Filosofia presocratica e socratica/Naturalisti ionici: differenze tra le versioni

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talete e anassimandro
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==[[w:Talete|Talete]]==
Talete è per tradizione l'iniziatore della filosofia greca e il fondatore della scuola ionica. Le date di nascita e di morte ci restano sconosciute, ma sappiamo che l'apice della sua attività è stato verso l'anno 585 a. C., quando riuscì a prevedere una eclissi.
Il primo certificato [[w:filosofo|filosofo]] [[w:grecia|greco]] è Talete, vissuto a [[w:Mileto|Mileto]] a cavallo tra i secoli VII-VI a.C. Scienziato e matematico, Talete fu l'iniziatore della filosofia della ''physis'' perché fu il primo a ricondurre tutta la realtà a un principio originario, che lui identificò con l''''acqua'''.
 
IlNon primorisulta certificatoaver [[w:filosofo|filosofo]]scritto [[w:grecia|greco]]nulla, èe Talete,il vissutosuo apensiero è [[w:Mileto|Mileto]]arrivato a cavallonoi tratramite ile secoliparole VII-VIdi a.C.Aristotele, Scienziatoil equale matematico,riporta che Talete fu l'iniziatore della filosofia della ''physis'', in perchéquanto fu il primo a ricondurre tutta la realtà a un principio originario, che lui identificò con l''''acqua'''.
L'acqua è, secondo lui, l'origine, la fine e il permanente sostegno di tutte le cose (l'aristotelica sostanza). Fu lui stesso a chiamarla ''physis'', ossia natura oppure realtà prima e fondamentale.
 
Le ragioni di tale congettura secondo Aristotele risiedono nel fatto che "il nutrimento d'ogni cosa è umido, e persino si genera e vive nell'umido [...] ed anche perché i semi di tutte le cose hanno una natura umida e l'acqua è [...] il principio della loro natura". Reale afferma che "il principio è l'acqua, perché tutto viene dall'acqua, sorregge la propria vita con l'acqua, finisce nell'acqua".<ref>Reale, pag. 74</ref>.
Ma perché l'acqua? La tradizione afferma che Talete si basi sul fatto che il cibo è umido, i semi sono umidi e la morte è secca. Attenzione però, l'acqua di Talete non è il liquido che beviamo ma un vero e proprio [[w:dio|dio]], un elemento divinizzato perché si supponeva governasse il mondo. È una nuova concezione di Dio, capita con la ragione e destinata a soppiantare la vecchia [[w:religione pubblica|religione pubblica]]. È inoltre un dio che [[wikt:pervadere|pervade]] tutto, implicando che ogni cosa abbia un'anima (''[[w:panpsichismo|panpsichismo]]''), come il magnete che manifesta la sua anima attirando il ferro.
 
Ma perché l'acqua? La tradizione afferma che Talete si basi sul fatto che il cibo è umido, i semi sono umidi e la morte è secca. Attenzione però, l'acqua di Talete non è il liquido che beviamo ma un vero e proprio [[w:dio|dio]], un elemento divinizzato perché si supponeva governasse il mondo. È una nuova concezione di Dio, capita con la ragione e destinata a soppiantare la vecchia [[w:religione pubblica|religione pubblica]]. È inoltre un dio che [[wikt:pervadere|pervade]] tutto, implicando che ogni cosa abbia un'anima (''[[w:panpsichismo|panpsichismo]]''), come il magnete che manifesta la sua anima attirando il ferro.
 
== Anassimandro ==
Anassimandro, molto probabilmente discepolo di Talete, fu il primo ad introdurre il termine ''arché'' nella ricerca del principio, che egli identificò nell''''''apeiron'''''. Questo non è un principio naturale, come l'acqua, ma è di un'altra natura "infinita". Il termine stesso ''apeiron'', ''a''-''peiron'', significa che è privo di ''peras'', ovvero i limiti esterni ed interni. Nella prima accezione, l<nowiki>'</nowiki>''apeiron'' è l'infinito ''quantitativo'', spaziale, mentre nell'altra accezione è l'infinito ''qualitativo'', senza limitazioni di qualità.
 
L<nowiki>'</nowiki>''apeiron'' è quindi l'infinito e l'illimitato che contiene tutte le cose e dal quale esse si generano. Come afferma Aristotele parlando di Anassimandro, l'infinito ''abbraccia'' e ''regge'' ogni cosa, cioè comprende ed è sostegno di tutto le cose: è quindi il principio. Inoltre, sempre Aristotele riporta che "(l'infinito) appare come il divino, perché è immortale e indistruttibile"<ref>DK A 15</ref>: come l'acqua di Talete, l'infinito di Anassimandro erano considerati il divino, in quanto possedevano la principale caratteristiche della divinità greca, l'immortalità.
 
Anassimandro fornisce inoltre la descrizioni di come le cose derivano da questa sostanza primordiale che è l<nowiki>'</nowiki>''apeiron''. Egli ritiene che questo infinito sia in continuo movimento e da esso avvenga una '''separazione''' delle coppie di opposti (caldo/freddo, umido/secco, ...); in virtù di ciò si generano infiniti mondi, nei quali le coppi di opposti sono in lotta e danno pertanto origine al ''divenire''.
 
Ora, un frammento ritenuto autentico di Anassimandro riporta: "Donde le cose traggono la loro nascita, ivi si compie la loro dissoluzione secondo necessità; infatti reciprocamente pagano il fio e la colpa dell'ingiustizia"<ref>DK 12 B 1</ref>. Il filosofo collega quindi il ''nascere'' e il ''dissolversi'' ad una ''ingiustizia'', una ''colpa'', che richiede una ''espiazione''<ref>Reale, pag. 81</ref>. Tale colpa è doppia: da un lato, quella di aver in qualche modo "corrotto" la perfezione dell<nowiki>'</nowiki>''apeiron'' separandosi da esso e dando origine agli opposti; dall'altra quella di aver tentato, nella continua lotta del divenire, di sopraffare il loro opposto, tentando quindi di assumere le prerogative di unico dominatore dell<nowiki>'</nowiki>''apeiron''.
 
== Note ==