautica italiana nel 1943'', Storia militare agosto 1943</ref> ===
 
Quando a Furbara, nel marzo del '43, si fece la 'rassegna aerea', c'erano tanti begli aeroplani di nuova generazione, che avrebbero dovuto rinforzare le file dell'Aeronautica con una ricerca, anche se spesso non così valida in termini di risultati, di prestazioni e caratteristiche estreme. Uno schieramento di aerei come lo Z.1018, l'SM.89, l'FC.20, il G.55, Re.2005 e così via, che sembrava all'altezza dei tempi. Ma non sempre gli 'articoli', anche quando resi disponibili, erano sfruttati. Le motobombe F.F.F., che quando usate contro porti affollati si dimostrarono micidiali, vennero lasciate arrugginire nei depositi. Delle armi disponibili (su 500 ordinate), Giuseppe Pesce ritrovò anni fa (citando l'episodio in un articolo di Storia Militare),in un deposito abbandonato, ben 330 esemplari. Altre 100 vennero reperite in un altro deposito in una grotta. Quasi tutte quelle prodotte per la Regia Aeronautica! I corpi delle bombe erano oramai arrugginiti, ma le testate erano ancora lì, in evidenza con il loro carico esplosivo, incostoditoincustodito e magari, riciclabile da parte di 'mani' interessate. Nessuno si era nemmeno curato di demolirle o distruggerle.
 
Ecco cosa era previsto al riguardo della produzione aeronautica, aggiornato alla fine di luglio del '43, quando c'erano ancora dati affidabili. Il numero preciso di aerei usciti dalla fabbrica non è noto, ma si sa quello dei collaudi, che indicano la certezza della realizzazione dell'aeroplano in parola.
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===Caccia e aerei bifusoliera<ref>Lembo, Daniele: ''I Bifosoliera della Regia II Parte'' Aerei nella Storia giu-lu 2000</ref>===
Oltre ai tipi già mensionatimenzionati, vale la pena parlare anche dei tipi non costruiti o comunque non completati. Progettato dal 1938 da parte dell'ing. Nardi, il B.N. (Bestetti-Nardi) venne costruito dalla Bestetti di Arcore, con una curiosa caratteristica: era un quadriposto bifosoliera, ovvero con due posti in tandem per ciascuna fusoliera. Ebbe i motori A.R. 115 per 350 kmh e 1.100 km di autonomia, fatto di materiale speciale antincendio: legno in fibre e materiali sintetici, che farà la sua parte nel salvare l'aereo dalla distruzione a seguito di un incendio durante un volo di prova. Ma il BN.1 sarà giudicato pericoloso già dai test di Arcore, senza nemmeno andare a Guidonia. Ma non era finita qui, perché questo leggero apparecchio (tra l'altro con eliche bipala, data la ridotta potenza disponibile), sarebbe stato la base di una famiglia di velivoli previsti, chiamati BN.2, 3 e 4. La loro caratteristica particolare era la presenza di una combinazione di aerei, il 'Saetta' e il 'Saettante'. Funzionava così: il Saettante, con 4 motori BN.4 o 2 motori -BN.2- con motori che potevano essere gli AR.135 da 1.350 hp, capaci di portare l'aereo a 460-520 kmh, con autonomia di 3.000-4.000 km, poi sganciava il Saettante con una bomba da 2.500 kg (o 1.000 se è trasportato da un bimotore), o 2 da 1.250 o 4 da 600 kg, o anche siluro. Gli aerei da trasporto erano bifusoliera, i mezzi da attacco anche, ma con una struttura diversa, con il pilota in posizione prona per resistere meglio all'accelerazione della picchiata e ricupero. Successivamente la combinazione verrà accantonata. Il concetto di aereo porta-cacciabombardieri venne attuato davvero, ma con i TB-3 e I-16 sovietici.
 
Altri progetti erano il Ca.380, praticamente una versione bifusoliera del Ca.355, superficie alare 24 m2, peso 5.100-5.900 kg, 5 armi di bordo e motori DB-601. Poi Venne pesnato ad un Re.2005 con 4 armi da 20 mm e 2 da 12,7 mm, 1.000 kg di bombe o siluri; superficie alare 36 m2, v.max 680 kmh, peso 4.100-6.200 kg; il Ca.308 era un'altro aereo, che stavolta venne davvero impostato e con struttura lignea; le fusoliere erano lunghe 12 m, alte 1,2 m, larghezza max 0,95 m, apertura alare 16 m. Al solito c'era il carico bellico da 1.500 kg, 4 cannoni da 20 e 2 da 12,7 mm; superficie alare 43 m2, due motori DB603 o due DB605, o i DB601, o ancora gli I.F.Delta, con superfici alari ridotte fino a 33 m2. La costruzione del prototipo era in approntamento l'8 settembre, ma i Tedeschi ne posero fine alla realizzazione, perché venne danneggiato durante i combattimenti per l'occupazione del vicino aeroporto di Ponte San Pietro. I caccia Fiat bimotori e bifusoliera fu il G.58, ancora come nel Re.2005, con due fusoliere di cui quella a sinistra sulla fusoliera, 6 armi da 20 e 4 da 12,7 mm. Ma non c'é stato modo di costruirlo dopo l'armistizio. C'erano poi i caccia CR.50, 55, 50 bis, 55 bis. Il primo era un bimotore biposto, doppia fusoliera, lungo 13,5 m, apertura alare di 16,5 m, superficie alare 40 m2. Con i motori A38 poteva fare, si stima, i 590 kmh, minima di 130 e 510 di crociera, salendo a 6.000 m in 10 minuti; autonomia 1.500 km, e infine 3 armi da 12,7 mm e una difensiva.
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Della produzione prevista alla Breda restano eloquenti immagini: una foto con almeno 10 fusoliere di Z.1018M, tutte incomplete, che giacciono quasi accatastate tra di loro, al di sotto di capannoni industriali di cui è rimasta solo l'impalcatura metallica dei tetti e i piloni laterali di sostegno; un'altra foto mostra altre fusoliere, luccicanti al sole come gigantesche lattine (erano prive di qualunque finitura e accessorio) accanto a quelle, a confronto minuscole, di C.202 parimenti incompleti. L'idea che davano era quella di una produzione in massa, ma di fatto pochissimi apparecchi uscirono da queste linee di montaggio: le commesse, passate tempo prima, erano piuttosto modeste e ancora ben lungi dall'esser esaudite.
 
'''Nardi''': dei 20 FN.316 d'addestramento 8 vennero approntati al 27 agosoagosto 1943. Gli altri vennero completati dalla LW o ANR.
 
La '''Piaggio''' stava producendo, dopo 2 serie da 12 aerei, 6 P.108B Serie V (MM.24682-87) che avevano già ricevuto le matricole ma non pare siano mai stati completati. I Serie III erano 5 P.108C, i serie IV erano 6 P.108T (MM.24676-77 e altri 4 forse costruiti per i Tedeschi), ed entrambi vennero completate. Dei 50 Z.1007ter commissionati il marzo 1943, solo 3 vennero forse completati entro il 30 agosto, degli altri non si sa niente.