Armi avanzate della Seconda Guerra Mondiale/Germania: differenze tra le versioni

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*Equipaggio: 9
*Prestazioni: vmax 440 kmh a 6.000 m, salita a 1000 m in 4,2 min, tangenza pratica 6.000 m, autonomia 6.150 km
*Armamento: 6 da 20 mm (torrette dorsali, coda, muso, ventre, lati), 1 MG 131 ventrale<ref>Armi da guerra 75</ref>.
 
Una sua versione evoluta fu l'enorme '''Ju 390''', un bombardiere a lungo raggio che aveva una sezione di ala con motore per ciascuna ala, e fusoliera allungata. Quest'aereo era uno dei tanti che si cercò di usare, da parte dei Giapponesi, Italiani e Tedeschi, per raggiungere gli USA: probabilmente un compito troppo grande per l'epoca, visto che questo è rimasto un problema anche per i sovietici nel dopoguerra (almeno fino al Tu-95). In ogni caso, uno dei due soli aerei costruiti dal '43 eseguì un volo fino ad approssimarsi a meno di 20 km da New York, per poi tornare indietro. Un'impresa epica, che tuttavia era solo sperimentale (verificare il funzionamento dei motori e dell'aereo in generale in vista di un'azione bellica). In tutto, si trattava di un bombardiere intercontinentale capace di un'autonomia di almeno 9.700 km (e forse anche di più visto che il volo transatlantico difficilmente ne richiede meno di 11.000), con ben 6 motori da 1.970 BMW 801E, capace di volare a 505 kmh, di attaccare con un massimo di 7.190 kg di carico di difendersi con 8 armi da 13 e 8 da 20 mm. Avrebbe potuto fare solo una missione simbolica rispetto alle azioni americane contro la Germania, ma sarebbe stato sufficiente per riservare risorse ingenti alla difesa metropolitana, come già accadde per i palloni Fu-Go (l'unica azione strategica che ebbe attuazione).
 
Altri aerei poco noti erano gli Ju 252: quando si osserva gli innumerevoli, ma vecchiotti e con capacità di carico ridotte, Ju 52, ci si potrebbe chiedere se non si fossero pensati aerei più prestanti, con migliore velocità, autonomia e carico utile. Questo accadde, ma il successo del 'Tante Ju' fu tale da rendere tale sviluppo meno urgente. Eppure, in Italia non si sarebbe perso tempo nel dare all'S.81 un degno successore con l'S.82 (poi comprato o preso dalla LW in quantità). In ogni caso quest'aereo successivo aveva caratteristiche, a parte conservare la formula trimotore, del tutto diverse: velocità 437 kmh, 3 motori da 985 kW Junkers Jumo 211F, tangenza 6.300 m, armamento 1 MG131 e 2 MG 17; 32 posti a sedere o merci. Apparso nel '42, venne tuttavia prodotto in appena 25 unità nella versione A-1. Ben poco rispetto alle migliaia di Ju 52 uscite già da anni e usate largamente, seppure di prestazioni ben inferiori. Anche il derivato Ju 352 A-1 non ebbe molta fortuna, apparso nel '44 aveva materiali parzialmente non strategici (=leghe d'alluminio) e motori da solo 740kW Bramo 323R-2, che davano una velocità di 330 kmh, tangenza di 6.000 m, autonomia 2980 km. L'armamento era di un cannone da 20 e due MG 131. Il carico di 4,3 t. Al dunque ne vennero costruiti qualche esemplare di più (45 in tutto), portando questa serie di aerei a 70, ancora circa l'1% degli Ju 52 e il 10% dei similiari SM 82. Anche per questo, pur essendo trimotori di concezione moderna, la loro attività (oltretutto iniziata molto tardi) passò pressoché inosservata.
 
Un ulteriore aereo Junkers da trasporto fu il grosso Ju 322 Mammut, che era un aliante con struttura ad ala volante, proposto in competizione con il Me. 321 di tipo più convenzionale. Costruito in legno (la Junkes lo aveva abbandonato dal 1918), ordinato in 200 esemplari, venne tuttavia cancellato dopo che le prove in volo, tanto per cambiare per questo tipo di aerei, dimostrarono che si trattava di un velivolo instabile.
 
 
 
 
Altri aerei poco noti erano gli '''Ju 252''': quando si osserva gli innumerevoli, ma vecchiotti e con capacità di carico ridotte, Ju 52, ci si potrebbe chiedere se non si fossero pensati aerei più prestanti, con migliore velocità, autonomia e carico utile. Questo accadde, ma il successo del 'Tante Ju' fu tale da rendere tale sviluppo meno urgente. Eppure, in Italia non si sarebbe perso tempo nel dare all'S.81 un degno successore con l'S.82 (poi comprato o preso dalla LW in quantità). In ogni caso quest'aereo successivo aveva caratteristiche, a parte conservare la formula trimotore, del tutto diverse: velocità 437 kmh, 3 motori da 985 kW Junkers Jumo 211F, tangenza 6.300 m, armamento 1 MG131 e 2 MG 17; 32 posti a sedere o merci. Apparso nel '42, venne tuttavia prodotto in appena 25 unità nella versione A-1. Ben poco rispetto alle migliaia di Ju 52 uscite già da anni e usate largamente, seppure di prestazioni ben inferiori. Anche il derivato '''Ju 352''' A-1 non ebbe molta fortuna, apparso nel '44 aveva materiali parzialmente non strategici (=leghe d'alluminio) e motori da solo 740kW Bramo 323R-2, che davano una velocità di 330 kmh, tangenza di 6.000 m, autonomia 2980 km. L'armamento era di un cannone da 20 e due MG 131. Il carico di 4,3 t. Al dunque ne vennero costruiti qualche esemplare di più (45 in tutto), portando questa serie di aerei a 70, ancora circa l'1% degli Ju 52 e il 10% dei similiari SM 82. Anche per questo, pur essendo trimotori di concezione moderna, la loro attività (oltretutto iniziata molto tardi) passò pressoché inosservata. Il nome, comunque, avrebbe avuto un seguito nel campo dei trasporti militari: Ercole (Herkules), come l'attuale C-130.
 
Un ulteriore aereo Junkers da trasporto fu il grosso Ju 322 Mammut, che era un aliante con struttura ad ala volante, proposto in competizione con il Me. 321 di tipo più convenzionale. Costruito in legno (la Junkes lo aveva abbandonato dal 1918), ordinato in 200 esemplari, venne tuttavia cancellato dopo che le prove in volo, tanto per cambiare per questo tipo di aerei, dimostrarono che si trattava di un velivolo instabile.
 
==Armi aeree==