Armi avanzate della Seconda Guerra Mondiale/USA-3: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Riga 23:
Le piccole dimensioni della Bat ne suggerirono prove anche con tutti gli aerei imbarcati: Helldiver, Corsair e Avenger. Gli aerei della marina come gli idro Mariner e poi i PV-2 Neptune, che furono forse gli unici altri ad usarla operativamente nel dopoguerra. Ma il carico normale di Bat, persino per i Privateer, era di una sola e anche questo non era d'aiuto per valorizzarle, piuttosto stranamente visto che i Do-217 portavano spesso 2 delle più pesanti Hs-293, evidentemente nel Pacifico l'autonomia era troppo importante per sacrificarla al carico bellico.
 
===VelivoliBombe teleguidatiteleguidate===
Non è molto noto, ma gli Americani hanno avuto una ricca dinastia di velivoli teleguidati, che prendevano spunto da un velivolo come il Queen Bee inglese, aereo bersaglio usato con profitto dagli anni '30 e costruito in 420 esemplari. Tra gli aerei teleguidati di questo tipo, ingiustamente dimenticati pur essendo la base delle armi intelligenti e i drone moderni. La serie di velivoli della Radioplane iniziava dal 1935. La versione più importante fu l'OQ-3, macchina da 2,77 m di lunghezza e 3,14 di apertura alare, motore da 8 hp, velocità di 165 kmh. Costruito dall'ottobre del 1943, ne vennero realizzati ben 9.400 esemplari con lo scopo di radiobersaglio. COme gli altri aerei, erano piccoli modelli simili ad un aereo da turismo con ala a parasole. La mancanza di sensori televisivi impediva di usarlo come un moderno UAV, ma l'idea c'era tutta. La bomba volante era invece utilizzabile, e qui davvero vennero usati sistemi che adesso sono parte della concezione moderna della guerra. Nel 1936 venne pensato dal Lg Cdr D.S. Fahrney, dell' US Navy, pensò al concetto di usare macchine teleguidate in combattimento aereo. Concetto fantascientifico per l'epoca, in cui era normale avere come 'espressione tecnologica' dei caccia biplani. Ma nel 1940, dopo anni di bassa priorità, le cose cominciarono a cambiare: vennero inventati i radar-altimetri e la televisione, tanto che nel '41 si provarono alcuni aerei teleguidati e nel 1942, in aprile, mesi prima del molto noto (in Italia almeno) SM.79 ARP, venne provato un drone contro una nave teleguidandolo da 50 km di distanza. Così lo stesso mese, due mesi prima di Midway, l'USN ordinò l'allora segretissimo XTDR-1 in due esemplari, e 100 aerei di un tipo simile, chiamati TDN-1. Questi velivoli erano (i TDR-1) aerei motorizzati da due Lycoming O-435-2 a pistoni, e materiali non strategici visto che era pur sempre un velivolo 'a perdere', con un aspetto non tanto dissimile da quello di un P-38 o di un Mosquito e un abitacolo per un pilota, perché serviva per i voli di trasferimento. In guerra armava una bomba M66 da 907 kg o anche un siluro, e sganciava il carrello dopo il decollo. Già nel marzo 1943 c'erano ordini per 2.000 velivoli, poi ridotti a 300 date le difficoltà pratiche che comportava la loro realizzazione. Nel '44 un'unità usò questi velivoli, portandone in azione 46, di cui 18 ebbero centri pieni sui bersagli giapponesi. Eppure solo 189 vennero costruiti visto che nei test l'USN aveva riscontrato un livello di prestazioni mediocre, come anche l'US Army quando ne testò uno come XBQ-4 nel 1943. Ma il programma continuò con il TD2R con motori da 225 hp, cancellato per trasformarlo in XTD3R-1 o XBQ-5 per l'US Army. Infine l'ultima versione aveva motori Wright R-975 da 450 hp, ma solo 4 vennero completati. In seguito arrivarono anche i XBQ-6, ma rimasero solo sulla carta. Al dunque, quest'arma era interessante, sopratutto perché era da attacco strategico. Aveva avuto un limitato successo, ma il raggio di 685 km con 900 kg di carico non era cosa da poco, anche se la velocità non superava i 225 kmh con i motori originari da 220 hp. Aveva apertura alare di ben 14,6 m e un peso di 2.700 kg.
 
Gli americani usarono estensivamente bombe del tutto convenzionali, ma non gli mancarono nemmeno i tipi avanzati, tali da far concorrenza anche alle realizzazioni tedesche. Ma essi furono poco noti e poco impiegati. Ecco alcuni dei tipi.
 
La serie di bombe '''VB''' venne introdotta nella nomenclature nel '43, si trattava in tutti i casi di bombe guidate, ma né motorizzate e né plananti. Giusto capaci di cadere con precisione sul bersaglio, che non era propriamente un fatto secondario per il progresso della tecnica bellica.
Uno dei drone era l'AT-21 Gunner, aereo da addestramento convertito nel '44 come XBQ-3, capace di portare una telecamera nel muso per essere radiocomandato con precisione sul bersaglio, e con i due motori da 520 hp, poteva volare a 355 kmh con una bomba da 1.800 kg, e arrivare a 2.400 km di distanza. Non ebbe seguito
 
Le prime furono la VB-1 e VB-2 '''Azon''', sviluppate entro il 1943. La VB-1 era per bombe M44 e poi AN-M65 da 454 kg, con una coda modificata che aveva un giroscopio e un bengala di tracciamento ottico, più ovviamente il radiocomando di ricezione, per ricevere gli ordini impartiti dall'aero madre con un apposito joy-stick. Ma l'Azon poteva eseguire solo correzioni laterali, da qui il nome che vuol dire Azimouth Only. Nondimeno venne ordinata in produzione, ma ben presto giunse la VB-2 da 900 kg, per aumentare la capacità distruttiva e valorizzare il concetto di guida, valido anche per bombe più grosse rispetto a quelle originarie. Non ne verranno prodotte che poche unità, ma è incredibile constatare che l'originale VB-1 sia stata prodotta invece in massa. Dal febbraio 1944 giunsero in Europa, non è chiaro quante ne vennero impiegate, ma con tutto il parlare delle bombe JDAM e Paveway farà certo effetto sapere che ben 15.000 Azon sono state prodotte entro il novembre del '44, una cifra enorme che nondimeno non ha avuto particolare eco. Forse non ne vennero impiegate molte o non ebbero molto successo data la loro rudimentalità. Erano buone per colpire bersagli 'lunghi' come i ponti, ma inferiori rispetto alle bombe normali contro bersagli normali, inoltre l'aereo non poteva eseguire manovre di disimpegno. Era possibile teoricamente anche un gruppo di bombe guidate da un singolo bombardiere, era possibile guidarne fino a 5 in simultanea con altrettanti canali radio, ma di fatto era già difficile colpire qualcosa guidando un ordigno alla volta, sperando poi che non ci fossero interferenze. L'unico teatro operativo in cui venne usata con un buon successo fu a Burma, dove riuscì a distruggere importanti ponti nelle linee giapponesi. In tutto vennero colpiti 27 ponti con un numero di bombe che attualmente sembra troppo elevato, ma all'epoca era certo una rivoluzione: solo meno di 500. Del resto le bombe erano avvantaggiate dal colpire ponti prevalentemente in legno e quindi vulnerabili anche ad ordigni non molto potenti. Nel dopoguerra l'USAAF radiò senza troppi rimpianti l'Azon, ma continuò con la VB-3 e VB-4 '''Razon'''. In ogni caso, l'esperienza era stata importante sia storicamente che tecnicamente. Ancora nel 1991 c'era chi contestava la precisione reale delle bombe 'intelligenti' americane usate nella guerra del Golfo (ma la politica è un piano diverso rispetto alla tecnologia), ma già negli anni '40, con elettronica di generazioni anteriori, era possibile colpire con ragionevole precisione bersagli singoli. Purtroppo la cosa si è persa nel fragore delle migliaia di tonnellate di ordigni usati per spianare intere città e i loro abitanti, scelta decisamente brutale per colpire 'anche' obiettivi militari.
 
La Razon era stata sviluppata dalla ATSC, come l'Azon, con un doppio sistema di comando per raggio e azimouth. Al solito c'erano le due versioni da 450 e 900 kg, sempre ottenibili tramite kit di modifica delle bombe normali. Il sistema di mira venne realizzato appositamente per ottenere la corretta valutazione dei parametri di volo della bomba per inviare sia i segnali di elevazione che di azimouth, i primi dipendenti dai secondi. Il telecomando era da ben 47 canali, il che rendeva possibile usarla anche con formazioni di bombardieri attaccanti in simultanea (mentre prima c'era il problema di non tirare con più di uno-due aerei per volta, dato che c'erano solo 5 canali). Tuttavia la Razon fu pronta solo per l'estate del '45, troppo tardi per influenzare l'esito della guerra. Anche così ne vennero rapidamente prodotte ben 3.000 esemplari, quantità tutt'altro che irrilevante. Venne usate durante la guerra di Corea da parte dei B-29, che potevano portare addirittura 8 bombe l'uno. L'affidabilità di questi sistemi elettronici di prima generazione era bassa, ma centinaia di ordigni vennero lanciati e diversi bersagli distrutti. Come si vede, l'idea di bombardieri strategici con armi guidate è decisamente antecedente alla nostra era GPS e laser. Ma le bombe non erano molto grosse per colpire ponti e altri obiettivi, così si pensò presto alla VB-13 o ASM-A-1 Tarzon. Di questa parliamo tra poco, ma prima bisogna continuare a parlare della genia di bombe guidate americane. Perché, come per le Hs-293 tedesche, il sistema di radiocomando era solo il primo della serie, che si è sviluppata presto con tecnologie capaci di anticipare di decenni le soluzioni adottate in missili operativi.
 
un altro progetto dell'ATSC, la '''VB-5''', con un sistema di controllo simile alla Razon, ma con un sistema, notare bene, di controllo basato sul contrasto di luce. Ovvero, si trattava di un rudimentale sistema di autoguida ottica, qualcosa tipo il Maverick di 30 anni dopo. Ma la tecnologia non era certo progredita a sufficienza per l'epoca, e così non venne messa in produzione di serie. La VB-6 Felix era invece un altro ordigno da 450 kg, stavolta si trattava di un ordigno con autoguida ad infrarossi, rudimentale ma sufficiente per vedere bersagli come gli altiforni. Sperimentato nel '45 con un certo successo, non ebbe tuttavia esito per la fine della guerra. L'USN però decise di farne un tipo simile chiamato ASM-N-4 Dove.
 
Le '''VB-7''' e '''VB-8''' erano bombe con sistema di guida misto, una telecamera trasmetteva l'immagine vista dalla bomba, e l'aereo eseguiva poi la radioguida per portarla sul bersaglio inteso. Ma anche qui i concetti correvano troppo rispetto alle possibilità della tecnologia, e i programmi non ebbero sviluppo pratico.
 
I '''VB-9''', 10, 11 e 12, le bombe 'Roc' (senza la k), erano progetti Douglas in collaborazione con il MIT e la NDRC (National Defense Research Committee). La prima aveva un radar di ricerca nel muso, tanto avanzato che poteva trasmettere un'immagine radar al bombardiere che poi usava comandi radio per guidare la rotta della bomba. Non c'é molto da stupirsene, visto che il missile Bat era capace addirittura di autoguidarsi con il suo radar attivo. Ma colpire bersagli a terra era difficile e gli echi radar cancellavano importanti obiettivi, tanto che all'inizio del '45 il programma venne cancellato. Tutti i tipi erano dotati di bomba da 450 kg da 300 x61 cm. Le bombe VB-10 avevano telecamera TV, le VB-11 l'IR, la VB-12 un semplice radiocomando. I test iniziarono per la VB-10 nel settembre 1944, ma dopo mesi di tempo non ebbe seguito. Il resto non si sa bene, ma possibilmente anche le altre bombe ebbero la stessa cronologia.
 
Avevamo parlato della versione navale della VB-6, e questa divenne (approvata nell'aprile 1944) la '''XASM-N-4 Dove''', la bomba da 450 kg AN-M65 da 450 kg, con un sistema di autoguida IR nel muso e sistemi di controllo nella coda. Era lanciabile anche da 9. 000 metri, mentre il sistema IR poteva garantire correzioni, agendo con le superfici di controllo, fino a 400 metri. Venne passata all'Eastern Kodak nel '46, e poi designata prima ASM-4 e poi ASM-N-4 nel '48. Infine vi fu un contratto, nel '49, per 20 prototipi XSM-N-4. Ma nonostante i test arrivati fino all'ottobre del '52, non venne messa in produzione. Pesava 610 kg, era lunga 2,51 m e raggiungeva in picchiata fino a 0,98 mach.
 
La '''VB-13 Tarzon''' ebbe invece un certo successo successo. Era un programma del febbraio 1945 che univa due risorse: l'intelligenza dell'elettronica americana e la potenza delle bombe inglesi. Così si decise di applicare il sistema di guida delle 'piccole' VB-3 e 4, con la potentissima Tallboy da 5.443 kg nominali. Il programma andò a rilento con le 'vacche magre' del dopoguerra, fino a che nel '48 venne ribattezzata ASM-A-1 e lo sviluppo continuò. Era un ordigno con una coda ad anello e poteva essere portata solo semi-internamente dai B-29. Con le superfici di coda mosse tramite i comandi radio inviati dall'aereo con un sistema AN/ARW-38 e un ricevitore nella bomba AN/URW-2, essa venne usata davvero in guerra: quella di Corea. Quest'enorme ordigno, simile concettualmente ad una Fritz-X tedesca, ne vennero tirate una trentina in azione, e la loro potenza abbatté 6 ponti. Ma c'erano dei problemi di manutenzione, molto consistente e poco standardizzata data la unicità dell'ordigno, mentre almeno uno dei 3 B-29, se non due, venne distrutto da un'esplosione prematura della bomba. Così già a metà del '51 venne ritirata dal servizio. Questa fu la fine elle bombe della serie VB. Pesava oltre 5,5 t, era lunga 6,4 m con diametro fino a 97 cm.
 
Le bombe della serie '''SWOD''' erano invece dell'USN, così designate dal BuOrd. SWOD significa Special Weapons Ordnance Device, e ne vennero fuori diverse tipologie. Il primo fu il '''Dryden''' o Dragon, che era il progetto di una bomba a guida TV da 900 kg e con sistema planante, d'apertura alare di 3,6 m. Ma questo sistema, nato addirittura prima di Pearl Harbour, con l'inizio dello sviluppo dal febbraio 1941. Ma nell'aprile del '42, posto che il sistema di guida non era maturo, si pensò ad un sistema di guida radar, prima semiattivo, lo '''SWOD Mk 7 Pelican''', ma c'era anche il '''Moth''', una 'farfalla' che veniva attirata dai radar, ergo un missile ARM; il '''Falcon''' era un missile utilizzabile come arma antinave o antiaerea, ma nessuno ebbe seguito o anche solo una costruzione; lo '''SWOD Mk 9 Bat''' sarebbe andato poi in produzione e in azione, ma se ne parla in un'altra sezione del libro. Il Pelican era stato sviluppato dal 1942 dall'NDRC, un kit per bombe guidate da un ricevitore radar semiattivo, con un illuminatore montato sugli aerei PV-1P; poteva essere un'arma da 450 o 680 kg (la più piccola delle due era nota come Mk 55). Vi furono già due test nel dicembre 1942, ma con successo piuttosto limitato, sopratutto per il vettore aereo, che poteva garantire con tali bombe un ridotto raggio d'azione. Il Pelican ebbe anche un altro tentativo, un sistema 'a guida organica', ovvero con un piccione dentro ammaestrato per guidare, con apposite beccate, la bomba verso il bersaglio prescelto tramite uno schermo 'touch screen'. Certo che 'sacrificare' un piccione per un centro su di un bersaglio non era considerato immorale per l'epoca, ma l'USN rifiutò l'idea giudicandola non pratica. I piccioni continuarono ad essere usati ma come mezzi di comunicazione (per esempio i bombardieri inglesi ne portavano un paio l'uno). Vi furono vari progetti di armi: SWOD MK 8, MK 9, MK 10, ma si sa pochissimo di queste armi. C'era anche la MK 11 Kingfisher A, una bomba planante per un siluro Mk 21, Kingfisher B, C (che è diventato l'AUM-N-2 Petrel), D (AUM-N-4 Diver), E (SUM-N-2 Grebe), F (AUM-N-6 Puffin). Il 'B', mai costruito, era un altro tipo di siluro planante.
 
 
===Velivoli teleguidati===
Non è molto noto, ma gli Americani hanno avuto una ricca dinastia di velivoli teleguidati, che prendevano spunto da un velivolo come il Queen Bee inglese, aereo bersaglio usato con profitto dagli anni '30 e costruito in 420 esemplari. Tra gli aerei teleguidati di questo tipo, ingiustamente dimenticati pur essendo la base delle armi intelligenti e i drone moderni. La serie di velivoli della Radioplane iniziava dal 1935. La versione più importante fu l'OQ-3, macchina da 2,77 m di lunghezza e 3,14 di apertura alare, motore da 8 hp, velocità di 165 kmh. Costruito dall'ottobre del 1943, ne vennero realizzati ben 9.400 esemplari con lo scopo di radiobersaglio. COmeCome gli altri aerei, erano piccoli modelli simili ad un aereo da turismo con ala a parasole. La mancanza di sensori televisivi impediva di usarlo come un moderno UAV, ma l'idea c'era tutta. La bomba volante era invece utilizzabile, e qui davvero vennero usati sistemi che adesso sono parte della concezione moderna della guerra. Nel 1936 venne pensato dal Lg Cdr D.S. Fahrney, dell' US Navy, pensò al concetto di usare macchine teleguidate in combattimento aereo. Concetto fantascientifico per l'epoca, in cui era normale avere come 'espressione tecnologica' dei caccia biplani. Ma nel 1940, dopo anni di bassa priorità, le cose cominciarono a cambiare: vennero inventati i radar-altimetri e la televisione, tanto che nel '41 si provarono alcuni aerei teleguidati e nel 1942, in aprile, mesi prima del molto noto (in Italia almeno) SM.79 ARP, venne provato un drone contro una nave teleguidandolo da 50 km di distanza. Così lo stesso mese, due mesi prima di Midway, l'USN ordinò l'allora segretissimo XTDR-1 in due esemplari, e 100 aerei di un tipo simile, chiamati TDN-1. Questi velivoli erano (i TDR-1) aerei motorizzati da due Lycoming O-435-2 a pistoni, e materiali non strategici visto che era pur sempre un velivolo 'a perdere', con un aspetto non tanto dissimile da quello di un P-38 o di un Mosquito e un abitacolo per un pilota, perché serviva per i voli di trasferimento. In guerra armava una bomba M66 da 907 kg o anche un siluro, e sganciava il carrello dopo il decollo. Già nel marzo 1943 c'erano ordini per 2.000 velivoli, poi ridotti a 300 date le difficoltà pratiche che comportava la loro realizzazione. Nel '44 un'unità usò questi velivoli, portandone in azione 46, di cui 18 ebbero centri pieni sui bersagli giapponesi. Eppure solo 189 vennero costruiti visto che nei test l'USN aveva riscontrato un livello di prestazioni mediocre, come anche l'US Army quando ne testò uno come XBQ-4 nel 1943. Ma il programma continuò con il TD2R con motori da 225 hp, cancellato per trasformarlo in XTD3R-1 o XBQ-5 per l'US Army. Infine l'ultima versione aveva motori Wright R-975 da 450 hp, ma solo 4 vennero completati. In seguito arrivarono anche i XBQ-6, ma rimasero solo sulla carta. Al dunque, quest'arma era interessante, sopratutto perché era da attacco strategico. Aveva avuto un limitato successo, ma il raggio di 685 km con 900 kg di carico non era cosa da poco, anche se la velocità non superava i 225 kmh con i motori originari da 220 hp. Aveva apertura alare di ben 14,6 m e un peso di 2.700 kg.
 
Uno dei drone era l'AT-21 Gunner, aereo da addestramento convertito nel '44 come '''XBQ-3''', capace di portare una telecamera nel muso per essere radiocomandato con precisione sul bersaglio, e con i due motori da 520 hp, poteva volare a 355 kmh con una bomba da 1.800 kg, e arrivare a 2.400 km di distanza. Non ebbe seguito
 
Una cosa che va raccontata al riguardo dei 'drones' americani è che essi hanno avuto, tecnologia militare a parte, almeno un risvolto che ha segnato il costume e la società dei decenni successivi; nel 1945 tale Magg. Ronald Reagan era in visita ad una fabbrica di tali velivoli in cerca di immagini di propaganda, e tra le operaie trovò una che era particolarmente fotogenica: era la futura Marilyn Monroe, le cui foto in tale occasione iniziarono la sua carriera di attrice e sex-simbol.