Armi avanzate della Seconda Guerra Mondiale/Giappone-2: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
Nessun oggetto della modifica
Riga 39:
E ora consideriamo l'impiego di quest'aereo. Il suo esordio fu, come si è detto, sfortunato, ma tecnicamente notevole. Ma la fine della superiorità aerea giapponese era questione di poco tempo. Dopo le battaglie del '42 (pari quella dei 'Coralli', persa quella di 'Midway', e vincente quella di 'S.Cruz'), i piloti giapponesi si erano sacrificati in gran parte, subendo centinaia di perdite durante le azioni di combattimento o anche a bordo delle navi attaccate. La penuria di sostituti adeguatamente addestrati era pericolosamente alta, e nel '43, anche se non vi furono grandi battaglie aeronavali, la guerra d'attrito continuò in settori periferici. Quando nel '44 si tornò agli scontri aeronavali, i due contendenti avevano un rapporto di potenza molto diverso. Gli americani avevano impiegato bene il tempo per potenziare i loro mezzi, cominciando con i caccia degli F6F Hellcat, e continuando poi con le nuove portaerei classe 'Essex', una serie di super-portaerei che rinsanguarono la molto indebolita flotta americana. Nel '44 i Giapponesi si confrontarono con gli Americani alle Marianne, dove gli Americani si stavano dirigendo per conquistarle e farne basi per i B-29, altrimenti troppo penalizzati dalle operazioni sul Giappone con basi in Cina e India. I Giapponesi contarono di fermare gli Americani con la forza combinata di aerei basati a terra e poi sulle portaerei. Molto meno del migliaio di aerei basati sulle navi americane, e che sopratutto, evitando di subire attacchi simultanei dal mare e dalle isole, colpirono per primi, distruggendo quasi tutti gli apparecchi basati a terra. Poi se la vedettero con gli aerei giapponesi delle portaerei, che erano da soli in netta inferiorità. I Giapponesi credevano di avere inflitto delle perdite significative agli Americani, ma non era vero e le informazioni sulle quali si mosse la flotta giapponese erano sostanzialmente false. La conseguenza fu devastante: le ondate di aerei giapponesi vennero lanciate stando inizialmente fuori dal raggio d'azione degli Americani. Ma subirono un massacro terribile dagli Hellcat guidati dai radar e radio delle portaerei. Poi passarono a colpire le oramai inermi navi nipponiche, affondando e danneggiando diverse di esse. Fu il 'Grande tiro al tacchino delle Marianne'.
 
I D4Y erano i più veloci bombardieri in picchiata del mondo, almeno tra i velivoli imbarcati. Un aereo simile (forse) più veloce fu solosoltanto l'SM.93 con pilota prono, rimasto prototipo e volato solo nel '44.
 
I 'Judy' pagavano la loro velocità con scarse o assenti protezioni, e armamento difensivo insufficiente. Un pilota americano, tale Vraciu (origini chiaramente rumene) abbatté 6 Judy in una sola azione. I Wildcat erano più lenti, ma gli Hellcat potevano superarli di circa 30-40 kmh e non gli lasciavano scampo. I Judy erano troppo 'sensibili' ai proiettili incendiari delle Browing. Lo 'Suisei' divenne sempre più spesso una fiammeggiante 'stella cadente' che una 'cometa' (vedi foto).
 
Questa fu la fine dell'aviazione imbarcata giapponese, nonostante i suoi A6M5, B6N, D4Y che costituivano una forza interamente rinnovata rispetto a qualche anno prima con gli A6M2, B5N e D3A. Ma gli Zero erano poco superiori rispetto a quelli originari, mentre sarebbero stati necessari velivoli tipo lo Shiden, inadatto all'impiego su portaerei (per il carrello). Così non poterono difendere i pur veloci aerei d'attacco. A Leyte le portaerei giapponesi vennero usate solo come 'falsi bersagli' per far allontanare le portaerei di Halsey dagli sbarchi a Leyte, dove si voleva far intervenire le corazzate e gli incrociatori pesanti. Una fine mesta per l'aviazione imbarcata giapponese.
 
Ma i 'Judy' non erano finiti. Anzi, da allora vi furono impieghi efficaci, come quello che vide uno Judy colpire e distruggere la portaerei leggera USS Princeton. Poi seguirono altri successi. Ma la maggiore efficacia i 'Judy' l'ebbero come kamikaze. Essi erano capaci di un'autonomia e di una capacità di carico molto superiori a quelle degli Zero e di altri tipi, erano molto più economici dei Ki-67 'Peggy', e potevano volare più veloce di entrambi. Modificati appositamente, risultarono armati con una bomba semiannegata ventralmente da 800 kg, privi di armi, monoposto e semplificati il più possibile. Con la loro alta velocità di picchiata, erano difficili da fermare anche nell'attacco finale alle navi.
 
====Il multiruolo B7A 'Ryusei'====
Riga 64:
 
 
====Gli Idro avanzati====
[[Immagine:M6A1.jpg|350px|right|thumb|La versione con galleggianti; ne esistette anche un tipo con carrello per l'addestramento a terra]]
Non va dimenticato poi l'aereo idrovolante d'attacco '''Aichi M6A1 Seiran''', pensato per i sommergibili portaerei I-400, inizialmente inteso come simile al D4Y, ma poi del tutto riprogettato, aveva un Atsuta da 1.400 hp a cilindri in linea, un'arma difensiva da 13 mm, e portava un siluro o bombe fino a 850 kg. Quest'ultimo carico era possibile solo con il lancio dalla catapulta, e in questo caso l'aereo non aveva alcun tipo di carrello o di galleggianti, il che significava direttamente un attacco Kamikaze, oppure un ammaraggio vicino al sommergibile. Il trasporto delle armi era possibile con un'autonomia di 1.145 km con 250 kg o una da 800 kg fino a 1.530 km con sgancio dei galleggianti e un solo pilota, con velocità che passava da 475 a 55 9kmh. La progettazione partì già nel giugno 1942, proprio ai tempi di P.Harbour. Ne vennero fuori 8 prototipi e 20 di serie dal novembre 1943 e il 15 dicembre 1944 venne costituito il 631 Kokutai a Kashima, Chiba. Solo il 2 aprile 1945 venne inviato a Kure per addestrarsi con la 1a Flottiglia sommergibili. La missione prevista era quella di mandare dieci di questi aerei trasportati da tutti super-sottomarini disponibili, I-400, I-401, I-13, I-14. Obiettivo le chiuse Patun di Panama. Poi però si decise di annullare la missione e di attaccare piuttosto Ulithi, contro la flotta Alleata. Al dunque non se ne fece nulla, anche perché l'I-13, con a bordo un C6N1 da ricognizione (da usare con partenza da Truk, dove sarebbe stato inviato), venne affondato il 16 luglio 1945 dalle navi americane. Le altre tre unità non ebbero modo di partecipare al previsto attacco, oramai la guerra era bell'e finita. Un Seiran è attualmente conservato, perfettamente restaurato in tutta la sua eleganza, nello Smithsonian Museum<ref>Sgarlato-Tanzi ''Gli aerei dei sommergibili'' Aerei nella Storia giu-lu 2002</ref>.
Riga 79:
*'''Armamento''':1x13,2 mm e 850 kg
 
===Ricognizione===
====L''H8K Emily'====
[[Immagine:Kawanishi_H8K_Flying_Boat_Emily_h8k-1.jpg|350px|right|]]
Un altro aereo indubbiamente 'avanzato' fu l'H8K 'Emily' della Kawanishi. Pensato come un qualche cosa di simile allo Short Sunderland, cercando di superarlo in ogni aspetto, era diverso rispetto ai grossi modelli tipo Dornier e Catalina, tra cui gli H6K 'Mavis', ottimi ma vulnerabili e simile al Dornier Do.24.
 
Se questo aveva limiti nella protezione e potenza di fuoco difensiva, l'Emily era ben diverso e molti aviatori lo consideravano l'aereo giapponese più tosto tra quelli incontrati in combattimento. Aereo con fusoliera vagamente 'a barca', molto profonda e grande, ala alta e quattro motori, già nella prima versione aveva 2 cannoni da 20 e 4 armi da 7,7 mm (come del resto il G4M Betty) ma aveva anche serbatoi autostagnanti e corazze, volava a 433 kmh con i Mitsubishi Kinsei 11 da 1.530 hp. La sua prima missione fu nel marzo 1942 in cui due aerei tentarono, decollando dalle isole Marshall per attaccare Pearl Harbour, ma c'erano cattive condimeteo e fallirono a trovare l'obiettivo. Fu una missione di oltre 6.600 km (dall'atollo di Votje). L'H8K2 era armato con 5 cannoni e 4 mtg da 7,7 con i Kasei 22 stellari da 1850 hp, e spesso anche un radar: 112 nel 1943-45m, che dimostrarono d'essere formidabili avversari anche per i caccia migliori degli Alleati oltre ad affondare, attorno alle Filippine, almeno 3 sommergibili americani. La versione H8K2-L venne prodotta in 36 esemplari da trasporto truppe (64) o personale (29), armato con un cannone e due mtg. Altre versioni avanzate vennero lasciate cadere. L'ultimo dei grandi idro giapponesi, lo Shin Meiwa, di decenni successivo, ha ancora una vaga rassomiglianza con l'Emily.
===Aerei basati a terra===
 
 
*'''Equipaggio''': 10
*'''Dimensioni''': lunghezza 28,13 m, apertura alare 38 m, altezza 9,15 m, superficie alare 160 m2
*'''Motore''': 4 Mitsubishi Kasei 22 a 14 cilindri da 1.850 hp
*'''Pesi''': 18.380-32.500 kg
*'''Prestazioni''': 467 kmh, tangenza 8.760 m, autonomia 7.180 km
*'''Armamento''':5x 20 mm 7,7 mm e 2.000 kg di bombe o due siluri da 800 kg.
 
====Ki-46 Dinah====
[[Immagine:Ki-46.jpg|350px|right|]]
Un altro aereo dell'interminabile serie di macchine avanzate giapponesi fu indubbiamente il '''Mitsubishi Ki-46''' 'Dinah', che successe al già valido ricognitore Ki-15 'Babs' da 2.400 km di autonomia e 480 kmh. Prima che questo entrasse in servizio venne pensato ad un aereo più prestante che avrebbe dovuto raggiungere, assieme ad un'ottima autonomia, anche almeno 600 kmh e volare in crociera (fatto non meno importante per l'efficienza generale, anzi molto importante) a 400 kmh, sempre a media quota. L'autonomia doveva essere valida quanto quella del 'Babs', ma i motori potevano essere da 790, 950, o 850 hp. Davvero pochi per i 600 kmh anche se con una sola arma da 7,7 mm difensiva con 216 colpi (praticamente un simbolo più che una misura efficace).
 
Vinse il progetto Mitsubishi contro i tipici fornitori dell'Esercito, Nakajima e Kawasaki, ma il Ki-39 poi non andò avanti e nemmeno il Ki-40 successivo con maggior autonomia. Però da questo arrivò il progetto Ki-46 che venne posto in produzione. Un grande studio dell'aerodinamica rese possibile consentire una migliore efficienza del motore rispetto alla resistenza aerodinamica che in un progetto normale avrebbe 'mangiato la poca potenza' disponibile.
 
Il prototipo venne approntato a Nagoya già nel novembre del '39. Esso aveva linee pulite ed eleganti, e un grande serbatoio di carburante nell'abitacolo come nel Fairey Battle inglese e altri tipi. Per consentire una grossa quantità di combustibile senza pregiudicare l'assetto, era nel centro di gravità dell'aereo e quindi tra il pilota e il secondo uomo d'equipaggio; per quanto tecnicamente vantaggioso, era ovviamente un rischio potenziale enorme, tanto più che non aveva nessuna protezione. Curiosamente, c'era invece una corazza per il pilota da 13 mm, che però non sarebbe servita a niente se esplodeva il serbatoio alle sue spalle. Durante i test valutativi, nonostante tutte le cure, si registrò solo 540 kmh, d'altra parte le prestazioni richieste erano davvero eccessive per i motori disponibili. Per migliorarle si poteva solo aumentare la potenza e così fu con l'Ha-102 da 1050 hp, ma non era subito disponibile e allora vennero suati gli Ha-26-1 da 875. La prima versione venne usata per l'addestramento, e ce ne fu bisogno perché la manutenzione a terra era molto complicata, mentre l'agilità per una volta era modesta. Dal marzo del '41 arrivò il prototipo con gli Ha.102 da 603 kmh a 5.800 m. Il Ki-46-II Tipo 100 Modello 2 equipaggiò ben presto varie unità di ricognizione indipendenti in rimpiazzo dei Ki-15. Era un velivolo capace di competere in velocità con gli Spitfire Mk V, quindi non ebbe problemi iniziali scorrazzando per tutta l'Asia orientale, mentre anche la Marina ne ebbe qualcuno in prestito per arrivare fino in Australia. In tutto ne vennero prodotti 1.093 e solo sopra l'Australia ebbero un contrasto netto da parte degli Spit, forse l'unico successo che questi maturarono nella zona operativa. I motori potenziati Ha.112 vennero installati sui successivi Ki-46-III con potenza maggiore grazie ad un impianto di iniezione diretta, e arrivavano a 629 kmh a 6.000 m. Produzione 609 nel 1942-45. Infine apparvero i tipi -IV con gli Ha-112-IIRu turbocompressi da 1.500 hp al decollo e 1.100 a 10.200 m. Solo 4 vennero realizzati.
 
Esistette anche la versione caccia d'alta quota, introdotto in servizio dopo essere studiato dal tardo 1943, quando ancora non c'erano in giro i B-29. Ebbe due Ho-5 con 200 colpi l'uno e un cannone da 37 mm Ho-203 con 200 colpi obliquo a 30 gradi. I Ki-46-IIIKai (che significa Kaizo, modificato). Vennero anche realizzati tipi IIIb da attacco al suolo. In tutto ne vennero prodotti, tutto compreso, 1.742 esemplari ed è sorprendente come sempre, i ricognitori 'non facciano notizia' nonostante la loro diffusione e capacità operativa, nonché una carriera che durò tutta la guerra. Aerei simili ai Mosquito, se non migliori come ricognitori, ed interamente metallici. Il mod. III aveva serbatoi da 1.772 litri (anziché 1.550 del II) in due serbatoi in fusoliera e 5 nelle ali, mentre c'era anche un serbatoio ausiliario da 430 l. Non c'era più l'arma difensiva, mentre il muso era diventato del tutto raccordato con il parabrezza. La sua efficacia fu grande, tanto che poteva volare per 7 ore a 400 kmh e fino oltre i 10.000 m, lasciandosi dietro quasi qualunque caccia Alleato (e tutti quelli Giapponesi). La versione da caccia d'alta quota non aveva la velocità di salita sufficiente per affrontare i B-29, ma forse è meglio dire che i Giapponesi non avevano una rete radar d'avvistamento sufficiente (anche perché gli Americani tentavano di distruggere i sistemi radar che localizzavano, e i primi tipi giapponesi non superavano i 65 km di raggio e non valutavano la quota). Il modello IV aveva 1.850 l e poteva volare a 10.000 m, e se necessario poteva farlo davvero in fretta: uno dei pochi realizzati fece Pechino-Yokota in poco oltre 3 ore, a circa 700 kmh di velocità media, quasi degni di un aviogetto. Non entrò in servizio e così i suoi derivati da caccia pesante, ma già il mod. III era ancora in grado di volare più veloce di molti caccia Alleati, praticamente superabile solo da P-38,47 e 51 nonché dai Corsair.
 
'''I-II-III-IV''':
*'''Dimensioni''': lunghezza 11 m, apertura alare 14,7 m, altezza 3,88 m, superficie alare 31,995 m2
*'''Motore''': Mitsubishi Ha-26 (900/3.600 hp-m), Ha-102 (1.055/2.800)Ha-112 (1.350/2.000) Ha-112Ru (5.800)
*'''Pesi''': 3.382/4.826--3.266/5.805--3.834/6.505---4013/6.505 kg
*'''Prestazioni''': 540/4000---603---629--699/10.000 kmh-m, tangenza 10.830-10.720-10.500-11.000 m, autonomia 2.100--2.500--4.000-4.000 km con serbatoi (1.393--1.549--1.772--1.848)<ref>Gibertini G: ''Mitsubishi Ki-46'' Aerei nella Storia dic 1998</ref>
 
 
===AereiI bombardieri basati a terra===
====Le prime generazioni====
[[Immagine:G4M-34s.jpg|350px|right|thumb|Il G4M, il più famoso e diffuso bombardiere giapponese]]
Line 135 ⟶ 166:
 
La versione P1Y-S era un caccia notturno, con 2 Kasei 25 da 1.850 hp, 523 kmh, peso 7.800-13.500 m, autonomia 3.985 km, 3 cannoni da 20 mm, lunghezza 15 m, apertura alare 20 m, altezza 4,3 e superficie alare 55 m2. Insomma, era un velivolo più piccolo, ma non più leggero del bombardiere.
 
==Ricognizione==
====L''Emily'====
[[Immagine:Kawanishi_H8K_Flying_Boat_Emily_h8k-1.jpg|350px|right|]]
Un altro aereo indubbiamente 'avanzato' fu l'H8K 'Emily' della Kawanishi. Pensato come un qualche cosa di simile allo Short Sunderland, cercando di superarlo in ogni aspetto, era diverso rispetto ai grossi modelli tipo Dornier e Catalina, tra cui gli H6K 'Mavis', ottimi ma vulnerabili e simile al Dornier Do.24.
 
Se questo aveva limiti nella protezione e potenza di fuoco difensiva, l'Emily era ben diverso e molti aviatori lo consideravano l'aereo giapponese più tosto tra quelli incontrati in combattimento. Aereo con fusoliera vagamente 'a barca', molto profonda e grande, ala alta e quattro motori, già nella prima versione aveva 2 cannoni da 20 e 4 armi da 7,7 mm (come del resto il G4M Betty) ma aveva anche serbatoi autostagnanti e corazze, volava a 433 kmh con i Mitsubishi Kinsei 11 da 1.530 hp. La sua prima missione fu nel marzo 1942 in cui due aerei tentarono, decollando dalle isole Marshall per attaccare Pearl Harbour, ma c'erano cattive condimeteo e fallirono a trovare l'obiettivo. Fu una missione di oltre 6.600 km (dall'atollo di Votje). L'H8K2 era armato con 5 cannoni e 4 mtg da 7,7 con i Kasei 22 stellari da 1850 hp, e spesso anche un radar: 112 nel 1943-45m, che dimostrarono d'essere formidabili avversari anche per i caccia migliori degli Alleati oltre ad affondare, attorno alle Filippine, almeno 3 sommergibili americani. La versione H8K2-L venne prodotta in 36 esemplari da trasporto truppe (64) o personale (29), armato con un cannone e due mtg. Altre versioni avanzate vennero lasciate cadere. L'ultimo dei grandi idro giapponesi, lo Shin Meiwa, di decenni successivo, ha ancora una vaga rassomiglianza con l'Emily.
 
 
*'''Equipaggio''': 10
*'''Dimensioni''': lunghezza 28,13 m, apertura alare 38 m, altezza 9,15 m, superficie alare 160 m2
*'''Motore''': 4 Mitsubishi Kasei 22 a 14 cilindri da 1.850 hp
*'''Pesi''': 18.380-32.500 kg
*'''Prestazioni''': 467 kmh, tangenza 8.760 m, autonomia 7.180 km
*'''Armamento''':5x 20 mm 7,7 mm e 2.000 kg di bombe o due siluri da 800 kg.
 
====Ki-46 Dinah====
[[Immagine:Ki-46.jpg|350px|right|]]
Un altro aereo dell'interminabile serie di macchine avanzate giapponesi fu indubbiamente il '''Mitsubishi Ki-46''' 'Dinah', che successe al già valido ricognitore Ki-15 'Babs' da 2.400 km di autonomia e 480 kmh. Prima che questo entrasse in servizio venne pensato ad un aereo più prestante che avrebbe dovuto raggiungere, assieme ad un'ottima autonomia, anche almeno 600 kmh e volare in crociera (fatto non meno importante per l'efficienza generale, anzi molto importante) a 400 kmh, sempre a media quota. L'autonomia doveva essere valida quanto quella del 'Babs', ma i motori potevano essere da 790, 950, o 850 hp. Davvero pochi per i 600 kmh anche se con una sola arma da 7,7 mm difensiva con 216 colpi (praticamente un simbolo più che una misura efficace).
 
Vinse il progetto Mitsubishi contro i tipici fornitori dell'Esercito, Nakajima e Kawasaki, ma il Ki-39 poi non andò avanti e nemmeno il Ki-40 successivo con maggior autonomia. Però da questo arrivò il progetto Ki-46 che venne posto in produzione. Un grande studio dell'aerodinamica rese possibile consentire una migliore efficienza del motore rispetto alla resistenza aerodinamica che in un progetto normale avrebbe 'mangiato la poca potenza' disponibile.
 
Il prototipo venne approntato a Nagoya già nel novembre del '39. Esso aveva linee pulite ed eleganti, e un grande serbatoio di carburante nell'abitacolo come nel Fairey Battle inglese e altri tipi. Per consentire una grossa quantità di combustibile senza pregiudicare l'assetto, era nel centro di gravità dell'aereo e quindi tra il pilota e il secondo uomo d'equipaggio; per quanto tecnicamente vantaggioso, era ovviamente un rischio potenziale enorme, tanto più che non aveva nessuna protezione. Curiosamente, c'era invece una corazza per il pilota da 13 mm, che però non sarebbe servita a niente se esplodeva il serbatoio alle sue spalle. Durante i test valutativi, nonostante tutte le cure, si registrò solo 540 kmh, d'altra parte le prestazioni richieste erano davvero eccessive per i motori disponibili. Per migliorarle si poteva solo aumentare la potenza e così fu con l'Ha-102 da 1050 hp, ma non era subito disponibile e allora vennero suati gli Ha-26-1 da 875. La prima versione venne usata per l'addestramento, e ce ne fu bisogno perché la manutenzione a terra era molto complicata, mentre l'agilità per una volta era modesta. Dal marzo del '41 arrivò il prototipo con gli Ha.102 da 603 kmh a 5.800 m. Il Ki-46-II Tipo 100 Modello 2 equipaggiò ben presto varie unità di ricognizione indipendenti in rimpiazzo dei Ki-15. Era un velivolo capace di competere in velocità con gli Spitfire Mk V, quindi non ebbe problemi iniziali scorrazzando per tutta l'Asia orientale, mentre anche la Marina ne ebbe qualcuno in prestito per arrivare fino in Australia. In tutto ne vennero prodotti 1.093 e solo sopra l'Australia ebbero un contrasto netto da parte degli Spit, forse l'unico successo che questi maturarono nella zona operativa. I motori potenziati Ha.112 vennero installati sui successivi Ki-46-III con potenza maggiore grazie ad un impianto di iniezione diretta, e arrivavano a 629 kmh a 6.000 m. Produzione 609 nel 1942-45. Infine apparvero i tipi -IV con gli Ha-112-IIRu turbocompressi da 1.500 hp al decollo e 1.100 a 10.200 m. Solo 4 vennero realizzati.
 
Esistette anche la versione caccia d'alta quota, introdotto in servizio dopo essere studiato dal tardo 1943, quando ancora non c'erano in giro i B-29. Ebbe due Ho-5 con 200 colpi l'uno e un cannone da 37 mm Ho-203 con 200 colpi obliquo a 30 gradi. I Ki-46-IIIKai (che significa Kaizo, modificato). Vennero anche realizzati tipi IIIb da attacco al suolo. In tutto ne vennero prodotti, tutto compreso, 1.742 esemplari ed è sorprendente come sempre, i ricognitori 'non facciano notizia' nonostante la loro diffusione e capacità operativa, nonché una carriera che durò tutta la guerra. Aerei simili ai Mosquito, se non migliori come ricognitori, ed interamente metallici. Il mod. III aveva serbatoi da 1.772 litri (anziché 1.550 del II) in due serbatoi in fusoliera e 5 nelle ali, mentre c'era anche un serbatoio ausiliario da 430 l. Non c'era più l'arma difensiva, mentre il muso era diventato del tutto raccordato con il parabrezza. La sua efficacia fu grande, tanto che poteva volare per 7 ore a 400 kmh e fino oltre i 10.000 m, lasciandosi dietro quasi qualunque caccia Alleato (e tutti quelli Giapponesi). La versione da caccia d'alta quota non aveva la velocità di salita sufficiente per affrontare i B-29, ma forse è meglio dire che i Giapponesi non avevano una rete radar d'avvistamento sufficiente (anche perché gli Americani tentavano di distruggere i sistemi radar che localizzavano, e i primi tipi giapponesi non superavano i 65 km di raggio e non valutavano la quota). Il modello IV aveva 1.850 l e poteva volare a 10.000 m, e se necessario poteva farlo davvero in fretta: uno dei pochi realizzati fece Pechino-Yokota in poco oltre 3 ore, a circa 700 kmh di velocità media, quasi degni di un aviogetto. Non entrò in servizio e così i suoi derivati da caccia pesante, ma già il mod. III era ancora in grado di volare più veloce di molti caccia Alleati, praticamente superabile solo da P-38,47 e 51 nonché dai Corsair.
 
'''I-II-III-IV''':
*'''Dimensioni''': lunghezza 11 m, apertura alare 14,7 m, altezza 3,88 m, superficie alare 31,995 m2
*'''Motore''': Mitsubishi Ha-26 (900/3.600 hp-m), Ha-102 (1.055/2.800)Ha-112 (1.350/2.000) Ha-112Ru (5.800)
*'''Pesi''': 3.382/4.826--3.266/5.805--3.834/6.505---4013/6.505 kg
*'''Prestazioni''': 540/4000---603---629--699/10.000 kmh-m, tangenza 10.830-10.720-10.500-11.000 m, autonomia 2.100--2.500--4.000-4.000 km con serbatoi (1.393--1.549--1.772--1.848)<ref>Gibertini G: ''Mitsubishi Ki-46'' Aerei nella Storia dic 1998</ref>