Armi avanzate della Seconda Guerra Mondiale/Giappone-2: differenze tra le versioni

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*'''Armamento''': 10x 203/50 mm, 8x127/40 mm, 8x25 mm, 12/16 tls da 610 mm; 3 idrovolanti
 
Vanno ricordate le caratteristiche dei cannoni da 203/50 mm, che parlano di una cadenza di tiro di circa 3-4 colpi al minuto, gittata di 29 km con proiettile da 125 kg AP, e possibilità di perforare 120 mm di acciaio a 20 km, e di salire a ben 190 mm su distanze di 10 km; quindi nemmeno la più spessa delle corazze degli 'Zara' era protetta su distanze teoriche e pratiche che potremmo definire diciamo sui 15 e 10-12 km. Del resto, un incrociatore con cintura da 76 mm era vulnerabile fino praticamente alla massima distanza di tiro. In ogni modo niente avrebbe potuto la corazza di qualsiasi incrociatore durante l'azione di Savo a distanze estremamente ravvicinate (4 incrociatori pesanti Alleati affondati). IUna cannonicaratteristica dadelle 127navi mmgiapponesi nonera eranola glipresenza stessidi deiben cacciatorpediniere.5 Sitorri, trattavacol risultato che la terza del ponte di armiprua daera spesso sita sotto l'altezza 40della calibriseconda, cheorientata sparavanonormalmente leverso stesseil munizionidtorrione, aquasi 23fosse kguna matorre aper circail 700'karakiri'. msIl eproblema quindiera ache nongli piùincrociatori digiapponesi 15erano kmpiuttosto distretti distanzaper maggiore idrodinamicità e 8-9quindi incapaci di quotareggere antiaerei.per Avevanoesempio unale cadenzatorrette ditrinate tiroche traavrebbero glirisolto 8la equestione. iIn 14retrospettiva, colpidata aluna minuto,certa elimitatezza affustidella abbastanzaprotezione, rapidisarebbe nelstato seguiremeglio gliaumentare aereiquesta (ia cannoniscapito deidella cacciatorpedinierequinta avevanotorre, inveceoppure unatentare velocitàla carta di rotazione3 ditorri appenatrinate 4-6per gradiottenere aluno secondoscafo più corto, ilanche cheperché significal'eccessivo cherapporto aereilunghezza-larghezza soprarendeva iqueste 300-350navi kmhinizialmente epiuttosto sottoinstabili i(cosa 2molto kmgrave eranocon difficilile datempeste inseguiredel sePacifico). siIl muovevanorimedio alfu traverso;quello soddisfacentedi invecezavorrarle e di mettere bottazzi laterali, ma la velocità didei alzo'Mogami' scese a quel punto da quasi 38 nodi a meno di oltre34, 10°-secgrossomodo come nel caso dei similari (e meglio corazzati). Questi'Brooklyn', cannonima secondaricon venneroil prodotti50% indi oltrepotenza 1.300in esemplaripiù.
 
I cannoni da 127 mm non erano gli stessi dei cacciatorpediniere. Si trattava di armi da 40 calibri, che sparavano le stesse munizioni da 23 kg ma a circa 700 ms e quindi a non più di 15 km di distanza o 8-9 di quota antiaerei. Avevano una cadenza di tiro tra gli 8 e i 14 colpi al minuto, e affusti abbastanza rapidi nel seguire gli aerei (i cannoni dei cacciatorpediniere avevano invece una velocità di rotazione di appena 4-6 gradi al secondo, il che significa che aerei sopra i 300-350 kmh e sotto i 2 km erano difficili da inseguire se si muovevano al traverso; soddisfacente invece la velocità di alzo di oltre 10°-sec). Questi cannoni secondari vennero prodotti in oltre 1.300 esemplari.
 
Da notare che i 'Mogami' inizialmente avevano torri trinate da 155 mm, in ossequio ai limiti stabiliti internazionalmente per 'incrociatori leggeri'. Questi cannoni perforavano quasi quanto i pezzi da 203 mm grazie alla loro velocità, e offrivano una certa capacità contraerei. Gli Americani realizzarono i 9 'Brooklyn' come 'antidoto' a queste navi. In ogni caso, i pezzi da 155 vennero sbarcati e alcuni andarono sulle 'Yamato'. In tutti i casi, comunque, gli incrociatori pesanti giapponesi, caratteristici per le loro massiccie sovrastrutture (generanti un aspetto quasi 'intimidatorio'), erano navi antebelliche. Se ne parla qui essenzialmente per il ruolo eccezionalmente attivo che ebbero durante la guerra e per la loro potenza complessiva.