Armi avanzate della Seconda Guerra Mondiale/USA-2: differenze tra le versioni

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==Bombardieri==
===I primi superbombardieri<ref>Sgarlato, Alberto: Bomber Long Range, Aerei nella Storia giu-lu 2004</ref>===
Dagli inizi degli anni '30 gli USA, pur se con tanti problemi di bilancio (si era in pieno nella Grande Depressione), cominciarono a fare passi avanti nel dotarsi di bombardieri a lunghissima autonomia. L'esigenza venne lanciata dall'US Arm nel febbraio 1934 anche se poi la specifica partì solo il 14 aprile, la quale richiedeva un carico di almeno 5.450 kg, o con 907 kg, arrivare a colpire oltre gli 8.000 km di distanza, il tutto volando a 322 kmh (200 miglia orarie, mentre anche le altre misure erano anglosassoni: 12.000 libbre di bombe o 2.000 a 5.000 miglia terrestri). Varie le ditte coinvolte, tra cui forse la Sikorsky e la Douglas, ma solo la Boeing concretizzò un primo tentativo, l'XB-15, che era chiamato anche XBLR-1 (bombardieri a lungo raggio). E' un velivolo obsoleto per gli standard della II Guerra mondiale e non ce ne occupiamo approfonditamente, se non come linee generali, perché da tali idee poi si arriverà al B-29 e al B-36. L'aereo, simile ad un enorme B-17, volò il 15 ottobre 1937: con ala da 45,42 m e fusoliera da 26,8 m, superficie alare di 258,35 m2, faceva del suo meglio con 4 motori R-1830 da 850 hp continui e 1.000 al decollo, troppo pochi per i suoi 29.515 kg. La velocità massima era di 317 kmh, quella di crociera di 257, tangenza 5.760 m. In effetti all'inizio si parlava di Allison XV-3420 da ben 1.600 hp, ma essi (due V-1710 accoppiati, quindi era un motore raffreddato a liquido simile al DB-606) non furono pronti fino al 1940 (e a quanto pare non ebbero mai applicazioni). Potendo portare 1.139 kg di bombe a 5.630 km (oppure 7.700 kg a breve raggio) era un mezzo potente, ma con le sue scarse prestazioni non poteva sperare di superare di giorno alcuna difesa (essendo armato con solo 2 armi da 12,7 e 4 da ,7,62 mm). Venne usato come trasporto XC-105, con peso al decollo aumentato fino a 41 t, per poi essere radiato nel '46 e demolito a Panama. E' grazie all'ala enorme che questo velivolo, pur sottopotenziato, poteva trasportare carichi impressionanti: il 30 luglio 1939 riuscì a portare 14.155 kg a 2.000 m e poi portò 2.000 kg a 5.000 km a 267 kmh, primati internazionali per l'epoca.
 
L'XB-20 era sempre Boeing, basato sul Model 316, con carico massimo di 8 t e autonomia di oltre 6.000 km (senza carico), ma il B-17 rese poi superflua tale proposta del 1938. L'XB-16 era invece della Martin e comprendeva un avanzatissimo aereo concepito nel 1934, basato sul Model 145A con motori V-1710. Aereo da 42,67 m di apertura alare, 381 kmh a 6.000 di velocità massima,5,5 t di bombe e 5.150 km di autonomia, ebbe varie evoluzioni nel tentativo di portare l'esperienza della Martin (autrice già dell'avanzato B-10) nel campo dei bombardieri pesanti, inclusa la trasformazione in aereo a doppia trave di coda. Alla fine avrebbe avuto un'apertura alare di 52,73 m e lunghezza di 35,05 m, ma l'USAAC non finanziò la costruzione del prototipo di tale gigantesco aereo.
 
Il successivo 'gigante' fu l'XB-19, sempre per la specifica BLR, e questo seguito fu inizialmente tenuto segreto: era l'XBLR-2, un progetto Douglas approvato attorno al 1935. Si trattava di un velivolo molto moderno, ma che per questo volò solo nel 1941, il 27 giugno, dopo che la Douglas aveva investito, in attesa del finanziamento governativo del 1938, già 4 milioni di dollari. Era un velivolo che senza problemi guadagnava il titolo dell'aereo più grande del mondo, con 64,62 m di apertura alare, 398 di superficie, lunghezza 40,33 m e altezza 12,8. Stavolta aveva motori all'altezza, gli R-3350-5 da 2.000 hp, scelti già nel 1936 (quando pure sembravano molti 1.000 hp), anche se bastavano solo per 328 kmh. Ma con gli Allison V-3420-11 da 2.600 hp, una volta disponibili, raggiunse 426 kmh con eliche quadripala. Poteva portare davvero carichi intercontinentali di 1135 kg a 12.408 kg oppure 22.900 kg a breve raggio (con i motori originari!), mentre si difendeva con 2 cannoni da 37 mm, 5 armi da 12,7 e 6 da 7,62 con 4.700 colpi totali. Ma nell'aprile del '41 era già esistente una specifica che questo velivolo non poteva ottemperare, quella che poi avrebbe dato origine al B-36. Nondimeno l'XB-19 venne usato come cargo fino al 17 agosto del '46. Purtroppo questo affascinante gigante venne demolito nel '49 e solo una ruota con pneumatico esiste ancora allo Hill Museum, nello Utah.
 
Da ricordare che anche la Sikorsky, rispolverando la sua antica tradizione per gli aerei giganti (il progettista russo aveva realizzato il primo quadrimotore), propose l'M5-35 come XLBR-3, previsto con apertura alare di 62,48 m e 12.000 km di autonomia. Era un progetto pari a quello dell'XB-19, ma non ebbe seguito dato l'interesse accordato a quest'ultimo. Così la Sikorsky ripiegò definitivamente, dopo questa proposta del 29 febbraio 1936, nel ramo elicotteristico. In ogni caso con queste impressionanti macchine è chiaro che l'industria americana, forte della sua esperienza con macchine metalliche di tipo commerciale, stesse guadagnando rapidamente la preminenza nel campo dei grandi bombardieri strategici, superando anche i Sovietici che fin'allora schieravano la più grande flotta di quadrimotori dell'epoca. Le conseguenze si sarebbero fatte sentire presto nella successiva guerra.
 
Ad ogni modo nemmeno l'XB-19 sarebbe stato un buon velivolo se si fosse trattato di superare le difese Tedesche: con i motori da 2000 hp era drammaticamente sottopotenziato, purtroppo non sappiamo appieno quale fosse la sua capacità con quelli da 2.600 hp a parte una velocità maggiore, ma comunque inferiore a quella del B-17, mentre non necessariamente migliore era l'armamento. La vulnerabilità, essendo un bersaglio tanto grande, era notevole, e forse anche la robustezza e la blindatura non erano pari a quelli delle più piccole, e molto più economiche, fortezze volanti Boeing e Consolidated. Non desta molta meraviglia che un apparecchio del genere non sarebbe mai stato economicamente valido come mezzo bellico contro un nemico ben difeso: per questo si sarebbe dovuto aspettare il B-36 con le sue prestazioni stratosferiche (nel senso più letterale del termine). Per dare l'idea, il B-29 aveva gli stessi motori, anche se solo leggermente potenziati, e poteva volare a 576 kmh e oltre 10.000 m; era migliore di 150 kmh anche dell'XB-19 rimotorizzato, mentre quest'ultimo sprecava la potenza del B-29 con una velocità e tangenza tali da essere vulnerabile anche ad un caccia della classe di un CR.42 o un Gladiator. Non era ancora un tipo ottimale per quello che offriva, ma la strada per i successivi e migliori bombardieri intercontinentali -di cui rappresentava il primo esempio- era tracciata.
 
XB 15 vs XB-19:
*'''Dimensioni''': lunghezza 26,8---40,33 m, ap. alare 45,42---64,62 m, altezza 5,92---12,8 m, superficie alare 258,35---398,07 m2
*'''Motori''': 4 R-1830 da 850-1.000 hp; 15.861 l---4 R-3350-5 da 2.000 hp (eliche tripala), 39.368 l
*'''Pesi''': 16.923/32.072---38.298/74.400 kg
*'''Prestazioni''': 317 kmh a 1525----326 kmh a 4.785 m, crociera 257 kmh a 1800 m---217 kmh, salita a 3.050 in 14,9 min---salita 3,3 m.sec, tangenza 5.760---7000 m, autonomia 2.535/8.256----3.765/12.408 km
*'''Armamento''': 2x12,7+4x7,62+7.700 kg di bombe----2x27+5x12,7+6x7,7+22.950 kg
 
 
===Il B-29===
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