I promessi sposi/Manzoni e il lettore: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m Annullate le modifiche di 79.22.136.230, riportata alla revisione precedente di Ramac |
Nessun oggetto della modifica |
||
Riga 1:
{{I promessi sposi}}
==Rapporto con il lettore==
Il rapporto che Alessandro Manzoni stabilisce indirettamente con il lettore è improntato a cordialità e modestia. In particolare, il Manzoni definisce nel [[:s:I_promessi_sposi/Capitolo_I#venticinque lettori|Capitolo I]] il destinatario come "i miei venticinque lettori'': questo passo può essere ritenuto ironico, dato l'enorme immediato successo riscosso dal romanzo. In effetti Manzoni non allude ad un lettore ''specifico'', bensì a un lettore ''generico'' (usando un termine tecnico lo si può definire il '''narratario''' dell'opera). Questo implica un approfondimento sul punto di vista del destinatario dell'opera manzioniana.
==Lettori molteplici==
Il romanzo nella sua [[I promessi sposi/Introduzione|introduzione]] presenta nell'incipit la finzione del manoscritto seicentesco. Tale stratagemma dispone dunque il seguente schema
{|{{Prettytable}}
! !! Epoca di pubblicazione !! destinatario !! implicazioni
|-align=center
|'''Manoscritto''' || Prima metà del XVII secolo || lettori seicenteschi || livello denotativo, pura descrizione dei fatti
|-align=center
|'''Riscrittura manzoniana''' || Prima metà del XIX secolo || lettori ottocenteschi || livello connotativo: la descrizione del XVII secolo allude alle vicende della metà dell'Ottocento
|-align=center
|'''Rilettura odierna''' || Oggi || noi, lettori del {{CURRENTYEAR}} || livello interpretativo: le vicende descritte da Manzoni superano la contingenza e ci parlano tuttora
|}
La narrazione si inserisce
Ma evidentemente all'autore non interessava solo il livello della nuda descrizione cronistica (vale a dire il ''livello denotativo''), ma per tutto il testo, ora con commenti fuori campo ora con accenni interni al testo intesseva un dialogo fatto di sottintesi e di complicità con il lettore per sfuggire alla rigida censura editoriale austro-ungarica. Ecco dunque che la meschina sopraffazione dei l'impotente violenza delle leggi promulgate dal governo spagnolo nel Milanese rispecchiano la durezza e l'impotenza del giogo austriaco in Lombardia. Ecco dunque che la contrapposizione tra registri linguistici adottati dai diversi personaggi (il ''latinorum'' di don Abbondio, lo spagnolo del Vicario di provvigione, ecc.) allude alla questione della lingua, oggi per noi apparentemente accademica data la distanza temporale, ma all'epoca di bruciante attualità.
Infine l'autore ha coraggiosamente scelto di trattare temi di portata universale, che interrogano il lettore di qualunque epoca, indipendentemente dal fatto che Manzoni lo prevedesse o meno. Ecco dunque che quando egli ci accompagna a leggere tra le righe della sua scrittura insegna ad ogni lettore come si affronta un romanzo. Ecco dunque che quando tenta di rispondere alla domanda "cos'è la giustizia?" provoca nel lettore uno sguardo critico che gli fa seguire le vicende dei telegiornali o della stampa quotidiana con occhio più attento. Ecco dunque che quando contrappone i punti di vista dei diversi personaggi su un argomento non cessa di chiamare in causa l'appoggio o la riprovazione del lettore odierno a uno di essi. È questo il livello dell'interpretazione personale, in cui la lettura genera un
La conoscenza dei diversi narratari consente sia di distinguere e valutare cosa sia plausibile o possibile attribuire all'autore piuttosto che alla propria intuizione, riconoscendo così quando parlare a titolo personale o a seguito di uno studio del contesto storico e culturale del romanzo.
▲La narrazione si inserisce comunque nel periodo del "presunto manoscritto" del quale l'autore sta facendo una rielaborazione; il primo capitolo, con l'incontro di Don Abbondio con i bravi, avviene infatti la sera del '''7 novembre 1628''' mentre il termine della storia si pone nel '''1630''', in coincidenza con la [[I promessi sposi/Peste|grande epidemia di peste]].
[[Categoria:I promessi sposi|Manzoni e il lettore]]
|