Armi avanzate della Seconda Guerra Mondiale/URSS-2: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nuova pagina: {{Armi avanzate della Seconda Guerra Mondiale}} ===Armi terrestri=== ====Fanteria==== 250px|right|thumb|Il PTRS-41 Il T-34 fu un vero 'simbolo', non meno della...
 
Riga 36:
 
[[Immagine:IS-2-44.jpg|330px|right|thumb| Lo Stalin versione 1944, con corazza anteriore diversamente raccordata. I suoi possenti cingoli vennero elogiati da Guderian (cit. Pignato)]]
I carri sovietici non erano mai molto pesanti, e lo Stalin definitivo, il '''JS-2''', pur essendo lento, aveva pur sempre un peso di circa 45 t, non diverso dal Panther. Aveva un cannone da 122 mm, ma era stato sperimentato anche il 100 mm. La scelta venne fatta a favore del gigantesco cannone di maggior calibro, in quanto pur avendo minori capacità perforanti, aveva un proiettile capace di far saltare la torretta di un carro anche con proiettili esplosivi; e inoltre il 122 mm era già in larga produzione come artiglieria divisionale. Nato per sopperire alle deficienze di mobilità e di potenza di fuoco del suo predecessore, esso era stato sviluppato dall'OKB SKB-2 diretto dal gen. Kotin. Prima questo OKB aveva dedicato molte attenzioni al KV-13, un carro 'universale' da 30 t eppure capace di resistere ai colpi da 88 mm. Era l'estate del 1942, prima di Staningrado. Per ottenere un carro pesante, che poi fu davvero realizzato, venne recuperata la trasmissione del KV-3, altro carro pesante abbandonato nel 1941. Così nacque il KV-1S, ma era l'inizio, presto superato dal KV-85. Con l'esperienza del contrasto ai carri Tiger, di cui uno venne catturato e usato come test balistici. Ma il cannone da 85 mm, per quanto sufficiente, non era esaltante quando comparato a questi mezzi pesanti; usando l'esperienza del precedente KV-1S e KV-13, con varie riprogettazioni, si ottenne il KV-85,anche se non è chiaro se venne anche usato a Kursk. Si pensava di chiamarlo IS-85, o JS-85, perché Kliment Voroschilov era nel frattempo caduto in disgrazia. A novembre ce n'erano 130 in servizio. Ma il pezzo da 85 mm, con munizioni relativamente rozze non era migliore dell'arma da 88, anzi non era migliore dell'arma da 75 da 48 calibri. Inoltre se c'era il T-34/85 allora la questione che aveva reso discutibili i KV e i T-34 si riproponeva: non uniformare i cannoni di carri medi e pesanti quanto ad armamento. Scartato il pezzo da 100 mm per ragioni di produzione (si sarebbe chiamato IS-100), si proseguì con il cannone D25T da 122 mm, con il progetto izd.240(che però inizialmente ebbe un obice da 122 e non il cannone a canna lunga). Le valutazioni dei due prototipi col pezzo da 85 e da 122 ebbero luogo già nella primavera del '43. Nel novembre del 1943 venne nel frattempo consegnato l'IS-85 (I-233, poi riattato come I-237 con torretta ridisegnata per il cannone), praticamente lo scafo dello Stalin con un cannone da 85 mm, ma sempre in pochi esemplari, pare appena 107. Così in quel poco tempo vi fu un caos di modelli minori, il KV-1S, VK-85, IS-85. Un pò per volta si era arrivati ad un nuovo carro armato, con una meccanica finalmente affidabile anche se non eccelsa quanto a prestazioni, e uno scafo basso e con corazza a fusione. Dal gennaio 1944 iniziò la produzione come IS-122 o IS-2, percHéperché il precedente izd.237 era chiamato adesso JS-1 o IS-1. la produzione iniziò tra febbraio e marzo con 150 carri di prima serie, poi a Chelyabinsk si continuò a pieno ritmo rinunciando ai T-34/85 per raggiungere i 350 esemplari al mese, mentre il nuovo carro veniva prodotto in seguito anche a Tankograd. Come si vede è una genesi particolarmente confusa, con vari filoni che si sono intrecciati tra di loro, tra carri falliti, i vecchi KV e i nuovi Stalin.
 
[[Immagine:IS-2_scheme_of_armour.jpg|450px|right|thumb|schema produzione JS-2 di prima e seconda produzione]]
Riga 54:
I cannoni da 122 avevano cariche separate dato l'ingombro dei colpi, con appena 30 colpi disponibili e con cadenza di 3 c.min, per cui il carro aveva una certa 'lentezza' di riflessi, oltre a meno autonomia di fuoco in azione. Un Tiger avrebbe potuto replicare a circa 10 c.min, con 84 colpi disponibili. Il debutto dei reggimenti OGTTP, da 21 mezzi l'uno, iniziò nell'aprile 1944. Furono importanti nell'Operazione Bagradation (non è un nome inglese, ma di un generale d'epoca napoleonica), che portò all'annientamento del Gruppo Armate Centro. Gli equipaggi erano entusiasti del nuovo mezzo, anche se non sempre ebbe la meglio contro i Tedeschi. Guderian lo ricorderà così: ''Il carro Stalin è il migliore del mondo, ha cingoli robusti e un cannone potente''. Notare che questo non dice nulla né della robusta corazza, né della lentezza. Nel 1944 venne fuori anche un nuovo tipo, il Modello 1944, riprogettato con una corazza con inclinazione omogenea e con una grande fessura per il pilota (che sembrava quasi una fessura per una moneta, ma disposta orizzontalmente). Aveva anche una torretta diversa, cannone D25T, mitragliatrice da 12,7 mm difensiva, ottiche migliorate. La produzione raggiunse nell'ultimo trimestre i 750 mezzi. Ancora numeri piccoli rispetto ai numerosissimi T-34, ma lo Stalin era più difficile da produrre e non certo in proporzione al peso, dopotutto superiore solo del 50%.
 
Non furono molti gli JS-2 prodotti, meno dicirca 3.000-3.475; ma per sfondare le difese tedesche, e per duellare con altri mostri corazzati, come i Tiger e i Konigstiger era l'unica risorsa che i Sovietici avessero, almeno in uno scontro frontale a 'viso aperto'. Ma i SU-100 con il loro pezzo da 100 mm erano un cacciatore anche più letale, e certo più rapido ed economico. Contro il Panther era possibile perforarne la corazza frontale da 1.000-1.500 m contro appena 600 m per il mezzo tedesco. I fianchi erano vulnerabili da entrambi i contendenti fino a circa 2 km. Contro i Konigtiger era però più difficile ottenere il successo, ma erano pochi e raramente vennero incontrati in gruppi, anche di poche unità.
 
Il '''JS-3''' era il carro 'definitivo' per la II GM, ma arrivò leggermente in ritardo per la guerra e non è chiaro se vi partecipò. Pare che ne vennero costruiti circa 350 già prima della fine della guerra e si finì di produrlo nel '51 con 1.800 esemplari circa. La protezione minima di questa crazione era di 25 e non 20 mm, quella massima arrivava anche a 230 mm ed era in generale molto inclinata, una vera sfida anche per i cannoni tedeschi più potenti. Di certo era disponibile appena dopo, in tempo per partecipare alle parate conclusive. Sarebbe stato poi seguito da vari altri super-carri sovietici fino al T-10 Lenin degli anni '50. Questo aveva corazza spessa fino a 250 mm in torretta, eppure pesava solo 48 t. Era possibile grazie ad un'altezza ridotta ad appena 2,25 m al cielo della torretta. Gli americani e gli inglesi reagirono agli Stalin/Lenin con gli M103 e i Conqueror, più moderni ma dal peso eccessivo (56-65 t) e inizialmente, ancora con motori a benzina e quindi poca autonomia.
 
Nondimeno, il JS-3 era formidabile, con una corazza 'a testuggine' da 120 mm di spessore. Vi furono nondimeno dei problemi di saldatura o di fusione per le piastre, che richiese molti sforzi e due ricostruzioni. La loro carriera non fu molto brillante; vennero impegnati nel '56 a Budapest in un contesto dove erano vulnerabili (come sempre, se non c'é l'appoggio della fanteria), e nel '67 opposero una dura resistenza, prima di essere presi sui fianchi, ai carri M48 israeliani. Alcuni vennero anche mandati a Cuba<ref>Pizzo N: ''I carri IS 1 e IS 2'' Eserciti nella Storia nov-dic 2004</ref>.
 
 
Gli altri carri sovietici pesanti erano mezzi come l'I-701 del 1944, scelto per la produzione come IS-4 e realizzato davvero in 250 esemplari entro il 1949, ma era troppo pesante per essere davvero apprezzato. L'IS-5 di Kotin non andò oltre il modello di legno, nel' 45 venne prodotto l'I-253 che era eventualmente destinato a diventare l'IS-6 con trasmissione elettromeccanica e peso di 51,3 t. Ma non funzionò, come del resto lo Stalin VII di poco successivo, anche se erano ben armati con il pezzo da 130 mm, ne vennero costruiti solo 8 nel dopoguerra. Sarebbero stati nemici formidabili anche per il Tiger II. Il prototipo I-730 venne in realtà limitato a 10 esemplari di preserie, poi modificato e diventato IS-9 e IS-10, quindi prontamente ribattezzato T-10 Lenin nel marzo del '53, quando morì Stalin. Questa fu l'evoluzione finale della specie, con l'epigono T-10M munito di alcune migliorie, come i visori IR e armi da 14,5 mm al posto delle 12,7 mm.
----
I carri leggeri sovietici non ebbero luogo durante la guerra. I Sovietici nel periodo ante-guerra avevano parecchi carri leggeri; i BT-1/7 nacquero dai tipi americani 'Crhistie', ed era precedenza sulla mobilità, che compromise la corazzatura. Dalla sua evoluzione si sarebbe giunti al T-32 e poi al T-34. I T-26, invece, discendevano dai Vickers da 6 t, e armati ben presto con torretta da 45 mm, divennero mezzi di tutto rispetto; in Spagna surclassavano nettamente i Panzer I e II, e i carri L3 italiani, nessuno dei quali abbastanza armato né capace di sopravvivere ai colpi del 46/45 mm sovietico. Successe anche che un L3 armato di lanciafiamme tentò di avvicinarsi di soppiatto con la sua velocità e sagoma bassa, ma venne distrutto a cannonate. Il T-26 era una sorta di 'Tiger' della situazione. Durante la guerra successiva invece venne surclassato dai cannoni tedeschi, visto che era poco protetto e piuttosto lento (tutto sommato era l'equivalente di un M13/40 italiano, ma pesava solo 9 t anziché 13, con corazzatura ridotta di circa 15-25 mm anziché 42). Queste esperienze furono importanti, visto che vennero sviluppate tante tecniche interessanti, i motori diesel, la corazza in lamiera saldata, i cannoni ad alta velocità. I T-26 non erano altro che carri appoggio della fanteria, ma erano molto diversi dai quasi coevi R.35 francesi, pure da circa 10 t. La differenza era notevole: con una corazza pari a circa la metà avevano però una maggiore velocità (28 anziché 20 kmh), una torre biposto e con cannone ad alta velocità, che nell'insieme ne facevano dei mezzi ben più moderni di quelli francesi, che erano solo la riedizione dei mezzi d'appoggio della I G.M., veicoli molto più legati alle operazioni statiche, e per questo ben protetti, ma inadatti per la guerra di movimento.