Armi avanzate della Seconda Guerra Mondiale/URSS-2: differenze tra le versioni

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[[Immagine:PTRS_41.jpg|250px|right|thumb|Il PTRS-41]]
Il T-34 fu un vero 'simbolo', non meno della Katiusha e isoldati con i mitra d'assalto PPSh-42, quelli che sono apparsi persino ai giorni nostri, in Irak (anche in mani americane, come testimoniano varie foto). Questi mitra avevano un calibro di 7,62 mm e 70 colpi nel serbatoio, sparati a 900 c.min. Le mitragliatrici non erano nulla di speciale, a parte quelle da 12,7 mm; per il resto i fucili Mosin-Nagant erano pesanti e di tipo obsoleto. Ma non erano mancati tentativi di fare dei fucili semiautomatici, che però risultarono piuttosto complessi e pesanti. Durante la guerra la conoscenza della cartuccia 'Corta' da 7,92 mm e dei fucili d'assalto StG-43 e 44 saranno sufficienti al genio di un giovane tecnico convalescente, Mikhail Kalashnikov, per elaborare un'intera serie di nuove armi per la fanteria. Ma questa è un'altra storia.
 
Per tornare brevemente ai fucili semiautomatici, che influenzeranno anche i Tedeschi, vale la pena di ricordare l'AVS 36 di Simonov, con una grossa fiammata all'atto dello sparo, molto visibile, e un eccesso di rinculo, oltre a scarsa affidabilità. Però nel '36 non c'era molto di meglio da sperare. L'STV38 di Tokarev lo rimpiazzò dal '38, ma per alleggerirlo era stato reso piuttosto delicato. Venne tolto dalla produzione nel '40, quando arrivò l'STV 40 sempre con il sistema a sottrazione di gas, ma irrobustito, anche se la vampata e il forte rinculo permanevano. Spesso venne assegnato, nondimeno, ai cecchini, oppure agli ufficiali. In ogni caso i Tedeschi presero in servizio tutti gli SVT38 e 40 catturati e il meccanismo base finì nel loro Gewher 43 e nell'insieme si può dire che si trattasse di armi valide, richieste, ma prodotte in pochi esemplari rispetto ai vecchi Mosin-Nagant. Le caratteristiche: calibro 7,62 mm, lunghezza 1,222 m di cui 625 canna, peso 3,89 kg, v.iniziale 820 m.sec, caricatore ad astuccio da 10 colpi. Un discreto equivalente del Garand, insomma. Per quanto riguarda i fucili Mosin-Nagant, si chiamano così in quanto hanno ripreso il meglio di due progetti del cap Mosin, e dei fratelli belgi Nagant. Ma questa è storia del 1891, quindi c'é poco di moderno in queste armi da 1,232 m e 4 kg di peso. La versione carabina M1938 è se non altro pesante 3,47 kg e lunga 101 cm, con v.iniziale scesa da811 a 766 m.sec, ed è rimasta più a lungo in servizio dei vecchi fucili, eclissati dai Kalashnikov.
 
 
 
Delle armi portatili sovietiche conviene nondimeno ricordare l'efficacia quando usate come fucili da cecchini: tutte e due le parti ricorsero ampiamente ai tiratori scelti, ma quelli sovietici erano reparti di numero mai visto, il miglior modo di valorizzare le armi del fante era indubbiamente questo. E in luoghi infernali come Stalingrado, i Mosin-Nagant, con il loro 'scatto' morbido e un cannocchiale da 3,5 o 4 ingrandimenti fecero il loro 'lavoro' con efficacia micidiale, in un'epoca in cui non esistevano protezioni individuali sufficienti per la minaccia (nemmeno gli elmetti d'acciaio erano sufficienti). La lezione non andò persa, e i Sovietici sono stati gli unici a mettere in servizio, nel dopoguerra, un fucile semiautomatico da cecchini: l'SDV Dragunov. Quest'arma non è niente di speciale come fucile di precisione: ma la sua qualifica di 'combattente' con tanto di predisposizione per la baionetta dà l'idea di cosa significa 'tiratore scelto' per i Sovietici: non un soldato d'elite super-addestrato quanto raro a trovarsi in zona, ma un tiratore scelto che fa parte della fanteria, partendo dal plotone in su. Poco efficace nei lavori di maggior impegno, ma presente ovunque come 'braccio' per i soldati normali, in funzione anche anti-cacciacarri (fanti), o anti-cecchini. Alle volte le parti s'invertono, può succedere, come era normale a Sarajevo, che i cecchini venissero snidati da armi controcarri. Ma normalmente accade il contrario, e lo stesso vale per mitragliatrici e mortai. Queste sono le potenzialità di persone capaci di sparare con precisione fino a 500 m, meno dei 'professionisti' capaci di tirare anche ad oltre 1.000, ma abbastanza buoni rispetto alla media che difficilmente colpisce sopra i 100 m.