Armi avanzate della Seconda Guerra Mondiale/Giappone: differenze tra le versioni

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Ora ecco la storia dello Yokosuka D4Y, ben noto come 'Yudy'. I Giapponesi ebbero modo di provare un He.118, bombardiere in picchiata veloce, che piaque molto. Volevano produrlo su licenza, ma c'era da adattarlo alle metodologie produttive giapponesi, non era possibile farlo senza cambiare totalmente i dettagli del velivolo, tanto che quando venne messo mano all'aereo si finirà con cambiarlo al punto che ne venne fuori un nuovo ed efficiente aereo, sviluppato dall'arsenale di Yokosuka. Il 'team' di Masao Yamana realizzò un aereo tanto piccolo che non ebbe nemmeno bisogno delle ali ripiegabili; e al contempo ebbe un carico incrementato dalla bomba da 250 kg del D3A da sostituire e dell'He.118. Con il motore DB.600 volò già il dicembre 1940, seguirono 4 prototipi consegnati nel 1941 con il DB600G da 960 hp di fornitura tedeschi, con appena 3 armi 7,7 mm Tipo 97 e da 7,92 mm (difensiva), con bomba da 500 kg e due alari da 30 kg. Vi furono al solito dei problemi, essenzialmente di flutter ad alta velocità che addirittura arrivarono a spezzare i longheroni. Forse l'aereo era stato 'troppo' alleggerito; mentre si procedeva a queste correzioni con aumento di peso inevitabile, venne fuori anche un altro problema: i motori che dovevano essere usati, derivati dal DB tedesco, erano gli Airchi AE1A Atsuta 12 da 1.200 hp; ma erano difficili da costruire in quantità e quindi sarebbe stato necessario usare un motore locale, dei tanti validi stellari disponibili; all'epoca il Giappone era tra coloro che disponevano dei motori più potenti e la cosa poteva essere vantaggiosa. Nel frattempo uscirono gli esemplari di preserie dal '42, e 3 di questi vennero usati, come 'prima assoluta' sulla SORYU, utilizzati come ricognitori veloci per la flotta sfruttando un'autonomia e velocità di raro livello. I piloti giapponesi non ebbero fortuna nello scoprire le navi americane per tempo, mentre quelle giapponesi erano 'prevedibili' visto che si stavano accanendo contro le difese di Midway. Ma nondimeno, questi velivolo non mancarono di stupire per i loro 552 kmh di velocità massima, superiore a quella dei caccia Zero e dei Wildcat. Anche se questi velivoli andarono perduti con la loro nave, ne sarebbero stati prodotti circa 25 altri come D4Y1-C, poi schierati sulle portaerei giapponesi come dotazione standard. Dopo alcuni D4Y1 con il motore Atsuta da 1.200 hp, accettato in servizio solo nel '43, comparve il modello D4Y2, quello che ebbe il nome di Suisei (cometa), dalla primavera del '44, con l'Atsuta 32 da 1.400 hp, e le ultime versioni avevano un'arma da 13 mm che era praticamente la MG131, ben superiore alla vecchia 7,92 mm; non mancò la versione -C da ricognizione, l'-S da caccia notturna per sfruttare la velocità e tangenza e poi il D4Y3 con motore radiale. Questo era l'MK8P Kinsei 62 da 1.560 hp, che diede potenza all'aereo anche se non necessariamente ne incrementò la velocità. Uscì dalle catene di montaggio dal maggio 1944. Ebbe anche un seguito, il D4Y4 per attacchi suicidi, trasformato appositamente, come si dirà poi, e prodotto in 296 esemplari. Infine apparve il D4Y5 con l'NK9C Homare 12 da 1.800 hp, ma non fece in tempo ad entrare in servizio.
Ora ecco la storia dello Yokosuka D4Y, ben noto come 'Yudy'.
 
La produzione totale arrivò alla non disprezzabile cifra di 2.038 velivoli e durò per tutta la guerra, uno dei pochi aerei giapponesi a poter vantare tale continuità.
 
 
'''Yokosuka D4Y Suisei(Judy)''', versioni -1 e -3:
*'''Motore''': 1 Aichi AE1A Atsuta 12 da 1.200 hp al decollo (un Kinsei 62 da 1.560 hp)
*'''Dimensioni''': lunghezza 10,22 m, apertura alare 11,5 m, altezza 3,65(3,64) m, superficie alare 23,6 m2
*'''Pesi''': 2.440 (2.500)-3.650(3.754)kg
*'''Prestazioni''': v.max 552 kmh a 4.700 m (574/6.000), crociera 426 (333) kmh, salita a 3.000 m a 5,25 min, tangenza 9-900 (10.500) m, autonomia 1.575/3.892 km (1.520/2.892)
*'''Armamento''': 3 mtg e 560 kg di bombe <ref> Gibertini Giorgio: ''D4Y Judy'',Aerei nella Storia apr mag 2004</ref>
 
 
E ora consideriamo l'impiego di quest'aereo. Il suo esordio fu, come si è detto, sfortunato, ma tecnicamente notevole. Ma la fine della superiorità aerea giapponese era questione di poco tempo. Dopo le battaglie del '42 (pari quella dei 'Coralli', persa quella di 'Midway', e vincente quella di 'S.Cruz'), i piloti giapponesi si erano sacrificati in gran parte, subendo centinaia di perdite durante le azioni di combattimento o anche a bordo delle navi attaccate. La penuria di sostituti adeguatamente addestrati era pericolosamente alta, e nel '43, anche se non vi furono grandi battaglie aeronavali, la guerra d'attrito continuò in settori periferici. Quando nel '44 si tornò agli scontri aeronavali, i due contendenti avevano un rapporto di potenza molto diverso. Gli americani avevano impiegato bene il tempo per potenziare i loro mezzi, cominciando con i caccia degli F6F Hellcat, e continuando poi con le nuove portaerei classe 'Essex', una serie di super-portaerei che rinsanguarono la molto indebolita flotta americana. Nel '44 i Giapponesi si confrontarono con gli Americani alle Marianne, dove gli Americani si stavano dirigendo per conquistarle e farne basi per i B-29, altrimenti troppo penalizzati dalle operazioni sul Giappone con basi in Cina e India. I Giapponesi contarono di fermare gli Americani con la forza combinata di aerei basati a terra e poi sulle portaerei. Molto meno del migliaio di aerei basati sulle navi americane, e che sopratutto, evitando di subire attacchi simultanei dal mare e dalle isole, colpirono per primi, distruggendo quasi tutti gli apparecchi basati a terra. Poi se la vedettero con gli aerei giapponesi delle portaerei, che erano da soli in netta inferiorità. I Giapponesi credevano di avere inflitto delle perdite significative agli Americani, ma non era vero e le informazioni sulle quali si mosse la flotta giapponese erano sostanzialmente false. La conseguenza fu devastante: le ondate di aerei giapponesi vennero lanciate stando inizialmente fuori dal raggio d'azione degli Americani. Ma subirono un massacro terribile dagli Hellcat guidati dai radar e radio delle portaerei. Poi passarono a colpire le oramai inermi navi nipponiche, affondando e danneggiando diverse di esse. Fu il 'Grande tiro al tacchino delle Marianne'.
 
I Judy erano i più veloci bombardieri in picchiata del mondo, almeno tra i velivoli imbarcati. Un aereo forse più veloce fu solo l'SM.93 con pilota prono, rimasto prototipo e volato solo nel '44.
 
I Judy pagavano la loro velocità con scarse o assenti protezioni, e armamento difensivo insufficiente. Un pilota americano, tale Vraciu (origini chiaramente rumene) abbatté 6 Judy in una sola azione. I Wildcat erano più lenti, ma gli Hellcat potevano superarli di circa 30-40 kmh e non gli lasciavano scampo. I Judy erano troppo 'sensibili' ai proiettili incendiari delle Browing. Lo 'Suisei' divenne sempre più spesso una fiammeggiante 'stella cadente' che una 'cometa'.
 
Questa fu la fine dell'aviazione imbarcata giapponese, nonostante i suoi A6M5, B6N, D4Y che costituivano una forza interamente rinnovata rispetto a qualche anno prima con gli A6M2, B5N e D3A. Ma gli Zero erano poco superiori rispetto a quelli originari, mentre sarebbero stati necessari velivoli tipo lo Shiden, inadatto all'impiego su portaerei (per il carrello). Così non poterono difendere i pur veloci aerei d'attacco. A Leyte le portaerei giapponesi vennero usate solo come 'falsi bersagli' per far allontanare le portaerei di Halsey dagli sbarchi a Leyte, dove si voleva far intervenire le corazzate e gli incrociatori pesanti. Una fine mesta per l'aviazione imbarcata giapponese.
 
Ma i Judy non erano finiti. Anzi, da allora vi furono impieghi efficaci, come quello che vide uno Judy colpire e distruggere la portaerei leggera USS Princeton. Poi seguirono altri successi. Ma la maggiore efficacia i 'Judy' l'ebbero come kamikaze. Essi erano capaci di un'autonomia e di una capacità di carico molto superiori a quelle degli Zero e di altri tipi, erano molto più economici dei Ki-67 'Peggy', e potevano volare più veloce di entrambi. Modificati appositamente, risultarono armati con una bomba semiannegata ventralmente da 800 kg, privi di armi, monoposto e semplificati il più possibile. Con la loro alta velocità di picchiata, erano difficili da fermare anche nell'attacco finale.
 
 
Ad una differente concezione si richiamavano invece i bombardieri pesanti giapponesi a 4 e 6 motori<ref>Qui si veda: Sgarlato A e Pizzo N ''I bombardieri a 4 e 6 motori'' Aerei nella Storia feb mar 2004</ref>. Ecco gli aerei in parola:
 
*Nakajima Shinzan. Venne realizzato come specifica del '38 da parte della Marina Imperiale per un bombardiere strategico basato a terra. Per realizzarlo in maniera speditiva, venne modificato un DC-4E, quello che era alla base del C-54: era il prototipo DC-4E trideriva, comprato dalla Douglas. Malgrado la validità teorica, quest'aereo deluse come aereo da trasporto civile, ma ai Giapponesi piaceva ottenere così un know-how rapido per aerei strategici moderni, pesando oltre 30 t e con apertura di oltre 42 m di apertura alare. Il bombardiere 13-Shi, doveva essere realizzato dalla Mitsubishi, era il G5M1, ma poi venne passato alla Nakajima già nel '39. Questo grande aereo sostituiva i motori R-2180 da 1.450 hp con gli NK-7A Mamoru 17 da 1.870 hp e poteva trasportare fino a 4 t o 20-25 paracadutisti o 4 t di materiale. C'erano 4 cannoni da 20 mm Tipo 99 Mod 1 più tre mtg da 7,7 mm Tipo 97. Era una macchina poderosa, ma i collaudi resero chiaro che non era davvero all'altezza della situazione e negli stabilimenti di Koizumi vennero costruiti, entro il 1942, solo 4 aerei di preserie e due G5N2 con i Kasei da 1.530 hp. In seguito vennero modificati, come anche 2 G5N1 in aerei da trasporto G5N2-L Modello 12. Ebbe anche il nome in codice Alleato, 'Liz'. I Giapponesi avevano costruito rapidamente un bombardiere strategico, ma non funzionarono come sperato e allora l'unico aereo strategico fu il G4M, molto più vulnerabile. I 'Liz' erano in grado di operare in teoria fin dai primi anni di guerra; invece rimasero a meravigliare gli americani per le loro grandi dimensioni, dopo la fine della guerra.
 
Seguì il Nakajima G8N Renzan, con gli Homare (Onore) 24 da 2.000 hp, tanto da concedergli prestazioni eccezionali, paragonabili a quelle del B-29. Chiesto il 14 settembre 1943 dalla Marina giapponese (come anche nel caso precedente), era già pronto nell'ottobre del '44. Ma era allora chiaramente troppo tardi. Volò il 23 ottobre, e solo altri prototipi vennero completati entro il marzo 1945. Uno di essi venne portato negli USA nel tardo '45, sfoggiando la sua colorazione arancione con le insegne USAAF. Tra gli sviluppi erano previsti 32 G8N2 Renzan Kai Mod.22, con gli MK9A da 2.200 hp, con aereo d'attacco suicida Ohka Mod 33; poi vennero cancellati data la necessità oramai di difendersi con tutte le forze disponibili contro le navi Alleate in avanzata.Era un aereo sviluppato in maniera molto veloce, ma partendo troppo tardi.
 
Ma la Nakajima non rimase senza idee: con il tipo Fugaku o G10N1 (Fugaku significa 'Monte Fuji'), che doveva avere niente di meno che la funzione di attaccare gli USA. Per questo doveva avere per forza 6 motori, i Nakajima NK11A da 2.500 hp e volare per 19.400 km a 10.000 con 5 t di bombe, una prestazione che superava persino quella dei B-36. Era possibile usare anche 20 t di armi su brevi distanze (6.750 km), almeno stando alle previsioni. Un progetto ambiziosissimo, che non ebbe concretizzazione.
 
Il Kawasaki Ki.91 era un'altra macchina prevista quasi con le stesse caratteristiche. Doveva volare per 10.000 km con carichi 'leggeri' o portare 4 t di bombe a 4.500 km, con velocità di 578 kmh, apparato motore con 4 Ha.214Ru da 2.500 hp, cabina pressurizzata e 5 cannoni singoli o binati da 20 mm. Era un velivolo dalle capacità previste fuori dal comune, nondimeno il prototipo venne davvero allestito anche se nel febbraio 1945 venne distrutto assieme alle infrastrutture. Era quasi pronto, e così lasciò al G8N l'onere di essere il più avanzato bombardiere giapponese.
 
Ecco le 4 macchine pesanti in breve:
 
'''G5N1''', '''G8N1''', '''G10N1''', '''Ki.91''':
*'''Motore''': 4xNK-7A da 1.870 hp; 4 NK-9-L da 2.000 hp; 6 NK-11A da 2.500 hp; 4 Ha.214Ru da 2.500 hp
*'''Dimensioni''': lunghezza 31,02---22,94---40---33 m, apertura alare 42,14---32,54---63---47,98 m, altezza 6,13---7,2---8,8--?, superficie alare 201,8---112---330---? m2
*'''Pesi''': 20.100/32.150---17.400/26.800---70.000/120.000---?
*'''Prestazioni''': v.max 392/4000---593/8.000---680/10.000---580?; tangenza 7.470---10.200--15.000--?; tangenza 7.450---10.200--15.000--?; autonomia max 5.162---7.465---19.400--10.000 km
*'''Armamento''': 4.000 kg+4x20+3x7,7---2.000 kg+6x20+4x13,2---5.000+4x20---4.000 kg+8x20 mm
 
 
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*'''Okha'''
*'''Shinden'''
 
===Note===