Armi avanzate della Seconda Guerra Mondiale/Appendice 3: differenze tra le versioni

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Data la situazione, si sarebbe potuto dare tempo e modo alla diplomazia di lavorare e convincere la leadership giapponese, che la guerra era persa e che non aveva nessun senso continuare. Ma per varie ragioni, non accadde nulla di simile. Forse uno dei motivi fu quello che si intendeva far capire a Stalin che sarebbero stati gli USA a comandare nel 'nuovo mondo' postbellico, in quanto dotati di capacità nucleari. E forse la rapidissima successione con cui si fece seguire la seconda bomba alla prima, dopo appena 3 convulsi giorni, era imputabile alla fretta con cui si voleva collaudare dal vero anche la bomba al plutonio, peraltro dello stesso tipo della carica esplosa il 12 luglio. Ecco i tipi di armi escogitate durante la guerra.
[[Immagine:Fat_Man_Internal_Components.png|350px|right|thumb|Ecco la conformazione della 'Fat Man'. Notare la presenza, in posizione diversa dalla Little Boy, di quell'oggetto simile alla resistenza di una lavatrice che in realtà era il radar altimetro 'Archie']]
[[Immagine:Fatman inner1.png|350px|right|thumb|Fat_Man_Internal_Components.png]]
*'''Mark 1''': "Little Boy" , la bomba di Hiroshima (13-16 Kt, 1945-1950)
*Mark 2: "Thin Man", una differente progettazione, che non ebbe seguito
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Sia come sia, l'orrore dell'alba dell'era nucleare non si esaurì ma fece da deterrente per evitare altre guerre mondiali su vastissima scala, nella consapevolezza che la tecnologia umana è troppo potente per essere usata senza limiti.
 
Un'appendice particolare fu però quella del trasporto delle bombe a Titian, da dove poi partirono a bordo dei due B-29. Questo trasporto venne fatto da un mezzo che doveva essere sicuro, veloce e segreto. Nulla di meglio di un incrociatore. Ma l''''USS Indianapolis''', classe 'Portland' (evoluzione del precedente tipo 'Northampton'), ebbe davvero un destino singolare. Nave da 186,2 metri, consegnata nel '32, 107.000 hp per 32,7 nodi, era ben armata con 9 pezzi da 203/55 mm, 8 da 127/25 mm, 24 armi da 40 e 22 da 20 mm, da circa 12.600 t a pieno carico, rischiò di affondare il 31 marzo 1945 quando venne colpito da un Kamikaze. A luglio aveva completato la sua riparazione e il 12 del mese il comandante McVay ebbe l'ordine di approntarsi per il 16 luglio per la partenza. a bordo c'erano anche, per errore, ben 2.500 salvagente, un 'doppione' tra le richieste per l'imbarco. Sarebbero serviti. Per il momento, arrivarono due furgoni dell'US Army al molo Hunters Point, S.Francisco, che portavano uno la barra d'uranio e l'altro parti varie della bomba 'Little Boy', collocati senza troppo riguardo in una cabina ufficiali e nel ponte hangar. Salpò alle 4.000 del 16 luglio, fece scalo a P.Harbour e per il 26 era a Titian, 5.000 miglia lontano dal punto di partenza. Era lì che il B-29 Enola Gay del 509° Gruppo Misto, 20a AF, attendeva per la missione 'speciale'. Poi ripartì il giorno stesso e si diresse verso Leyte per un ciclo di esercitazioni. Non c'erano disponibili unità di scorta al momento e non sembra che ce ne fosse bisogno dato che i sommergibili erano oramai raramente avvistati. E i pochi avvistamenti erano spesso considerati falsi allarmi. Ma la sera del 29 luglio due siluri dell'I-58 lo mandarono a picco. Circa 300 marinai morirono nel naufragio. Il segnale dell'SOS non venne captato da nessuno, e dopo ben 5 giorni finalmente vennero salvati dal mare solo 316 superstiti su 1.195. Molti vennero mangiati dagli squali; la vicenda, ricordata nel famoso film di Spielberg non è inventata e solo una serie di errori e di leggerezze consentì che i soccorsi non venissero fatti in tempo per salvare la maggior parte dei marinai dell'Indianapolis. Come avrà potuto essere che l'ultima grande nave affondata nella guerra sia stata proprio quella che portò 'la bomba' di Hiroshima, è un fatto che sfida ogni ragionamento probabilistico. Un evento meno improbabile, ma nondimeno impressionante, fu come il fato si accanì contro i singoli individui anche delle città giapponesi. Si ha notizia di almeno un uomo che, scampato a Hiroshima, trovò rifugio a Nagasaki, ritrovandosi due volte sotto un attacco nucleare. Sopravvisse ad entrambe, anche se dieci anni dopo morì per un tumore alla pelle (per questo episodio vedi Alberto Angela e la puntata di 'Ulisse' dedicata a Hiroshima).
 
===I programmi tedeschi e gli 'eroi di Telemark'<ref>Jones E: ''I commandos di Telemark'' Eserciti nella Storia nov 1999</ref>===