Armi avanzate della Seconda Guerra Mondiale/Germania-2: differenze tra le versioni

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====He.219 Uhu: il 'gufo' della Heinkel<ref>Armi da guerra 41</ref><ref>Sgarlato N: ''He.219'', Aerei nella Storia ago 1998</ref>====
[[Immagine:R1.jpg|280px|right|thumb|L'He.219]]
Quest'aereo, dalle prestazioni e dal design non comuni per l'epoca, venne progettato come velivolo d'impiego generale ad alte prestazioni, ma non ebbe modo, inizialmente, di suscitare quell'interesse della LW che gli avrebbe consentito di svilupparsi rapidamente in un sistema d'arma temibile ed efficiente, che era certamente nelle sue potenzialità. Il fatto è che la Heinkel, pur facendosi un nome con l'He.111, fu tutto sommato forse la più deludente tra le aziende aeronautiche tedesche: durante la guerra non riuscì a piazzare alcun aereo efficiente di nuova concezione, soppiantata dalla Messerschmitt sui caccia, e dalla Junkers sui bombardieri. Alle volte ci mise 'del suo' come nel fallimento dell'He.177, che però era stato 'predefinito' da specifiche irrealistiche, che portarono a dei motori inaffidabili; alle altre volte, ebbe dei degni concorrenti come il FW-190, il Me.262 e il Bf-109; ma qualche volta ebbe aerei davvero validi, che semplicemente non vennero riconosciuti come tali. E' il caso dell'He.219. Inizialmente la LW non sapeva che farsene di questo grosso bimotore di elevate prestazioni, con carrello triciclo anteriore, e doppia coda. Tra le sue qualità previste, un abitacolo con un tettuccio vetrato di alta qualità, niente a che vedere con le 'gabbie' dei vari Junkers, Dornier, Me.109. A tutti gli effetti, contando anche la coda e l'ala in posizione medio-alta, era quanto di più simile fosse presente all'epoca ad un F-14. E così, come intercettore notturno venne sviluppato e costruito. La sua forma originariamente intesa era forse diversa dal progetto poi realizzato, perché i disegni vennero distrutti in gran parte da un'incursione RAF su Rostock (gli uffici vennero Heinkel vennero poi trasferiti a Vienna). Ma in ogni caso, l'aereo pare che ebbe la seguente genesi: il progetto P.1056 del precedente P.1055, il ricognitore-bombardiere che iniziò questa genia di velivoli. Il progetto, completato nell'agosto 1941, non ebbe interesse per la LW; poi però, appena 3 mesi dopo ebbe un improvviso ritorno di interesse e l'RLM non mancò di ordinarne la costruzione. Prima, sempre con questo progetto di base, venne richiesto piuttosto (nel gennaio 1941) un ricognitore da 740 kmh con motori DB-613 ed eliche controrotanti, o anche due DB-610 raggruppati nel muso. Consolidato il disegno come caccia notturno, ricognitore, caccia pesante, decollò come He 219 V1 il 15 novembre 1942. Non era ancora troppo tardi per un impiego su larga scala, se soltanto Milch fosse stato d'accordo. L'He. 219 aveva due potenti motori DB 603, i più prestanti tra i propulsori tedeschi per caccia, e all'inizio del 1943 superò lo Ju-188S. Vi furono due confronti, all'inizio del '43, con esito inscertoincerto, e poi il 25 marzo, stavolta con l'He.219 nettamente vincitore. E così, ne vennero ordinati 300 esemplari. Tecnicamente, esso era un monoplano ad ala alta, biposto, con un armamento pesante in varie configurazioni, mentre il radar era un Lichtenstein C-1, poi sostituito dalla versione SN-2, (addirittura non mancarono casi di coesistenza tra i due impianti) e infine il FuG 218 Neptun con il He.219A-7. Era una macchina dall'aspetto bello e possente, la prima caratteristica era anche dovuta alla cappottinacapottina di disegno molto moderno e pulito; sconcertante invece il muso pressoché piatto, appena arrotondato (in tal senso era persino più 'estremo' del Me. 210). Il carrello era triciclo anteriore, molto alto, mentre i mtorimotori erano invece dei DB-603, che potevano offrire spunti di potenza fino a 2.100 hp, anche se sembravano radiali, a motivo dei radiatori di forma anulare. Del resto non c'erano radiali sufficientemente prestanti per le alte quote, almeno non in campo tedesco.
[[Immagine:He 219 Rumpf 1.jpg|330px|right|thumb|Una fusoliera è stata conservata fino ad oggi, nella sua elaborata mimetizzazione nera inferiore e pigmentata superiormente]]
La produzione fu, nonostante i 100 ordinati prima del volo del prototipo, 30 di preserie, 300 di serie, estremamente modesta: 11 nel '43, 195 nel '44, 62 nel '45 per un totale di 268, di cui solo 195 raggiunsero i reparti. In realtà vi sono anche fonti che parlano di 274 (di cui 6 montati con parti di ricambio 'sfuse') o addirittura 698.
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Le versioni sono state, nondimeno, parecchie: i prototipi V1, V3 (fusoliera allungata), V5 con il radar, V6 con 6 MG 151/20. Poi gli A-0 di preserie, 40-100 prodotti, un solo A-1, A-2 con motori DB 603, e cannoni MK 108 alari, A-3 cacciabombardiere (non costruita), A-4 con ali allungate e motori Jumo 222 per ricognizione (non costruita), , A-5 con i DB-603E, A-6 'anti-Mosquito' alleggeriti, A-7 con i DB-603G da 1.900 hp, B-1 triposto (uno costruito), B-2 'anti Mosquito' con tangenza di 13.000 m, B-3 con 8 cannoni e DB-603L, C triposto con torretta caudale, motori Jumo 222, sottoversione C-1 cacciabombardiere. Nessuno venne completato. Si è parlato anche di previsti tipi come il D, lo E, l'He.319 con i DB-603A e torretta FDL-131, l'He.419 con ala ingrandita e tangenza di circa 15.000 m come massimo, e l'He.519 che doveva essere simile come motori all'He.119.
 
I primi entrarono in servizio con il I/NJG 1 di Werner Streib, già collaudatore del prototipo, e cominciarono la loro attività a Venlo, nell'agosto del 1943, con radar FuG 200 Lichtestein SN-2, e 4 cannoni Mk 103 da 30 mm e ad alta velocità iniziale (le armi più potenti che la LW aveva nel tiro aria-aria), in pochi giorigiorni abbatterono 26 dei numerosissimi bombardieri inglesi che sciamavano di notte sui cieli del Reich. Tra questi, vale la pena di ricordare come 6 di essi fossero i veloci Mosquito, 'zanzare' pressoché imprendibili per gli altri caccia tedeschi. Tutto questo in appena 10 giorni di operazioni e con pochi aerei disponibili. Vale la pena di ricordare che secondo altre fonti questi primi aerei erano stati distrutti in 13 esemplari e che i Mosquito vennero abbattuti solo dal '44. In ogni caso il reparto dichiarò tra il 12 giugno 1943 e il 3 novembre 1944 117 vittorie di cui 11 Mosquito.
 
Erano poi previsti i soliti kit di modifica (Rustsatz) come l'He 219A-2/R-1 con 2 cannoni da 20 mm alari e due da 30 trasportati con un contenitore ventrale. Ma Erhard Milch decise che lo Ju 88G, effettivamente un velivolo molto prestante (628 kmh) fosse sufficiente. In seguito sarebbero stati prodotti, fermando la produzione di tutti gli altri tipi, anche 388 Ju-88G in un mese, quello di novembre 1944. Dopo che i Mosquito cominciarono a bombardare Berlino sfuggendo a un pò tutti i tipi di caccia (Bf-110 e Ju-88) notturni disponibili, si ritornò ancora ad accelerare la produzione dell'Uhu, che condivideva il nome con l'Fw-189, e che subì la scelta di ridurre il più possibile i tipi di aerei da produrre da parte dell'industria tedesca. Anche Goering ad un certo punto, il 25 maggio 1944, ci si mise nel chiedere la sospensione della produzione, per poi cambiare idea il 6 giugno successivo.
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Al dunque, nel '38, con il Bf-109 ben lungi dal dimostrare i suoi limiti potenziali (anzi, si può dire che avesse 'appena cominciato' a farsi valere con i DB601: i precedenti Bf-109B erano nettamente inferiori rispetto agli Hurricane, per esempio, ma gli Hurricane non vennero mai mandati in Spagna), si decise di dare ad esso un successore. E tra i progetti ve ne fu uno che riguardava un compatto aereo con motore stellare BMW 139, quest'aereo era il FW 190 designato dall'allora misconosciuto Kurt Tank. Il FW 190 V1 volò a Brema il 1 giugno 1939, ma ben presto ci si orienterà verso un motore più grosso e potente, il BMW 801, che venne provato dal V5 in poi, nel '40. Passò pochissimo tempo e questo nuovo caccia venne posto in produzione: aveva agilità eccellente, con il solo limite di stallare senza preavviso (ma il recupero era rapidissimo, quindi l'unico problema era non stallare a bassa quota; in configurazione d'atterraggio invece il FW190 stallava non a 204 ma a 166 kmh e dava ampi preavvisi); il carrello era robustissimo, l'aereo anche, e la potenza di fuoco del FW-190A1 ammontava a ben 6 armi: 2 MG FF e 4 MG 17. Il prototipo iniziale aveva 2 MG 17 e due delle nuove MG 131, che poi vennero apparentemente abbandonate per il momento.
 
Gli A-1 volavano a 614 kmh e vennero prodotti in pochi esemplari, afflitti spesso da problemi di surriscaldamento dei motori quando non di incendi. Questo problema venne risolto completamente solo con l'A-4, il primo FW190 maturo, ed era dovuto alla grande potenza del motore racchiuso in una piccola cofanatura, per quanto raffreddata da una ventola appena dietro l'elica, che girava in maniera proporzionale a questa. I FW-190 diedero comunque subito del proverbiale filo da torcere agli Inglesi, che all'epoca facevano spesso incursioni sul nord della Francia. Come prime vittime sorpresereosorpresero e colpirono 3 Spitfire di una formazione. Gli Inglesi inizialmente vollero credere che fossero P-75 catturati ai Francesi, ma 'nessun aereo prebellico aveva le prestazioni di quelle bestiacce' commentò un pilota inglese. E aveva ragione, sia perché ben presto gli Inglesi si dovettero rassegnare ad ammettere l'esistenza di un secondo aereo da caccia tedesco, sia perché le sue prestazioni erano superiori anche a quelle dei migliori caccia inglesi e forse mondiali dell'epoca, gli Spitfire Mk V, che vennero surclassati. I FW 190 erano più impacciati nelle virate strette, in cui lo Spit era superiore, ma lo battevano in picchiata, salita lanciata, accelerazione, e impostando i combattimenti sulla velocità erano indubbiamente superiori. In seguito tale superiorità si confermò con le versioni A-2, A-3, A-4 che ebbero velocità fino a 655 kmh e armi MG 151/20 (prima due+2 MG FF+ 2 MG 17, poi dagli A-5 4 MG 151 con complessivi 750 colpi e le due MG 17 nel muso). I FW-190, prodotti in circa 20.000 esemplari, non ebbero tuttavia la stessa fama dei 33.000 Bf-109, e come caccia in quota rimasero sempre inferiori per via della scarsa potenza che aveva il loro motore oltre i 7-8 mila metri.
 
A questo si cercò di rimediare, ma sorprendentemente dozzine di prototipi non conclusero nulla. Ci fu il FW-190B con ala maggiorata dell'11%, motore sovralimentato, abitacolo pressurizzato, di cui vennero costruiti un paio di prototipi; il FW-190C 'Kanguruh' , cellula adattata al DB603G, e con un turbocompressore speciale Hirt o di altro tipo, che permetteva di migliorare le prestazioni in quota ma che di fatto rese solo più complicata la meccanica del velivolo. Arrivò, nei vari voli a 725 kmh, ma venne abbandonato. Eppure, il DB603G sarebbe stato ideale anche senza turbocompressore: se poteva motorizzare con successo il G.56, perché non il FW-190? In ogni caso vennero costruiti e provati dal '42 in poi numerosi prototipi con differenti allestimenti, mentre nel frattempo si pensava ad aerei di tipo diverso, i cacciabombardieri FW-190F e FW-190G. I primi erano velivoli corazzati per impiego di supporto tattico, con varie modifiche quali rastrelliere per bombe da 50 kg e corazze protettive; i secondi avevano l'armamento limitato a due cannoni da 20 mm, ma la loro capacità di carico era stata estesa al punto da poter imbarcare la bomba da 1.800 kg, realizzando un carico bellico che solo gli ultimi F4U Corsair riusciranno ad eguagliare, ma non certo in un 'pezzo unico'. Il FW-190G era una specie di interdittore riccamente provvisto di sistemi di navigazione ognitempo, e inteso per attaccare obiettivi strategici a mò di Tornado, magari con una sola bomba ventrale da 500 kg e due serbatoi alari da 300 l. Le capacità di carico del FW-190 erano impareggiabili dal Bf-109, come anche la possibilità di portare armi e corazze pesanti per il supporto aereo o per l'attacco ai bombardieri. Le ultime versioni del FW-190 'naso corto' erano velivoli come l'A-8, piuttosto appesantiti e armati con 4 MG151 e due MG131, finalmente in sostituzione delle oramai inutili MG 17. Con 950 colpi per le MG131 e almeno 750 per gli MG151, o la possibilità di portare un paio di Mk 108 al posto di due MG151, il FW aveva un'autonomia di fuoco e una stabilità di tiro (data la sua massa) ben maggiori di quelle dell'esile Bf-109. Anche come caccia notturno ebbe maggior successo perché di autonomia superiore, e con un carrello più robusto in atterraggio e decollo.
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Al dunque, quello che mancava al velivolo lo si aggiungeva di volta in volta. Per esempio, gli A-8 avevano corazze anteriori al motore da 5-6 mm nell'anello anteriore, 50 mm di blindovetro molto inclinato nel pezzo frontale, 30mm negli spicchi laterali, il poggiatesta, che era solidale con lo spostamento del tettuccio, era da 12 mm e il sedile da 8. Ma i tipi 'Sturmbock' erano provvisti di 200 kg di corazze in più, due cannoni da 20 e due da 30, ed intesi per colpire i bombardieri, se necessario anche con collisioni dirette. Scortati dai Bf-109, sempre più usati come scorta anti-P-51 piuttosto che per attacchi diretti, i FW-190 continuarono ad essere pericolossisimipericolosissimi fino all'ultimo giorno di guerra. Forse uno dei loro limiti era il maggior numero di ore di lavoro richieste rispetto ai Bf-109, ma non si sa di preciso quante: di certo pesando di più richiedevano maggiori materie prime. La quantità di armamenti studiati per i FW-190 è pure prodigiosa, si arriverà persino a usarli per i lanci dei missili X-1 e con versioni controcarri munite di 6 cannoni senza rinculo da 75 mm, da azionare automaticamente passando sopra un carro armato (erano messi dietro la fusoliera).
 
[[Immagine:Focke-Wulf Fw 190D-9 outside USAF.jpg|320px|right|thumb|Il 'Dora']]
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Entrato in servizio nella seconda metà del '44, inizialmente quest'aereo ebbe un certo scetticismo: mancava di pressurizzazione in quasi tutte le sue sottoversioni, il che riduceva la capacità di volare fino a 13.000 m, e tradiva una certa improvvisazione (dopo tutti quegli anni passati a sperimentare FW-190 rimotorizzati..), ma una volta in volo si dimostrò il migliore dei caccia LW, almeno tra quelli a pistoni. Chiaramente, era da mettere subito in produzione, e questa arriverà anche a 22 per giorno. Uno stormo da caccia si vide recapitare ben 150 FW-90D ma il suo comandante si tenne il suo Bf-109G-14. Ma oramai i problemi erano di carburante e di piloti addestrati. I FW-190, per quel che potevano combattere in quell'atmosfera tragica da 'crepuscolo degli Dei', fecero del loro meglio, ma la produzione non arrivò a 700 esemplari a causa di interruzioni e bombardamenti.
[[Immagine:Focke-Wulf Ta 152 model diorama.jpg|320px|right|thumb|Il Ta.152]]
Un'altra versione, ancora più formidabile, sarebbe stata un degno avversario anche dei P-51H e P-47M (il FW-190D era praticamente paragobabileparagonabile al P-51D , Spit XIV, Tempest), ed era il Ta-152. Un onore per il progettista che finalmente ebbe il suo cognome nella sigla, ma era un onore tardivo. Il Ta-152 era un caccia d'alta quota, capace di superare i 14.000 m e di raggiungere i 760 kmh a 9-12.000 m (a seconda delle fonti). Lo stesso Tank, pilota provetto e abile collaudatore, nel testare uno dei nuovi aerei venne attaccato da un P-51D ma lo seminò in fretta.
 
Il Ta-152 era dotato di ali estese da 10,5 a 14,44 m, anche la fusoliera era stata 'stirata' fino a 10,71 m. Era uno dei più begli aerei della II GM, ma la sua produzione fu solo di una settantina di esemplari nel '45 e la sua carriera fu sopratutto quella di proteggere le basi dei caccia Me 262 dagli attacchi che i caccia Alleati facevano loro al decollo e all'atterraggio. Ma erano compiti che qualunque 190 muso corto poteva fare, il Ta152 era eccellente alle alte quote, ma addirittura inferiore alle basse, tant'é che raggiungeva 'solo' i 552 kmh contro i 573 dei 'musi corti' e i 580 del FW-190D. Un aereo sprecato per questi compiti, più consoni al Ta152C con ala ridotta a 11 m e finalmente un DB603G; si trattava di un caccia per quote medie, simile per il resto al 152H da alte quote. Anche il D ebbe varie sottoversioni; la più diffusa fu la D-9, ma non mancarono la D-19 con alcune modifiche quali il cannone Mk 108 e un solo MG 151 nell'ala sinistra; vennero prodotti solo in due esemplari, erano i primi due D-9 costruiti a Cottbus; poi c'erano i D-11, d'attacco con due Mk 108 e 2 MG 151 nelle ali, come per il D-9 con vari allestimenti speciali; il D-12 era a doppio ruolo, introdotta nel febbraio 1945 con due MG151 alari e un Mk 108 nel muso; c'erano vari altri miglioramenti e allestimenti specifici per lo più relativi ai ssitemisistemi di navigazione ognitempo, come la modifica R11 con il pilota automatico PKS 12 e radiogoniometro FuG 125. Andò in produzione dal marzo del '45. Il D-13 da attacco e numerosi allestimenti specifici per navigazione ognitempo, bombe, sistemi di tiro; il D-14 aveva finalmente il DB603E o -LA ma solo due vennero collaudati nell'aprile del '45. Il D-15 era una specie di conversione al DB.603 dei vari A-8 e F-8 costruiti, ma solo uno venne completato; l'FW-190E era invece il D da ricognizione, non realizzato; l'H-1 era proposto con il solito DB603, stavolta in versione G.
 
In tutto dei 'Dora' pare che ne vennero prodotti solo 674, mentre il totale dei FW 190 prodotti è incerto anche se si è detto di circa 20.100 esemplari, e di 16.724 entro la fine del '44.
 
Quanto alla diffusione, il D-9 cominciò ad operare con il JG 26 dall'agosto del '44, ma divenne operativo solo ad ottobre con il nuovo aereo, precisamente con il suo I gruppo. Ne arrivarono anche ad altri reparti, e diventarono famosi sopratutto negli attacchi dell'Operazione Bodenplatte, l'ultimo gesto di sfida della LW contro gli Alleati, del capodanno 1945. Al 10 gennaio 1945 c'erano 119 FW-190 di tutti i tipi nella Luftflotte 1 della Curlandia, la Luftflotte 2 in Italia ne aveva 29, la 3 ne contava 112 del solo JG 1, altri 54 nel JG 2, 35 nel JG 3, 27 nel JG 4, 72 nel JG 11, 186 nel JG 26, 97 nel JG 54, 152 nell'SG 4 e 28 nell'NSgr 20; la Luftflotte 4 in Yugoslavia aveva complessivamente 135 aerei,la Luftflotte 5 in Scandinavia non si sa bene quanti ne possedesse, la Luftflotte 6 in Prussia aveva 352 aerei e la Luftflotte Reich aveva 94 macchine del JG 300, 109 del JG 301 e 41 del KG 200. In tutto parliamo quindi di circa 1642 aerei, esclusi quelli non ai reparti di prima linea sono il 10% della produzione e ancora uno schieramenteoschieramento formidabile, seppure solo in minor parte costituito dai FW-190D. Il 10 aprile c'erano 1.458 aerei nel Comando Curlandia, Luftflotte 4, 6 (con 807 apparecchi), Prussia Orientale e Reich (361). Si era agli sgoccioli della guerra, e oramai nemmeno il carburante, come i piloti addestrati, era sufficiente per tutti questi aerei (in Italia c'era in un certo senso il problema opposto, in quanto data la scarsa produzione di aerei erano i piloti addestrati che restavano più numerosi dei moderni caccia disponibili). Al 25 aprile 1945 la LW si era ridotta al Luftflotte Reiche e alla Luftflotte 6 nel settore meridionale. Da ricordare che un FW-190A5 venne inviato nel '43 in Giappone, e uno venne valutato a Guidonia ma senza essere adottato o prodotto in serie, evidentemente per problemi di standardizzazione con i già fin troppo numerosi caccia nazionali in programma. I Partigiani Yugoslavi ebbero un aereo catturato, ma è sopratutto importante ricordare i francesi che ne ebbero 64 ricostruiti con parti trovate sul territorio nazionale (NC.900). Infine i Sovietici catturarono abbastanza D-9 da metterli in servizio regolare con una loro unità del Baltico.
 
Quanto ai Ta-152 (originariamente pensati come FW 190Ra nel '43), vale la pena di ricordare brevemente le versioni in cui questo formidabile caccia, il migliore tra quelli per alte quote, venne realizzato o pensato: A-1, dai Dora-9 trasformati, B-1, caccia di scorta con ala da 11 m, scartati per i Ta-152C; i B-2 erano simili e con un DB-603, i B-3 erano cacciabombardieri, i B-4 avevano 4 cannoni da 20 e 30 mm; il B-5 era nell'allestimento R11 con tre Mk 103 da 30 mm; il B-6 non noto ma abbandonato; B-7 con lo Jumo 213J da 2.210 hp con turbocompressore a tre velocità; C-0 con il DB-603L, collaudato con i prototipi V21, 6, 7 e 8 dalla fine del '44.Aveva 4 MG 151 e un Mk 108. Il C-1 era la versione di serie con motore leggermente diverso e armamento pesante, il C-1 con nuova impiantistica elettrica, il C-3 venne invece realizzato con l'Mk 103 al posto del 108, poi il C-11 da ricognizione come anche l'E (dal B-5) con 3 cannoni e fotocamera (due prototipi); l'H era un caccia d'alta quota ed ala di apertura maggiore (14,4 m), l'H-0 era un'altra serie di prototipi completati dalla fine del '44, e infine 20 aerei di preserie con 3 o 5 cannoni; l'H-1 era l'unica versione di serie, in produzione a Cottbus dal novembre 1944, con maggiore carburante e 34-180 aerei completati; l'H-2 venne cancellata, poi c'era un aereo fatto in parte in legno e plastica, l'H-10 era da ricognizione, l'S-1 biposto da addestramento ma non costruito; il Ta-153 infine era il V32, prototipo di una macchina originariamente nota come Fw190 Ra-4D.
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Uno dei meno noti Bf-109 fu senz'altro il modello T, ovvero quello adattato all'impiego con la portaerei Graf Zeppelin, e che ebbe un'ala di maggior apertura. Molto migliorato come capacità di volo lento, era certamente più adatto del Seafire che non ebbe mai ala ingrandita per operare dalle portaerei. Ma la Zeppelin non entrò mai in servizio e così i Bf-109T, che con motore da circa 1.300 hp DB601N mantenevano grossomodo le stesse prestazioni dei precedenti E, venne costruito in piccola quantità e usato da campi d'aviazione di terra, per esempio in Norvegia. Ma era anche un valido punto di partenza per i caccia d'alta quota, con apertura alare maggiorata, e rispondere alla specifica che poti avrebbe dato origine al Ta-152 e al Do.335. Il programma in origine era il Me.155A, sempre per impieghi imbarcati, ma dopo l'abbandono del programma per le portaerei era stato ripensato come cacciabombardiere terrestre e infine passato (nel '43) alla B&V come Me.155B-1, poi diventantodiventato B&V 155B. Si trattava di un '109 con un'ala di inusitate dimensioni (20,5 m di apertura alare), con motore DB603 e compressore d'alta quota TKL 15; inizialmente era previsto un DB628 (un 605A con compressore meccanico a due stadi, poi abbandonato in favore della seconda soluzione). Dopo una decina di voli avvenuti nell'autunno del '44 tale prototipo venne trasferito ad Amburgo e poi demolito dopo il gennaio 1945. Il secondo prototipo venne catturato dagli Americani e si trova in un museo del Maryland; il V3 andò pure negli USA, ma non se ne sa la fine; il V4 era il prototipo del BV.155C ma non è chiaro in che misura venne costruito. A differenza dei precedenti non aveva più i grandi radiatori alari (che lo facevano apparire come una sorta di bireattore), ma solo un radiatore frontale a mò di Ta.152, con ala modificata anche nei bordi d'entrata e altre modifiche, che ne facevano un aereo nuovo a tutti gli effetti.
 
Al dunque, di questi notevoli progetti di caccia d'altissima quota non si riuscì a concretizzare che qualche prototipo. Le prestazioni e caratteristiche previste erano:
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Questo però era solo il primo esempio, perché presto si tentò di dare un successore al '110, che era un velivolo promettente ma si poteva pensare che sarebbe andato presto ad esaurire il suo potenziale, come all'epoca era normale dato il rapido progresso. Senonché, quando il prototipo volò il 2 settembre 1939, il giorno dopo lo scoppio della guerra. Aveva ancora la coda stile '110, ovvero doppia. Purtroppo, almeno per i Tedeschi, il prototipo subito precipitò per carenze di stabilità. E poi, quando alla fine del 1940 vennero consegnati i primi apparecchi di serie, la loro coda era diventata con un unico grande timone verticale. Si trattava di un velivolo molto più 'rotondo' del '110, con fusoliera e ali molto arrotondati, fusoliera stessa tozza e profonda, abitacolo più corto. Ma pur essendo apparentemente ben più perfezionati, con tanto di due MG 131 difensive teleguidate sui fianchi (per consentire un minimo di autodifesa al posto delle armi dorsali standard), che poi si dimostreranno alquanto inefficaci. Vennero assegnati all'unità di valutazione apposita l'Epr 210, con i Me.210A-2, come versione principale. Ma non funzionavano bene, con una tendenza a perdere il controllo durante le picchiate. La soluzione fu trovata con gli ipersostentatori, perché non bisogna dimenticare che si trattava di un aereo sì più veloce, a parità di motorizzazione (quasi 600 kmh), ma ben più pesante e più caricato (l'ala era più piccola) del '110, ma era il 1942: dei quasi 600 aerei prodotti solo non più di 258 vennero immessi in servizio nella LW, e spesso vennero usati come caccia distruttori, anche se onestamente non avevano un'armamento particolarmente robusto in termini di cannoni, due pezzi da 20 e due da 7,92 nel muso. Ma nel 1943 c'erano i Me.410 Hornisse, aereo simile all'altro ma finalmente con i DB603 da 1.750 hp, il che aumentava moltissimo la potenza anche rispetto al Me.210C-2 con i DB-605. Era migliorato anche come superfici di controllo, ma non ebbe mai una reputazione assolutamente solida. EquipaggiàEquipaggiò la 5./KG 2 e al 2.(F)/122 tra le prime unità operative, ma sopratutto la I/KG 51 'Edelweiss', che vennero impiegati nelle incursioni notturne contro la Gran Bretagna, e data la sua velocità si dimostrò una vera grana anche per i Mosquito da caccia notturna.
 
In tutto vennero completati 1.160 esemplari del nuovo aereo, di cui peraltro non più di 200 arrivarono alle unità d'attacco al suolo della LW, mentre il resto venne usato come ricognitore veloce e caccia intercettore pesante. Alcuni ebbero anche il cannone da 50 mm BK 5 automatico.
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Ma come si arrivò alla formula del Me 163? Tanto vale spendere qui qualche utile parola in merito. L'elemento base è Alexander Lippisch, genio dell'aerodinamica nato il 2 novembre 1894 a Monaco di Baviera. Era tra gli spettatori della presentazione di Orwille Wright a Berlino, naturalmente dell'aereo. Qualche anno dopo lavorava alla Zeppelin-Dornier di Lindau, e dopo la guerra, dal '21 in poi si dedicò allo studio delle 'ali volanti', cosa che continuerà a sviluppare anche negli USA, dove arrivò con l'Operazione Paperclip di 'recupero' fatta dagli Americani nel dopoguerra, e lì visse e lavorò fino all'11 febbraio 1976. Negli anni '20 si dedicò agli alianti e in particolare alla DFS, dove cominciò a teorizzare anche l'uso di razzi ausiliari per il decollo, per ottenere quella quota e velocità necessarie per volare in maniera autonoma. I razzi erano i Sander, quello del futuro studio per un aerospazioplano. Poi costruì un aliante chiamato Ente, canard del '29. Lippisch era convinto che i test per la galleria del vento erano troppo complessi e costosi, meglio quindi costruire dei modellini e poi dei prototipi affidati ai collaudatori. Così nacquero gli 'Storch' e i 'Delta', i primi erano monoplani con ala a freccia e senza piani di coda, prima alianti e poi motoalianti con unità di bassa potenza. Poi, visto che si cominciò a pensare che quest'aereo sarebbe stato dichiarato ottimale per il volo sull'Atlantico, ma non si concretizzò nulla, e si cominciò con i Delta, velivoli che colsero successi dal '31 anche in competizioni e prove misurate, come il Delta I con ala da 13,23 m e motore da 30 hp. Ne seguirono molti altri tipi, tra cui il Delta IV con due motori, uno spingente e uno trante, con ala da 8,7 m. Però la valutazione finale della serie dei Delta disse che erano aerei senza prospettive. Eppure, continuando testardamente Lippisch riuscì a creare il Delta IVb del '36, aereo con funzioni di turismo, da 100 hp di potenza. Seguì il Projekt X, con un vero e proprio aviorazzo con motore Walter da 40 kgs, con la prospettiva ventilata dall'RLM, di farne un vero e proprio caccia intercettore, e questo tipo di aereo, chiamato DFS 39, era andato a sostituire nello sviluppo il DFS 40 Delta V, che però volò ugualmente nel '39, un tutt'ala con pilota prono e abitacolo a grande visibilità. Lippisch nel '39 si trasferì all'Abteilung L della Messerschmitt di Augsburg, per seguire lo sviluppo dell'aereo con maggiore attenzione. Il DFS 39 non andò oltre i primi stadi visto che Lippisch era interessato al DFS 194, che era un aereo da 400 kgs, della Walter. Questo volò all'inizio del '40, prima planato e poi con il motore, per un totale di 45 voli e 500 kmh. Il razzo Walter R II 203b da 750 kgs era un successivo tipo che in prospettiva poteva aumentare anche la potenza di almeno il doppio, l'R II 211. All'inizio del '41 cominciò a volare il Me 163 definitivo, inizialmente come aliante trainato da un Bf 162 Jaguar, e il 13 agosto del '41, pochi mesi dopo, accese finalmente i motori. Presto sarebbero giunti i Me 163B-1a di serie<ref>Sgarlato, N: ''Lippisch e gli antenati del Me 163'', Aerei nella Storia N.33, gen 2004</ref>.
 
Tra i progetti di questo confuso processo evolutivo erail P 01-111, del 20 ottobre 1939, che aveva una presa d'aria anteriore nel muso, poi il P 01-112, ala alta e motore misto, del 31 gennaio 1940, e il 7 luglio il P 01-113 con motore BMW 003, lo 01-114 con un razzo BMW a spinta variabile, P 01-114/II con razzo Walter da 1.700 gks e ala media, P 1-116 del 12 giugno 1941, con razzo a spinta variabile da 300-1.500 kgs, turbogetto da 800 kgs, e infine il 16 luglio il P 01-116 con motore a razzo. C'eravamo quasi: il 22 luglio 1941 è datata la nascita del P 01-117 con fusoliera a sezione circolare e pilota in posizione prona, cannoni da 20 o mitragliere da 13 mm, razzo BMW 510. Seguirono il P 01-118, il P 01-119, e il 2 ottobre 1941 Li 163, poi Me 163. Questo venne ordinato in un prototipo, il Me 163 V4 e 10 di preserie A-0, poi altri 70 del tipo definitivo 'B'. Eppure, volando come aliante dal 13 febbraio 1941, questo prototipo non era ancora definitivo, evidentemente. Ma c'era un altro Messerschmitt Me 163, solo che era il concorrente perdente del Fieseler Fi 156 Storch. Dopo di che quest'aereo venne usato per valutazioni fino al volo record che il 1 ottobre quando venne trainato in aria da un Bf-110C, e poi accese il motore con un risultato eccezionale, con i 1.004 kmh a 4.000 m ottenuti (mach 0,86). Ma per ottenere il primo esemplare di serie, tra incidenti e problemi vari, si dovette ad aspettare l'aprile 1942. E il primo volo con il motore avvenne soli il 23 o 24 giugno 1943. Il Me 163 Komet doveva essere un buonissimo aereo come capacità di pilotaggio, perché era pur sempre gradevole da pilotare come macchina operativa con armi e motore, a maggior ragione lo era come aliante prototipico. Dei 34 A-0 di preserie almeno 11 vennero distrutti con il famoso bombardamento del 17 agosto 1943 da parte dei B-17 americani. Ma alla fine, la produzione di serie partì soltanto nel '44. Mentre c'era chi pensava agli spazioplani, nel frattempo il relativamente semplice motore del Me 163 era problematico da prudurre. Partito da parecchio tempo, solo nel tardo '44 il Me 163 cominciò ad essere operativo. Il motore Walter R II 211 venne nel frattempo ribattezzato HWK 509A-1 da 1.600 kgs, che operava con 1.650 litri di carburante di cui 490 litri i C-Stoff (era una miscela del 30% di idrato di idrazionaidrazina, 57% metanoloemetanolo e 12% acqua) e 1.160 litri di T-Stoff (perossido d'idrogeno puro all'80% e sostanze stabilizzanti). La fusoliera era di metallo, anche per ridurre la corrosione dei carburanti usati nei due serbatoi, mentre l'ala era in legno (almeno come rivestimento) e con doppio longherone a cassone. Il Me 163, con la sua ala a freccia nel bordo d'entrata di 23,3 gradi, consentiva di volare bene al punto che era impossibile andare in vite e difficile anche stallare l'aereo, ma forse questa era una situazione che forse cambiava a seconda del carico di carburante, che si esauriva in circa 4 minuti. Il carrello era sganciabile e per atterrare l'aereo usava un grosso pattino ammortizzato, dimostratosi peraltro insoddisfacente quanto a durata. La coda era di tipo piuttosto tozzo e meno avanzato del resto del velivolo; c'era un blindovetro da 90 mm, 8 mm del sedile, 13 del poggiatesta. Inizialmente c'erano i 2 cannoni da 20 mm per una quarantina di aerei, ma poi vennero usati gli MK 108. Vennero anche valutati o pensati 24 razzi R4M, o addirittura per sei velivoli, 10 cannoni SR SG 500 da 40 mm, come abbiano potuto sistemarceli non è chiaro data la difficoltà: in teoria dovevano sparare sensibilizzati da una fotocellula quando passavano sotto ad un bombardiere, e pare che il 10 aprile 1945 un Me.163B abbatté un Halifax del No.6 Sqn. I Me 163BV 6 e V 18 avevano motore da 2 t Walter 509B-1, con ruotino di coda a scomparsa. Era funzionale, se è vero come risulta che il 6 luglio 1944 il solito collaudatore Pitz Opitz raggiunse 1.130 kmh a 5.000 m, e la cosa è tanto più interessante perché corrisponde a ben 0,98 mach, un soffio dal muro del suono che poi supererà Yeager nel '47. I Me.163C-1 erano aerei costruiti in 3 esemplari distrutti prima che cadessero in mano ai sovietici, erano aerei con fusoliera allungata e tettuccio a visibilità totale, con maggiore autonomia. lo Ju.248 V1 era il Me.163D assegnato alla Junkers di Dessau, un solo prototipo, con carrello retrattile.
 
I Me.163 arrivarono all'EK 16 appositamente costituito fin dal '42, con i primi 30 piloti in addestramento. Il 17 agosto 1943 il bombardamento su questa base di Peenemunde costrinse al trasferimento ad Anklam, l'attività sperimentale partì l'aprile 1944 con la I/JG 400. Alla fine vi furono poche vittorie e molte perdite e danni, e il motore a razzo, accattivante per via della sua semplicità e potenza, dimostrò la sua natura effimera. Del resto non ci fu tempo per superare tale problema, con aerei meglio progettati, magari con il Me.163D. Poco nota la copiatura giapponese con il J8M1 per la marina e il Ki.200 Shusui-Kai, che si concluse con la caduta del prototipo J8M il 7 luglio 1945, uccidendo il collaudatore Inuzuka. In tutto ne vennero costruiti 6-7 aerei, ma non tutti completati, per il 312° Gruppo navale. Ma meno ancora è noto il suo uso in Russia, quando i sovietici se ne interessavano. La loro costruzione era stata facilitata dall'esperienza con il caccia BI-1, otto aerei prodotti e 20 realizzati incompleti. Forse basato sul Me.263V-1 con motore HWK 509C-1 venne costruito il prototipo I-270, con coda a T, motore RD-2M-3V da 1.450 kgs, che volò dal dicembre 1946, ma al solito solo in volo librato. L'accensione del motore, copia del tipo tedesco, venne fatta nel '47 ma dopo che i due prototipi si erano danneggiati in emergenza lasciarono perdere. I sovietici lasciarono perdere tale tipologia di caccia: con il MiG-15 in arrivo del resto ne avevano ben poco bisogno, anche se ci metteva un paio di minuti in più per raggiungere i 12.000 metri e non era certo esente da problemi a propria volta.
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I combattimenti aerei mostrarono che i cannoni Mk 108 da 30 mm, con 80 o 100 colpi (a seconda della coppia in parola) erano devastanti, ma con bassa velocità iniziale, che avevano scarsa precisione, molto meno degli MG 151/20 che tra l'altro erano più leggeri (l'installazione totale era di circa 500 kg); la dotazione di carburante era di 2.570 l, tra cui due serbatoi da 900 l, uno davanti e uno dietro l'abitacolo blindato ma senza sedile eiettabile; lo spessore della blindatura era di 15 mm per il poggiatesta, 90 mm per il parabrezza. Gli aerei vennero assegnati al Kommando Novotny in ottobre e lo Schwalbe (rondine) era stato anche allestito in sottoversioni, come i cacciabombardieri A-2a con due bombe da 250 kg o una da 500. In effetti, il problema di cosa fare del Me.262 e della sua enorme potenza fu molto dibattuto. Ad Hitler, che chiese se poteva essere usato come attacco, Messerchmitt rispose che volendo si poteva fare, di mettere bombe a bordo; e subito il Furher disse che quello era il vero bombardiere-lampo di cui aveva bisogno; insomma, il problema era che da caccia ad altissime prestazioni era diventato un bombardiere-lampo. Ma il Me.262 era troppo veloce per andare in picchiate accentuate, perché superava facilmente il numero di mach limite, diventando instabile e pericoloso; questo era possibile anche perché le manette dei motori non dovevano essere mosse molto, altrimenti si rischiava un incendio o uno stallo al compressore. Per giunta, non c'erano freni di picchiata, e la visibilità dall'abitacolo sito al centro della fusoliera era troppo limitata, dato che si trattava di un velivolo che conservava ancora un muso lunghissimo. La cosa era strana, ma di fatto derivava dalla posizione dei cannoni e dei serbatoi; così alla fine i bombardamenti continuarono con tecniche di leggera picchiata, eseguiti da quote di 3.000-4.000 m su concentramenti di truppe. Uno di questi attacchi, fatti da un aereo del secondo Ekdo, quello del KG 51 da bombardamento, si concluse con un Me.262 costretto all'atterraggio su di un campo da parte di un veloce P-47, che tuttavia solo a fatica riuscì, picchiando costantemente a 840 kmh, a raggiungere quello strano aereo che sulle prime sembrava un B-26, e a colpirlo. Accadde il 28 agosto 1944 da partet del Maj J. Myers, 78° FG.
 
Nel novembre 1944 cominciarono ad essere chiare le cose: il Me 262 non era adatto per il bombardamento, ma lo era per la caccia. I 200 aerei assegnati su 420 prodotti erano oramai diffusi su alcuni gruppi, come il JG 7 dell'asso Steinhoff, mentre l'Ekdo era oramai al comando di A.Galland, dopo la morte dell'asso Nowotny, che abbatté gli ultimi 3 su 258 velivoli con quest'aereo, prima di cadere in un incidente. C'erano anche dei problemi di addestramento: meglio un pilota da caccia inesperto, o un pilota da bombardiere esperto, ma del tutto fuori luogo per tale compito? La seconda opzione era quella più gettonata, dato che l'aereo era difficile da gestire e serviva più tecnica che estro. Ma il Me.262 una volta in volo era molto difficile da abbattere, la sua manovrabilità era inferiore a quella dei velivoli ad elica, ma ad alta velocità e quota superava nettamente quella di macchine come i Bf-109G. L'unico problema era di stare attento alle picchiate perché da un lato il Me.262 rischiava di andare in compressibilità, dall'altro non necessariamente era abbastanza veloce da staccare il P-51. Con tanti caccia da 700 kmh in giro, capaci di picchiate a quasi 1000 kmh, indugiare sotto una formazione o una nube era pericoloso; l'aereo non era più rapido in salita dei caccia ad elica, aveva un'accelerazione limitata, per cui non era facile da portare; era necessario fare manovre lineari a tutto gas per scappare e intercettare i bombardieri. La fase d'atterraggio era pericolosa per via dei caccia Alleati, ma la contraerea era pericolosa anche per loro; i Fw-190 e poi persino i Fw-152 vennero usati (nonostante fossero decisamente sprecati per tale compito) per coprire i Me 262 in atterraggio e in decollo; nondimeno 21 vennero abbattuti, di cui due, da parte del pilota D.B. Urban, in un' unico passaggio contro due Me.262 in decollo.
 
Alla fine cominciarono anche le forniture di altri aerei; i Me.262 con cannone BK 5 automatico da 50 mm, con raggio di 1 km, arma piuttosto macchinosa da usare; i Me.262 da caccia notturna, ottimi apparecchi biposto ricchi di sistemi elettronici di bordo, che riducevano la velocità da 870 a 813 kmh (ma una nuova versione, con carburante aggiuntivo e un radome con radar centimetrico interno, aveva riportato la velocità di 860 kmh). Infine i razzi R4M, 12 sotto ciascuna ala, che potevano colpire le formazioni di bombardieri con azioni d'attacco anche da 1 km. Le ultime azioni vennero svolte dal JV 44, con piloti che erano grossomodo tutti 'assi' della Luftwaffe. Infatti era chiaro che fosse necessario usare piloti di esperienza (da caccia) per tenere i migliori risultati. Combatterono da marzo 1945 usando tratti di superstrada, fino ad essere raggiunto dai carri americani a Salisburgo. Per allora, circa 600 dei 1.300 Me.262 prodotti erano in qualche modo in servizio; molti degli altri erano oramai distrutti oppure fermi a terra, ad aspettare la fine di quella guerra per vincere la quale erano stati pensati.
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===He-162 Salamander===
[[Immagine:He162 color010.jpg|380px|right|]]
L'idea di un caccia leggero a reazione è stata più lunga della solita realizzazione citata, quella dell'He-162. Anche per il Focke-Wulf si studiò ad un certo punto una versione a reazione, studiato con vari tipi di configurazione, almeno 3, e poi sfociato nel Ta 183. Già un progetto di caccia leggero vero e proprio era stato fatto con il motore BMW P.3303 o Jumo 004 Orkan, con il turbogetto montato sopra il dorso, mentre la BMW era in azione per sponsorizzare il suo motore fino a chiedere alla Heinkel di usare i suoi motori come il BMW 002 e 003 di potenza ridotta, per il suo caccia P.1073 bireattore, disegnato come successore del Me.262 e presentato il 10 luglio 1944. Poi si modificò tale progetto con l'uso di un solo motore dorsale, il che richiese ovviamente la riprogettazione del caccia. Il 25 luglio arrivò l'ordine per un caccia d'emergenza da parte di Hitler, e la specifica venne emessa il 10 settembre 1944, che porterà le proposte per un caccia leggero di varie ditte come l'Arado con l'E580, la BV con il P 210 e altre ancora, dopo vari passaggi piuttosto confusi si arrivò alla conclusione che il progetto P.1073 che ispirò la specifica era anche quello giusto, scelto il 23 settembre 1944. Erano previsti almeno 750 kmh con il motore BMW 003, con autonomia di 20 minuti almeno a bassa quota o 30 ad alta, con peso di non più di 2 t e altro ancora. Il 29 ottobre l'equipe di Siegfried Gunther presentò il progetto detagliatodettagliato. Per costruire quest'aereo era stata allestita una fabbrica del motore BMW nelle fabbriche di salgemma a Urseburg. Si volevano 4.000 aerei al mese, il primo aereo, chiamato originariamente He 500 Spatz e poi He.162 Salamander volò il sei dicembre 1944 arrivando a 840 kmh a seimila metri, seguirono poi prototipi perfezionati che introdussero anche le estremità alari piegate verso il basso per tentare di migliorare la stabilità. Questi aerei erano previsti in 1.00 a Marianehe, 1.000 a Bernburg e 2.000 a Mittelwerk, dove lavoravano i prigionieri di guerra o altri lavoratori coatti. Si pensarono a decine di configurazioni, forse 26, ma i caccia costruiti furono 44 prototipi e 227 di serie A-2. Erano caccia da intercettazione aerea con il BMW 003-1 da 800 kgs montati sopra il dorso della fusoliera, l'abitacolo e la parte anteriore dell'aereo erano in legno (il muso era in compensato stampato), i serbatoi erano in fusoliera di 764 litri e 180 nelle ali, carrello triciclo, tettuccio arrotondato ma con il pilota messo in difficoltà se doveva abbandonare l'aereo dato il motore sistemato posteriormente e senza un sedile eiettabile. I cannoni erano due MG151/20 dopo che erano stati messi da parte i due Mk 108 da 30 mm con 50 colpi l'uno, nel muso e sotto l'abitacolo. Facevano danni con le vibrazioni. Gli A-2 erano armati con cannoni da 20 e 240 colpi l'uno, poi c'erano gli A-3 ancora con i Mk108, c'erano gli A-14 con ala a gabbiano e nuovo motori, l'He-162B-1 aveva invece 2 pulsoreattori Argus 14 da 332 kgs o uno da 500 kgs, o ancora un turbogetto Hirth 011A da 1.300 kgs; C'era anche l'He-162C-1con il motore HeS 011 con ala a freccia inversa di 15 gradi e con coda a farfalla, mentre l'He-162 era prevista un'ala a freccia moderata, l'S biposto con prototipi V16 e V17. C'erano anche gli E-1 con motore BMW 003 e razzo BMW 718.
 
La LW prese carico di 120 He-162 ufficialmente, ma altri ancora erano giunti senza registrazione, visto il caos che stava distruggendo la Germania nazista.
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===Me 328===
Si trattava di un caccia in legno, propulso da due pulsoreattori sotto le ali diritte; praticamente era una sorta di Me 262 'dei poveri', in quanto di tecnologia 'di terza scelta'. Questo aereo era nato in effetti quando parallelamente al P1065, poi diventato Me 262, l'in H. Hornburg mise mano alla famiglia P 1070,che fosse almeno valido quanto l'altro pur avendo minor necessità di materie prime. Ma in seguito sarebbe diventato la base del P 1092, voluto da Willy Messerchmitt e affidato, col compito di 'razionalizzare' il ginepraio di specifiche in cui si dibatteva l'industria tedesca, all'ing Hornburg e a W. Voigt. E così apparve un aereo che era quanto di più semplice fosse possibile fare con un motore a reazione. La prima mensionemenzione apparve nel dicembre 1942, ma allora si riteneva che si dovesse trattare non di un caccia a traino, ma di un aereo per 'attacchi speciali' con il pilota che doveva puntarlo sull'obiettivo e poi saltare giù col paracadute.
 
Era un velivolo previsto come costruito in legno, motorizzato con dei motori che emettevano non solo lunghe lingue di fuoco, ma anche fortissime vibrazioni, non esattamente l'optimum per le strutture e per il pilota; eppure le sue prestazioni non erano poi disprezzabili, con 700 kmh di velocità massima prevista, che scendeva a 530 in caso portasse una bomba da 1.000 kg. I primi voli erano stati fatti da aliante, trainato da un bombardiere Do217 con il compito previsto di caccia di scorta. In effetti i pulsogetti, tra gli altri difetti avevano quello di necessitare di una certa velocità all'aria per accendersi. E quando i due Argus da 300 kgs vennero montati a bordo successe che il comportamento in volo divenne tanto grave da farlo abbandonare come progetto. Accadde secondo alcune fonti nel '43, secondo altre nel '44, dopo il marzo di quell'anno. Ma cancellato il programma Me 328B, venne subito fuori il Me 328C, stavolta con ala più grande, motore Jumo 004B e ala diritta in legno, il progetto era anche noto come P 1095, con due Mk 108, e presa d'aria ventrale. Ma il progetto venne anch'esso abbandonato nella primavera del '44. Avrebbe avuto, pare, se realizzato, apertura alare di 9,74 m, lunghezza di 9,71, altezza 3,38 m, peso max 3.620 kg e 860 kmh a 6.000 m.
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*'''Armamento''':4 MK 108 o MK 103 con 90 cp l'uno ed eventualmente due bombe da 1000 kg.
 
Infine gli Horten pensarono bene di far fare un ulteriore passo avanti ai suoi caccia: un piccolo aliante con ala fortemente a freccia, che doveva, con un motore Heinkel HeS 011-A-0 da 1.500 kgs, poteva arrivare a 1.200 kmh a 6.000 m stando ai calicolicalcoli, peso 6.800 kg, altezza 4,2 m, apertura alare 9,2 m, lunghezza 10 m. Armamento 4 MK 108 o altrettanti MG 213C paricalibro. Solo alcune parti erano state realizzate e portate dopo la guerra in Gran Bretagna<ref>I prototipi Tedeschi, dic gen 2004</ref>.
 
===Ju 287<ref>Vedi anche: ''i Progetti segreti tedeschi''</ref>===
[[Immagine:EF 131 V1.JPG|350px|right|thumb|I bombardieri di questo tipo vennero sperimentati nell'URSS con modelli come questo, l'EF 131 ]]
Per realizzare un bombardiere di notevole autonomia, ma con propulsione a getto, venne pensato ad un certo numero di progetti, persino con capacità grossomodo 'intercontinentali'. Il risultato concreto, al di là dei tanti progetti di 'carta' fu il Ju 287, studiato da Hans Wocke dal '42, e battezzato dall'RLM. Con un'ala rivoluzionaria a 19,2° (ma inizialmente era prevista un'ala a freccia di 25 gradi), a freccia inversa per beneficiare della ridotta resistenza aerodinamica e della controllabilità a bassa velocità per l'atterraggio; questa concezione era rivoluzionaria, simile a quelle dell'X-29 o del Su-37. Il prototipo venne assemblato in tutta fretta, persino con il carrello di un B-24 abbattuto, quello principale di uno Ju 352, coda dello Ju 388, e una fusoliera familiare, che infatti era quella dello He 177. Alla fine, con 4 Jumo 109-004B-1 da 900 kg di spinta, volò il 16 agosto 1944, con tanto di razzi ausiliari di spinta Walter 109-501 sotto ciascuno dei reattori. Questi erano poi 4, con due sotto le ali a metà struttura, e due a lato dell'abitacolo (non una buona cosa se c'era un'esplosione nella ventola). In tutto vennero fatti 17 voli di prova, ma l'aereo era ancora troppo lento e con poca autonomia. Ma erano previsti nell'ennesima configurazione, grossomodo definitiva, dell'aereo: la Ju 287B-1 con 4 Hirt da 1.300 kgs l'uno, e il B-2 con due soli BMW 018 o Jumo 012; uno era da ben 3.400 kgs, l'altro era sviluppato specificatementespecificatamente per l'aereo e con potenza di almeno 2.500, forse 2.900 kgs. C'erano da costruirne un centinaio oltre ai sei prototipi. I tipi ordinati erano gli A-1 con 6 motori BMW 003A, B-1 con 4 Hs 011, o infine il B-2 con 2 poderosi BMW 018 o gli Jumo 01.
 
La priorità per i bombardieri venne ridotta, fino al marzo 1945 e si ordinò, in maniera sconcertante (oramai era tutto perduto) di metter in produzione questo avanzato di mettere in produzione quest'aereo, con due prototipi di cui il V3 era anche da armare con 4 t di carico e alcuni cannoni da 20 difensivi. Fu l'URSS che fece poi continuare questo programma, dove vennero fatti moltissimi programmi di sviluppo cominciando con l'EF 125 o 131 uscito di fabbrica entro l'agosto 1946, ancora dagli stabilimenti dell'Heinkel. Poi tutti gli studi vennero portati, dal settembre 1946, in URSS e gli studi proseguirono alacremente, che tuttavia non portarono a nulla, visto che al dunque il nuovo bombardiere medio divenne il Tu-16 con freccia 'convenzionale'. Le sperimentazioni continuarono anche usando ben 6 motori anziché 4 per migliorare le prestazioni, vennero costruiti velivoli, o semplicemente progettati o presentati come proposte macchine come i Typ 140, con 901 kmh di velocità e due AM-01 da 3.400 kgs; l'EF-150 o Typ 150 uscì di fabbrica solo il 1 maggio 1952 e volò in luglio, ma non convinse contro i Tu-16 e Tu-88; cercarono poi di svilupparlo come jet da passeggeri, ma si schiantò al suolo durante un test il 4 marzo 1959. Comunque, come finale, va ricordato anche il progetto EF 132 con ala a freccia positiva e motori in posizione annegata nelle ali, con 6 Jumo 012, 18 t di carburante, lunghezza 30,8 m, apertura alare 32,4, altezza 8,4, sup. alare 161 m2, peso 31-65 t, v.max 930 kmh, tangenza almeno 10.300 m, autonomia 2.995-9.000 km (dato quest'ultimo molto ottimistico), 3 postazioni binate da 20 mm e 4-5 t di bombe. Non fu che un'idea sulla carta, ma i Sovietici la presero sul serio se influenzò, come sembra (eccetto che per l'abitacolo, ancora nella classica forma a 'gabbia di vetro' Junkers) lo sviluppo e la concezione dell'M-4 Bison (ma la cosa è incerta, dopotutto il Bison è anzitutto un 'fratello' del Tu-16 Badger).
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===Bachem Natter<ref>Sgarlato N, ''Bachem Ba.349 Natter'', Aerei nella storia Ago-set 2001</ref>===
Aereo-missile da intercettazione, il Natter fu il primo a lancio verticale. La sua origine è del 1939 quando l'ing. Bachem nell'estate di quell'anno, mentre era a lavoro per la Fieseler e per questo, chiamato Fi.166. Era influenzato da un'idea di von Braun di poco precedente, e rimase in 'quiescenza' risalendo in quota solo nell'agosto del'44 quando venne presentato a Himmler, nonostante il rifiustorifiuto dell'RLM (ministero dell'Aviazione).
 
Von Braun nel '36 aveva già cominciato a sperimentare razzi a propellente liquido con aerei come l'He-112, e ad un certo punto ideò una specie di missile tipo la successiva V-2, con un pilota dentro da usare come intercettore verticale. Presentata l'idea per quest'aereorazzo nell'estate del '39 v.Braun continuò a svilupparla fino al '41 con diverse varianti, ma senza suscitare interesse nell'RLM. Bachem riprese l'idea proponendo nel '42 due versioni di questo caccia, una delle quali usava una specie di V-2 (spinta ben 20.000 kgs) per booster e poi continuava con due reattori normali. Le idee in questione non vennero considerate valide (questa sembrava una specie d'anticipazione del missile cruise 'Navajo' o del complesso di lancio dello Shuttle), e per aspettare l'inizio di un concreto interesse bisognerà arrivare a 2 anni dopo. Tra l'altro, in origine pare che il Natter fosse considerato un caccia 'da collisione', armato di due Mk 108 o di una specie di cannone a canna multipla (non rotante) da 30 mm, e che dopo il primo passaggio sui bombardieri entrava in collisione con essi, anche per questo era necessario il seggiolino eiettabile. In seguito, con i razzi nel muso la sua destinazione d'uso cambiò notevolmente diventando a tutti gli effetti un caccia intercettore. <ref>Sgarlato Aerei nella Storia giu 2006</ref>
 
 
Inizialmente ne vennero ordinati 15 prototipi, che erano destinati ad un impiego a metà tra un caccia e un missile SAM. Era infatti un velivolo VTOL con un motore Walter HWK 509 e 4 razzi RATO da 500 kgs l'uno per 10 secondi. Pur essendo meno sofisticato del Me.163, era simile per profilo di missione, e con un armamento migliore per abbattere i bombardieri: nel muso, caratteristicamente inclinato verso il basso, aveva 24 razzi da 73 mm Hs.217 Fohn, oppure 33 più piccoli R4M da 55 mm. Tutti erano in un lanciatore a celle chiamato opportunamente 'alveare', che prima del'azionamento era coperto da un'ogiva frangibile di plastica. Dopo il lancio il pilota sganciava la parte anteriore del Natter, e poi si lanciava col paracadute, mentre la parte posteriore scendeva con un altro grande paracadute onde recuperare il motore, la parte più costosa, anche perché il velivolo per il resto era costruito con materiali non strategici, per lo più in compensato. Tanto che bastavano solo 250 ore per dare origine a questo velivolo con ala diritta e coda cruciforme. Anche la manodopera richiesta non era molto qualificata. La guida iniziale era affidata ad un sistema radiocomandato di terra, perché, benché l'accelerazione prevista non superasse i 2,2 g, non si escludeva che vi potessero essere 'irregolarità' di funzionamento che stordissero il pilota. Così venne montato un autopilota triassiale Patin collegato con il radiocomando di terra, e sarebbe rimasto attivo da 200 m di quota a qualche chilometro dal bersaglio. Ma le cose non andarono molto bene per questo missile pilotato: volò al traino di un aereo He.111 solo il 14 dicembre 1944, e solo il 25 febbraio venne fatto un lancio guidato, ma senza pilota a bordo. Il 1 marzo venne invece fatto un lancio con un pilota, ma il tettuccio si staccò e il collaudatore Lothar Sibert morì cadendo con l'aereo senza controllo. Il sedile eiettabile, originariamente previsto, era infatti stato scartato per motivi di semplificazione. Il programma venne forse cancellato il 20 marzo, ma pare che sia in realtà continatacontinuata la produzione con 50 velivoli per la LW e 150 per le SS. Anche i voli continuavano con discreto successo, e si pensava ad un Ba.349B-1 di serie, con autonomia di 4 minuti e 21 secondi; pare che in quegli ultimi disperati giorni tre vennero costruite e una testata. Forse venne creata a Stoccarda una postazione con 10 rampe, ma venne fatta saltare prima che arrivassero i Sovietici nel maggio '45. L'interesse giapponese rimase solo sulla carta, anche se indubbiamente sarebbe interessato un tipo di arma del genere, capace di colpire con maggiore potenza del Me.163 un bombardiere, anche se quasi tutto a perdere. Sul motore a razzo, tra l'altro, c'era scritto a grandi caratteri che chi lo avesse ritrovato a terra avrebbe avuto una ricompensa.
 
 
Per le caratteristiche di dettaglio, quest'ultima, sinistra macchina da combattimento aveva i seguenti dati:
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==I libratori<ref>Sgarlato, Pizzo: ''BV 40''' Aerei nella Storia Ago-set 2000</ref>==
Un tentativo di costruire un caccia economico ed efficace arrivò, nel 1943, a pensare addirittura ad un velivolo senza motore. Successe perché i Tedeschi avevano un'esperienze non indifferente in termini di alianti e libratori. La progettazione di un aliante da caccia era certamente un qualcosa di estremo, a dire il minimo. Ideato da Richard Vogt della Blohm und Voss, aveva il pilota in posizione prona per ridurre la resistenza aerodinamica e per sopportare meglio le accelerazioni, anche fino a 12-14 g. L'idea della posizione era sopratutto di Amtmann, che collaborava con Vogt e che era convinto della sua validità. I piloti molto meno, perché si trattava di una posizione particolarmente scomoda, che in effetti non ha mai avuto seguito su mezzi operitivoperativi. L'unico velivolo che la usa abitualmente è il deltaplano, ma il pilota è sospeso alla vita e il risultato è molto diverso, inoltre non ci sono alternative pratiche dato il tipo di mezzo. Questo aliante aveva struttura in legno, a parte la fusoliera anteriore, che non solo era metallica, ma era anche corazzata con 20 mm anteriori, 8 sui lati, 5 posteriore, e il blindovetro era spesso 120 mm, come anche gli altri vetri, pochi, dell'abitacolo. Il peso di questo guscio corazzato era di 245 kg. Comandi di volo del tutto convenzionali con barra e pedaliera, i piani di coda orizzontali sul timone, ala alta, carrello sganciabile e slitta d'atterraggio sotto il muso e sotto le ali. La semplicità di realizzazione era curata al massimo e la forma era squadrata (come spesso nei progetti B&V). Nonostante questo, poteva picchiare teoricamente fino a 900 kmh. Il primo di sei prototipi, una volta accettato il progetto di questo Gleitjager (aliante da caccia), che aveva vinto il concorso rispetto ad altri progetti simili, volò il 6 maggio 1944. Ne vennero ordinati 13 di preserie e 200 di serie. L'idea era di farli decollare trainato da un caccia monoposto e saliva (se c'era un solo aereo in traino) a 7.000 m in 12 minuti, poi venivano sganciati da 300-400 metri sopra le formazioni, e da là picchiava attaccando con i due MK 108. Si pensava addirittura di usare per il traino un Me.163, idea tutt'altro che valida in pratica. Se l'aliante avesse avuto anche una 'torpedine' trainata, doveva smontare un cannone per motivi di peso. Si pensava forse all'inizio addirittura ad un aliante da collisione con il progetto iniziale di P.186; si parla anche di bombe da 70 kg, 4 delle quali erano usate con bombe aria-aria, ma è chiaro che non c'é un modo di far luce su di un progetto mai entrato in produzione. In tutto vi furono solo 19 voli, tra il 2 giugno 1944 e i mesi successivi, ma il 18 agosto il programma venne sospeso, anche perché un bombardamento su Wenzerdorf distrusse le 4 cellule di serie già costruite e altre in costruzione. Poi si pensava ad un aliante con un pulsogetto, motori a razzo, sistema di trasporto con gli He-177. Tutto rimasto beninteso sulla carta. Un caccia non poteva funzionare senza motore proprio e nemmeno il BV 40 fece eccezione.
 
*'''Dimensioni''': lunghezza 5,7 m, apertura alare 7,9 m, altezza 1,63 m, superficie alare 8,7 m2