Armi avanzate della Seconda Guerra Mondiale/USA-4: differenze tra le versioni

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==Corazzati==
===Armi portatili===
La principale di queste, almeno tra le definibili 'avanzate' fu senz'altro il Bazooka, diventato (assieme all'RPG in questi ultimi anni) il sinonimo di questo tipo di armi.
La principale di queste, almeno tra le definibili 'avanzate' fu senz'altro il Bazooka, diventato (assieme all'RPG in questi ultimi anni) il sinonimo di questo tipo di armi. La nascita del Bazooka era dovuta alle ricerche fatte ad Aderbeen fin dal 1933, ma solo nel '42 venne iniziato lo sviluppo di questo sistema piuttosto originale, eppure semplice: un tubo lanciarazzi, un razzo alette lunghe, che era collegato all'ogiva da un razzo di piccolo diametro, il che consentiva di non usare le alette ripiegabili. Era usata una granata a razzo con ogiva appuntita HEAT, razzi per governale, mentre c'era il tipo HE con ogiva con anello di stabilizzazione in coda. Il lanciatore, a pieno calibro (della testata) era munito di grilletto, appoggio a spalla, manico anteriore per la mano, azionamento elettrico della carica di lancio. Ma questa spesso non bruciava totalmente prima di uscire dal tubo di lancio e allora spesso era possibile mettere una retina di protezione vicino alla volata, altrimenti scoppiava in faccia al tiratore. Il tiro era possibile ad un massimo di 594 m, in addestramento si potevano colpire carri a 274 m, ma poi in azione la gittata pratica era di soli 91 m. Capace di perforare 70 mm di corazza, poi aumentata rapidamente a 119 mm, era un'arma efficace e popolare, che doveva il nome alla somiglianza ad uno strumento hawaiiano a fiato. Venne usato in molti compiti, anche d'appoggio truppe, aveva proiettili nebbiogeni e incendiari e poteva essere usato per i compiti più vari. La differenza con il Panzerfaust era che si trattava di un lanciarazzi non sottocalibrato, con un calibro cioè pari alla testata, mentre la struttura era ricariabile. I Tedeschi lo presero a modello per il Panzerschreck. Gli americani però rimasero fedeli al tipo calibro 60 mm, prodotto come M1 nel '42, l'M1A1 migliorato, l'M9 scomponibile in due pezzi per facilitarne il trasporto, e l'M18 leggero in quanto fabbricato in alluminio. Il Super Bazooka era da 89 mm, e adottava finalmente il concetto tedesco di aumentare il calibro della testata. Venne tuttavia prodotto solo nel dopoguerra e usato con successo in Corea (dove il Bazooka era invece incapace di funzionare se messo contro i T-34). In tutto, fino al '45 vennero prodotti almeno 467.628 Bazooka e 15.603.000 razzi di tutti i tipi. Si trattava di un dato impressionante, che motivò la presenza di questo lanciarazzi in servizio per molti anni a venire, assieme ovviamente all'M20 Super Bazooka. In definitiva il Bazooka diede una risposta semplice ad un problema complesso, che con i fuciloni controcarri era oramai difficilmente gestibile: e se questi dovevano essere utilizzati come lanciagranate come fecero i Tedeschi, allora perché non studiare un lanciagranate puro? La cosa però non era pacifica: i Tedeschi produssero un valido razzo, utilizzando però per il tiro il Puppchem, una specie di cannone-lanciarazzi leggero che era una soluzione del tutto impraticabile. Infatti cambiarono subito idea quando catturarono i ben più semplici Bazooka nella primavera del '43, in Africa Settentrionale.
 
La nascita del Bazooka era dovuta alle ricerche fatte ad Aderbeen fin dal 1933, ma solo nel '42 venne iniziato lo sviluppo di questo sistema piuttosto originale, eppure semplice: un tubo lanciarazzi, un razzo alette lunghe, che era collegato all'ogiva da un razzo di piccolo diametro, il che consentiva di non usare le alette ripiegabili.
Le caratteristiche dell'M1A1: calibro 60 mm, lunghezza 1,384 m, peso 1,54 kg (razzo) e 6,01 kg (tubo), v.iniziale 82,3 m.sec<ref>Armi da guerra 105</ref>.
 
La storia completa del Bazooka era però ben più antica, se si vuole risalire ai suoi antenati. Nel 1915, durante la prima guerra mondiale, uno scenziato che poi divenne uno dei più importanti specialisti della propulsione a razzo si stava interessando ad una nuova arma. Era Rober H. Goddard. Pensava ad un sistema per i combattimenti in trincea, la cui idea prese forma durante gli anni successivi, sopratutto dopo il 6 aprile 1917 quando gli USA entrarono in guerra. L'arma venne presentata all'US Army Signal Corps a metà del 1918. Vi furono anche dei tiri di prova ad Aberdeen. Era un'arma che poteva essere scambiata per un gioco pirotecnico: il calibro era di appena 25 mm e la lunghezza di meno di mezzo metro. Decisamente non era un'arma potente, e dopo alcuni altri anni di prove venne abbandonata nel 1923. All'epoca si cominciava a parlare seriamente, nonostante i tagli del dopoguerra, di evoluzione nelle tecniche carriste e questo non tardò a provocare delle reazioni difensive, specie nello studio di nuovi sistemi per la fanteria. Gli Americani avevano valutato i fuciloni come armi piuttosto scomode e costose, il che può forse sorprendere considerando la loro grande attitudine alle armi da fuoco di elevata potenza. Ma se non adottarono fuciloni controcarri, è anche vero che un'arma di questo tipo in realtà ce l'avevano già, la mitragliatrice M2, basata, pare, sul proiettile da 13 mm dei fuciloni Tedeschi della grande guerra. Molto prima dell'avvento dei carri armati, però, un curioso fenomeno venne osservato da tale Charles E. Munroe, che notò come nelle barre di esplosivo usate per le demolizioni ferroviarie la sigla del produttore spesso veniva trasmessa al metallo, all'atto dell'esplosione. L'effetto Munroe, poi noto come 'carica cava', permetteva a piccole cariche esplosive di perforare e tagliare via centimetri di acciaio. Queste osservazioni del chimico americano erano state fatte nel 1888, troppo presto per pensare alla guerra corazzata. Ma tornarono utili nel futuro, per esempio nel 1930 quando Henry Mohaupt, armiere di origini svizzere, venne incaricato dall'US Army di sviluppare una bomba a mano capace di perforare 100 mm d'acciaio. E per realizzare tale impegnativo 'target' si rivolse alla carica cava. Così nacque la bomba a mano M10, effettivamente valida anche per spessori superiori ai 100 mm d'acciao, che era 5-6 volte più spesso delle corazze dell'epoca e che sarebbe stata equivalsa solo dai KV e Tiger di molti anni dopo. Ma c'era il problema del peso, oltre 1,6 kg, troppi per lanciarla a mano. Per risolvere il problema si pensò ad una granata simile, ma più piccola, la M9 che poteva essere sparata dal fucile e che dai tardi anni '30 divenne la prima arma controcarri della fanteria americana. Sempre non considerando la M2, che poteva perforare circa 25 mm d'acciaio a breve distanza, ovvero molto di più di quanto la gran parte dei mezzi corazzati dell'epoca avesse da offrire. Quasi contemporaneamente tale Lt. E.G. Uhl ricominciò a lavorare sull'arma di Goddard, e la cosa può sembrare strana dato che era un militare dell'USN. L'US Army si interessò a questo revivale e il colonnello Leslie A. Skinner propose alfine una granata M9 con il razzo di Uhl. E così tutti i pezzi erano a posto: si riuniranno al Cormoran Hall della G.W. University, sotto forma di un tubo di 1,37 metri provvisto di un poggiatesta e due impugnature, la prima per mirare e la seconda per tirare con tanto di un grilletto. C'erano anche due batterie BA da 1,5 volt, perché era previsto che il razzo fosse acceso elettricamente. Il calibro di 60 mm era in realtà 2,36 pollici ovvero 60,07 mm. Già nel 1940-41 ne vennero realizzati e sperimentati vari prototipi, mentre nel '42 si giunse al tipo che poi sarebbe passato in produzione, senza più l'impugnatura anteriore ma con un traguardo da 100, 200 e 300 yards. L'omologazione avvenne nel luglio 1942 come M1 Bazooka. Le consegne partirono ad ottobre ed è davvero poco noto come subito parecchi di questi lanciarazzi venissero consegnati ai Sovietici. Seguirono i razzi di veri tipi, cominciando dall'M6A1 HEAT, l'M10 al fosforo per compiti fumogeni-incendiari, e un razzo inerte per esercitazioni M7A1. Almeno inizialmente il razzo veniva sparato da un lanciatore di 6,8 kg di peso e 1,37 m di lunghezza, dal costo di appena 19 dollari (poi calato) e riutilizzabile. Il proiettile di per sé, forse riferendosi a quello HEAT, era pesante 1,6 kg e lungo 55 cm, mentre la carica HEAT pesava 700 grammi di cui 227 di esplosivo vero e proprio, il tutto sparato a 82 m.sec per una gittata utile variamente indicata, ma in genere di 150 metri, teoricamente anche 2-4 volte tanto. Inizialmente perforava 70-80 mm d'acciaio. Da ricordare che se l'impiego fu fatto dagli americani dopo gli sbarchi nel Nord Africa, i Sovietici lo usarono in combattimento nello stesso periodo. Ne lamentarono anche un difetto, quello delle batterie, vulnerabili al freddo.
 
Ma la carica del razzo propulsore spesso non bruciava totalmente prima di uscire dal tubo di lancio e allora spesso era possibile mettere una retina di protezione vicino alla volata, altrimenti scoppiava in faccia al tiratore, che ebbe anche appositi occhiali protettivi. Nondimeno non era raro vedere il lancio anche senza l'uno o l'altro. La vampa del bazooka lo rendeva poco pratico per i tiri da ambienti chiusi e facile a vedersi dopo il tiro. Per questa ragione i militari americani preferirono spesso il PIAT britannico, che era più pesante ma più discreto. Ma le valutazioni di questo sistema inglese non portarono ad una adozione a scapito di quello americano, tutto sommato più facile da gestire. Successivamente partirono i programmi per l'M1A1 nel luglio 1943, senza interruttore d'attivazione, con i sistemi protettivi di cui sopra, e con un'ottica di puntamento vera e propria. L'M9A1, studiata dal '43 ma entrata in servizio assai più tardi, eliminava le batterie, sostituite da un piccolo generatore azionato dal grilletto. Inoltre il lanciatore era scomponibile in due parti per ridurre il suo ingombro durante il trasporto. Le munizioni adottate, del tutto diverse dalle precedenti, avevano alette corte con struttura cilindrica per una migliore precisione. L'M9A1 con i razzi M6A3 entrò in servizio in quantità crescenti dal '44. Da quell'epoca grossomodo iniziò anche l'introduzione dei pezzi SR da 57 mm e poi da 75 mm. Ma il Bazooka, molto più leggero, non ne soffrì più di tanto.
 
Il tiro era possibile ad un massimo di 594 m, in addestramento si potevano colpire carri a 274 m, ma poi in azione la gittata pratica era di soli 91 m. Capace di perforare 70 mm di corazza, poi aumentata rapidamente a 119 mm, era un'arma efficace e popolare, che doveva il nome alla somiglianza ad uno strumento hawaiiano a fiato. Venne usato in molti compiti, anche d'appoggio truppe, aveva proiettili nebbiogeni e incendiari e poteva essere usato per i compiti più vari. La differenza con il Panzerfaust era che si trattava di un lanciarazzi non sottocalibrato, con un calibro cioè pari alla testata, mentre la struttura era ricariabile. I Tedeschi lo presero a modello per il Panzerschreck. Gli americani però rimasero fedeli al tipo calibro 60 mm, prodotto come M1 nel '42, l'M1A1 migliorato, l'M9 scomponibile in due pezzi per facilitarne il trasporto, e l'M18 leggero in quanto fabbricato in alluminio.
 
Il suo successore, sollecitato dalle corazze dei carri tedeschi più pesanti era l'M 20 Super Bazooka era da 89 mm, che adottava finalmente il concetto tedesco di aumentare il calibro della testata. Si potrebbe quasi dire che era una copia dell'arma tedesca, almeno concettualmente. Venne tuttavia prodotto solo nel dopoguerra (attorno al 1950) e usato con successo in Corea (dove il Bazooka era invece incapace di funzionare se messo contro i T-34). Il suo peso era di 6,4 kg, con tubo scomponibile da 1,55 m, razzo M28 da 4,09 kg di cui 0,87 kg di HE e 0,163 di propellente a razzo. Era sufficiente per una gittata massima di 1.200 m, ma quella pratica era grossomodo pari ad un sesto. Perforando anche oltre 200 mm d'acciaio era efficace, e venne rimpiazzato (ma a lungo rimase nei depositi come riserva) solo dal piccolo M71 LAW, che era certo più moderno, ma meno potente e del tipo a colpo singolo, come i primi Panzerfaust. La versione M20A1 e B1 erano le versioni prodotte, nel secondo caso con il più costoso alluminio per ridurre il peso totale<ref>Cantamutto A: 'Il Bazooka'', Eserciti nella Storia nov dic 2008</ref>.
 
In tutto, fino al '45 vennero prodotti almeno 467.628 Bazooka e 15.603.000 razzi di tutti i tipi. Si trattava di un dato impressionante, che motivò la presenza di questo lanciarazzi in servizio per molti anni a venire, assieme ovviamente all'M20 Super Bazooka. In definitiva il Bazooka diede una risposta semplice ad un problema complesso, che con i fuciloni controcarri era oramai difficilmente gestibile: e se questi dovevano essere utilizzati come lanciagranate come fecero i Tedeschi, allora perché non studiare un lanciagranate puro? La cosa però non era pacifica: i Tedeschi produssero un valido razzo, utilizzando però per il tiro il Puppchem, una specie di cannone-lanciarazzi leggero che era una soluzione del tutto impraticabile. Infatti cambiarono subito idea quando catturarono i ben più semplici Bazooka nella primavera del '43, in Africa Settentrionale.
 
Le caratteristiche dell'M1A1: calibro 60 mm, lunghezza 1,384 m, peso 1,54 kg (razzo) e 6,01 kg (tubo), v.iniziale 82,3 m.sec<ref>Armi da guerra 105</ref>.
 
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