Armi avanzate della Seconda Guerra Mondiale/Appendice 1: differenze tra le versioni

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Per il resto era un minuscolo apparecchio da 6,25 m, apertura alare 5 m, 5,4 m2 di superficie, peso 900-1620 kg, 850 kmh. La tangenza effettiva era di circa 500 m ma era previsto che potesse arrivare a 9000, e che la salita a 8.000 m avvenisse in appena 2,5 minuti, per autonomia di 110 km mentre quella effettivamente coperta nei pochi voli eseguiti non andò oltre gli 8,5<ref>Chiarito il mistero dell'He 176, Aerei nella Storia giu-lu 1999</ref>.
 
La storia di quest'aereo nel suo piccolo era affascinante. La sua gestazione, come si è detto, fu molto lunga e tribolata, passando attraverso gli He 112 R usati come cavie. Ma il motore da 600 kgs di Walther fu usato sul primo prototipo dell'He 176, che Ernst Heinkel avrebbe voluto piuttosto con la collaborazione di von Braun. C'erano stati voli di prova, addirittura delle prove librate con il prototipo V1 portato sopra un'auto di grossa potenza fino a 155 kmh. Si voleva saggiare le caratteristiche a bassa velocità e poi far volare l'aereo, con la previsione di usare, per il secondo prototipo, il motore di von Braun. Il primo volo avvenne come si è detto il 20 giugno 1939, con l'inossidabile collaudatore Warsit (già sopravvissuto allo scoppio del primo Heinkel 112 R), che in appena 50 secondi accelerò a 750 kmh, salì a quasi 1000 m toccando gli 850 kmh, e poi scese con i serbatoi vuoti alla base. Il giorno dopo venne riprovato il volo davanti a ufficiali come Udet, che ammirarono l'aereo e il coraggio del pilota, ma si aspettavano un velivolo magari utilizzabile come caccia e non un piccolo aggeggio sperimentale, che aveva, come disse Udet, delle pedane al posto delle ali. La dimostrazione quindi non convinse dell'idea del velivolo a razzo e si mandò avanti piuttosto l'He 178 a reazione. La costruzione del secondo prototipo non venne fatta data la delusione di Heinkel per l'assenza di interesse delle autorità per quel suo primo piccolo aereo specificatamente progettato per il volo a reazione, che realizzato in segreto, toccò la massima velocità raggiunta (almeno in orizzontale) da un velivolo fin'allora. L'aspetto dell'He 176, a lungo dibattuto, era così strano perché si era voluto dare al collaudatore un sistema di salvataggio speciale, con l'eiezione di tutto l'abitacolo dall'aereo come sistema di salvataggio rapido, e l'uso di paracadute relativo, in caso vi fossero stati problemi in volo. E alla fine quest'esperienza servì per un ultimo, ennesimo tentativo per un caccia da difesa aerea, che era chiamato P.1077 Julia. 5 di questi aviorazzi erano in approntamento quando terminò la guerra, cosicché nemmeno quest'ultimo progetto di caccia Heinkel ebbe fortuna<ref>Aerei nella Storia N.28 feb-mar 2003</ref>.
 
===V 2 negli USA<ref>Marcozzi G:''Le V-2 di W.Sands'', Aerei nella Storia dic 1999</ref>===