Armi avanzate della Seconda Guerra Mondiale/Gran Bretagna-3: differenze tra le versioni

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Detto dei cannoni più potenti una curiosità sui cannoni da 40 mm delle mitragliere da 2 lbs Vickers, quelle chiamate 'pom-pom' per il lento cadenzare del tiro. Nati come miglioramento di una delle primissime armi automatiche di grosso calibro, nata ben prima della famosa paricalibro 'Bofors', la Vickers ebbe subito l'applicazione in affusti che ammontavano ad una vera torre da battaglia, con 8 cannoni in due file sovrapposte. Molto potente nel 1930, quando questi affusti apparvero, era nondimento alquanto obsoleta nel 1939, con proiettili con scarse capacità HE e bassa velocità -600 ms-, nondimeno ne vennero prodotte il doppio rispetto ai Bofors della RN, anche perché finalmente venne sistemato un nuovo proiettile ad alta velocità da 700 ms, che però non era compatibile con i vecchi cannoni; come i cannoni automatici da 152 mm di tanti anni dopo, anche questo affusto era complesso e necessitante di molta manutenzione, ma ne vennero costruiti 6.691 solo considerando quelli prodotti in Gran Bretagna, ma ve ne furono anche altri fatti in Canada per non dire delle armi giapponesi. I pezzi da 40/39 mm Vickers vennero messi in servizio nel 1930 in impianti ottupli, ma quelli quadrupli, più adatti per i cacciatorpediniere, arrivarono nel 1936. I cannoni pesavano circa 260-386 kg a seconda dei tipi (i più pesanti erano ovviamente gli HV). Potevano sparare a circa 100 colpi al minuto per canna, i proiettili da 910 gr di cui 71 gr di HE, i colpi erano, per cannone, 750 per la HMS Warspite, 3.500 per i caccia 'Tribal', 1.800 per vari tipi di corazzate e 2.500 per le portaerei. I caricatori erano da 14 colpi in strisce, unibili fino a formare nastri da 140 colpi, molto se si considera che i Bofors ne avevano solo 'clip' da 4 l'uno. Il raggio era di 3.475 m, ma con le munizioni HV si arrivava a 4.500 m, 4.000 per il tiro antiereo. Gli affusti non pesavano poi molto: 1,1-1,8 t singola, 8,7-11,19 t quadrupla, 15-16 t ottupla. Alzo fino a 80 gradi, rotazione 15-40 gradi al secondo a seconda dei modelli (25 per i quadrupli), 25 al secondo di alzo per i sistemi motorizzati. Nell'insieme erano armi con le loro qualità di fuoco, anche se mancavano inizialmente di proiettili davvero efficaci; i traccianti e i proiettili ad alte prestazioni divennero diffusi solo con proseguire della guerra. Nell'insieme la loro sostituzione con i Bofors binati o singoli appena divennero disponibili fa capire quanto fossero obsoleti, anche se il vero risparmio fu nell'affusto, troppo complicato per questi impressionanti batterie di cannoni, rispetto alle quali però i Bofors facevano meglio, apparentemente, in un rapporto di circa 4:1. I Vickers furono comunque, assieme alle Oerlikon da 20 mm, i più vecchi cannoni-mitragliera antiaerei a partecipare (in quantità apprezzabili) alla guerra.
 
 
Quanto ai cannoni delle navi da battaglia, non c'é dubbio che il migliore messo in campo fu il vecchio Mk I da 381/42 mm, usato essenzialmente dalle navi classe 'Warspite', 'R' e 'Renown'. La sua affidabilità e la sua capacità di perforare, con le sue granate da circa 880 kg, spessi ponti corazzati, lo rendeva un'arma ancora efficace, specie dopo che le torri vennero modificate per sparare ad alzi di 30 gradi (circa 29 km) anziché i 20 originari (21 km), così da ottenere il centro sulla G.Cesare a quasi 24 km, il massimo ottenuto da una nave da battaglia in azioni reali.
 
 
Quanto ai cannoni di nuovo tipo, gli incrociatori da battaglia 'Lion' avrebbero dovuto riprendere un pò il concetto delle navi studiate tra la fine della I GM e gli anni '20, prima dei vari trattati sulla limitazione degli armamenti. I cannoni da 406 mm e 45 calibri Mk II, III e IV, erano gli ultimi studiati per la Marina britannica, e 5 cannoni vennero davvero costruiti. Erano armi intese sopratutto per l'accuratezza e l'ottimale traiettoria balistica, piuttosto che per la gittata massima e altre prestazioni 'brute'. Da notare che la RN in effetti non aveva, a differenza dell'Esercito, cannoni veramente 'caldi' quanto a prestazioni, ma tendeva a risparmiarli perché operando in giro per il mondo, usare cannoni troppo propensi a logorarsi avrebbe causato problemi in azioni prolungate di fuoco e di guerra. Il solo tubo A, quello interno, pesava ben 64 t. Con vari test e versioni proposte, essi erano stati portati avanti fino al '48, quando tutto finì: la stessa corazzata 'Vanguard' non ebbe cannoni di nuovo tipo ma ancora i vecchi '381'. Quanto ai supercannoni da 406 mm di ultima generazione, va ricordato che pesavano 120,656 kg per una lunghezza di 18,880 m, tiravano proiettili AP da 1080 kg ed HE da 929, con vita utile di 350 colpi, 100 colpi per cannone (magazzini delle navi), v.iniziale di 747 msec, 792 AP; la carica era in sacchetti di ben 235,9 kg. Il raggio era di 4.570 m a 2,5 gradi, 37.090 m a 40 gradi, usando la granata AP; questo almeno stando ai dati di un'arma che peraltro è rimasta solo allo stadio sperimentale, nemmeno posta in servizio come artiglieria costiera. La perforazione era di 737 mm a 0 m, 257 a 32.004 m, le torri trinate sarebbero pesate 1.626 t l'una, con alzo fino a 40 gradi.
 
 
Il vero cannone da 406 mm della RN rimase così il pezzo delle 'Nelson', ben noto per l'alta velocità, il proiettile piuttosto leggero e la scarsa efficienza, tanto che non riuscì a scalzare mai dal suo trono il vecchio '381 mm.
 
Concepiti per il compito di fuoco dagli incrociatori 'G3', finirono poi sulle due 'Nelson', nella loro disposizione con tutte le torri a prua. Erano armi concepite per avere la massima capacità di perforazione, ma diedero luogo a numerosi problemi d'affidabilità che richiesero anni per essere corretti, ma mai del tutto eliminati. La durata e l'affidabilità rimasero quindi peggiori dei 381 mm, e la cosa non era di poco conto, non ripagata dalla gittata e penetrazione leggermente superiori. In ogni caso rimasero molto migliori dei cannoni delle 'King George V' nella battaglia contro la Bismarck, dove si dimostrarono decisamente più affidabili e letali. Peso 110 t, cadenza di tiro di circa 2 colpi al minuto, e spesso anche soltanto uno, colpi da 929 kg HE e AP, con cariche di TNT per i secondi di 23,2 kg, di lancio 225,9 kg di MD45 per 788 m.sec (inizialmente erano oltre 820, ma c'era troppo logorio dell'anima), gittata di 34.750 m, poi con munizioni migliorate anche oltre 38 km. Dipendeva dalla rigatura e dalle munizioni, e dev'essere stato difficile capire dove andavano quei proiettili sparati in contesti in cui potevano cadere, a diciamo 4 km l'uno dall'altro.. la penetrazione era di 366 mm a 13.716 m, ma già a 18.288 scendeva a soli 310 mm, meno delle cinture delle navi da battaglia moderne; per perforare un ponte di almeno 99 mm c'era da aspettare fino a 22.860 m, il che significa che una nave con 320 mm di cintura e 100 di ponte era invulnerabile tra i 18 e i 21 km, sotto lo era solo ai colpi sulla cintura, sopra a quelli del ponte, a meno che questo non fosse appoggiato dal solito ponte corazzato di coperta. Gli affusti pesavano 1.503,7 t e diedero origine a innumerevoli problemi di messa a punto, che risparmio al lettore per brevità. Al dunque le due 'Nelson', le uniche n.b. inglesi degli anni '20, potevano essere navi potenti a prima vista: ma se erano ben protette, l'armamento lasciava a desiderare e la velocità di appena 23 nodi era davvero bassa, con appena 45.000 hp del resto non c'era modo di fare di meglio, a tutto vantaggio se non altro dell'economia di gestione.
 
 
I cannoni da 381 mm Mk II erano invece pezzi da 45 calibri, pensati in caso le 'King George V' fossero state costruite a mò di 'Littorio', con tre torri trinate da 381 mm. Sarebbe stata una signora corazzata, perché questi cannoni, anche se non moderni come i pezzi delle navi Europee, erano
pur sempre validi, e pesavano anche 3 t in meno dei tipi più vecchi. La loro massa era di 98,6 t e tiravano 2 proiettili al minuto AP da 879 kg fino a 35.800 m a 40 gradi, perforando 356 mm a 15.730 m. Questo almeno come calcoli teorici.
 
 
Da notare che i cannoni dell'ultima corazzata inglese, la VANGUARD, erano vecchie torri prelevate da unità trasformate in portaerei, un armamento obsoleto per una nave comunque moderna per quasi tutto il resto. I cannoni erano i soliti Mk 1 da 381/42 mm. Parlando di questi cannoni, giova ricordare che essi erano capaci di perforare circa 350 mm a distanze di poco superiori ai 10 km, ma i dati sono molto confusi sulle loro capacità, specie per i vari tipi di munizioni. Quel che è certo, è che si dimostrarono, nel primo dopoguerra, capaci di perforare con una certa affidabilità la pur robustissima corazzata BADEN tedesca, in una serie di test. Per aumentarne la gittata, limitata a circa 21 km, furono modificate le torrette per aumentare l'alzo da 20 a 30 gradi, che consentiva di salire a 26 km; poi vennero adottati anche proiettili aerodinamici, che potevano alzare il raggio fino a 29 km; purtroppo non tutti i cannoni potevano usarli, e per colmo di sventura solo quelli con alzo modificato erano in grado di accogliere queste munizioni più lunghe. Infine da ricordare la presenza della 'supercarica' da 222 anziché 196 kg, che però consumava rapidamente la canna, e che sulle navi non venne usata. Così da un lato le poche corazzate (tra cui la Warspite) già modificate all'inizio della guerra, avevano cannoni all'altezza della situazione di precisione pratica, dall'altro c'erano la maggior parte delle corazzate che se pur armate pesantemente erano superate in raggio persino dagli incrociatori leggeri moderni, dato che questi avevano raddoppiato il raggio di tiro rispetto agli standard della I GM.
 
 
Per le corazzate moderne, invece c'erano gli Mk VII, un mezzo passo indietro rispetto ai cannoni da 406 mm delle Nelson, e accettati in ossequio ai trattati navali che impedivano cannoni oltre i 356 mm, il che tagliò 'le gambe' alla configurazione più gettonata, quella con tre cannoni da 381 mm per le 'King George V'. La velocità iniziale era però piuttosto bassa per gli standard della II GM, e la capacità perforante non sufficiente; nonostante i 10 cannoni, che erano i più numerosi, le pur ben protette corazzate inglesi furono le meno armate della II GM tra quelle di nuova costruzione, superiori solo agli incrociatori da battaglia 'Scharnorst'. Del resto, originariamente si era pensato a 12 cannoni, ma le ottocento tonnellate di differenza tra una torre quadrinata e una binata fecero molto comodo per migliorare la protezione, così ebbero una torre binata e due quadrinate. IL cannone derivava da un'arma sperimentale da 305 mm, ma se questo era, nei suoi limiti, un'arma accurata e precisa, l'affidabilità degli affusti quadrinati lasciava molto a desiderare, tanto che ancora nel 1943, nella battaglia con la Scharnorst la Duke of York sparò a non più del 70% della sua potenzialità: e per allora la maggior parte dei problemi erano stati risolti. Del resto la debolezza dei cannoni non impedì di colpire la Bismarck sotto il galleggiamento causandole problemi e danni non indifferenti, l'inizio della sua distruzione a tutti gli effetti. Come altri cannoni, due di questi vennero messi come artiglierie costiere.
 
Progettato nel 1937, in servizio nel 1940, era un cannone pesante 80,26 t, tirava 2 colpi al minuto, i proiettili erano lunghi 156 cm e pesanti 721 kg per una velocità iniziale di 732 msec; il cannone aveva 340 colpi di vita, i proiettili erano 100 per cannone, la gittata arrivava a 35.260 m alla massima elevazione, ma come artiglieria costiera poteva fare anche 46.630 m. Il tempo di volo a 18 km era di 32 secondi,a 33 di oltre 80. La perforazione era di 396 mm a 9.144 m per le cinture, 29 mm per il ponte; a 22.860 m arrivava solo a 285 mm e a 102 mm rispettivamente, anche se i dati variano, obiettivamente una cintura corazzata da 350 mm era perforabile solo a circa 14 km nel migliore dei casi, e un ponte da 100 mm a circa 25. Nel mezzo, una corazzata con protezioni analoghe in teoria non doveva temere nulla di grave, anche se poi si è visto che le cose non stavano proprio così con i sensibili danni avuti dalla Bismarck. In ogni caso, non era certo così che si poteva superare le capacità delle navi avversarie che potevano perforare 350 mm ad oltre 20 km (e con questo colpire anche le K.G.V.) stando a distanze ben più confortevoli, anche se come perforazione di ponti orizzontali non erano migliori.
 
Gli affusti pesavano 900,5 o (quadrinato) 1.557 t. Erano complessi, dato che avevano oltre 3.000 parti in movimento. I telemetri incorporati in ogni torre erano da 12,5 m e 9,1 a seconda del modello di torre. Nonostante la maggiore affidabilità e precisione rispetto al 406 mm, i dieci cannoni della K G V spararono 'solo' 339 colpi contro i 380 tirati dai 9 406 mm della Rodney. Ad un certo punto 5 cannoni su 10 erano fuori uso, inclusi quelli della meno complicata torre B (binata).