Armi avanzate della Seconda Guerra Mondiale/Italia 3: differenze tra le versioni

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Se nemmeno i piccoli caccia erano prodotti se non in piccola quantità, i più grossi bombardieri erano ancor più alle corde: collaudati appena 81, in commessa 1.065 a fine luglio '43. I siluranti vennero collaudati in 76 esemplari, con altri 88 aerei commissionati. Gli assaltatori sono stati confermati ad 880, di cui appena 278 collaudati, i ricognitori sono stati appena 74, meglio i trasporti e gli addestratori, specie la famiglia dei Nardi FN300. Praticamente inesistente il soccorso aereo. Ecco la radiografia di una forza aerea, di un'industria e di una nazione oramai sconfitta. Nel contempo che venivano fatti ordini per 24 P.133, gli americani stavano attivamente costruendo, grazie all'esperienza con gli aerei civili di costruzione avanzata metallica, 33.000 quadrimotori. E nel dopoguerra l'esperienza militare sarebbe ricaduta in quella civile, come anche i ricavi delle commesse. Così la Boeing venne letteralmente lanciata nell'era del jet il decennio successivo.
 
===Dopo l'Armistizio<ref>Dati tratti da Sgarlato N ''La produzione aeronautica dopo l'8 settembre'' Aerei nella Storia feb mar 2007</ref>===
===Dopo l'Armistizio===
La collaborazione tra industria italiana e Tedeschi, una volta che l'Italia venne coinvolta nei 600 giorni della guerra civile, RSI a nord e Badogliani al sud, è tra gli aspetti meno noti e che hanno sempre suscitato gli imbarazzi maggiori. Dal momento che la maggior parte delle industrie, incluse quelle aeronautiche, erano a Nord, è chiaro che questa suddivisione fece il gioco dell'Asse (di quello che ne rimaneva) anche perché il Centro Italia era una specie di 'zona cuscinetto' che si poteva sacrificare e perdere senza grande danno per le industrie e anche i cantieri. Queste realtà lavorarono a pieno ritmo e forse per una volta si riuscì ad imporre una visione -che susciterà non pochi malumori- razionalizzante dello sforzo bellico, e questo da parte dei Tedeschi venne fatto anche senza tanta gentilezza. Ma di fronte al montare della marea Alleata, lo spazio per i giochi di potere e le lottizzazioni tipiche della costellazione dei poteri industriali italiani, era stato pressoché annullato. Così ci si concentrò su quello che si poteva produrre di più e meglio.
 
L''''Aermacchi''' stava producendo, al settembre del '43, la Serie II (quella con i cannoni) del Veltro, 150 apparecchi(MM.92151-302). Ne aveva consegnati 62 che si aggiungevano ai primi 100 (alcuni dei quali peraltro è abbastanza sicuro che ebbero i cannoni da 20). Solo 162 velivoli di questo tipo, quindi, combatterono tra la primavera e il settembre del '43 con la Regia Aeronautica, se tutti vennero davvero usati. I rimanenti 88 vennero consegnati all'ANR e persino ad un gruppo, l'Asso di Cuori' della LW, che li usò ad interim aspettando nuovi Bf-109. I caccia italiani, molto popolari nella Regia ma stimati come mediocri dalla valutazione tedesca, vennero così impiegati per un breve periodo (e forse vi furono altri 25 velivoli extra ordinati), e i piloti tedeschi ne scrissero sostanzialmente questo: è molto veloce, ha un buon comportamento in volo, ma tende a stringere troppo le virate (con il rischio di stallo); ha una radio potente ma difettosa, il rifornimento delle munizioni e carburante è lento. Tutto qui. Per il resto vennero registrati molti incidenti dato che la manetta era a funzionamento inverso rispetto ai velivoli tedeschi, il che era potenzialmente pericoloso. Il C.206 era in fase di costruzione, ma il 23 ottobre venne accidentalmente danneggiato. Non dev'essere stato completato se non in parte, perché non aveva ancora volato quando venne danneggiato irrimediabilmente il 1 e il 30 aprile 1944, allorché i bombardieri alleati presero di mira la Macchi. L'attività sul C.207 sarebbe (condizionale d'obbligo) abbandonata già dopo il settembre 1943.
 
La '''Fiat''' costruiva al momento dell'Armistizio 15 BR.20bis di cui 10 consegnati alla Regia Aeronautica, mentre 3 vennero distrutti dalle bombe nell'aprile del '44, forse ancora in costruzione (MM.24381-94); dei 29 G.12 da trasporto commissionati prima dell'armistizio, 28 erano stati consegnati (6 per l'Ungheria), dopo l'armistizio ne arrivarono altri 13, c'era in ballo un ordine per 122 CR.42LW per i Tedeschi (che li usarono come aerei incursori notturni), continuarono a produrre circa un quarto dei 600 G.55 commissionati dalla Regia, che nel luglio del '43 ordinò anche 2 prototipi G.56, che poi volarono dal 28 marzo e dal luglio dell'anno dopo.
 
La '''SIAI-Marchetti''' a Vergiate produsse i prototipi di SM.92 e dell'SM.93, mentre l'SM.91 volato (MM.530) il 10 marzo 1943, venne requisito dai Tedeschi e mandato il 12 ottobre a Rechlin, dove sparì per sempre. Altre fonti dicono che invece andò distrutto assieme al prototipo MM.531 dell'SM.92 (in volo dal 12 novembre 1943), poi seguì l'SM.93 (che volerà solo il 31 maggio 1944 e venne abolito dai Tedeschi il 29 marzo), e sopratutto l'SM.82 di cui sarebbero stati costruiti 289 apparecchi su circa 750 totali; di questi 6 non vennero ritirati, 48 andarono all'ANR e il resto alla LW, che già ne aveva ricevuti alcuni e razziati altri. Vennero anche ordinati 22 vecchi S.81T di cui 3 completati e ritirati dalla LW. ALtri 32 vennero ordinati alla S.Giorgio e 13 consegnati per l'8 settembre. Vennero anche costruiti 14 S.75.
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L'Aeronautica Umbra o '''AUT''' costruirà 25 S.M.84 e 10 S.79bis, facenti parte di commesse per 32 e 20 aerei. Non è chiaro se costruì questi aerei dopo l'Armistizio.
 
Quanto alla '''Breda''' essa già l'8 luglio del '41 ebbe un ordine per 102 Z.1018M (MM.25264-25365), quelli di tipo 'metallico'. Non si sa quanti ne vennero prodotti, ma il 30 aprile 1944 molte cellule erano in approntamento quando vennero i bombardieri Alleati e distrussero tutto. C'era anche una commissione per 82 Macchi 202 Serie XII e XV , superstiti di commesse per 150 (MM.91803-952) e 100 (MM.92053-92152) rispettivamente, la prima parzialmente esauiditaesaudita (88). Bombardando la Macchi, degli 82 velivoli che i Tedeschi autorizzarono (come anche 28 Z.1018), ne verranno completati effettivamente 62 che ebbero un impiego ininfluente: 12 andarono in Croazia, 8 in Germania, nessuno combattè con l'ANR.
 
Della produzione prevista alla Breda restano eloquenti immagini: una foto con almeno 10 fusoliere di Z.1018M, tutte incomplete, che giacciono quasi accatastate tra di loro, al di sotto di capannoni industriali di cui è rimasta solo l'impalcatura metallica dei tetti e i piloni laterali di sostegno; un'altra foto mostra altre fusoliere, luccicanti al sole come gigantesche lattine (erano prive di qualunque finitura e accessorio) accanto a quelle, a confronto minuscole, di C.202 parimenti incompleti. L'idea che davano era quella di una produzione in massa, ma di fatto pochissimi apparecchi uscirono da queste linee di montaggio: le commesse, passate tempo prima, erano piuttosto modeste e ancora ben lungi dall'esser esaudite.
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'''Nardi''': dei 20 FN.316 d'addestramento 8 vennero approntati al 27 agoso 1943. Gli altri vennero completati dalla LW o ANR.
 
La '''Piaggio''' stava producendo, dopo 2 serie da 12 aerei, 6 P.108B Serie V (MM.24682-87) che avevano già ricevuto le matricole ma non pare siano mai stati completati. I Serie III erano 5 P.108C, i serie IV ierano 6 P.108T (MM.24676-77 e altri 4 forse costruiti per i Tedeschi), ed entrambi vennero completate. Dei 50 Z.1007ter commissionati il marzo 1943, solo 3 vennero forse completati entro il 30 agosto, degli altri non si sa niente.
 
La '''Reggiane''' aveva in produzione i due prototipo MM.536 e 537 del Reggiane Re.2006, solo il primo dei quali, forse completato ma mai collaudato, venne mandato a Taliedo (Milano), per il resto c'erano i vari Re.2001, 2002 e 2005. I primi, in versione CN, erano stati ordinati in 25 esemplari, di cui 9 completati e autorizzati dai Tedeschi, gli altri 16 demoliti o distrutti con il bombardamento dell'8 gennaio 1944. Nel periodo ottobre-gennaio 1944 vennero consegnati 25 Re.2002 Serie II alla LW, mentre altri 40 non vennero mai costruiti anche se ordinati. L'ultimo dei pochi Re.2005 costruiti venne ritirato dalla LW il 12 aprile 1944. Quanto agli S.79, la Serie XLIV (GA e Bis), era in produzione in 32 esemplari, di cui gli ultimi 3 andarono all'ANR.
 
Tutto questo non dà ancora il totale delle costruzioni, visto che vi sono diverse altre ditte ancora prive di documentazione completa. In tutto non meno di 949 apparecchi, scelti tra quelli migliori che l'industria potesse offrire, e per lo più si trattò di caccia per l'ANR e di trasporti per la LW<ref>Dati tratti da Sgarlato N ''La produzione aeronautica dopo l'8 settembre'' Aerei nella Storia feb mar 2007</ref>.
 
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