Armi avanzate della Seconda Guerra Mondiale/USA: differenze tra le versioni

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===P-80 Shooting Star===
[[Immagine:PG19-B.JPG|300px|right|thumb|Il colore candido era caratteristico dell'XP-80]]
Questo velivolo venne quindi messo da parte, ma l'esperienza fu interessante e venne messa al servizio di un'altra ditta capace di progetti avanzati, la Lockheed. Infatti, per quanto sia un fatto oramai ben poco noto, quello che fu il famoso P-80 Shooting Star nacque come versione monomotore del P-59B con motore I-16, che altro non era che il D.H. Goblin, un potente reattore più famoso per l'impiego con il D.H. Vampire. Le prese d'aria sarebbero state alla radice delle ali. Ma dal momento che la Bell era troppo impegnata con gli altri progetti, questo progetto di massima venne passato alla Lockheed. Così la Bell ebbe l'onore di realizzare il primo jet americano, ma perse quello di dare alla luce il primo caccia operativo, con prestazioni accettabili. La Lockheed, con la consueta rapidità portò avanti questo progetto, che di fatto divenne del tutto diverso dal P-59 originale grazie ad un'ala bassa e sottile, e ad un singolo motore di elevata potenza. Il prototipo venne approntato esattamente in 143 giorni e volò nel gennaio 1944. La sua fusoliera era adesso di forma molto più pulita, e in generale si trattava di un velivolo dalla forma estremamente pulita, accentuata dal colore metallico naturale. L'ala era adesso allungata, rimpicciolita e in posizione bassa. Gli scarichi, anziché fermarsi dietro l'abitacolo, era in coda. Solo quest'ultima ricordava ancora il P-59. Nel frattempo venne deciso di sostituire il Goblin/J33, la cui produzione su licenza avrebbe richiesto troppo tempo, con il nuovo I-40 o J33; da qui l'XP-80A del giugno 1944. Questo velivolo verrà richiesto in 13 YP-80A di preserie e 5.000 P-80A di serie, un ordine che spiega bene la soddisfazione dell'USAAF per quello che venne chiamato 'Shooting Star'. Il P-80A era capace di volare a bassa quota fino a 898 kmh, più del Me.262 e nonostante l'ala diritta (ma di tipo molto avanzato). Diversi furono i fatti poco noti della oramai lunghissima carriera dell'aereo. Uno fu che lo Shooting Star fu mandato al fronte. Successe proprio in Italia, dove due P-80 giunserò proprio alla fine della guerra. Sarebbero stati perfetti per contrastare i jet tedeschi: 3 Ar-234 erano attivi in zona come ricognitori. Un altro fu invece negativo. Richard (Dick) Bong, l'Asso degli assi americano (40 vittorie) era già stato un affezionato dei caccia Lockheed (il P-38), e dopo la fine della carriera di prima linea collauderà questi aerei. Ma già nel tardo '45 un incidente perse la vita cadendo con un P-80. Non fu l'unica perdita, già il primo protipo XP-80 andò perduto quando a 870 kmh perse la coda, ma il collaudatore T. Le Vier. L'aereo non ebbe solo questi problemi. In sede di riprogettazione era previsto il compatto motore Goblin, ma questo ebbe l'esclusiva per il DH. Vampire britannico, che a dire il vero non era un velivolo dalle capacità eccelse (ma diede il via ad una perfezionata dinastia di 'doppie code'). Venne quindi usato un altro tipo, che era sempre di concezione inglese, messo in produzione come la General Electric (I-40) e poi Allison Model 400, che venne poi chiamato J33. I serbatoi collegati erano ben 11, che in tutto contenevano 1.337 litri.
 
Dopo la guerra il totale venne ridotto a 917 esemplari, ancora molti per l'USAAF del dopoguerra. Ecco le caratteristiche del P-80A:
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Ci si potrebbe chiedere la ragione del cambio di layout dell'aereo: perché non era stato pensato prima di sistemare lo scarico dietro la coda? La risposta è che i primi turbogetti erogavano poca spinta, e se possibile era meglio ridurre la lunghezza dei tubi di scarico per evitare perdite di potenza. Ma con questo motore a reazione, estremamente potente, la cosa poté essere accettata: niente motori in posizione stravagante come quello dorsale dell'He-162, oppure al contrario, con la fusoliera accorciata come nel D.H. Vampire. La potenza si sarebbe così abbinata ad un'aerodinamica ottimale. Questo non impedì che il rapporto potenza-peso fosse scarso quanto quello del Me.262, che aveva la stessa potenza ma in due motori alari, il che liberava del tutto la fusoliera dalla loro presenza. La durata della componentistica era importante: nel caso dei motori americani era possibile usare leghe d'alta qualità e questo aiutava a migliorare le cose rispetto a quanto facevano i Tedeschi. Ma anche così i primi motori a reazione avevano una durata realmente minima. Anche il carburante, tanto che vennero adattati dei serbatoi a goccia sotto le estremità alari.
 
In ogni caso, se la guerra fosse durata, il P-80 avrebbe costituito un valido avversario per i jet tedeschi essendo di prestazioni superiori a quelle del Me.262 e vicine a quelle del discusso Horten Xo-229. Invece, dopo alcuni miglioramenti si ritroverà, con il tipo F-80C (motore da 2.270 kgs, 956 kmh, effettiva capacità di cacciabombardiere che nei primi P-80 era puramente nominale data la carenza di raggio d'azione), ad abbattere aerei russi sopra la Corea, anche se i MiG-15 si sarebbero presto dimostrati nettamente superiori. Il suo derivato TF-80C, ora T-33, resterà in produzione in migliaia di esemplari (come il MiG-15UTI leggermente più potente) quale addestratore avanzato e collegamento veloce. E'Esso è ancora in servizio, o lo è stato, anche in forze tutt'altro che obsolete come quelle giapponese e canadese. Cosa invero curiosa se si considera che il caccia F-80 era considerato superato già nel 1950. Le sue evoluzioni, l'F-94 Starfire da caccia notturna e l'F-90 (rimasto prototipo) da caccia a lungo raggio sono state altre dimostrazioni della sua validità, ma esso è persino stato rivitalizzato nei primi anni '80 come aereo d'attacco leggero (nessuna sorpresa, dato che persino il P-51 era stato 'aggiornato' appositamente). In tal caso aveva due TFE731 sui lati e come manovrabilità era persino migliore dell'A-10; chiamato Skyfox, di fatto non ebbe seguito.
 
Nella sua carriera, l'F-80 sarebbe diventato noto sopratutto in Corea, dove un massimo di 500 aerei operò alla volta, totalizzando 97.000 sortite, 33.000 t di bombe, 8.000 di bombe al napalm, 81.000 razzi HVAR da 127 mm, 600 milioni di pallottole da 12,7 mm. Ebbero anche 17 vittorie, ma subirono 277 perdite, di cui 15 in combattimento aereo. Nell'insieme un lavoro di notevole importanza per il 'pareggio' ottenuto dalle forze ONU<ref>Gigli Cervi, A: ''P-80'', Aerei nella Storia N.1 1998</ref>.
 
===FH-1: il primo Phantom===