Armi avanzate della Seconda Guerra Mondiale/Germania-6: differenze tra le versioni

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====Jadpanzer IV====
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Questo era un'evoluzione di una serie di carri-casamatta tedeschi chiamati StuG, ma con speficiche capacità controcarri, che in sostanza, contribuì a sostituire il Nashorn, semovente con il pezzo da 88/71 mm, lo stesso cannone del Jadpanther e del Koningstiger. Il Jadpanzer IV non era altrettanto armato, ma aveva una sagoma bassa e ben protetta, specie di fronte, concepito come una specie di StuG III migliorato, ma stavolta su scafo del carro Mk IV. La corazza doveva essere anteriormente di 75 mm, come il calibro del cannone nel sistema a brandeggio limitato della postazione anteriore. Venne presentato il simulacro di legno del sistema ad Hitler il 14 maggio 1943. La produzione tuttavia non poté cominciare subito, e solo all'inizio del '44 ci si riuscì. La prima versione mantenne il cannone PaK 39 L48 del Panzer Mk IV, il che era strano visto che con le casamattecasematte era possibile aumentare il calibro del cannone o comunque la sua potenza. E infatti era previsto inizialmente il pezzo da 75/70 del Panther, ma era difficile da costruire, aveva una durate di vita minor della canna, e poi stando così basso sul suolo era difficile garantire che la sua lunga canna non si 'infilasse' nel terreno. Per quanto il Jadpanzer fosse un eccellente veicolo, venne richiesto il pezzo da 75/70 al più presto, cosa approndataapprovata nell'aprile del '44. Nel frattempo ne venivano prodotti del tipo base 70 esemplari al mese, e addirittura si voleva sospendere da parte di Hitler, la produzione dell'oramai invecchiato Mk IV per concentrarsi sul più economico e facile da costruire Jadpanzer, aumentando la produzione fino a 800 al mese. Ma Guderian non era d'accordo, i carri senza torretta non erano tatticamente flessibili e i Panther erano troppo pochi, per non dire dei Tiger. I Panzer IV sarebbero usciti fino al marzo del '45 totalizzando 9.000 scafi.
 
I Jadpanzer IV iniziarono ad entrare in servizio nel marzo 1944, quelli col cannone migliorato in agosto. Troppo tardi oramai, ma era un mezzo essenzialmente difensivo. Aveva corazze spesse tra 20 e 60 mm, e lo scudo arrotondato per il cannone arrivava a 80 mm. C'era anche una mitragliatrice in casamatta MG 34 o 42, c'erano un pilota a sinistra del cannone, un cannoniere dietro di lui, comandante dietro il cannoniere e servente a destra del cannone, assieme alle munizioni. Con il motore HL 120 Maybach, sempre lo stesso del carro panzer IV, da 11.867 cc e 300 hp, 470 litri e trasmissione sincronizzata ZF SSG 76, sei marce e retromarcia. C'erano al solito, essendo lo stesso treno del Panzer IV, 8 rulli e 4 di rinvio, le maglie erano da 40 cm di spessore, non molto ma il peso era ancora piuttosto basso. Il cannone Pak 39 da 75/48 aveva brandeggio di 10-12° per lato, alzo -8/+15°; c'era la mitragliatrice, ma anche un mortaio NbK 90 per munizioni multiruolo, HE, illuminanti, nebbiogene. In tutto c'erano 79 colpi per il cannone e ufficialmente solo 600 per la mitragliatrice (ma in azionazione presumibilmente li aumentavano); la designazione era SdKfz 162 per il Jadpanzer IV normale, 769 prodotti dalla Vomag e Alkett, ma c'era anche il carro comando, il tipo con cannone installato rigidamente nello scafo per eliminare i meccanismi di rinculo, e infine il 162/1, con il PaK 42 da 75/70 mm e 55 colpi; ne vennero prodotti molti, addirittura di più, fino a 103 al mese: 940 in totale fino all'aprile 1945. L'Anatra di Guderian, tra i suoi soprannomi, pesava 26 t e viaggiava a 35 kmh; infine c'era un altro tipo della Alkett, dell'agosto 1944 in poi, per un totale di 278 esemplari, con ben 90 colpi da 75 mm a causa di una grossa casamatta superiore. Naturalmente, la solito, tutta la struttura era saldata; esistevano spesso delle schutzen sui fianchi dei cingoli per proteggerli. aDaDa notare che i carri con il 75/70 mm avevano rulli anteriori in acciaio; infine c'era il progetto con il cannone Pak 43 da 88/71 mm.
 
In azione questi Jadpanzer si dimostrarono potenti distruttori di carri, molto popolari, ma ovviamente mai numerosi a sufficienza per le esigenze. Il loro vero limite tecnico era il cannone troppo basso sul terreno, e spesso si piantava nel terreno. Ma non era un gran problema per un esercito che era in ritirata, e quindi difficilmente c'era da avanzare.. Al 10 aprile del' 45 i mezzi in servizio ne comprendevano 8 in Italia, solo 3 ad Occidente e addirittura 274 sul fronte orientale, spesso in sostituzione dei carri armati veri e propri, mai abbastanza. 6 vennero poi comprati dalla Siria e 13 sono a tutt'oggi conservati nel mondo. Ecco le altre caratteristiche:
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*'''Prestazioni''': v.max 40 kmh, fuori strada 18 kmh, autonomia 210 km, fuori strada 130 km, pendenza superabile 30%, trincea 2,2 m, gradino 0,6 m
 
Il Jadpanzer IV era un vantaggio per i cacciatori di carri tedsechitedeschi; la sagoma era bassa qauntoquanto un uomo, per giunta era sfuggente, la parte superiore era coperta, la corazza anteriore era sufficiente per parare molti colpi dei carri grazie all'inclinazione, e la mobilità era ancora buona, come anche la potenza di fuoco. Lo scafo lungo era il principale elemento di distinzione rispetto al più piccolo Hetzer parimenti armato. Nell'insieme da l'idea di un mezzo moderno ed efficiente, a parte il treno di rotolamento con grandi ruote di rinvio e motrici cave e piccole per il sostegno vero e proprio.
 
 
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Tra i mezzi similari il M-00 Maresal, il corazzato rumeno di cui sopra; e il 5-Sen Ho-Ru giapponese su scafo Tipo 95 con cannone da 47 mm controcarri. Gli Hetzer vennero assegnati in 45 esemplari al battaglione cacciacarri 731 e altrettanti per il 743, entrambi operanti nel settore orientale. Esistevano anche compagnie con 12 mezzi per le divisioni meccanizzate, ma la situazione precipitava e allora spesso vennero assegnati in maniera non ordinata, alle volte anche come carri armati. Erano talmente facili da gestire che vennero spesso usati anche dal nemico, US Army incluso; almeno uno era stato usato dai Polacchi insorti a Varsavia, che erano riusciti a catturarlo durante gli scontri. Ancora all'inizio di aprile 1945 c'era una forza di 627 mezzi e altri 121 arrivarono durante il mese. Gli Svizzeri motorizzarono con un diesel i due terzi dei loro mezzi e li tennero in servizio fino agli anni '70<ref>Informazioni aggiuntive da: Sgarlato N: ''Il cacciacarri Hetzer'', Eserciti nella Storia mar-apr 2007</ref>.
 
 
*'''Motore''': Praga a benzina da 160 hp
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Tra i cacciacarri c'erano diversi tipi armati con il cannone da 8,8 cm, ma nessuno con il Flak 18 da 88/56 mm originario, quello del 'Tiger'. Tutti piuttosto avevano il pezzo da 88/71 Pak 43, ancora più potente e derivato da un cannone ad altissime prestazioni contraereo, prodotto in pochi esemplari (12 km di quota, 25 c.min) come tale ma molto più diffuso come arma controcarri, anche trainata. Ma l'enorme peso non aiutava molto ad apprezzarla e così venne presto affiancata da cacciacarri semoventi.
 
Il più semplice fu certo il Nashorn o Hornisse (ovvero Rinoceronte o Calabrone); esso era uno scafo Panzer IV con meccanica parzialmente del Panzer III, sovrastruttura aperta, che in origine era per il semovente Hummel. Quest'ultimo aveva un obice da 149 mm con 18 colpi e malgrado la ridotta autonomia di fuoco e la mancanza di protezione superiore, era risultato estremamente popolare, specie nei difficili terreni dell'URSS. Nonostante la grande domanda, mai esaudita, per quest'arma, si pensò che lo scafo era anche suscettibile, come una specie di 'super-Marder', di ospitare il cannone Pak 43 da 8,8 cm. Il Marder era uno scafo di carro leggero capace di rendere mobile e moderatamente protetto il Pak 40 da 75 mm, dunque perché non usare un carro medio per l'88? Solo che i problemi non mancavano: lo scafo era concepito per i semoventi d'artiglieria a fuoco indiretto, non per i combattimenti contro altri corazzati. La blindatura era sottile, la sagoma alta. Una sorta di mezomezzo simile al ben più basso semovente M14 con cannone da 90 italiano, anche se molto meglio riuscito. La sua missione era quella di sparare con quello che era il più potente cannone disponibile al mondo (almeno fino a quando non apparve il 100 e il 122 mm sovietici) su distanze dell'ordine dei 2 km, ancora ben in grado di distruggere ogni carro nemico, ma al di fuori del raggio d'azione pratico delle loro armi. Le pianure russe erano ideali per questo e del semovente in parola si cercò di fare buon uso dal 1943 in poi; quando la produzione cessò ne erano stati prodotti, a metà del '44, 473 esemplari.
 
 
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Un mezzo ben diverso fu invece il Panther, carro medio-pesante che era stato pensato per sconfiggere il T-34 dopo che era stato immaginato come, originariamente, una sua copia diretta (come voleva Guderian), solo che non c'erano abbastanza leghe d'alluminio per il motore diesel (di origine aeronautica).
 
L'inventiva tedesca non poteva certo far mancare una variante anche per questo mezzo, la cui versione cacciacarri imbarcava il cannone Pak 43, da 88 mm. Esso era il Jadpanther, uscito dalle fabbriche solo dal febbraio 1944. Era stato pensato già nel 1943 ma non c'era molto tempo per realizzarlo visto che era un mezzo già richiesto come carro armato, e che come tale era prodotto in pochi esemplari. In pratica venne preso lo scafo del carro con una casamatta sistemata sopra, sempre spessa 80 mm frontalmente, anche 120 nello scudo del cannone; c'era una mitragliatrice e un lanciagranate per la difesa ravvicinata, e il veicolo, ben protetto, era anche mobile e temibile nel suo insieme come nessun'altro semovente. Presentato a Hitler nell'ottobre 1943, il prototipo era stato messo subito in produzione. Se ne preventivarono 150 al mese, ma di fatto solo 382 ne vennero realizzati; e fu una gran fortuna per i carristi Alleati, perché unanimenteunanimemente questi cacciacarri erano molto temuti, con la capacità di mettere KO ogni carro armato nel raggio anche di oltre 2 km. Solo i bombardamenti aerei sulle fabbriche ridussero il programma, anche se va notato che i Panther veri e propri vennero prodotti comunque in oltre 4.000 esemplari. Il Jadpanther invece sopratutto alla MIAG e ad un'altra fabbrica di Brandemburgo. C'erano poche modifiche di dettaglio in questi cacciacarri, che avevano per il cannone 60 colpi ed equipaggio di 5 uomini. Combatterono fino alla fine delle munizioni o alla messa fuori combattimento per varie cause e distrussero un gran numero di T-34 e Sherman, ma era persino allo studio l'installazione di un cannone da 12,8 cm, di cui venne realizzato solo un modello in legno a scala naturale. Questo arriverà poi con il Jadtiger.
 
*'''Dimensioni''': lunghezza 9,9 m, scafo 6,87 m, larghezza max 3,27 m, altezza 2,715 m
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====Il Jagdtiger e lo Sturmtiger====
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Un cacciacarri ben meno mobile fu invece il Jadtiger, esso era nient'altro che la versione del Tiger II o Konigstiger e non mai del Tiger I originario. La costruzione di un modello in ferro dell'ottobre 1943 era stata necessaria per studiare le caratteristiche pratiche di questo mezzo che ufficialmente pesava 70 t ma che con tutte le armi di bordo pesava ben 76.000 kg, più di qualunque carro da cui derivava, anche del Tiger II ('solo' 65 t). Il progetto era stato approvato da Hitler il 18 maggio 1942, e quel giorno dell'ottobre il modello non era l'unica novità: c'erano anche il prototipo dello Sturmtiger e del Tiger II. Al solito vi fu la competizione tra Henschel e Porsche, con scafo a 9 e 8 ruote per parte. I prototipi vennero approndatiapprontati nel febbraio 1944. Vinsero entrambe, e il nuovo mezzo venne messo in produzione, ma solo con priorità ridotta, perché i Panther avevano la priorità assoluta su altri nuovi mezzi.
 
Ora la sua struttura era semplicemente quella di un carro con un cannone da Krupp da 128/55 mm PaK 44 L55 in casamatta corazzata (brandeggio di 10 gradi per lato, alzo -7,5°+15°, gittata oltre 22 km), ques'ultima spessa fino a 250 mm a 10 gradi frontale, e 80 mm a 25° laterale. C'erano 38 o 40 colpi a carica separata (max 43) per il cannone e due mitragliatrici difensive con oltre 3.000 colpi. I proiettili Panzergranate 39 potevano perforare 189 mm a 100 m e 30°, 117 mm/30°/1.000 m. Ma con la Panzergrenate 40/43 si arrivava a 148-187 mm. C'era un mortaio difensivo da 90 mm NbK 39, due MP 40 da 9 mm con 384 colpi, 3-4 bombe a mano EHG 39, anche per autodistruggere il veicolo se nencessarionecessario. L'enorme veicolo non superava fuori strada i 15 kmh e l'autonomia di 120 km, e nell'insieme venne usato più che altro come postazione mobile controcarri, una specie di bunker su cingoli. I tempi in cui i Tedeschi erano sempre all'offensiva o in controffensiva e usavano carri da combattimento in maniera fluida stavano passando e il Jadtiger era una 'materializzazione' di questo stato di cose. Costruito nel Nibelungenwerk di S.Valentin in due versioni (quelle di cui sopra, che erano la H e la P), con sospensioni Henschel o Porsche. In entrambi i casi erano mezzi ingombranti e pesanti, e al dunque usati con lo scopo di sbarrare la strada ai mezzi nemici più che all'attacco. Vennero usati dal settembre 1944 dall'Abt 653 e poi Abt 152 (gennaio 1945). Combatterono essenzialmente all'Est, ma poi si scontraronscontrarono anche contro gli Alleati, sia come cacciacarri che come semoventi d'artiglieria. Alcuni vennero messi fuori uso, ma essenzialmente da attacchi aerei oppure da colpi sui lati, sparati da cannoni come quelli da 90 mm degli M36 o da munizioni ad alta velocità da 76 mm. Il 653, che come l'altro, serviva nelle SS, aveva 41 mezzi di cui 22 efficienti nel febbraio '45, mentre il 26 aprile, dopo essere stati usati sopratutto dalla foresta di Hagenau come semoventi d'artiglieria, ne restava solo uno e gli altri 18 disponibili ma non efficienti, vennero fatti saltare. Gli equipaggi continuarono come fanteria ad opporsi agli Alleati fino al 7 maggio.Ne esistono ancora 3, di cui uno in Gran Bretagna (a Bovington, dove vi è anche il Tortoise, molto simile), negli USA e in Russia (Aberdeen e Kubinka).
 
 
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===Semicingolati===
Dopo gli USA, l'esercito tedesco è senz'altro quello che ha fatto il maggior uso di questi curiosi 'centauri' della meccanica è stato senz'altro quello tedesco. Tra i più importanti semicingolati, l'SdKfz 251, nato dalle esperienze della guerra in Spagna, e che verteva essenzialmente nella presa di coscienza che i carri armati senza l'appoggio della fanteria potevano essere vulnerabili alle imboscate anche di altra fanteria. La soluzione classica era quella di farli operare al passo della fanteria, come volevano i Francesi (nonostante le proteste di De Gaulle), o anche, nel caso dei Sovietici specialmente, di portare la fanteria sopra i carri. Ma per non far correre troppi rischi la fanteria avrebbe dovuto essere maggiormente protetta in azione, magari con un mezzo mobile e abbastanza protetto. Così si adattò il SdKfz 11 ad uno chassis corazzato e ne nacque il modello 251, in servizio dal '39. Scafo Bussing, telaio Hanomag, era munito di un motore da 100 hp e di un guscio corazzato ben profilato. Sebbene meno veloce dei mezzi americani, era dotato diaveva corazze meglio inclinate e per questo, il suo aspetto aggressivo e robusto lo faceva riconoscere, assieme al treno di rotolamento su 7 ruote. Superava di poco i 50 kmh, ma nelle sterzate oltre i 15 gradi entravano in azione anche i cingoli per agevolare la sterzata, con un sistema di frenata-accelerazione differenziata. Da notare che il cingolo di sinistra era più lungo di 10 cm di quello di destra (56 elementi anziché 55) per via della disposizionadisposizione sfalzatasfalsata della struttura delle sospensioni. Le ruote anteriori non erano motrici. Il guscio corazzato in maniera balisticamente ottimale quanto all'inclinazione, corazza di 9-14,5 mm, specie nella parte frontale, mentre quella posteriore era di 8 mm, con due panche laterali interne. Il modello A aveva i portelli in blindovetro nella camperacamera di trasporto, il B li eliminava, la C era ulteriormente migliorata, la D era semplificata nei particolari. Questo mezzo divenne un sinonimo di 'Panzergranadiere' anche se il numero divenne abbondante solo nel '41. Tra i vari modelli, solo considerando quelli d'arma, c'erano la versione SdKfz 251/2 con mortaio da 8 cm, la /4 come trattore per obice da 105 mm, poi per i Pak 38 e 40, /9 con cannone corto da 75 mm, /10 con cannone da 37 mm, /12 per sorveglianza, /13 per registrazione suoni, /14 per la loro individuazione, /15 lo stesso ma per i bagliori (erano mezzi assegnati alle artiglierie), /16 lanciafiamme, /18 d'osservazione per l'artiglieria, /88 dimostratore armato addirittura con un pezzo da 88/71. Il tipo D aveva la versione /9 (da non confondersi con l'latroaltro tipo) con il KwK 24 da 75/24 mm, /20 con proiettore IR per i carri armati Panther, sistema che ebbe un grande successo. Il guidatore era anch'egli dotato di sistema IR, mentre il proiettore da 60 cm illuminava a giorno l'area per i carri tedeschi con la 'visione IR'. La variante /1 era quella base da trasporto, ma la sottoversione Falke aveva un riflettore IR da 30 cm per il guidatore, e uno per la mtg MG 42 per il tiratore; infine la versione /22 con il pezzo Pak 40 da 75/46 mm, il tipo /17 con un pezzo Flak 38, il /21 con 3 MG 151 di cui nel '45 c'erano ben 242 esemplari. E questo non esaurisce l'argomento, perché c'erano anche i tipi modificati con razzi da 28 o 32 cm con gittate di circa 2 km, rispettivamente erano razzi con testate HE e incendiarie, usati per l'assalto con rampe per sei ordigni laterali.
 
E tutto questo senza considerare che era sopratutto un mezzo per far muovere la fanteria, diventata panzergrenadiere, assieme ai carri. Per quanto risentisse del gelo ed entro certi limiti, del caldo e della sabbia, e non fosse particolarmente veloce, era un mezzo tra i più robusti e affidabili. In tutto ne vennero prodotti circa 16.000. L'armamento tipico era una MG 34, dal modello D una MG 42, mentre i soldati avrebbero dovuto avere in teoria i mitra MP 38 o 40, ma spesso avevano i fucili Mauser normali, o le versioni carabina, e infine quelli d'assalto. Di solito ogni compagnia aveva 183 effettivi di cui 4 ufficiali, due mortai da 81 mm e due cannoni da 75 mm.
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Questo era il mezzo semicingolato di maggiore interesse.I più piccoli (5,3 t, motore analogo, lunghezza 4,56 m), era usato dal '40 durante la Campagna di Francia, realizzato in 5.930 esemplari, corazzato grossomodo come il fratello maggiore, ma con equipaggio di 6 anziché 12 elementi, era usato sopratutto come mezzo da esplorazione (59 kmh), e porta-armi, posto d'osservazione ecc. Tra le armi c'era il tipo/10 con il Pak 36 da 37 mm o un fucilone 'conico' da 20/28 mm.
 
Gli altri semicingolati, usati essenzialmente come trattori d'artiglierie, c'erano mezzi nati dal '34, come l'SdKfz 2 'Kettenrad' da 1,2 t, 2,4 m di lunghezza, per trainare cannoni da 3,7 cm o SR, e rifornimento, 5 uomini e 80 kmh, con sistema di sterzo a motocicletta e motore da 36 hp; il SdKfz 10 da 1 t, oltre 17.000 costruiti, 65 kmh, 150 km di autonomia, spesso usato come trattore, ma alle volte anche come portaarmiporta-armi per cannoni da 20 mm a.a., come anche un cannone da 37 mm controcarri; il Maultier, basato su di un autocarro Opel Blitz con struttura semicingolata del Panzer II, e talvolta usato come rampa a 10 tubi per razzi da 15 cm; l'SdKfz 11 da 3 t di carico, spesso usati come lanciarazzi e come traino per i pezzi da 37 mm, subito usato anche come base del modello 251, peso 7,1 t, lunghezza 5,48 m; l'SdKfz 6 da 5 t, mezzo usato largamente come piattaforma d'armi antiaeree, ma in tutto ne vennero realizzati solo 737 in quanto come trattore per le artiglierie pesanti era troppo leggero, ed eccessivo per quellquelle leggere; equipaggio 11, peso 8,7 t, lunghezza 6,01 m, velocità 50 kmh; l'SdKfz 7 da 8 t, usato sopratutto per i cannoni da 8,8 cm, e piattaforma per cannoni da 37 e persino da 50 mm, peso 11,55 t, equipaggio 12, 6,85 m, motore da 140 hp (oltre 3.200 in servizio alla fine del '42); lo sWS da 13,5 t corazzato parzialmente, prodotto in 381 esemplari, spesso usato come Panzerwerfer 42 da 15 cm, o per armi da 3,7 cm antiereeantiaeree; l'dKfz 8 da 12 t, 13 uomini d'equipaggio, 7,35 m di lunghezza, motore da 185 hp e 51 kmh, forse il migliore tra i trattori tedeschi, nato per portare artiglierie di vecchio tipo fino a 21 cm. Ebbe poi impiego anche come trattore di cannoni da 8,8 cm Flak 36 e 41, cannoni K 18 da 17 cm, cannoni Flak 38 e 39 da 10,5 cm. Solo nel '42 ce n'erano in servizio oltre 1.600. Un unico esemplare venne costruito come mezzo corazzato e con cannone da 8,8 cm, ma poi non se ne è più fatto nulla, dopo la sperimentazione in Francia. Infine il trattore SdKfz 9 da 18 t di capacità di carico, mezzo da 18 t, con motore da 250 hp, lungo 8,25 m, con 9 di equipaggio, e usato per tutti i compiti più pesanti. Con motori che divennero via via quelli dei carri Panzer IV, dal '39 questo veicolo trainò di tutto, dai cannoni da 17, 21 e 24 cm, i Flak 40 da 12,8 cm, i carri Panzer IV, e se in gruppi di due-tre, anche Panther e Tiger. In tutto, anche se non come mezzi corazzati, i semicingolati tedeschi riuscirono anche a superare in numero quelli americani, cosa non certo facile dai i numeri in gioco<ref>Armi da guerra 92</ref>.
 
per il resto, i Tedeschi usarono un gran numero di mezzi meccanizzati, come le auto Kubelwagen da esplorazione, le Schwimmwagen anfibie, gli autocarri Opel Blitz, e tutti i mezzi su cui poterono mettere le mani, in un caos logistico davvero impressionate. Tanto che i Tedeschi non abbandonarono mai, per quanto possa sorprendere, l'uso di cavalli da traino (a centinaia di migliaia), e anzi, durante il conflitto aumentarono il numero degli sfortunati quadrupedi, spesso coinvolti nelle battaglie e attacchi aerei, che erano pericolosissime visto che un animale d'alta statura, e legato ad un carico, non poteva fare molto se veniva sorpreso all'aperto.
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Ma detto ciò, torniamo allo sviluppo del Tiger, che iniziò nel 1937, in sostituzione del PzKpfw IV che pure era ben lungi dal finire la sua potenzialità visto che era appena entrato in servizio. Il primo prototipo di quello che era noto come DW1 (carro di sfondamento mod.1) venne sperimentato già nel 1938, ma non era molto migliore del 'IV, e poi venne interrotto per tale ragione. La velocità massima doveva essere di 40 kmh, ma il peso era di 36 t e la corazza, per quanto spessa, non era inclinata. Poi vennero proposti il VK 3001(H). Questa sigla voleva dire Vollkettenkraftfaherzweug 3001, il che significa 'veicolo sperimentale su cingoli da 30 t, primo modello'. C'era questo tipo Henschel, ma non mancò l'avversario Porsche, il VK 3001(P). Questi erano i prototipi iniziali, ma già nel 1939 questo sviluppo venne bloccato, nel senso che era richiesta una corazzatura migliore, che aumentava il peso a 36 t. Il prototipo era il VK 3601, ordinato alla Henschel dopo che questa batté la proposta Porsche. Lo sviluppo venne interrotto perché nel maggio 1941 si volle maggiore corazza per un modello chiamato VK 4501 da 45 t. Al dunque, con un cannone da 88 mm del tipo standard, doveva fare le prove per il compleanno di Hitler, il 20 aprile 1942. La data si avvicinava e il tempo stringeva, così venne usato anche lo studio del VK 3001(H), e venne approntato il VK4501(H), che vinse contro il VK4501(P) della Porsche. Davvero questi due prototipi vennero completati per il compleanno del dittatore, di cui furono indubbiamente un 'regalo' molto pesante. Vinse, dopo accurate prove, il modello H, e la produzione iniziò nell'agosto 1943 come PzKpfw VI Tiger Ausf E i SdKdz 181. Era nato, in poche parole, il leggendario Tiger. Il costo era di 250.000 marchi al pezzo, se non addirittura 800.000. Se si considera che il Pzkfw IV ne costava circa 100.000 e il Panther circa 120.000, ci si può immaginare il costo e la difficoltà di trasformare un valido prototipo in un mezzo in piena produzione. Tale produzione era in media di 56 al mese, 1.350 in tutto. Nell'aprile del '44 arrivò a 104 al mese, il massimo della sua storia produttiva. La sua corazza era di 100 mm frontale, in basso a 24 gradi e superiormente a 10 gradi sulla verticale, 60 mm scafo inferiore laterale, 80 mm laterale superiore, 82 mm posteriore, 26 mm inferiore e sul tetto. Un grosso scatolone corazzato, che i Tedeschi erano soliti chiamare 'carro per i traslochi' per il suo ingombro. La torre da 20 t era con corazza laterale da 82 mm, frontale 100 mm, cielo 26 mm, scudo cannone 110 mm. Il motore era un Maybach 12V del tipo HL 210 P45 da 21,353 litri da 650 hp a 3.000 giri al minuto, poi da 253imo esemplare c'era l'HL 45 P45 da 700 hp. Il cambio era efficace, 8+4 marce, derivato dal Merrit-Brown inglese, molto facile da azionare: il Tigre era sorprendentemente facile da guidare nonostante la mole, tutt'altro che rispetto al Churchill e ad altri mostri corazzati dell'epoca. Erano presenti ben 8 assi per parte con ruote intercalate, cingoli da 520 mm per i trasferimenti su rotaie, 725 mm per la marcia fuoristrada, ruota motrice anteriore. Il peso variava molto, 44,5 t in assetto di trasporto, 56,9 in combattimento. Per superare ponti privi di capacità sufficiente di carico, era possibile (certo piuttosto avventuroso) immergere il Tiger nei corsi d'acqua che lo consentissero, visto che poteva guadare 1,2 m e per la prima volta, anche stare totalmente immerso, con 4,5 metri superabili totali. Ma con un rapporto potenza-peso di poco oltre 12 hp per tonnellata, era difficile fare affidamento su questa capacità, mentre i larghi cingoli non riuscivano ad impedire, a causa dello scafo piuttosto corto, una pressione specifica piuttosto alta di 1 kg per cm2. Il cannone era il KwK 36 da 88/56 mm, con ben 92 proiettili che potevano essere installati sui lati della torre e vicino al pilota, di cui 23 HE e 61 perforanti come carico normale, oltre ad 8 Pzgr 40 con anima in tungsteno. Da ricordare che la torre era ad azionamento idraulico, ma per l'alzo (-6,5 e +17°), e brandeggio 'fine' erano necessari un apposito volantino. Il sistema di puntamento TZF 9b era un apparato binoculare, poi c'era anche un panoramico SF 14Z e anche un telemetro ottico EM 34 a coincidenza da un metro di base, portata pratica 200-10.000 m. Non era certo un sistema del tutto adatto, basti pensare che era necessario usarlo stando fuori dalla torretta. Se si pensa al sistema da circa 2 metri di base del Leopard 1, integrato nel sistema di controllo del tiro, e incassato ai lati della torretta come nelle vecchie torri navali di grosso calibro, si capisce la differenza tra questo sistema portatile e uno di tipo moderno. Nondimeno era una risorsa di un certo livello.
 
Usato per la prima volta sul fronte di Leningrado nel '42, con pochissimo successo dati i problemi di mobilità del territorio, questo poderoso carro armato si fece poi valere in Tunisia, secondo molti in maniera poco saggia dato che era oramai finita per l'Asse; ma un conto sono le decisioni strategiche (non ritirarsi ma ostinarsi a tenere il Nord Africa), un conto le decisioni tattiche: i pochi Tiger erano formidabili combattenti e per mesi misero sotto controllo gli Alleati, che ebbero oltre 200 carri distrutti contro una dozzina di Tiger. La fine venne rallentata, non impedita, ma gli Alleati dovettero mettere in servizio in fretta i loro pezzi da 76 17pdr, visto che solo questi erano efficaci contro i Tiger. Mentre i carri Mk IV erano mobili ed efficaci sì, ma vulnerabili se colpiti a loro volta, e per giunta erano pochi, i Tiger erano davvero dei 'mostri' che al pari dei Matilda nel 1940 o dei KV del '41 erano capaci di resistere ai cannoni nemici. E dire che essi avevano corazze 'a scatola', poco o nulla inclinate. Erano semplicemente molto spesse, come sul Churchill; ma a differenza di questo carro il Tiger era molto più veloce e meglio armato, anche se molto meno adatto alle 'scalate' sulle montagne. Il carro tedesco divenne una leggenda, ma se si guardano i numeri la loro obiquità è difficile da spiegare: dopotutto ne vennero prodotti solo 1350 entro il 1944. La corazza era di ottima qualità, differentmentedifferentemente da quanto successe poi, e questo aiutava la sua efficacia. Ma il Tiger era pesante e difficile da recuperare, specie in battaglie difensive, anche per gli efficientissimi reparti tedeschi.
 
Nondimeno, questo mezzo divenne presto un veicolo temuto dagli Alleati al punto da bloccare facilmente le avanzate di intere colonne, anche se non tutti furono capaci di annientare gran parte della 22ima Armoured Brigade come fece l'asso Michael Wittmann. Dati assegnazione per lo più alle SS, in piccoli numeri, accrescevano la loro sinistra presenza con il colore in genere scuro, spesso spalmato di quel cemento speciale 'Zimmerit' che impediva l'applicazione di cariche magnetiche. Forse il paradosso di questo carro è ben esposto dal I/502 Abt i cui 4 carri eliminarono almeno 163 carri sovietici di cui 32 solo l'11 febbraio. Era davvero un lavoro formidabile da parte di un singolo plotone carri.
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====Panther====
[[Immagine:Panther Thun 1.jpg|380px|right|]]
Il carro medio T-34 aveva costituito una minaccia notevole per i Tedeschi e non mancarono le proposte per produrne una copia, mancata per la carenza di alluminio. Per rimpiazzare il Panzer IV si studiava fino dal 1937 e nel '41 vennero finalmente completati i prototipi VK 3001(H) e (P) dei soliti due rivali nei carri armati, poi messi da parte e sostituiti con i Tiger (VK 4501). Ma questi erano troppo pochi, e un mezzo simile al T-34 ma leggermente migliore era desiderato: nacque il VK3002(DB) della Daimler-Benz, e il VK 3002 (MAN) della MAN; il primo era una copia del T-34, il secondo venne messo in produzione anche se era più complesso e sofisticato. Allafine divenne il SdKfz 171 o Panther, ultimato come prototipo nel settembre 1942. I carri uscirono dalle linee presto, mentre ne venivano chiesti 600 al mese. Troppi, e per giunta vi furono molti problemi di messa a punto, anche ai tempi di Kursk dove 200 vennero inviati in una speciale brigata. Nonostante il cannone da 75/70 mm fosse efficace anche a 2,5 km, i carri poterono fare poca strada. I primi erano i Panzer A con corazza da soli 60 mm, poi aparveroapparvero gli D (B e C non vennero posti in produzione), poi un altro 'A' e infine lo 'G', un carro recupero, uno cacciacarri, uno comando. Alla fine della guerra i Panther prodotti erano forse 6.000 esemplari, ma i dati sono incerti. Il cannone da 75 mm poteva perforare 140 mm a 1 km di distanza e assieme alla corazza frontale di 80 mm a 55 gradi era sufficiente per surclassare i carri nemici di quasi tutti i tipi. La corazza laterale era però solo di 40-45 mm, anche se era inclinata, per cui il mezzo doveva contare maggiormente sulla mobilità piuttosto che i duelli da posizioni statiche come nel caso dei 'Tiger'. Avendo lo stesso motore ma con 11 t in meno la cosa era possibile, ma il Panther era molto afflitto da problemi meccanici che erano curiosamente quasi sconosciuti al Tiger. Verso la fine del conflitto ebbe anche, in alcuni casi, un sistema rivoluzionario per il combattimento notturno, un visore IR, magari abbinato ai proiettori di grandi dimensioni trasportati da un apposita versione del semicingolato tipo 251.
 
Nel dopoguerra i Panther vennero usati dai Francesi per qualche anno, del resto anche i Pz IV H erano impiegati dai Siriani. Nessuno invece riusò i Tiger e Tiger II, rispettati ma troppo pesanti e di concezione parzialmente superata.
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Piuttosto si andò avanti con l''''SdKfz 301''' che era un mezzo da controminamento, da 3,6 t di cui 500 kg di carica esplosiva, in un cassone anteriore che veniva deposto sotto gli obiettivi da colpire. La prima dozzina venne costruita nell'aprile 1942. In genere ogni 12 mezzi c'erano 3 carri comando radio. Molti vennero utilizzati per eliminare le postazioni di tiro nemiche, e stranamente, pur se con una corazza di soli 10 mm, alle volte raggiunsero e distrussero anche postazioni controcarri. Il veicolo, che derivava dal cingolato portamunizioni, era radiocomandanto normalmente entro 1 km, e la carica di scoppio era a telecomando o a orologeria. In tutto vennero prodotti 1.193 esemplari di cui la versione B aveva corazza più spessa (non è noto se anche il cassone esplosivo, che era proprio davanti al mezzo, era blindato) e peso di 4 t, il modello C da 4.850 kg probabilmente in ferro, costruito con motore da 78 hp fino al settembre del' 44 (305 esemplari). 54 vennero modificati come Wanze, Cimice, i cacciacarri con 6 lanciarazzi Panzerschreck.
 
I '''SdKfz 302 'Goliath'''' (nome proprio chiaramente ironico) erano del tutto diversi. Forse ispirati da un prototipo che venne trovato in Francia,costruito dalla Kegresse, per la guida si affidavano ad un meno disturbabile ma anche più fisicamente vulnerabile filo di guida, e la produzione partì dall'aprile 1942 fino al gennaio 1944 con un totale di2.650 mezzi. Ma era uno sforzo molto minore rispetto al precedente, perché si trattava di un mezzo di appena 370 kg, con motore elettrico (che lo rendeva certo più silenzioso), alto appena 60 cm e con ciò difficilissimo da scoprire con un pò d'erba in giro; però anziché 38 kmh, ne faceva solo 10 ed era fatto di acciaio dolce da 5 mm. Caratterizzato da cingoli avvolgenti con 4 ruote per lato, era molto mobile ma costava ben 3.000 marchi per portare, se non veniva sparato prima o il cavo non veniva tagliato, solo 60 kg di esplosivo. Inoltre era a 'perdere' inquantoin quanto la carica era dentro il mezzzo, al suo centro. Il Goliath era nondimeno alto ben 59 cm in meno del Borgwald e questo l'aiutava ad essere molto insidioso. Il Goliath II era meno costoso, con più autonomia dei 1.500 m su strada del suo predecessore, e con una carica di scoppio maggiore. E così il nuovo SdKfz 303 Ausf A aveva motore da 12,5 hp per 10 kmh e 12 km su strada, con carica aumentata a 75 kg. Tra il 1943 e il settembre 1944 ne vennero prodotti 4604 dalla Zundapp e Zachert. La versione Ausf B aveva 100 kg, peso di 480 kg e maggiori dimensioni,e il cavo di 650 m anziché 600, come sempre tripolare (due cavi per la guida e uno per attivare l'esplosione). Nonostante le prestazioni, costava solo 1.000 marchi a pezzo e ne vennero prodotti 325. Ma in tutto, nonostante alcuni successi, vennero usati entro il 1944 solo 807 Goliath II. Spesso questi mezzi da demolizione vennero usati contro i Polacchi nella grande insurrezione di Varsavia.
 
Infine lo '''SdKfz 304 Springer''' era il semicingolato Kettenkrad. Guidabile (come il Borgwald) fino vicino l'obiettivo, veniva poi radiocomandanto con un sistema Blaupunkt per farne detonare la carica da 300 kg, ma solo 50 vennero costruiti e ancor meno usati. La sua ultima incaranazione, di questo sistema, fu un tipo controcarri con un pezzo SR da 105 mm. <ref>Sgarlato N : '' Goliath e gli altri carri radiocomandati'' Eserciti nella Storia nov dic 2006</ref>
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Tra i vari semoventi c'é senz'altro anche da menzionare quelli contraerei. Erano di diversi tipi, ma per quello che ci riguarda, ovvero i sistemi 'avanzati', si possono saltare descrizioni dettagliate dei tipi precedenti: ma in generale, a parte l'elevata mobilità e il numero di armi disponibili, la Wermarcht non aveva sistemi contraerei veramente moderni, ma si limitava piuttosto ad un impiego sagace e altamente mobile di quello che c'era disponibile. Inizialmente i Tedeschi avevano mitragliatrici leggere binate, cannoni da 20, 37 e 88 mm trainati oppure anche montati su semicingolati, per poi ripiegare sui sistemi semoventi su scafo totalmente cingolato, come per esempio il sistema quadrinato da 20 e quello singolo da 37 mm su scafo di carro Panzer IV, o anche il semovente da 20 mm a canna singola su scafo LT-38, che permetteva ai serventi di restare relativamente al sicuro nella loro postazione protetta. Ma non era ancora sufficiente e così verso la fine della guerra apparve il '''Kubelblitz''', richiesto nell'aprile 1944 per la difesa a bassa quota, sfruttando una torretta molto moderna che c'era già: quella MK 303 che la Rheinmetall aveva prodotto per i Type XXI, i nuovi sommergibili. La torretta era su scafo Panzer IV H, e la versione terrestre venne assegnata alla DB, per lo sviluppo. Il prototipo di questo mezzo, con questa moderna torretta, non si comportò sufficientemente bene; del resto la torretta era destinata esclusivamente alla Kriegsmarine, per le modeste quantità che si riusciva a produrne (2 per unità), e allora si ricorse ad un nuovo tipo con i potenti cannoni dell'Aeronatica del tipo MK 103, con cui si realizzò un prototipo nel novembre 1944. Si pensarono proprio tutte per permettere l'avvio della prevista, per quanto insufficiente, produzione di 30 unità al mese, anche a ridurre il calibro dei cannoni a 20 mm, nonché a mettere accanto alla torre un sensore IR o un radar e a installare tale sistema su scafo di carri leggeri LT-38 o pesanti Panther: ma nulla si mosse e i mezzi disponibili alla fine della guerra erano 5 veicoli di preserie, che non pare siano stati usati in combattimento. La torretta pesava 3,5 t, aveva cannoni da 400 c.min, disponibilità di 1.200 colpi di elevata potenza esplosiva, anello di rotolamento di ben 1,9 m di diametro, come la torre del Tiger, ed era totalmente coperta. Il carro Panzer IV con tale arma avrebbe pesato 25 t, con velocità di 38 kmh e MG 34 con 600 colpi per la difesa ravvicinata. Mentre lo scafo aveva protezione fino a 80 mm, però, la torretta aveva uno spessore solo di 20-30 mm, il che la rendeva più vulnerabile. Del resto non era azionata se non manualmente, ad un rateo massimo di 14 gradi al secondo da parte dei due uomini al suo interno, in movimento di brandeggio. Una di queste torrette è ancora conservata a Bovigton, esempio per i molti successivi tipi di torrette autonomaticheautomatiche realizzate per la difesa a bassa quota nel dopoguerra, fino ad arrivare ai Flakpanzer Gepard e agli AMX-13VDA che sono forse i sistemi che gli somigliano di più, fatto conto dei progressi tecnici intervenuti nei sistemi di brandeggio e di controllo del tiro.<ref>Sgarlato Nico: Kugelblitz, Eserciti nella Storia mag giu 2007</ref>
 
==Note==