Armi avanzate della Seconda Guerra Mondiale/Germania-4: differenze tra le versioni

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A proposito dell'ordinamento dell'artiglieria campale c'era un reggimento di artiglieria campale per divisione. C'erano un comando, batteria comando (meteo, trasmissione ecc), 4 gruppi di cui uno di cannoni da 75, uno di obici da 150, e due di obici da 10,5 cm. L'ordinamento era di 3 batterie di cui ognuna con 4 o 6 obici<ref>Armi da guerra 51</ref>.
 
 
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I cannoni controcarri tedeschi si sono definiti in 3 tipi diversi e un'arma multiuso. I primi erano i Pak da 3,7 cm, i Pak 36/36, che in realtà nacquero sulla coda degli insegnamenti della I G.M. e infatti già nel '25 cominciò l'attività della Rheinmetall. La produzione iniziò nel '28 e per l'epoca era un piccolo, efficace pezzo d'artiglieria ben scudato. Nel '34 apparve un affusto con gomme per il traino meccanico. La sua diffusione, favorita dall'essere apparso molto prima della guerra (e per lo stesso motivo, quando questa scoppiò si ritrovò decisamente superato), fu davvero enorme: di fatto fu il cannone controcarro standard o la base per realizzazioni autoarchiche, incluso il pezzo americano M3, prodotto in oltre 18.000 esemplari. I Pak da 3,7 cm perforavano 56 mm a 200 m, e vennero usati anche come cannoni per carri. Non ebbero tuttavia molto successo dopo il 1940, quando i carri armati divennero sempre meglio protetti. I piccoli PAK vennero talvolta usati per lanciare granate HEAT di grosse dimensioni, e l'affusto spesso usato per i cannoni d'appoggio fanteria da 75 mm, tutto sommato più utili.
 
La massa del cannone era di 328-440 kg in combattimento e in trasporto. L'AP aveva velocità di 760 m.sec.
 
Dopo questo cannone da 37/45 mm, fu rapidamente la volta del cannone Pak 38 da 50 mm, arma entrata in servizio nell'estate del '40 dopo che era stata approntata circa 2 anni prima. Aveva una canna da 60 calibri e presto divenne il cannone dei Panzer III e delle blindo Puma. Era lungo, slanciato e sempre di produzione Rheinmetall. L'affusto era in lega leggera e quindi leggero e facile da manovrare. La lunghezza era di 3,187 m, di cui la rigatura era di 2,38 m. L'AP aveva 835 m.sec, l'HE da 550 m.sec, l'AP40 arrivava a 1.180 m.sec, alzo fino a 27 gradi e brandeggio di 65 gradi. Peso di 1000 kg in batteria. Perforava 101 mm a 740 m. Ad un certo punto ne venne approntato anche un tipo ad alimentazione automatica per aerei, e addirittura si tentò di usare questo potente cannone come arma contraerea. La sua produzione era piuttosto costosa, visto che era in lega leggera, ma quest'arma non era migliore del 57 mm inglese. Anche con l'AP 40 da 0,925 kg (anziché 2.06 kg del tipo normale o 1,82 kg della munizione HE), non era del tutto sufficiente dopo il 1942.
 
Molto meglio fu l'uso dei cannoni Pak 40, che erano simili al precedente, con un aspetto quasi 'scaled up'. Stavolta l'affusto era in acciaio, per carenza di materie prime. Arma difficile da rilevare, data la sua sagoma bassa, scudata, con direzione di 45 gradi e alzo di-5/+22 gradi, peso di 1.500 kg in marcia e 1.425 in assetto di combattimento, aveva munizioni AP da 6,8 kg e 750 m.sec, AP40 da 4,1 kg e 930 m.sec, e HE da 5,74 kg a 550 m.sec. Quest'ultima granata consentiva di utilizzare il pezzo anche come arma d'artiglieria leggera, anche se la gittata era di solo 7.680 m. Ma il meglio era con le granate AP 40: perforava 154 mm a 500 metri, sufficiente per quasi tutti i possibili bersagli, incluso il T-34 che era affrontabile anche da 1 km. Pare che l'AP40 perforasse ancora 98 mm a 2 km. Presto venne usato anche come arma per carro e venne persino adattato all'uso da parte di alcuni tipi di aerei bimotori e quadrimotori.
 
C'era poi il famoso '88 contraerei. Questo era stato introdotto come arma contraerei, ma dalla guerra in Spagna in poi l'uso come artiglieria controcarri era diventata usuale, non solo per le doti balistiche, ma sopratutto per la mobilità (malgrado l'alta sagoma). La sua efficacia contro i blindati sovietici in Spagna fu micidiale, così come contro i carri polacchi e poi quelli francesi e britannici: l'88 fu il primo cannone a poter perforare i carri 'Matilda II'. La produzione venne iniziata già prima del 1933, e migliaia di armi vennero utilizzate in ogni fronte, tanto che addirittura molte sono rimaste in servizio, nonostante il calibro non compatibile con altre armi, anche fino ad anni recenti, per esempio in Yugoslavia. Con la sua granata HE spolettata a scoppio ritardato o con colpi semiperforanti poteva perforare i carri ed esplodere, annientando anche l'equipaggio. Ben presto venne usato da semicingolati come quelli da 12 t, leggermente protetti. La Krupp, che a suo tempo aveva sviluppato il cannone in Svezia, finanziata dall'Esercito tedesco, produsse anche la versione per carri Tiger, e poi il cannone Flak 41 da 71 anziché 56 calibri. La versione contraerei non fu tanto efficace, perché c'erano problemi di affidabilità; anche se era un cannone assolutamente formidabile quando funzionava correttamente; il fatto è che i Tedeschi preferirono armi meno estreme con prestazioni maggiori ma con calibro più elevato. La versione controcarri specifica apparve presto, era il Pak 43 con tanto del pezzo per carri KwK 43 8,8 cm. Il cannone era dotato di caratteristiche di rilievo, come il meccanismo di chiusura semiautomatico (che espelleva automaticamente i bossoli), congegno di sparo elettrico e piattaforma girevole. Per aumentare la produzione venne usato anche un cannone con affusto raffazzottato, proveniente dall'obice da 105 mm (affusto), da quello da 15 cm (ruote). Era difficile da usare e manovrare, ma poteva distruggere tutto quello che trovava nel campo di tiro. L'arma era lunga 6,61 m di cui la rigatura 5,125 m; peso 4.750 kg in marcia e 3.650 kg in combattimento, brandeggio 360 gradi, alzo -8/+40°, v.iniziale AP 1130 m.sec, HE 950 m.sec, peso AP 10,16 o 7,3 kg, 9,4 kg per l'HE. Perforava 184 mm a 2 km.
 
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Ma c'era anche un altro tipo di cannoni controcarri, quelli 'ad anima conica'. In base al principio Gerlich si sparava un proiettile con un piccolo nucleo di tungsteno, con rivestimento a flange che si piegavano mentre il colpo percorreva l'arma, il cui calibro alla volata era inferiore di quanto fosse nella culatta. Il primo cannone di questo tipo, ingegnoso ma decisamente difettoso, era il lanciagranate pesante sPzB 41 da 2,8 cm di calibro all'entrata e 20 mm all'uscita. Lungo 1,7 m, pesante 223 kg, direzione 90 gradi, alzo -5 e +45 gradi, sparava colpi a 1.400 m.sec, per un AP da 124 grammi, perforando 56 mm a 365 m, ovvero grossomodo quanto un Pak da 37 mm.
 
Ve ne fu uno di calibro magiore, stavolta chiamato cannone controcarri, il lePak 41 4,2 cm. Come il primo era, per il suo peso ridotto, usato sopratutto come arma per i paracadutisti. Era su di un affusto Pak 35/36 da 37 mm, calibro iniziale 40,3-29,4 mm (finale), lunghezza 2,25 m, peso 560 kg e perforazione con granata AP da 336 grammi (1.265 m.sec) di 72 mm a 455 m.
 
Quest'arma era paragonabile ad una da 40-47 mm, ma c'era margine per cannoni di maggiore potenza, quelli da 75 mm. Ora c'era il pezzo Pak 41 7,5 cm. Calibro che si riduceva a 55 mm all'uscita. Lungo 4,32 m, peso 1.390 kg, direzione 60 gradi e alzo -10/+18°, con l'AP da 2,5 kg (1.230 m.sec) arrivava a perforare 171 mm a 455 metri.
 
Ci fu un momento in cui quest'ultima sembrasse poter sostituire il cannone Pak 40, ma in cambio di un ridotto aumento di capacità di perforazione aveva un prezzo da pagare: era incapace di sparare granate HE, e inoltre aveva bisogno di un proiettile con nocciolo di Tungsteno. Ma il tungsteno era necessario per le macchine utensili per la lavorazione dell'acciaio. Scegliere tra queste e il cannone a canna conica non poteva avere che una risposta ovvia, quella dell'abbandono di questi cannoni. Paradossalmente, proprio il più piccolo ed inefficace di questi pezzi, quello da 28 mm, venisse mantenuto in servizio, forse perché i suoi proiettili erano tanto piccoli da non incidere molto sulle riserve di tungsteno. In ogni caso la soluzione ovvia era quella di usare un cannone normale, ma con munizioni perforanti APDS. Questa fu la via che gli Inglesi e poi anche i Russi percorsero (gli inglesi provarono anche il concetto del cannone 'conico' quando usarono l'adattatore Littlejohn sui pezzi da 40 e anche da 37 mm, con risultati molto interessanti, ma senza poter usare colpi HE, soluzione presto superata dal 57 mm). Ma per qualche ragione, i Tedeschi non adottarono tale soluzione (ma lo fecero per le artiglierie a tiro indiretto, davvero un mistero), ma prima usarono proiettili APCR per i cannoni normali, poi tentarono con i cannoni conici consentendo velocità paragonabili a quelle dei proiettili APDS. La differenza tra un'arma decalibrata (o anche di tipo conico) e una normale è poco intuitiva: la risposta è che se un APDS è di calibro 20 mm, non lo è il cannone che lo ha sparato, molto più potente di qualunque pezzo da 20 mm 'vero', e anche il proiettile è molto più pesante (non nel caso dei cannoni 'conici'), quindi più potente e con maggiori prestazioni anche a forti distanze<ref>Armi da guerra 46</ref>.
 
==Note==