Armi avanzate della Seconda Guerra Mondiale/Germania-4: differenze tra le versioni

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Ma per ottenere questa prestazione, sufficiente per circa 120 km, era necessario un cannone estremamente costoso, ai limiti della fattibilità. Inoltre, rispetto ai bombardieri era ben dubbia l'utilità di una tale ,costosissima arma. Per superare il problema il dott. Conders, pensò a una specie di lungo tubo, con varie camere di scoppio laterali, che imprimevano al proiettile, mano a mano che percorreva il tubo, una continua accelerazione. Questo permetteva di usare tubi non molto spessi e molto lunghi, mentre la rigatura per stabilizzare il proiettile in volo, utile ma costosa in termini di attrito e di consumo di energia, era rimpiazzabile con alette speciali per il proiettile stesso, da estendersi in volo. Il risultato era un colpo di soli 150 mm di calibro, ma lungo ben 210 cm. Il guaio fu che il proiettile, realizzato con insufficiente esperienza, si dimostrò instabile in volo e questo pregiudicò il progetto. Inoltre, mentre Hitler aveva voluto subito una batteria sperimentale nel Baltico, affascinato dall'idea, si scoprì che la struttura da 132 m della canna era fragile, essendo troppo scarsa la qualità dei metalli usati. Inoltre, tra un'esplosione e l'altra si era riusciti a produrre una v.iniziale di appena 1095 ms anziché 1.500 ms. La situazione era oramai drammatica, sopratutto c'erano 20.000 colpi (molto costosi rispetto ad un pezzo d'artiglieria 'normale') che non si sapeva come utilizzare. Ora c'erano tante cose che non andavano in questo programma, che venne messo in mano ad un team con i migliori esperti di balistica, come Betz e Walchner, e questi, mobilitati per non dispiacere la volontà di Hitler di possedere questo cannone a lungo raggio. I calcoli dimostrarono che i proiettili erano difettosi, e che l'unico modo di ottenere 1.500 m.sec era di ridurre il peso del colpo da 80 kg, troppo poco per giustificarne l'uso. Vennero raggiunti, con i nuovi colpi, 44 km, e poi con un tipo leggero 90 km. Si stimava con la massima carica di raggiungere i 150 km. Ma gli incidenti continuavano, e il 14 novembre, oramai il cannone era inutilizzabile per colpire la Gran Bretagna. Ne venne sparata un'ultima carica davanti alla commissione militare con il cannone ridotto a 60 calibri. Poi si continuò a sparare con quest'arma, fino a che vennero tirati 10 colpi consecutivi con successo, anche se la cadenza di tiro era al massimo un colpo ogni 5 minuti. Alla fine non venne realizzato nulla di operativo. L'unica cosa che sopravvisse fu il concetto di cannone a stadi multipli, che venne tentato da S.Hussein con il calibro aumentato a ben 500 mm, con sezioni di tubo realizzate in Italia e Corea. Il 'Supercannone' era quasi pronto nel 1991, ma non venne mai completato. Al solito, si trattava di un'idea oramai superata dai missili: quale vantaggio, se non quello di una precisione maggiore (in verità non disprezzabile) per un cannone enorme, costosissimo e totalmente fisso, quindi vulnerabile agli attacchi aerei e missilistici fin dal primo giorno di combattimenti <ref>Gibertini G: ''Un cannone per Londra'' Eserciti nella Storia nov 1999</ref>
 
 
I cannoni su rotaia erano di parecchi tipi. C'erano dei mezzi che erano a tutti gli effetti dei corazzati su rotaia, e c'erano dei cannoni su rotaia di tipo classico, usati solo per il tiro indiretto. Polacchi, Sovietici, Tedeschi e anche Italiani costruirono molti treni armati, ma anche dei veri e propri treni da combattimento, quando non anche versioni su rotaia delle loro autoblindo. I Tedeschi ebbero spesso torri corazzate brandeggiabili con impianti quadrupli da 20 mm, o obici da 105 mm, oppure ancora cannoni controcarri da 75 mm, con sistemi molto sofisticati e una completa blindatura anche per la torretta.
 
L'argomento è complesso ed affascinante, ma forse quello che è più noto riguarda l'uso dello spostamento su rotaia dei cannoni di grosse dimensioni concepiti per il tiro a distanza piuttosto che per il combattimento indiretto. I cannoni su rotaia da 88 contraerei venivano spesso spostati da una zona all'altra della Germania quando si trattava di reagire ad un attacco in massa su certe zone. Altri pezzi erano quelli da 150 e 170 mm, prodotti in quantità limitata per via del loro costo rispetto alle capacità relativamente modeste. I due tipi, prodotti dal 1937, erano pesanti rispettivamente 74 e 80, t con gittata di 22,5 km per proiettili da 43 kg o di 26 km per quelli da 63 kg (per il pezzo da 170 mm).
 
Dopo questa decina di cannoni su rotaia, vennero fuori i pezzi da 210 mm, armi da ben 158 calibri di lunghezza che erano la riedizione del 'cannone di Parigi'. Si trattava di emulazione: era stata la Marina a costruire tale supercannone nella I GM; e l'esercito voleva eguagliare tale invenzione con un suo nuovo progetto. Esso era più un sistema sperimentale, che un'arma operativa, e venne realizzato nel 1938. Tenuto da parte per essere una specie di 'arma segreta' non ebbe tuttavia molto modo di dimostrarsi utile, come del resto temevano gli specialisti dell'esercito. Basti dire che il rinculo che aveva era tale da rendere necessario, durante i piazzamenti, scavare una buca sotto il sedime della ferrovia per fare rincular bene il cannone. Era un mezzo sperimentale impressionante, ma anche la disperazione dei soldati che dovevano operarci. I 21 cm K 12 (E) spararono più che altro contro la Gran Bretagna, e il tiro più a lungo raggio arrivò a 88 km, ma era un dato ben dentro le sue potenzialità di 120 km circa. I dati raccolti in termini balistici erano notevoli, ma non ebbero molta utilità in termini pratici, specie dopo che vennero realizzati i missili veri e propri, come le V2. La vita utile del cannone era inoltre di appena 90 colpi. Nell'insieme un pezzo d'artiglieria impressionante, di bell'aspetto data la lunghezza del cannone rispetto al calibro. Ma era operativamente un fallimento. Il peso era di 309 t e la granata di 107,5 kg. La versione migliorata che non aveva più la necessità di una buca sotto la ferrovia era stata approntata in un unico esemplare e al solito operò con la 701a batteria. Alla fine ai tedeschi rimase una mole impressionante di dati balistici, piuttosto inutili dato l'avvento dei missili balistici veri e propri.
 
 
Il 28 cm Kanone 5 era un altro discorso. Progettato nel 1934, presumibilmente con la base o la parentela dei cannoni navali paricalibro, esso entrò in servizio nel 1936 e dimostrò d'essere un'arma assolutamente micidiale. I 25-28 esemplari costruiti fino a tutto il 1945 possono sembrare pochi, ma basti dire che operarono su tutti i fronti in barba ai tentativi dell'aviazione alleata di colpirli, come successe ad Anzio.
 
==Note==