Armi avanzate della Seconda Guerra Mondiale/Giappone: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Riga 251:
[[Immagine:Kikka_Orange_Blossom_Kikka-10.jpg|360px|right|]]
Un programma che proseguì meglio e più avanti fu il '''Nakajima Kikka''', aereo a reazione che era chiaramente basato sul Me.262 ma con ala diritta e motori meno potenti. Le richieste vennero fatte alla Nakajima dopo avere visto cosa era capace di fare il caccia tedesco da parte dei Giapponesi che erano a Berlino. SI chiesero oltre 700 kmh di velocità e un raggio d'azione di oltre 200 km con 500 kg di bombe o 280 con 250 kg. C'erano altre specifiche richieste, ma al dunque il problema era dato dalla scarsa potenza dei motori. Prima vennero utilizzati addirittura i motoreattori Tsu-11 del tipo Campini, ma per fortuna dei Giapponesi presto arrivarono i motori N2-12 a reazione, da 340 kgs, però questi fallirono a fornire la spinta prevista. Ad un certo punto i Giapponesi ebbero le foto del motore BMW 003 e questo bastò per permettere ai tecnici di realizzare un nuovo motore il Ne-20 da 475 kgs. Era accettabile, ma il primo Kikka venne prodotto e completato solo per l'agosto del '45, davvero troppo tardi per qualunque impiego. Tanto più esso volò il 7 agosto, il giorno dopo Hiroshima. Oramai era la fine, e quel che è peggio il secondo volo dell'11 (dopo anche Nagasaki) i razzi RATO vennero montati male e l'aereo abortì il decollo. Tutto qui, con un secondo aereo in produzione, e 18 prototipi e aerei di preserie. Erano previsti aerei da ricognizione, addestramento, attacco anche e sopratutto per azioni kamikaze. Le vesrioni di serie avrebbero avuto motori come i Ne-130 e i Ne-330 da circa 900 kgs, ma tutto questo non ebbe mai completamento. Con una velocità stimata di circa 600 kmh slm, e 700 kmh a 9.000 m, si arrivò a circa 12.000 m di quota, raggiungendo i 10.000 m ain 26 minuti. L'armamento previsto era di una bomba da 500 kg o due cannoni, ma non venne installato sui due prototipi. Così finì il programma per i caccia giapponesi a reazione.
 
 
I caccia con motore DB601 hanno avuto la fortuna di un motore molto compatto e ben aerodinamico per ottenere prestazioni velocistiche molto valide per la potenza installata. Il DB-601 venne approvvigionato nella primavera del '40 (ma la licenza era stata comprata già nel 1938) e modificato, 'limandolo' e andando al limite della sua già limitata tolleranza, realizzando il Kawasaki Ha.40 da 1.100 hp. Era alleggerito per risparmiare circa 40 kg di peso, ma questo avrebbe causato problemi di affidabilità al limite dell'accettabilità. Ma i Giapponesi, nonostante il loro interesse per i più affidabili radiali, non si limitarono al noto Ki-61 Hien e ad alcuni tipi di D4Y. Vi sono stati anche altri prototipi e progetti, pure di tipo molto avanzato, che non sono entrati in produzione. I velivoli da caccia pensati per questo motore sono stati il Ki-64, il Mitsubishi Ki.73, il Nakajima AT27 non dimenticando il Ki.60 della Kawasaki. Quest'ultimo volò nella primavera del 1941, ed era una specie di versione 'ad alte prestazioni' della stessa famiglia da cui venne ricavato anche il successivo Ki.61 'Hien'. Il Ki.60 era un intercettore rapido, ad alte prestazioni, ben armato, veloce in salita. Ma i controlli erano scarsi, alta velocità d'atterraggio, comandi pesanti, alla fine il collaudatore affermò di avere portato bombardieri più agili di questo. Quando volò il successivo Ki-61 (completato nel settembre 1941) invece gli elogi si sprecarono per la sua agilità ed equilibrio (anche se la corsa al decollo era un pò eccessiva e l'agilità scadeva sopra i 560 kmh, così lo trovò un collaudatore americano volando su di un aereo catturato, che tra l'altro dimostrò gravi problemi al logoro motore).
 
Detto degli aerei della 'prima generazione', ecco quindi i caccia dei tipi successivi. Il Kawasaki Ki.64, prontamente battezzato 'Rob' dagli Alleati, venne pensato ancora da Takeo Doi, venne pensato dal 1939 e venne tenuto 'in quiescenza' fino al 23 gennaio 1941 quando l'Esercito chiese un velivolo da 700 kmh e salire a 5.000 m in meno di 5 minuti. Questo risultato era difficile da ottenere e l'unico modo di riuscirci era costruire un abbinamento di due Ha.40, che diedero origine al complesso Ha.201 da 2.350 hp. Uno dei motori era davanti e l'altro dietro al pilota, con elica tripala controrotante, un'elica tripala per ogni motore. Questo velivolo era simile per molti versi all'He.119 con lo stesso concetto propulsivo. Inoltre si arrivò ad installare un apparato di raffreddamento evaporativo, senza normali sistemi a radiatore, capace di assicurare 40 kmh di velocità in più rispetto ai tipi convenzionali (ma molto più vulnerabile a guasti e danni, non era un caso se solo i 'racer' lo avevano adottato, eccetto l'He.100 tedesco e qualche altra eccezione non giunta in produzione). L'armamento doveva essere di 2 Ho.5 con 150 colpi l'uno nelle ali e altre due armi da 12,7 o 20 eventuali. Ma al dunque, il prototipo volò dopo molte prove, solo nel dicembre 1943. Erano prudenze necessarie, perché il bel velivolo ebbe presto un incendio al motore posteriore. Il Ki-64 venne lasciato a terra e gli Americani lo trovarono ancora in attesa di riparazioni nel '45. Erano previsti miglioramenti, come l'uso dei motori Ha.140 da 1.400 hp (totalmente inaffidabili all'atto pratico) e l'elica di tipo tedesco VDM. Venne persino tentata la carta di un Ki.64 con il solo motore posteriore, tipo il P-39 (era il Ki.88) il cui prototipo era stato quasi finito quando il programma, nell'ottobre 1943, venne terminato.
 
Il Ki.73 (Steve) era un caccia di scorta concepito a guerra iniziata, simile al Ki.64 e con il Ha.203, un altro (sfortunato) motore con struttura ad H, da 2.600 hp. Visto che il motore diede noie già al banco, il progetto venne abbandonato presto. Si provò poi con il Ki.83 bimotore di tipo convenzionale, ma senza successo.
 
Il Nakajima AT27 'Gus' era praticamente un'azione di propaganda giapponese, apparendo in alcune riviste specializzate. Venne battezzato e poi 'cancellato' dall'elenco dei caccia giapponesi prontamente stilati dagli Alleati.
 
Il Ki.78 era invece un velivolo reale,il KEN III pensato dalla Kawasaki dal '38, poi divenne un programma ufficiale dell'Esercito. Una specie di 'racer' con un solo motore DB601, dato dagli ingegneri dell'Istituto di Ricerca Aeronautica dell'università di Tokyo. Era una sorta di Me.209 o di He.100V, velocissimo e affusolato. Ma quando volò il 26 dicembre 1942, ancora una volta per progetti tanto 'tirati' si dimostrò alquanto difettoso, atterrava a ben 204 kmh, c'erano fenomeni di flutter. Eppure arrivava a 700 kmh, stando ai test di volo. Le prestazioni richieste erano però addirittura di 850 kmh, troppo per qualunque aereo con motore a pistoni. Il velivolo venne provato solo l'11 gennaio 1944; successivamente giunse il TK-19, solo un'idea ma che ebbe prontamente un nome in codice, 'Joe'. Un altro aereo di cui si ebbe notizia nella stampa specializzata giapponese.
 
'''Ki.64 'Rob''''
*'''Motore''': Kawasaki Ha.201 da 2.350 hp al decollo; elica tripala controrotante; 470 l
*'''Dimensioni''': lunghezza 11,03 m, apertura alare 13,5 m, altezza 4,25 m, superficie alare 28 m2
*'''Pesi''': 4.040-5.100 kg
*'''Prestazioni''': v.max 700 kmh a 4.000 m, 690 a 5.000 m, salita a 5.000 m a 5,5 min, tangenza 12.000 m, raggio 225 km
*'''Armamento''': 2 Ho.5 (previsti) da 20 mm (300 cp)