Italia/Letteratura: differenze tra le versioni

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===La prosa===
 
Il peso della prosa [[lingua latina|latina]] è ancora molto forte in questo periodo per cui la [[prosa]] in volgare, rispetto alla [[poesia]] ,subì un certo ritardo.
<br/> Il primo a fornire i nuovi modelli per il volgare fu il [[Grammatica| grammatico]] [[Bologna|bolognese]] [[Guido Faba]] che comprese l'importanza che la lingua volgare stava acquisendo nella vita quotidiana e in quella politica.<br/> Nel corso del [[XIV secolo|Trecento]] si forma una raccolta di [[Novella|novelle]] scritte in volgare fiorentino, di aurore anonimo, intitolato il [[Novellino]] con finalità morali e [[Pedagogia|pedagogiche]].<br/> Tra gli altri prosatori in volgare di questo periodo si ricordano [[Salimbene de Adam]], un frate francescano di [[Parma]], che scrisse numerose [[Cronaca|cronache]] in un latino colto e nello stesso tempo popolare che accoglieva anche numerose forme di [[lingua lombarda]] e di [[lingua Emiliana|lingua emiliana]]; [[Jacopo da Varazze]], frate domenicano diventato nel[[ 1292]] [[vescovo]] di [[Genova]] che scrisse in latino una raccolta che venne presto diffusa in versione volgarizzata; [[Brunetto Latini]], senza dubbio la figura principale tra i prosatori duecenteschi che scrisse in [[Letteratura francese|lingua d'oil]] il '''Tesoro''' ( Li livres dou Trésor) un testo Enciclopedia che tradotto in seguito in volgare ebbe due versione e che Dante considerò una fonte preziosa per la sua Commedia citandolo come maestro ideale nel XV canto dell'Inferno e il '''Tesoretto''' ricalcando il modello del «Roman de la rose»; [[Bono Giamboni]] compilò un'opera a carattere allegorica-didascalica, '''Il libro de' vizi e delle virtudi''' creando la prima opera dottrinale autonoma.
 
 
 
==Voci correlate==