Armi avanzate della Seconda Guerra Mondiale/Appendice 4: differenze tra le versioni

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La storia della guerra elettronica è uno dei temi più difficili e riservati della tecnologia bellica. Durante o immediatamente prima della II Guerra mondiale apparvero quasi tutte le branche che sono state poi la colonna portante di questo settore tecnologico. '''[[w:Radar|Radar]]''' aeroportati, di scoperta aerea, ECM e altro ancora, per non parlare dei sonar, delle radio, delle apparecchiature cifrate e di calcolo, che meriterebbero un ulteriore capitolo, ma su cui le informazioni sono anche meno disponibili. La qual cosa è aggravata dal fatto che l'elettronica 'd'annata' non suscita usualmente alcun interesse del grande pubblico. Mentre armi, aerei, navi sono spesso preservati e conserati in musei, acquisendo anche grande popolarità, le attrezzature radiotecniche, allora come oggi, sono rottamate senza che ci si sia posti il dubbio se conservarle come testimoni della tecnologia dell'epoca, una perdita di conoscenza per le generazioni future sugli elementi da cui si è mossa la nostra attuale civiltà tecnologica.
 
Qui sono raggruppate molte delle informazioni apparse su enciclopedie e riviste specializzate, che sperabilmente diano un quadro coerente e credibile della storia della guerra elettronica fino al 1945. Difficilmente sarà completo, o le informazioni del tutto collimanti tra di loro (dopotutto come si può stabilire con precisione chi abbia ragione sulla portata massima di un radar? Non è certo altrettanto agevole che parlare di un aereo o delle prestazioni di un altro oggetto materiale), ma in generale non ho trovato grosse differenze nelle informazioni disponibili. Che per la prima volta sono raggruppate in un'unica pagina, colmando e intergrando le lacune dei singoli, sia pur corposi articoli che ho consultato. Data l'importanza dei sistemi radar ed elettronici nel decidere le sorti della II GM, è fondamentale cercare di capirne il più approfonditamente possibile genesi, sviluppo e capacità, dati che oltretutto sono stati fino a non molti anni fa afflitti da lacune ed errori, solo recentemente rimediati da ricerche più approfondite e coerenti. Ragion per cui, per quanto consapevole della complessità e dello scarso 'appeal' dell'argomento, auguro a chi ne sia interessato una buona lettura.
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====Origini====
Il radar ha avuto particolare fortuna in Gran Bretagna e negli USA, ma non bisogna dimenticare mai la 'terza potenza' in questo settore, la Germania. Questa accusò un certo ritardo nel campo dei radar durante la guerra, ma riuscì ad installarlo per la prima volta sulle navi, attorno al 1936.
[[Immagine:Limber_Freya_radar_illustration.png|340px200px|right|thumb|Il Freya in una delle sue versioni]]
Ma era già da Hertz dell'Università di Karlsruhe, che venne notato come le onde radio venissero riflesse da oggetti metallici. Era il 1886. 18 anni dopo un altro tedesco, Christian Hulsmeyer di Dussendorf, che brevettò il 'Telemobilescopio' per la navigazione, e pare che il brevetto era DRP 165546 del 30 aprile 1904 (si parla anche del 1906). La sua dimostrazione avvenne nel 1904, sul ponte di Hoenzollern, localizzando un rimorchiatore in navigazione sul Reno. Era un momento in cui si sarebbe stati in tempo per sviluppare tale tecnologia entro il 1914, se non anche nel 1912, quando il Titanic andò incontro al suo destino per via del famoso icesberg incontrato sul suo tragitto. Ma questo apparato elettrotecnico, che lui definiva 'misura radiofonica' (per il segnale acustico generato), non aveva che una bassa frequenza, come possibile per le tecnologie disponibili all'epoca. Questo non poteva essere superato perché c'era ancora da inventare il triodo del 1907, di Lee de Forest, quando per la prima volta fu possibile disporre di un oscillatore ad alta frequenza. Questo aiutò, ma l'idea non venne applicata per i radar. Del resto, con una portata di poche centinaia di metri, effettivamente l'apparato di Hulsmeyer non avrebbe avuto molte possibilità pratiche e le Compagnie di navigazione non seppero che farsene. Ma sarebbe stato semplicemente necessario continuarne lo sviluppo che fino al 1922 non parve interessare molto. In ogni caso resta il primato storico: sebbene alle volte si sia addirittura detto che i Tedeschi non conoscessero il radar, in realtà furono proprio loro a capirne per primi i principi e a costruire un sistema capace di valorzzarne le possibilità di scoperta a distanza. Anche se, come spesso accade, si è trattato di un primato storico slegato da applicazioni pratiche.
 
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====La prima generazione====
[[Immagine:Pole_Freya_radar_illustration.png|340px220px|right|thumb|Il Freya in un'altra versione]]
Stranamente, anche nel campo navale i Tedeschi ebbero cura di realizzare dei sistemi radar di ottime caratteristiche, specie per l'epoca della loro realizzazione. Nel '36, grossomodo al contempo del FuMo 39, apparve il sistema terrestre FuMG 80 Freya. In Italia, USA, GB le ricerche andavano avanti e comparivano prototipi, ma di sicuro non fu Marconi (come qualche volte viene riportato) l'inventore del radar, anche se la sua conferenza fu molto utile nell'indirizzare l'attenzione verso tale strumento. In Italia, in ogni caso, non c'era nessun altro che ne fosse interessato fino a circa la metà degli anni '30. Per allora i Tedeschi avevano già il suddetto Freya, radar che aveva un'antenna rotante con frequenza di 125 MHz e potenza di 30 kW garantiva una portata inizialmente di 80 km, poi aumentata a ben 120 (e durante la guerra, fino a circa 160), che per l'epoca significavano molto tempo disponibile per il contrasto. Era piuttosto preciso, con valori di +/-150 m e 0,5 gradi per distanza e direzione. L'antenna aveva una superficie di circa 3 m2, dunque piuttosto piccola. E' ben vero che un caccia dell'epoca per salire, diciamo, a 6 mila metri ci metteva almeno 7-8 minuti ad essere ottimisti, mentre adesso ce ne metterebbe circa uno; ma è anche vero che i bombardieri moderni volano a circa 900 kmh come velocità di crociera: 120 km sarebbero 8 minuti di preavviso, e se si considerano circa 5 minuti di tempo di risposta tra l'allarme e il decollo, è chiaro che non c'é molto da sprecare. Ma all'epoca un bombardiere difficilmente volava oltre i 240 kmh in crociera, anche i tipi più veloci che stavano giusto entrando in servizio facevano al più 300-320 kmh: quindi 80 km, o 120 nel '39, diciamo che significavano almeno 20 minuti di preavviso, un tempo preziosissimo che poteva consentire l'intercettazione prima dell'obiettivo (anche perché all'epoca non c'erano certo armi stand-off). Era mobile, cosa non di poco valore. Il problema con il Freya era che non poteva misurare la quota dei bersagli, cosa molto importante per l'epoca (dati i tempi di salita), ma questa non è una prestazione facile da ottenere con un radar piuttosto primitivo (tanto che spesso sono stati usati sistemi radar appositi, da soli o integrati nelle antenne di scoperta). Inoltre, la portata variava parecchio, tra i 20 e i 200 km secondo alcune fonti, a seconda della quota di volo del bersaglio che per le onde di 2,4 m di lunghezza (circa 120 MHz) non era certo un particolare di poco conto. Quanto alla precisione, era grossomodo capace di misurare la distanza con errore di 125-150 m.
 
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<references/>
 
==Altre risorse==
Armi da guerra, fascicoli 9 (bombardieri pesanti) e 41 (Caccia notturni)
 
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