Armi avanzate della Seconda Guerra Mondiale/USA-2: differenze tra le versioni

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==Bombardieri==
===I nuovi bombardieri medi<ref>Sgarlato N: ''Il bombardiere XC-214'', Aerei nella Storia ott-nov 2008</ref>===
====La prima generazione moderna====
Per quanto riguarda il B-26 '''Marauder''', esso rispondeva alla specifica dell'USAAC che tra l'altro richiedeva ben 563 kmh, emessa nei tardi anni '30. Il Model 179 era stato inviato all'Army Board in data 5 luglio 1939 e vinse, con un ordine per 201 velivoli dal costo di 15.815.000 dollari. E il rivale NA-62, poi B-25, ebbe un ordine per 184 aerei e 11.771.000 dollari; il costo di uno Z.1007 all'epoca era equivalente a circa 72.000 dollari al pezzo, dunque quasi a metà dei due modelli americani. Il B-26 era un velivolo moderno, ma il problema era la richiesta di elevatissime velocità che non poteva essere soddisfatta senza compromessi pesanti, tra cui un'ala piccola e caricata, e una fusoliera a sezione ovale dal costo e complessità non indifferenti; in ogni caso il prototipo volò già il 25 novembre 1940. L'aereo venne prodotto in serie ma gli aumenti di peso non furono trascurabili: dopotutto dalle 4 armi da 7,7 si passò a 12 da 12,7 mm tra offensive e difensive. L'armamento interno era di 1.816 kg ed esternamente c'era modo di usare anche un siluro da 908 kg. Il velivolo era costruito in lega leggera Alclad 24ST e per lo più era assemblato con saldature. La fusoliera era in 3 sezioni, che contenevano complessivamente 5 compartimenti, il carrello era triciclo anteriore (diametro ruote 119 cm), c'era anche una mitragliatrice da 12,7 mm fissa sul davanti, in funzione offensiva con 200 colpi. In serbatoi dentro l'ala c'erano 3.032 litri. I motori erano i potenti R-2800 con eliche quadripala Curtiss Electric. Numerose le versioni a cominciare dal B-26 base, che aveva una velocità di 507 kmh, anche se il prototipo aveva raggiunto i 531. Il carico era di 1361 kg con un'autonomia associata di 2.900 km e tangenza di 8.000 m. Erano le macchine più prestanti e brillanti, ma ebbero anche vita breve e usate come mezzi d'addestramento e preparazione per le macchine belliche vere, come il B-26A con serbatoi autosigillanti e 252 kg di corazze; il B-26B con 1.883 esemplari, 15.422 kg di peso massimo anziché 12.855 della prima serie B-26, armi aggiuntive sparanti nel muso (6 in tutto) con un totale di 4.250 colpi. Ma la velocità era scesa a 454 kmh nonostante motori leggermente più potenti di quelli originali. Seguirono 1.235 B-26C da 17.328 kg e 300 B-26F molto simili; ma molti furono gli addestratori AT-23A (208) e AT-23B (1350) usati per addestramento e traino bersagli.
 
All'epoca di P.Harbour, la piccola flotta di B-26 disponibili era il 22° BG che venne prima mandato alle Hawaii, poi inviato in Australia su 3 tappe per 9.000 km, tanto che 3 aerei non riuscirono a completare, dei 51 inviati, tale percorso. La serie di incursioni su Rabaul costò entro il 1942 40 aerei circa, di cui una metà abbattuti dal nemico. Poi vennero sostituiti dai B-25. Mentre il Pacifico veniva 'appaltato' ai B-25, i B-26 venivano mandati, tra mille tribolazioni, in Europa, e il loro esordio fu in Nord Africa, dove ebbero 2.700 sortite con un rateo di perdite del 2,5% con la 9a Air Force. Dall'Europa la prima missione contro obiettivi in Olanda, volata a metà maggio 1943, vide dodici aerei in azione e nessuno rientrato. Le missioni a volo radente erano troppo pericolose per i pur veloci B-26, inconfondibili nella loro forma di 'sigaro volante' che li avvicinava ai G4M Betty giapponesi, ma difficili da far volare. Tra l'altro tutte le loro prestazioni di fatto erano state inficiate dall'aumento di peso costante. Era rimasto un aereo che, nonostante le modifiche, continuava a non convincere come qualità di pilotaggio. Le missioni a media quota divennero sempre più convenienti per i B-26 e nella primavera del 1944 si potevano vedere anche incursioni con 398 apparecchi per volta, durante l'ultimo anno di guerra operarono con 29.000 missioni, 46.000 t di bombe e grazie al sistema di puntamento Norden e alle missioni a quote di circa 3.000 e passa metri, ottennero solo 139 perdite e la migliore precisione tra i bombardieri americani. Divennero insomma un'arma micidiale, anche se verso la fine ebbero a che fare con i Me.262 che ottennero contro i Marauder numerose vittorie. Nel dopoguerra, già attorno al 1946, il B-26 venne eliminato dal servizio dell'USAAF, ma molti erano stati esportati ed ebbero una certa carriera, per qualche tempo, con la RAF e la SAAF, nonché con i Francesi liberi. Il Marauder alla fine maturò come un mezzo all'altezza della situazione, ma non vi furono molti rimpianti quando venne radiato.
 
 
*Dimensioni: lunghezza17,31 m, apertura alare 21,64 m, superficie alare 61, 2 m2, altezza 6,55 m
*Peso (B e C) : 11.000-17.327 kg
*Prestazioni: velocità l.m. 435 kmh, a 4.500 m 455 kmh, atterraggio 218 kmh, salita a 4.500 m in 13 minuti, decollo su ostacolo di 15 m 1050 m, atterraggio 880 m, autonomia 3.200 km con 680 kg, 900 km con 1.800 kg <ref>Gibertini G ''B-26 Marauder'', Aerei nella Storia apr-mag 2000</ref>
 
 
====I sostituti designati====
Si potrebbero citare gli avanzati apparecchi medi '''B-25 Mitchell''' e '''B-26 Marauder''', anche se si tratta di velivoli che, al pari del B-17 e B-24, sono ben noti e dalle prestazioni elevate ma poco significative per la fine del conflitto, tanto che non sopravvissero a lungo nel dopoguerra (eccetto e solo in parte il B-25). Interessante è invece la questione della loro successione. Nell'agosto 1939 già si pensò da parte del Comando Materiali dell'USAAC di emettere una specifica, la XC-214, per un bombardiere medio stratosferico e con abitacolo pressurizzato, un sostituto delle macchine da media-bassa quota come il B-25 e il B-26. Ma questi erano ancora da ordinare per la produzione e il loro potenziale era ben lungi dall'essere sviluppato. Molte, nondimeno, le proposte, che ebbero alcuni 'mission numbers' che altrimenti restano uno iato nella dinastia dei B-planes americani. Hughes provò con il '''DX-2''', ricavato dal concorrente della specifica X-608 del febbraio 1937, vinta dal progetto che portò al P-38. Realizzato con il processo Duralmond (legno compensato e resine sintetiche), venne trasformato in un bombardiere medio da 5 posti, con motori X-2160 Tornado da 2.350 hp, ma poi cambiò idea e lo ricalibrò come caccia di scorta a lungo raggio, come XP-73 o XA-37. Questo prototipo venne realizzato ma il giugno 1937 venne distrutto da un incendio, probabilmente dato alle fiamme dallo stesso Hughes. La Martin propose invece l''''XB-27''', che seguiva il concorso che nel gennaio 1939 richiese un bombardiere veloce (che diventerà il B-26 Marauder): ne presentò un tipo snellito, con motori da 2000 hp PW Double Wasp, da 605 kmh, 1.800 kg di bombe, 3 armi da 7,62 mm, e una da 12,7 mm. Ma l'USAAC era già perplessa dallo stesso XB-26, più veloce ma più difficile da mettere a punto del B-25. Non se ne fece nulla, preferendo il '''North American XB-28'''.
 
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*'''Prestazioni''': 599 kmh a 7.620 m, crociera 410 kmh a 3500 m, salita a 3.050 in 9 min, tangenza 10.550 m, autonomia 3.283 km/410 kmh/270 kg di armi
*'''Armamento''': 6x12,7+ 1.800 kg
 
 
 
===I primi superbombardieri<ref>Sgarlato, Alberto: Bomber Long Range, Aerei nella Storia giu-lu 2004</ref>===