Armi avanzate della Seconda Guerra Mondiale/USA-4: differenze tra le versioni

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===Corazzate===
Quanto alle corazzate, quelle moderne erano di almeno 3 tipi, tutti armati con 3 torri trinate da 406 mm. La prima classe era la ''''North Carolina'''', che era nata inizialmente come nave da battaglia capace di combattere sì, ma con i limiti del trattato di Londra del '36, con navi da 35.000 t al massimo, e cannoni da 356 mm; ma il Giappone non volle essere bloccato da tale trattato e si rifiutò di ratificarlo, visto che i cannoni erano stati ridotti da 406 al limite di 356 mm; gli americani però trovarono difficile fare dietro-front nella progettazione della nave, e solo aumentarono il calibro, quello delle 'Colorado' in versione migliorata; la corazzatura però era limitata dal peso e sopratutto piuttosto manchevole sotto il galleggiamento, dove non c'era la paratia corazzata. La coppia di navi della classe comprendeva anche la 'Washington', B.B.56, la più famosa delle due; impostata nel giugno 1938, varata ed entrata in servizio entro il maggio 1941, in tempo per affrontare ipoteticamente le navi europee potenzialmente ostili; la nave venne aggregata nel '42 nella 'Home Fleet' britannica. Costituita nella classica configurazione con due torri anteriori sovrapposte, e una poppiera, due sotitlisottili e alti fumaioli vicini a mò di incrociatore, aveva sovrastruttura abbastanza grosse e lunghe, con parecchi radar che apparvero nel tempo, e infine aveva le catapulte a poppa. Tra le tante azioni importanti, l'affondamento della corazzata KIRISHIMA durante la battaglia del 15 novembre 1942, con 9 colpi in pieno e una quarantina da 127 mm a segno sulle sovrastrutture, tirando da appena 7.300 m. la WASHINGTON sopravvisse alla guerra, messa in riserva nel giugno 1947 e radiata nel 1960. Nella sua carriera da ricordare anche la grave collisione nel '44 con l'INDIANA,altra corazzata moderna.
 
*'''Dislocamento''': 36.900-44.800 t
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*'''Armamento''': 3 impianti trinati da 406/45 mm, 6 da 127/38, 16 da 28, 12 da 12,7 mm; 3 idro
 
Lo schema protettivo era di un ponte da 37 mm di coperta, uno principale di 127-140 mm, uno inferiore di 16-19 mm, cintura di 168-305 mm (parte superiore), cintura superiore da 25 mm.
 
I tipi successivi erano i ''''South Dakota'''', stavolta migliorate rispetto ai tipi precedenti: la protezione era aumentata dal livello dei 356 mm, inadeguato ai colpi delle navi europee, ai 406 mm, ma ancora non vollero oltrepassare (beh, non di molto) il dislocamento di 35.000 t standard; scafo allargato, ma più corto, il che rese necessario ottenere un apparato motore che fosse più potente e compatto, e così venne fatto; la capoclasse S.DAKOTA entrò in servizio nel marzo 1942, dopo che era stata impostata il settembre 1939. Era caratterizzata da un solo grande fumaiolo dietro ad un'alta torre e concentrava tutti i cannoni e le sovrastrutture, anche rinunciando ad una parte dei pezzi da 127 mm, al centro, per riuscire a dare il massimo campo di tiro ai suoi potenti cannoni da 406/45 mm Mk 6. La protezione era migliorata, e non tanto negli spessori, ma nella disposizione, inclusa quella subacquea, che comprendeva una paratia corazzata fino al fondo dello scafo, dietro le controcarene di galleggiamento. Nell'insieme era la nave più corta tra tutte quelle costruite tra quelle d'ultima generazione. Le corazze erano: ponte coperta 38 mm, principale da 127-135 mm, sotto ancora uno da 16 e uno da 8 mm; la cintura iniziava vicino ai tripli fondi (che erano come quelli delle altre corazzate), iniziando con 25 mm, poi saliva a 310 mm, e sui fianchi di 16 mm.
 
Spesso considerata la più trasandata nave dell'USN, in realtà il suo comandante, tale Gasch, era uno a cui interessava l'efficienza in combattimento più che le forme. Nel '43 fece parte brevemente della H.Fleet britannica, stupendo per la potenza di fuoco di cui era capace, nella migliore tradizione della Marina Americana. La S.DAKOTA il 26 ottobre 1942 abbatté 26 aerei, ma il 15 novembre, assieme alla Washington ebbe la ventura di affrontare la marina giapponese, e illuminata dal fuoco dei cacciatorpediniere in fiamme mentre un'avaria aveva messo ko l'impianto elettrico; venne colpita da numerosi colpi di 127 mm, da 203 mm, e anche da 356 mm, ma nessuno perforò le corazze principali della nave e i danni risultarono estesi ma poco profondi. Mentre le navi giapponesi si concentravano su questa sfortunata corazzata, non si avvidero della Washington in avvicinamento, che distrusse la Kirishima con 7 minuti di fuoco fino alle 00.12, tanto che colò a picco circa 3 ore dopo. La S.Dakota sopravvisse alla guerra, in riserva nel 1947, radiata finalmente nel 1962.
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Le 'South Dakota' erano potenti ed efficienti, ma si poteva fare meglio svincolandosi direttamente dalle limitazioni dei trattati, specie per avere anche sufficiente velocità per scortare una nave portaerei come quelle di squadra. Il risultato fu quello delle lavi da 45.000 t, a cui si cominciò a lavorare direttamente dal 1937. Erano in ritardo rispetto ai progetti europei e anche giapponesi, ma gli USA non erano ancora dell'idea di fare la guerra a tutto campo e le corazzate costavano. Alla fine si decise: fare una nave lenta, pesantemente corazzata, armata con 12 dei cannoni più potenti, oppure una nave che era capace di 33 nodi anche se più leggermente protetta e meno armata? Si decise per la seconda. La prima delle 4 navi realizzate davvero fu la IOWA, impostata nel giugno 1940 (mese fatidico nella guerra in Europa); varata nell'agosto 1942, in servizio dal febbraio 1943, togliendo (forse) lo scettro di 'nave più potente del mondo' alle Yamato, che all'epoca si pensava fossero armate con i pezzi da 406 mm con appena 33 m di larghezza. Le altre navi erano la MISSOURI, la NEW JERSEY e la WYOMING. Tutte navi con la solita norma di avere nomi di Stati. Gli incrociatori erano invece con i nomi di città, i cacciatorpediniere portavano nomi di persone: il senso dello stato, insomma, era così applicato. Lo schema della corazzatura era questo, 38 mm coperta, 121 ponte principale, 16 antischegge, 13 inferiore; la cintura era spessa 41 mm al basso dello scafo, al solito per le navi americane incassata dentro le controcarene esterne di protezione antisiluro; saliva parecchio inclinata raggiungendo i 307 mm, si congiungeva al ponte corazzato principale, mentre sopra continuava con 25 mm. Da notare che dopo la North Carolina, le altre classi aveano cinture corazzate interne allo scafo, che si comportavano da paratie antisiluri. Era diverso dalle navi europee, che avevano cintura e paratia distinte, e collegate non tra di loro ma col ponte corazzato. Di fatto le pareti dello scafo non erano protette o lo erano molto poco, il 'vero' scafo corazzato era dentro, quasi come se fosse una struttura di sommergibile a doppio scafo.


Con due fumaioli per ospitare un apparato motore enormemente potente, una lunga prua con cavallino molto marcato, potente armamento contraereo, moderni sistemi radar di controllo e scoperta, il meglio insomma anche se non c'era una protezione del tutto accettabile contro i cannoni più potenti, insomma bisognava sperare di colpire la Yamato, ma senza essere colpiti: la nave giapponese, meno moderna, era armata pesantemente e poteva resistere alle munizioni da 406 mm, quindi aveva chances di incassare e sopravvivere al colpo.
 
*'''Dislocamento''': 48.500-57.450 t
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C'era un altro passo, ancora superiore, ma non necessariamente più efficiente, le navi da battaglia 'Montana'. Erano unità che non vennero mai realizzate, che avrebbero costituito un avversario di simili capacità rispetto alle Yamato: 12 cannoni da 406 mm (forse erano le Mk 7 da 406/50), corazza di 409 mm alla cintura, solo ponti corazzati meno protetti rispetto alle navi giapponesi (che avevano cintura da 410 mm), infine velocità analoga, 27 nodi. Ma non ebbero luogo a procedere rispetto al successo delle portaerei e delle corazzate veloci, le uniche capaci di fare da scorta ravvicinata antiaerea alla flotta di portaerei, di cui erano una sorta di 'guardiaspalle', mentre le navi vecchie, molto numerose, erano usate come unità d'appoggio per il fuoco di supporto per sbarchi anfibi. Per le 'Montana' in tale contesto non c'era un ruolo preciso: troppo lente nel primo caso (ma in fondo non di molto: le 'Washington' avevano la stessa velocità), troppo grosse e costose per il secondo. Per la precisione, la corazza di cintura era di 259-409 mm, aumentando con la salita verso superficie; ma stavolta la paratia interna era nettamente separata, con spessori che partivano da 56, salivano fino a 183 mm, poi ridiscendevano a 67. I ponti erano quello di coperta da 29 mm, quello principale da 147 mm, che diventavano nella parte esteran 155; lo scafo superiore era protetto, sopra la cintura, dalla solita corazza antischegge da 25 mm.
 
 
===Le portaerei===