Armi avanzate della Seconda Guerra Mondiale/Giappone-2: differenze tra le versioni

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Quanto ai radar, la Marina giapponese ne mise in servizio diversi tipi ma lo sviluppo fu piuttosto tardo iniziando dal '40. Per cui solo alla fine del '43, in ritardo persino sugli italiani, i Giapponesi ebbero radar a bordo delle navi, in piccolo numero e senza risutlati particolarmente buoni. Il Tipo 2 Mod 2 era da scoperta aerea con portata di circa 100 km, installato a bordo di navi maggiori o in versione alleggerita, su mercantili usati come picchetto radar. Il Tipo 3 Mod 1 era dotato di un'antenna fissa a traliccio alta 5 metri con 8 dipoli, metà per ricezione e metà per trasmissione. Ce n'erano due per le navi maggiori, uno per i cacciatorpediniere. portata 100 km massimo, operativo dal 1944. Un altro tipo era il Tipo 2 Mod 4 con scoperta di superficie, apparso a fine 1943. Aveva due antenne a megafono, una per ricezione e una per trasmissione degli impulsi. Era molto semplice e in posizione fissa,originariamente pensata per i sommergibili. Le grandi navi ne avevano diversi per controllare a giro d'orizzonte data la limitatezza della copertua; i piccoli bastimenti ne avevano solo uno verso prua. Portata di 13 miglia su bersagli di superficie, per i quali era stato concepito.
 
 
===Corazzate e portaerei===
Il primo nome è abbastanza intuitivo: le YAMATO, le corazzate più potenti del mondo, anche se -data la maggiore velocità e il parco di radar disponibile- forse non le più temibili, titolo che semmai spetterebbe alle 'Iowa' americane. Queste ultime erano di sicuro superiore come classe considerando che bene o male ne vennero costruite 4 contro le due giapponesi, e che poi hanno avuto una carriera postbellica che le ha viste trasformate addirittura in piattaforme di lancio per missili nucleari. Ma nondimeno, le Yamato restano le navi da battaglia più pesanti, le più potentemente armate e meglio corazzate, e le migliori al loro apparire, ovvero dalla metà del 1941.
 
La generazione della Yamato fu molto sofferta, vi furono dei progetti che si spinsero anche a ipotizzare lunghezze di 293 m, con armamento tutto concentrato a prua e così via. La necessità di costruire delle super corazzate non era legata alla superbia pura e semplice, ma per considerazioni razionali: se gli USA, con cui si ipotizzava di finire per guerreggiare, avessero potuto contare su di un numero di navi superiore, allora i Giapponesi dovevano contare su navi di qualità superiore, anche perché gli Americani avrebbero dovuto 'spezzare' la loro flotta, essendo ripartita tra Atlantico e Pacifico. Costruire navi troppo grosse per passare per Panama era una buona idea: gli Americani avrebbero dovuto affrontare i Giapponesi con navi inferiori o con la metà delle loro navi da battaglia data l'esigenza di spostarsi rapidamente da un oceano all'altro. Certo che le IOWA con la loro lunghissima autonomia e la loro velocità risolveranno il problema, ma questo negli anni '30 non era ipotizzabile, e poi gli Americani avevano una flotta di corazzate obsolete e lente.
 
I Giapponesi misero mano al progetto Hiraga per queste super-corazzate, ipotizzando un ponte principale e una cintura corazzata praticamente in grado di proteggerle totalmente sopra i 20 km (colpi verticali) e sotto i 35 (colpi sul ponte), grazie ad una cintura corazzata da 410 mm di spessore massimo, decrescente fino al fondo scafo a 80 mm; e grazie ad un ponte principale da 200 mm. I cannoni pesavano 198 t l'uno, e potevano sparare proiettili da quasi 1400 kg a oltre 42 km. L'unica limitazione fu quella della velocità: per questi scafi da 263 m, larghi 39 (per massimizzare la stabilità e la compartimentazione) la velocità non superava i 27,5 nodi alle prove, circa 26 alla massima velocità continua. Esse tuttavia non erano che il primo passo: alle prime navi della classe sarebbero succedute le Yamato migliorate con alcuni perfezionamenti, e infine le Super-Yamato che avrebbero posseduto dei cannoni da 500 o forse da 508 mm, di cui un solo esemplare venne testato. Questo super-cannone venne collaudato in un unico esemplare: la sua granata pesava oltre 1.900 kg. Dopo la guerra non fu trovata traccia del cannone, che pure era stato costruito. Da qui venne fuori tra l'altro, anche un episodio di Mazinga Z, in cui rispuntò. nelle mani dei cattivi, un supercannone di un tipo sperimentato durante la guerra (abbattendo una formazione di B-29) e poi scomparso tra le montagne, in una caverna. Facile pensare alla leggenda nata da quest'artiglieria per 'iper-corazzate' (dato che le Yamato sono già 'super'). Anche il cannone da 460/45 mm era un'arma possente, e anzi, venne usata questa solo per ragioni di movimentazione: altrimenti c'era in programma un pezzo da 460/50 mm, ancora più potente.
 
L'armamento delle Yamato comprese anche 12 cannoni da 155, capaci di 16 km e proiettili da 55 kg, uso antinave ma anche contraerei. Anzi, a tal proposito anche i pezzi da 406 mm ebbero una munizione speciale costituita da un grappolo di ordigni incendiari alla termite da far esplodere ad una quota prefissata: erano i 'San Shiki(alveare), usati dalla Musashi durante gli attacchi che ne comporteranno l'affondamento. La Yamato era anche munita di 12 cannoni da 138/40 mm, buone armi doppio ruolo, 24 da 25 mm e 4 da 13,2 mm. La parte posteriore della nave era incofondibile per la sua ampia predisposizione per un numero massimo di 6 idrovolanti. La Yamato era anche provvista di impianto d'aria condizionata per quasi tutti i locali, e anche per questo venne molto apprezzata dai suoi orgogliosi marinai. La sua sagoma con ponte di prua arcuato, massiccio torrione, fumaiolo unico e ben inclinato all'indietro, divenne presto infoncondibile. Ma non ebbe molte possibilità di farsi valre, anche se partecipò anche alla Battaglia di Midway, nella quale i Giapponesi ebbero una grave sconfitta. Eppure, se avessero insistito forse gli Americani avrebbero perso l'Isola, dato che erano anch'essi con le forze di portaerei ridotte al lumicino e certo incapaci di fronteggiare la flotta giapponese del nucleo da battaglia (una delle due portaerei superstiti era rimasta con 4 aerosiluranti, per esempio, e i bombardieri in picchiata non erano molto efficaci contro le corazzate).
 
La Musashi affondò a Leyte, colpita da 19 siluri e 15 bombe, praticamente un record. La Yamato venne attaccata e affondata con 'soli' 11 siluri e 6-7 bombe. E non solo, nel capovolgersi esplose e 2.500 uomini morirono. Invece la Musashi resistette diverse ore e quasi raggiunse un posto in cui poteva almeno incagliarsi. Pare che la differenza fu quella che ai piloti americani dei 280 aerei passati all'attacco quel 7 aprile 1945 venne detto di concentrare l'attacco su di un fianco solo e alle estremità di questo, per far imbarcare alla nave grandi quantità di acqua nelle parti meno protette.
 
Così finì la saga delle super-corazzate giapponesi, almeno a livello storico. Esse vivono nel mito, sono state le protagoniste di serie televisive e di recente, di un film. Esiste persino un modellino in scala 1:10 della Yamato, che purtroppo non è stato reso semovente e galleggiante, ma solo da esposizione: con i suoi 26,3 metri in realtà è più grande delle caravelle di Colombo.
 
Ecco le caratteristiche della Yamato alla costruzione:
 
*'''Dislocamento''': 64.000/69.988 t
*'''Dimensioni''': l. 263, la. 38,9 m, pescaggio 10,45 m
*'''Motore''': 4 turbine a vapore su 4 assi, 150.000 hp; 27 nodi
*'''Corazzatura''': cintura 100-410 mm, paratie stagne 300-350 mm, ponti 200-230 mm, barbette 380-560 mm, torri 190-650 mm (posteriore e anteriore rispettivamente), torrione comando 75-500 m
*'''Armamento''': 9x460 mm, 12x155 m, 12x127 mm, 24x25 mm, 4x13,2 mm; 6 idrovolanti
*'''Equipaggio''': 2.500
 
Anche se le corazzate giapponesi si dimostrarono poco utili se non del tutto superflue, la loro realizzazione fu davvero una sfida tecnica senza precedenti per la cantieristica, l'industria della metallurgia (nuove leghe, cannoni ecc.) giapponese e forse mondiali. Solo i motori erano 'scarsi', essendo praticamente lo stesso sistema motore dei 'Mogami' da 12.400 t standard. Se fosse stato possibile sarebbe stato auspicabile arrivare ad almeno 180.000, se non 200.000 hp.
 
L'aggiornamento venne fatto con vari passi, per esempio con i radar di scoperta aerea. Quel 'mezzogiorno di fuoco' in cui la Yamato andò persa, la nave giapponese aveva anche dei radar di scoperta navale, di cui oramai le più recenti navi giapponesi erano dotate. L'armamento antiaereo venne aumentato con altre artiglierie leggere e poi di medio calibro. Le installazioni da 25 mm erano trinate, con scudature protettive. Queste erano concentrate nella sovrastruttura, per non uccidere i serventi quando i cannoni principali sparavano, con la sovrapressione causata. Per questo c'erano anche gli scudi. Ma poi bisognò trovare altri spazi, e la MUSASHI ebbe entro l'ottobre 1944 ben 98 cannoni da 25 mm, ed era in attesa di un altro cannone prima dell'affondamento. Non l'avrebbe aiutata molto a difendersi dagli attaccanti americani, contro i quali sarebbe stato necessario un vero CIWS, come il Seaguard, sempre da 25mm, moderno, o anche dei cannoni più efficienti dei 25 mm, come la combinazione dei Bofors da 40 e Oerlikon da 20 delle navi americane. In effetti il pezzo da 25 mm era più simile come prestazioni al 20 mm, e quindi non c'era un cannone efficace come quelli da 37 e 40 mm per ingaggiare gli aerei alle distanze maggiori, fino a 3-4 km. In ogni caso questo era quanto i Giapponesi possedevano e i cannoni da 25 mm erano pur sempre meno impegnativi da portare rispetto ai 37-40 mm. La Yamato sopravvisse alla battaglia, e per quando venne affondata ebbe un armamento portato a 145 cannoni da 25 mm, mentre due torri da 155 mm erano state sbarcate e sostituite da altre 6 da 127/40 mm, per un totale di ben 24 cannoni di questo calibro. Come si è visto, nemmeno questo le consentì di sopravvivere agli attacchi americani.
 
 
Quanto alle portaerei, la più impressionante fu senz'altro la SHINANO, l'ultima super portaerei giapponese. Era stata preceduta dall'incrociatore da battaglia AKAGI convertito, e dalla nave da battaglia veloce KAGA . Nonostante le loro protezioni, la carenza dei servizi di lotta antincendio era stata la causa della perdita a Midway di entrambe, oltre a Soryu e Hyriu. Dopo queste grandi navi da circa 40.000 t, e alcune piccole portaerei (la prima, e una delle poche a sopravvivere, fu la HOSHO da 10.000 t, del 1922), si andò alle due SHOKAKU, probabilmente le migliori della loro epoca, entrate in servizio nel '41 e presero parte all'attacco su P.Harbour, ma non agli scontri di Midway: erano state impegnate con quella dei Coralli, un mese prima, riportando varie perdite agli aerei e la Shokaku venne danneggiata. Le due navi riuscirono a sopravvivere a lungo, fino a che vennero affondate da siluri di sommergibili e poi di aerei. Dislocavano 32.000 t a pieno carico per 257,5 m di lunghezza, con motori da 160.000 hp. Avevano un armamento di cannoni contraerei da 127 mm e parecchi da 25 mm.
 
Si poteva fare anche di meglio, ma non c'era molto modo di costruire altre portaerei. Una fu la ZUHIO, da 14.200 t, ricavata da una grande nave da appoggio sommergibili del '39 con motori diesel, poi sostituiti per una maggiore velocità. La Zuhio entrò in servizio nel gennaio 1941, e combatté fino al 1944, quando venne affondata a Leyte dagli aerei americani. La SHOHO era molto simile, ma affondò, prima portaerei tra quelle giapponesi, nella Battaglia del Mar dei Coralli. Portava anch'essa circa 30 aerei a 28 nodi, senza nessuna corazzatura.
 
 
Le portaerei di tipo bellico furono però altre, come le 3 Taiyo e le due Junyo, ricavate dalla trasformazione di efficienti piroscafi di linea progettati proprio per questa possibilità: la Junyo sopravvisse sia pure danneggiata. Erano navi entrate in servizio nel '42, da 26.950 t, da 220 m, motori da 56.000 hp e 25 nodi, con 53 aerei e 12 cannoni da 127 mm.
 
 
Le unità classe 'Unryu' erano state pianificate in ben 17 esemplari, ma solo 3 vennero finite date le difficoltà di reperire le materie prime e le maestranze sufficienti. Delle tre completate, la AMAGI andò persa durante gli attacchi a Kure nel luglio del '45, la UNRYU affondata nel dicembre 1944 da un sottomarino, la KATSURAGI sopravvisse alla guerra e demolita nel '47. Le Unryu erano navi con motore da incrociatore per consentire rapide variazioni di velocità, ma eccetto la capoclasse vennero invece usati motori di cacciatorpediniere. Avevano corazzature spesse fino a 150 mm sulla cintura,e un ponte da 55 mm. Peso 17-22.550 t, lunghezza 227,2 m, larghezza 22 m, pescaggio 7,8 m. Il motore era per la capoclasse da 152.000 hp e per le altre da 104.000 hp, ma la velocità scese solo da 34 a 32 nodi. I cannoni erano 12 da 127 mm, e 89 da 25 mm, il tutto per un equipaggio di 1450 uomini e 64 aerei. Navi non tanto grandi che avevano tutto l'occorrente per essere valide costruzioni.
 
La TAHIO invece fu esemplare unico. Era basata sul concetto delle Illustrios inglesi, e quindi con un ponte corazzato. La nave giapponese però non ebbe una corazza laterale, ma due hangar sovrapposti, di cui solo quello inferiore con ponte da 35 mm, mentre quello di volo aveva 75 mm tra i due elevatori, con protezioni di 150 mm vicino ai depositi di munizioni e 55 lungo i locali di propulsione. La TAHIO entrò in linea solo nel marzo del '44. Aveva avuto altre migliorie, come i cannoni da 100 mm, e due radar che spiccavano nella sovrastruttura, dietro e davanti l'alto fumaiolo. Assegnata alla 1a divisione portaerei assieme alle 'Shokaku', venne affondata il 19 giugno appena dopo avere lanciato gli aerei. Uno dei sei siluri lanciati dall'USS Albacore, ebbe una perdita nei depositi di benzina avio. 5 ore dopo la Tahio ebbe una fortuita esplosione a bordo, con una enorme fiammata dovuta ai vapori di benzina, e affondò in 90 minuti. Fece la stessa fine, insomma, della Wasp o della Lexington e andò a fondo assieme alla SHOKAKU, anch'essa colpita da siluri (3 dal CAVALLA).
 
*'''Dislocamento''': 29.300/37.270 t
*'''Dimensioni''': l. 260,5, la. 27,7 m, pescaggio 9,6 m
*'''Motore''': 4 turbine a vapore su 4 assi, 180.000 hp; 33,3 nodi
*'''Corazzatura''': cintura 55-150 mm, ponti 35-75 mm
*'''Armamento''': 8x100 mm, 45x25 m; 30 D4Y, 27 A6M, 18 B6N
*'''Equipaggio''': 2.150
 
Scendendo nel dettaglio, la protezione della Shokaku era costituita da una cintura di 46 mm a mezzanave, ponti hangar di 15 mm, corazzato sopra i motori 90 mm, paratie laterali di 25+18+12 mm. L'apparato motore era simile a quello delle Hyriu, con le motrici accentrate a prua, e una paratia laterale che separava le unità motrici, ma che rischiava di sbilanciare la nave in caso di allagamento su di un fianco. La Hyriu invece aveva una paratia singola dietro la cintura, spessa 40 mm. I motori erano simili a quelli delle altre navi. Le navi giapponesi più recenti avevano queste capacità: superficie del ponte e carburante per aerei: Shokaku, 8.400 m2 e 650.000 l; Tahio, 4.500 e 600.000 l; Shinano, 5.800 e 720.000 l. Se si pensa che anche le Essex arrivavano solo a 4.250 m2 (ma 850.000 l) si capisce quanto enormi fossero gli hangar delle navi giapponesi, comparabili solo a navi come la Ark Royal, che però non andava oltre i 450.000 l, e le portaerei corazzate 'Illostrious' con 2.638 m2 andavano solo a 230.000 l.
 
 
Le portaerei giapponesi classe 'Tayo' erano state ricavate da grosse navi mercantili, armate di 27 aerei ma senza cavi d'arresto e di catapulte, con 8 da 127 mm, motori da 25. 000hp, dislocamento 17.850 t e lunghezza di 180 m. Andarono tutte perdute in 10 mesi, dopo un'attività ridotta a causa delle difficoltà di operare da esse, e tutte affondate da sommergibili americani. Tra il dicembre 1943 e il settembre 1944 andarono tutte perse senza lasciare traccia di sè durante il conflitto.
 
La più importante e meno fortunata delle portaerei giapponesi fu però la SHINANO, ricavata dal terzo scafo delle navi 'Yamato', a causa delle perdite subite a Midway, quando le corazzate giapponesi non spararono un colpo mentre le portaerei decidevano l'esito assieme a delle combinazioni di 'fato' sfavorevoli ai Giapponesi.
 
Dotata oramai del ponte corazzato principale da 200 mm, venne senza problemi anche munita di ponte di volo protetto da 80 mm. Come la 'Tahio' ebbe un grande fumaiolo alto sulla sovrastruttura, un radar, il ponte corazzato, ma la prua non era chiusa e tradiva la forma dello scafo della Yamato. Aveva un dislocamento enorme, non più superato fino alle superportaerei americane di anni dopo, ma era troppo lenta per operare con la flotta principale pur filando a 27, 5 nodi. Ebbe 16 cannoni da 127 mm, 145 cannoni da 25 mm, 12 lanciarazzi a 28 canne contraerei. Ma come la Tahio, pur essendo perfetta (nonostante la bassa velocità) per le battaglie stile Midway, come armamento e protezione, non ebbe scampo per un'altra minaccia del tutto diversa, quella dei sommergibili. La Tahio venne perduta in maniera piuttosto causale, ma la Shinano prese 6 siluri da un sommergibile americano, mentre il 29 novembre si stava dirigendo da Yokoshuka a Kure per il completamento. Affondò a causa sopratutto del personale scarsamente preparato alle misure d'emergenza da fare, con 1800 vittime su 2.400 nonostante fosse passata qualche ora prima dell'affondamento.
 
La Shinano era intesa sopratutto come nave di supporto, aveva 18 aerei e poi aumentati a 47. Eppure i suoi spazi interni ammontavano ad un ponte hangar di
 
 
*'''Dislocamento''': 64.000/71.000 t
*'''Dimensioni''': l. 265,8, la. 36,3 m, pescaggio 10,3 m
*'''Motore''': 4 turbine a vapore su 4 assi, 150.000 hp; 27 nodi
*'''Corazzatura''': cintura 205 mm, ponti 200 e 80 mm
*'''Armamento''': 16x127 mm, 145x25 mm, 47 aerei
*'''Equipaggio''': 2.400