Armi avanzate della Seconda Guerra Mondiale/Germania-4: differenze tra le versioni

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Per quanto la Marina tedesca non sia stata mai una 'grande marina' in termini convenzionali, eccetto che nella I GM quando contese alla Royal Navy il dominio dei mari (ma entro certi limiti), la sua azione nelle guerre mondiali è stata molto dura e difficile da contrastare, sopratutto per l'uso di navi corsare, unità sottili d'attacco e sommergibili, i celebri U-Boote, che non erano necessariamente superiori a quelli degli altri belligeranti, ma che vennero usati con audacia e metodo, oltre ad essere costruiti in quantità visto che i sommergibili erano certo il miglior sistema in termini di costo-efficacia. Si pensi che un tipico U-Boote necessitava di un valore tra l'1 e il 2% del costo, dei materiali e dell'equipaggio di una corazzata 'Bismarck', navi che ebbero ben poca fortuna, braccate nelle loro missioni e nei porti stessi dalla RAF e dalla RN. Erano bersagli grandi, appariscenti e di valore, mentre i sommergibili erano facilmente occultabili anche in porto, con i super-bunker che i Tedeschi costruirono (a prova di bomba) in Francia: uno di questi è ancora usato dalla Marina francese per i suoi sottomarini. Al dunque, il programma per le corazzate ebbe fine, gli incrociatori vennero trascurati e poca fortuna ebbero anche i grandi cacciatorpediniere. Invece le S-Boote, le T-Boote e gli U-Boote vennero costruiti in quantità impressionanti: i soli U-Boote raggiunsero quasi 1.000 unità, grossomodo il costo di una squadra di corazzate, ma con risultati ben diversi (accadde così anche durante la Grande guerra, le corazzate per lo più inattive nelle loro basi, mentre i sommergibili che nel '17 quasi vinsero la guerra marittima). Però non mancarono i progetti di navi di grande potenza, fino ad arrivare alla massima evoluzione del concetto delle corazzate: una super-corazzata da circa 150.000 tonnellate, lunga 335 m e armata con pezzi da 500 mm. Ma questa immensa nave rimase solo un progetto, sacrificata a favore di programmi ben più pressanti che resero impossibile completare anche navi del tutto ragionevoli come le corazzate 'H' con cannoni da 406 mm. I Tedeschi ebbero armi di prim'ordine per le loro navi e sommergibili, con cannoni di ottime qualità balistiche, così come i telemetri. Meno noto è che già durante gli anni '30 installarono su di una loro corazzata -la Graf Spee- un primo radar, mezzo che in Gran Bretagna era ben lungi dalla navalizzazione (essendo inteso sopratutto come sistema di scoperta aerea per il territorio metropolitano). I siluri mieterono innumerevoli vittime, ma nondimeno inizialmente i loro acciarini funzionavano male: persino l'asso Gunther Prien sbottò (dopo avere mancato vari bersagli) 'Non potete pretendere che mi batta con fucili di legno!'. In retrospettiva è difficile pensare a tali problemi se si considerano i successi, tra cui diverse migliaia di navi mercantili, ottenuti dagli U Boote. Pericolose anche le mine, come quella che danneggiò gravemente la HMS Nelson: tale forma di guerra, estremamente conveniente nel rapporto costo-efficacia, venne estensivamente praticata con aerei, navi e sommergibili. I tipi magnetici da fondo nelle acque basse del Mar del Nord erano estremamente pericolosi, difficili com'erano da localizzare e dragare. I siluri tedeschi hanno avuto molti sviluppi: quelli con propulsione elettrica, quelli autoguidati, quelli filoguidati e quelli con carburante ad alta energia, tutti filoni evolutivi che nel dopoguerra produrranno una vera rivoluzione nel campo delle armi subacquee. Fino ad allora i siluri erano armi a corsa rettilinea o a zig-zag, ma del tutto 'stupidi' eccetto che per la programmazione basica (sono queste, infatti, le prime armi 'da crociera') in quota, direzione, velocità.